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Autore: GregMiller    19/01/2016    1 recensioni
Il virus C, potente arma creata nei laboratori dell' Umbrella Corporation è caduto in mano ad un organizzazione terroristica nota come " The Rebbelion " formata dall'alleanza delle principiali cellule terroristiche del globo. Quest'arma è in grado di trasformare un normale essere vivente umano in j'avo: Mostruosi essere con abilità fisiche e motorie fuori dal comune. Somministrandolo ai loro soldati, la Rebelion lancia un massiccio attacco,assediando per prima L'Europa orientale dove i paesi locali,già indeboliti dalle crisi economiche e sociali vengono facilmente sopraffatti, spingendosi fino ad arrivare alla parte centrale del continente occupando la Germania ed espandendosi gradualmente verso l'Ovest. La BSAA, una squadra speciale antiterrorismo è inviata al fronte per contrastare l'invasione.Il sergente Greg Miller si ritroverà ben presto coinvolto in una guerra senza esclusione di colpi.........
SPOILER: PIERS NIEVANS PROTAGONISTA DI RESIDENT EVIL è uno dei principali antagonisti del romanzo.
Genere: Avventura, Azione, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Chris Redfield, Nuovo Personaggio, Piers Nievans
Note: Cross-over | Avvertimenti: Bondage
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Capitolo 33

Sfrecciamo a tavoletta tra le strade urbane di Wayrip;fortunatamente non erano trafficate,a parte qualche piccolo ostacolo come una barriera oppure diverse carcasse di macchine distrutte e fumanti, Rivas non ebbe problemi nell’evitarli. Questa volta i ruoli si erano invertiti rispetto alla precedente missione sulle Alpi: mentre lui avrebbe guidato, mi sarei occupato di tenere a bada le eventuali noie armato con una mitragliatrice a potenza moderata posta sopra il tetto del mezzo, il cui spazio era delimitato da una circonferenza che permetteva una rotazione ad angolo giro dell’arma, estremamente maneggevole anche per colpire i bersagli aerei. I problemi non tardarono ad arrivare: infatti ad ostacolare il nostro inseguimento, spuntarono da alcune confluenze e rampe poste ai lati della strada, altri mezzi da combattimento quali jeep, camion ed addirittura motocicli: era molto evidente che non si trattavano delle nostre truppe ed ironicamente parlando sarebbe stato fin troppo facile. “Abbiamo compagnia!” Dissi a Rivas battendo un leggero pugno sul tetto della macchina in modo che mi potesse sentire; cosi mi preparai a sparare tirando indietro la culatta della mitragliatrice. Lo scontro stava per cominciare! Cominciai a far vomitare i proiettili contro i nemici più vicini al veicolo, alternando la mira tra i guidatori e le gomme: sparare a quest’ultime sarebbe stato molto più semplice in quanto poteva far sbandare il veicolo, causando danni e tamponamenti a catena rispetto ai veicoli che seguivano, bloccando allo stesso tempo la loro avanzata. La cosa però più incredibile ed assurda, fu l’ostinazione dei j’avo che ci stavano inseguendo con le moto: sembravano una banda di teppisti cyberpunk armati di catene e coltelli, segno che avevano intenzione di avvicinarsi il più possibile al veicolo per poi abbordarlo ed assaltarlo; quelli non erano pazzi ma menomati fuori di testa! Mentre continuavo a bersagliargli, persi leggermente l’equilibrio a causa di una curva presa stretta da Rivas che allo stesso tempo lottava contro due jeep nemiche che tentavano di speronarlo. Mi aggrappai saldamente al calcio dell’arma per evitare di scivolare fuori dal veicolo ma improvvisamente apparve davanti a me un j’avo armato di coltello;probabilmente era saltato dalla moto nell’istante in cui il veicolo aveva svoltato. Non feci neanche in tempo a rendermi conto della situazione che lo j’avo iniziò a vibrare fendenti col coltello che miracolosamente riuscì a schivare, mentre con l’altra mano libera si reggeva sulla jeep. Dopo aver calcolato i suoi tempi d’attacco, gli bloccai il polso con la mano sinistra e glielo storsi, sentendo allo stesso tempo un rumore secco d’ossa rotte, per poi rapidamente sferrargli veloci pugni a ripetizione con il destro fino a farlo rotolare violentemente all’indietro sull’asfalto. Dopo diversi minuti di combattimento che sembrarono durare un’eternità, notai che Rivas stava accelerando con enfasi: l’inseguimento si era spostato in autostrada e vista la tipologia di carreggiata ne doveva approfittare poiché raramente in questa tipologia di strada vi erano curve. L’inseguimento durò ancora una decina di minuti circa e continuai a tenere a bada i j’avo con la mia fidata mitragliatrice; quando ebbi un momento di tregua, ne approfittai per esaminare l’itinerario e notai che il nostro obbiettivo si stava dirigendo progressivamente verso il porto della città. Fino a quel momento, le difficoltà che avevamo appena affrontato non ci avevano causato particolari problemi,tuttavia avremmo dovuto superare ancora un ostacolo: il ponte d’accesso al porto che lentamente si stava alzando e che in quel preciso istante, il bersaglio lo aveva superato senza problemi. Così, senza aspettare ulteriori preavvisi, mi ressi forte con entrambe le mani sull’impugnatura della mitragliatrice nell’esatto istante in cui Rivas inseriva la marcia più alta disponibile e spingendo a tavoletta sull’acceleratore. Quasi per un soffio, riuscimmo a saltare dal ponte mobile appena pochi secondi prima che si mettesse completamente in verticale, volammo in aria per pochi secondi ed atterrammo violentemente lasciandoci dietro una scia di scintille per poi frenare ed arrestare il veicolo con una sonora sgommata obliqua. Sfortunatamente il nostro bersaglio era  appena scappato, intuibile dato che la portiera al lato del conducente era aperta e sentì Rivas sfogarsi per la frustrazione, sbattendo un violento pugno sul volante. Il luogo comunque mi fece provare un senso di terrore ed angoscia poiché ci ero appena tornato nuovamente ed involontariamente;avevo paura che si potesse nuovamente ripresentare una situazione analoga già avuta in precedenza…
   
 
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