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Autore: check_for_double_meanings    19/01/2016    1 recensioni
Semplicemente non avevo nulla di meglio da fare e ho quattro anni e mezzo quindi in qualche modo dovrò pur divertirmi❤️
*E ogni volta che passeggiavano sulla spiaggia, che facevano il bagno, o semplicemente stavano sotto l'ombrellone a parlare e riposarsi, Nagisa diventava una furia fulminando con lo sguardo chiunque osasse guardare il SUO ragazzo.*
Genere: Demenziale, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Nagisa Hazuki, Rei Ryugazaki
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Rivalry ❤️

"Rei-chaaaaaaaaaaaaaan ho caldo!"
 
"Anche io, e tanto anche. Potresti cominciare con il toglierti da me, staremo entrambi meglio."
 
I nervi irritati di Rei erano piuttosto espliciti in quell'ultima frase, ma Nagisa sembrò non cogliere per niente il suo umore, in quanto drizzò la schiena e si girò a guardarlo come se avesse detto una qualche blasfemia.
 
Si tirò su gli occhiali da sole portando indietro i capelli biondi.
 
Delle goccioline di sudore scorrevano ai lati del suo viso, e le sue guance erano visibilmente arrossate.
 
Rei non poté far a meno di sorridere.
 
"Stai scherzando!? E lasciarti nelle grinfie di tutte le ragazze presenti su questa spiaggia?"
 
Oh, dunque era di quello che si trattava. Doveva aspettarselo.
 
Si lasciò scappare una piccola risata. La gelosia di Nagisa era così adorabile e immotivata.
 
"E non ridere signorino."
 
Rei serrò le labbra e cercò di mantenere un'espressione seria.
 
"Perdonami, Nagisa-kun. Il fatto è che anche sotto l'ombrellone ci sono trentotto gradi, e tu non sei proprio fatto di ghiaccio. Averti sdraiato addosso non è totalmente piacevole."
 
Questa volta fu Nagisa a lasciarsi scappare una piccola risata. Di norma era diplomatico Rei, ed era buffo nel suo non esserlo, perché se ne usciva con frasi divertenti che non riuscivano a non farlo ridere.
 
Si immaginò però come sarebbe stato fatto di ghiaccio. Avrebbe sofferto il freddo, dal momento che il suo corpo lo era più di ogni altra cosa? Avrebbe sofferto il caldo, o non gli avrebbe fatto niente dato che era fatto di ghiaccio e quindi si raffreddava da solo? E se si fosse sciolto? Oh cielo. Avrebbe potuto mettersi a ricongelare in uno stampo e assumere la forma che voleva? AVREBBE POTUTO DIVENTARE UN DINOSAURO DI GHIACCIO?
 
"..-gisa-kun? Mi stai ascoltando? Nagisa-kun!"
 
La voce di Rei lo scosse e una sua mano sulla fronte lo fece sussultare.
 
Lo guardò arrossendo un po', ma non si sarebbe notato visto che aveva già le guance scottate
 
Era sempre così premuroso, talvolta lo associava a sua madre.
 
"Sei diventato rosso, non avrai un colpo di calore?" chiese Rei, lasciando trasparire una certa preoccupazione dalla voce.
 
"Oh, no, tranquillo Rei-chan, sto alla grande." Rispose sorridendogli.
 
Era davvero bello Rei. Nagisa lo sapeva, certo, ma a volte lo dimenticava. Quando se ne accorgeva era quasi.. strano, perché gli sembrava che diventasse più bello ogni volta che lo vedeva.
 
Aveva senza dubbio un bel viso. Due zigomi alti, gli occhi più particolari e più luminosi che avesse mai visto, i più espressivi, che non erano per nessuno se non per lui (e tutto ciò che Rei riteneva bello, si intende). E il suo corpo era invidiabile, anni e anni di sport lo avevano senza dubbio aiutato a rendere perfetto un fisico proporzionato e slanciato che la natura gli aveva generosamente donato. 
 
Peccato che non fosse l'unico ad accorgersene.
 
Non era affatto stupido, anche se alcuni suoi atteggiamenti potevano essere facilmente fraintesi.
 
Vedeva come le ragazze, e talvolta anche qualche ragazzo, e questi erano quelli che lo facevano infuriare di più perché facevano concorrenza diretta con lui, guardavano Rei.
 
E in particolar modo d'estate, come ora che si trovavano in spiaggia, la cosa diventava insostenibile.
 
Ovviamente Rei non era un esibizionista, uno di quelli a cui piace mostrare il proprio corpo per far invidia agli altri. Anzi, spesso teneva indosso una maglietta a maniche corte, o una canottiera -che però era peggio che se non avesse indosso niente, perché lasciava intravedere i muscoli delle braccia, del petto e della schiena senza mostrarli del tutto, lasciando un alone di curiosità che la gente decideva di approfondire incatenando gli occhi al suo corpo- per proteggersi dai raggi dannosi del sole.
 
E ogni volta che passeggiavano sulla spiaggia, che facevano il bagno, o semplicemente stavano sotto l'ombrellone a parlare e riposarsi, Nagisa diventava una furia fulminando con lo sguardo chiunque osasse guardare il SUO ragazzo.
 
Sfortunatamente non inceneriva mai nessuno, e gli sguardi persistenti continuavano ad infastidirlo a morte.
 
Ma non poteva farci più di tanto
 
Oltre a 'inciampare' sulle labbra di Rei dandogli per sbaglio un bacio, o 'scivolare' sulle sue gambe sedendoglisi adosso, per guardare poi la ragazza di turno con un sorriso perfido sulle labbra, non poteva fare granché.
 
"..-i senti? Nagisa! Per l'amor del cielo, mi senti?"
 
Ora Rei era davvero preoccupato.
 
Quindi gli mise una mano su un fianco, una sulla guancia e lo guardò dritto negli occhi.
 
"Nagisa-kun, seriamente, se non ti senti bene possiamo tornare in albergo."
 
Nagisa gli sorrise per l'ennesima volta, scuotendo leggermente la testa in segno di diniego.
 
"Sei sicuro? Vuoi dell'acqua?"
 
Annuì e scosse la testa.
 
Si allungò, diciamo pure fiondò, sul suo corpo e lo abbracciò stretto.
 
Rei rimase spiazzato un paio di secondi, poi rispose all'abbraccio.
 
"Va tutto bene, Nagisa-kun?"
 
Nagisa strusciò la testa sotto al suo collo, annuendo.
 
Poi si alzò, e lo guardò allegro come sempre.
 
"Hai ragione, fa caldo. Io vado a prendere un gelato, tu vuoi qualcosa?" gli chiese.
 
Rei declinò la gentile offerta, ci pensò un po' su e poi rispose sorridendo "Ci ho ripensato, vorrei un bacio".
Nagisa si mise a ridere.
 
"Volentieri". Si allungò nuovamente, ma gli sussurrò "Vado a prendere anche la tua ordinazione."
 
Detto questo si alzò, si rimise gli occhiali, e si avviò verso il bar ridendo, lasciando Rei spiazzato e un po' confuso.
 
Scrollò le spalle e sospirò. Vai a capirlo quel ragazzo.
 
Agguantò il libro che stava leggendo prima che Nagisa gli si spalmasse addosso, inforcò gli occhiali da sole con le lenti graduate e riprese da dove aveva interrotto. 
 
Passò qualche minuto di completa serenità, prima che si sentisse osservato e notasse delle ombre ai suoi piedi.
 
Alzò gli occhi dal libro, non senza sospirare per l'interruzione, aspettandosi che Nagisa avesse trovato qualche amico per giocare a beachvolley, frisbee, uscire a cena, rovinargli il resto della giornata, cose così.
 
Invece si trovò di fronte quattro splendide ragazze. Un paio di loro con i capelli tinti, tutte con il trucco impeccabile, manicure perfetta, costumi coordinati. Una di loro reggeva sotto al braccio un pallone, esplicitando le sue attitudini.
 
Queste gli sorrisero, ma Rei non perse troppo tempo a ragionare, conosceva il tipo. Non era la prima volta che gli capitava, era un errore così comune che ci aveva fatto l'abitudine, così si lasciò scappare una breve risata.
 
Finché non sarebbe tornato Nagisa non aveva altro modo per divertirsi, dunque ne valeva la pena.
 
Sorrise alle ragazze che aveva di fronte e ripose il libro sul tavolino.
 
Si passò una mano tra i capelli, sistemò la canotta, e si mise comodo sulla sdraio.
 
"Buon giorno signore, cosa posso fare per voi." chiese sempre sorridendo languido. Sapeva benissimo cosa poteva fare per loro, solo sapeva che semplicemente non l'avrebbe fatto.
 
"Sei carino." disse una, che venne fulminata da due delle altre. Oh, come si sarebbe divertito.
 
"Mi lusinghi, sei molto gentile. E se posso permettermi, anche tu sei molto carina."
 
Le altre si girarono con le facce seccate.
 
Che splendida giornata per scatenare una guerra civile.
 
Probabilmente l'alfa del branco alla fine avrebbe fatto da parte gli altri esemplari e lo avrebbe tenuto come preda personale.
 
Rei girò appena la testa e guardò un'altra ragazza. "Mi piace molto come hai abbinato il colore del costume a quello dell'ombretto. Risalta il colore dei tuoi occhi."
 
Altro veleno spruzzato dagli sguardi.
 
"E il colore dei tuoi capelli ha dei riflessi splendidi al sole. Sono naturali?" Erano palesemente tinti.
 
"In realtà è un riflessante color rame". Rispose questa con la voce bassa.
 
Ecco l'esemplare più giovane.
 
Girò nuovamente la testa.
 
"Dal tuo fisico deduco che tu pratichi uno sport." Fece un cenno con la testa al pallone che teneva sotto al braccio. "Pallavolo?"
 
Era più che evidente visti i muscoli delle sue cosce.
 
"Si. Anche tu fai sport o il tuo corpo è un dono della natura?"
 
Una ragazza si girò a guardarla con sguardo omicida. Ed ecco l'esemplare alfa e il suo secondo.
 
"Sei qui da solo?" Gli chiese l'alfa.
 
Ecco dove sapeva sarebbe andata a parare.
 
"In realtà si, al momento."
 
Lei sorrise, sentendosi rispondere esattamente ciò che voleva.
 
"Vuoi venire con noi?" chiese dunque.
 
Come erano prevedibili.
 
"Dove mi portereste?"
 
"Una passeggiata, una partita a beach volley, il bar qui vicino, il nostro albergo."
 
Wow. Non se le aspettava così tanto sfrontate.
 
"Signore, sono fidanzato." 
 
La frase delle frasi. Non le avrebbe per niente fatte demordere. Sarebbe stato divertente come avrebbero provato a dissuaderlo.
 
"Beh ma, hai detto che la tua ragazza non è qui."
 
Oh, esemplare alfa, quanto aspettava quella parola. Oh, non sapeva quanto si sbagliava.
 
Nagisa ringraziò il barista, che gli aveva fatto un cono grande quanto un terzo del suo viso, solo alla fragola, come piaceva a lui. Non aveva preso niente a Rei, gli avrebbe fatto prendere un po' del suo gelato e glielo avrebbe leccato dalle labbra.
 
Si era fermato a parlare un po' con il barista, con una cameriera che gli aveva consigliato un posto che sarebbe piaciuto di sicuro a Rei. Un ristorante sul lungomare, verso l'ultimo tratto di spiaggia, dove non c'era quasi mai nessuno, con il sottofondo dello scroscio delle onde, il classico posto tranquillo che piaceva a lui.
 
Stava camminando tranquillamente verso l'ombrellone, pronto per parlare a Rei del nuovo ristorante di cui era stato informato, quando quello che vide lo bloccò sul posto.
 
Lo sapeva. Ooooh se lo sapeva. Le aveva già viste, e aveva visto che avevano addocchiato Rei. Tutte troie.
 
Sorrise mentre programmava il suo piano d'azione. Non vedeva l'ora di vedere le loro facce.
 
Si avvicinò al suo ombrellone, facendosi strada tra le ragazze che ci stavano spudoratamente provando con il suo ragazzo. Credevano davvero che sarebbe bastato così poco? Lui Rei se l'era guadagnato, se lo era lavorato per bene nel corso di giorni, settimane, mesi. Non se lo sarebbero preso.
 
Si mise di fronte alle ragazze, con un sorriso innocente, scivolando sul bacino di Rei, che lo fece accomodare e gli avvolse un braccio attorno alla vita.
 
Si voltò e guardò Rei, che sapeva esattamente cosa stava pensando.
 
Chiuse gli occhi e aprì la bocca, lasciando sgusciare fuori la lingua, che incontrò subito quella di Nagisa.
 
Rei quasi sorrise attorno la sua lingua.
 
Gli mise una mano tra i capelli, tirandolo verso di sé, girandogli il viso in modo che le ragazze cogliessero ogni movimento.
 
Si lasciò scappare un lamento, quando Nagisa poggiò un palmo sul suo costume.
 
Si staccarono, ma Nagisa non spostò la mano dal suo posto tra le gambe di Rei.
 
Si leccò le labbra e si voltò a guardare le ragazze.
 
Si avvicinò alle labbra il gelato che aveva ancora in mano e iniziò a dare ampie lappate allusive, a dare un messaggio più che chiaro alle ragazze.
 
E a Rei, che a giudicare dall'indurirsi del suo pacco sotto la sua mano aveva recepito l'allusione. Ma in fondo era il suo obbiettivo.
 
"Rei-chan, non mi presenti le tue nuove amiche?"
 
Le cui espressioni erano impagabili.
 
Rei si mise a ridere, di conseguenza rise Nagisa, e le ragazze se ne andarono sbuffando stizzite.
 
Quando se ne furono andate Nagisa si girò e lo guardò seriamente.
 
"Perché stavi parlando con loro?"
 
Rei lo guardò alzando il sopracciglio.
 
Nagisa strinse la mano che teneva poggiata a Rei e chiuse le labbra attorno al gelato.
 
"Ti avevo detto che non dovevo lasciarti da solo o saresti diventato una preda troppo facile."
 
Rei fece un sospiro pesante e lo guardò assorto.
 
"Appena avrò finito il gelato torneremo in albergo e ci faremo una doccia. Stasera andremo a cena in un ristorantino tranquillo sul lungomare. Poi torneremo in stanza e -" diede una lappata più ampia della altre, chiudendo le labbra sul gelato, si morse le labbra, guardando Rei negli occhi con uno sguardo languido che usava solo in una determinata occasione, che Rei conosceva benissimo.
 
Rei deglutì a vuoto sentendo la gola improvvisamente secca.
 
Nagisa cambiò espressione nel giro di un secondo, diventando serio come non mai.
 
"Ma se ti vedo ancora parlare con qualche ragazza -" diede un morso al cono, che si frantumò molto sonoramente sotto i suoi denti.
 
Rei sussultò ed emise un gridolino.
 
Nagisa strinse ancora la presa, rise come un folle e finì il suo gelato in pace.

 
❤️❤️
 
  
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