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Autore: stevan    20/01/2016    10 recensioni
Addio amore, ti ho amato come si ama una sola volta nella vita.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Buona fortuna


 

Amore mio, oggi è il primo giorno del tuo matrimonio “importante” e io , per sfuggirlo ad ogni costo, mi sono spinto fin su, verso la montagna. Era una cosa stupenda! Il “nostro” monte era coperto di nubi grigie e minacciose. Qua e là s’intravvedeva, a tratti, qualche sprazzo di sereno. Tutto sembrava uscito dalle mani di un pittore.

I prati mi venivano incontro più verdi, meno verdi le foglie che i miei piedi schiacciavano senza pietà,  quasi con rabbia, improvvisavano uno strano rumore.

Il mondo intorno, era soffuso da una strana malinconia e da una  mestizia insolita. Mi sono sentito tanto solo.

Guardando i passanti ad uno ad uno negli occhi spaventosamente mi accorgevo che a nessuno di questi avrei potuto parlare di nuvole grigie e minacciose, di cieli stanchi e sereni, di erba verde.

Sul tardi, al ritorno, per fatalità, ho incontrato il corteo del tuo matrimonio. Ridevi, raggiante, guardando la sposa al tuo fianco ed io, con quel po’ di vita che mi rimaneva ho capito, all’improvviso, con disperazione, che non avrei mai più potuto dividere con te le mie foglie secche che incontravamo sul “nostro” monte, quei “nostri” pezzetti di cielo, color del tempo, quei nostri prati che, ad ogni stagione, cambiavano colore.

Ho appoggiato, allora, la testa al finestrino della macchina e mi sono saziato di aria e di stelle finchè la stanchezza mi ha vinto rendendomi ogni cosa piccina, piccina: il grande cielo del pomeriggio, il corteo che seguiva il matrimonio e anche la luce della tua macchina che si allontanava velocemente e che per la prima volta, non si era fermata.

Amore, ricordi? Oggi è anche il giorno del tuo compleanno e tornando indietro nel tempo, risento il sapore di quella torta che avevo confezionato io con le mie mani. Rivedo le mie gote arrossate d’imbarazzo e di felicità, la luce vivissima di quelle venticinque candeline che tu spegnesti, stringendomi la mano e guardandomi teneramente negli occhi!

Anche ora, come dicevi sempre tu, sono un inguaribile sentimentale. Perdonami, ma sento con spavento e disperazione che un altro uomo non capirà mai le mie lacrime di ora, riderà quando gli farò osservare le mie foglie secche, i miei cieli arlecchinati, le mie nuvole minacciose e grigie, l’erba più verde dei miei prati.

Addio amore, ti ho amato come si ama una volta sola nella vita. Ma solo perché ti ho amato così, oggi posso ancora, anche se piango, augurarti buona fortuna.
 
 
 
 
   
 
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