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Autore: Juliet Leben22    22/01/2016    1 recensioni
Castiel ha richiamato i suoi fidati cacciatori per assegnargli una missione di vitale importanza che potrà cambiare l'esito di alcuni loro scontri: dovranno proteggere una ragazza, dal carattere forte con sfumature velate di fragilità, con un potere molto speciale.
Riusciranno i due fratelli a compiere la missione e a fermarsi solo alla sua "protezione"?
Genere: Fantasy, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Castiel, Crowley, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Più stagioni
Capitoli:
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Capitolo 14°”Secrets"
 
Dean aveva dovuto aspettare qualche giorno prima di riprendere gli stessi ritmi di sempre. Ancora una volta, Sam sapeva di aver deluso suo fratello, ma poco gli importava. L’unica cosa che contava davvero è che lui fosse sano e salvo, malgrado le ferite. Dean gli voleva bene e in cuor suo sapeva perché lo avesse fatto, ma non riusciva a comprendere come avesse potuto mettere in pericolo la ragazza.
Gli aveva dato davvero fastidio che qualcun altro la toccasse, qualcun altro che non fosse lui.
Non si aspettava di avere una reazione simile. Cos’era quella… gelosia? Forse si stava davvero legando all’Oracolo più di quanto avesse mai immaginato. Le aveva persino chiesto di restare!
Doveva ammettere che da quando c’era lei,  la sua vita era cambiata in meglio. Certo, le visioni erano utili per sapere dove fossero i suoi nemici, ma…
Mentre ragionava, gli tornò alla mente che lei non poteva avere visioni su di lui, perciò… come aveva fatto a trovarla?
Si avvicinò a Castiel, che stava cercando un modo per recuperare la sua grazia, e si sedette sul tavolo, accanto a lui. Elenie dormiva ancora, per sua fortuna. Quelle scottature facevano fatica a guarire, ancora le bruciavano un po’, ma stava passando.
-Cas… ho bisogno di farti una domanda.-
-Lo sapevo che me lo avresti chiesto…- sospirò.
-Non sai nemmeno cosa devo chiederti, Cas!-
Scosse la testa. –Vuoi chiedermi con che coraggio ho accettato che lei venisse a effettuare lo scambio, vero?- non aspettò nemmeno che lui ribattesse- Bè, lei… ha preso da sola questa decisione. Inoltre mi aveva detto che se Crowley l’avesse presa… insomma, le avrei fatto l’incantesimo per sigillarle i poteri.- guardò oltre Dean. Aveva tradito la fiducia della sua più cara amica, ma era giusto che lui si svegliasse, che capisse quanto lei tenesse a lui, che accettasse cosa lei fosse disposta a fare.
Il ragazzo dagli occhi verdi deglutì, visibilmente. La gola era diventata secca tutto ad un tratto.
-Lo avresti fatto davvero, Cas?- domandò, con un filo di voce.
-Sarebbe stata la sua volontà. Dio vi ha dato il libero arbitrio e io posso solo farvelo usare in sua vece, nonostante non sia più un angelo…-
-Cas ma… come ha fatto a vedere dove fossi?-
Castiel annuì. –Ha usato una pratica molto antica e pericolosa… ma ti basti sapere che provoca crisi epilettiche. Ma ti ha trovato. Al primo colpo, aggiungerei-
-CAS-
-Dimmi, Dean-
Il ragazzo non aveva più parole. Doveva parlarle, farle  tornare il senno. Era forse impazzita? Sì ed era tutta colpa sua.
Non restava da fare che una cosa.
 
 
Quella sera, mentre Sam aveva passato il pomeriggio ha cercare delle informazioni in internet per conto di un caso, Dean aveva deciso di andare a parlare con Elenie che stava lavando i piatti.
Giunse alle sue spalle e lei lo riconobbe subito, sorridendo. –Hei-
-Hai bisogno di una mano?-
Lei scosse la testa. –Dovresti stare a riposo… non è facile guarire da quelle ferite, non farti male-
Appoggiò il suo petto contro la sua schiena e si avvicinò al suo orecchio. –Come sei premurosa-
Elenie arrossì bruscamente e si concentrò sul togliere il sapone dai vari piatti bianchi.
Si distanziò. –Dovrei parlarti appena siamo in camera- mormorò.
Lei annuì. –Finisco questi ultimi e ti raggiungo- disse seria.
Temeva ciò che potesse dirle e temeva che lui la lasciasse, nonostante le avesse chiesto di rimanere.
Sospirò e si asciugò le mani in uno straccio  che appoggiò sul tavolo.
Diede la buonanotte a Kevin, a Sam e a Castiel, che ormai dormiva nella sua stanza, e si sistemò per la notte.
Entrò in stanza e vide Dean seduto sul letto che fissava il pavimento. Aveva uno sguardo strano, preoccupato.
-Dimmi, qualcosa non va?-
-Cosa diavolo ti è venuto in mente di fare per trovarmi? Hai usato quella pratica… che ti ha dato le convulsioni? Ma cosa ti ha detto il CERVELLO?-
Sbuffò. –Sam o Castiel? Chi devo ammazzare?-
-Nessuno. Devi renderti conto che non ha senso quello che hai fatto!-
-Abbiamo già discusso di questa cosa. Perché ci vuoi ritornare?-
-Elenie, mi hanno detto che ti saresti fatta sigillare il dono. Come ha potuto anche solo pensarlo?-
-Dean, basta. Non voglio più parlarne… è una scelta mia.-
-No, riguarda anche me!-
Una lacrima le scese sul volto, esasperata. –Basta! Io non so che dirti, non so cosa vuoi da me! Mi hai salvata  così tante volte… e non solo dalla morte, anche da me stessa. È questo che vuoi sapere, Dean? Dimmi cosa vuoi da me, perché io non ce la faccio più-
Si morse il labbro e le si avvicinò. –Ellie, scusami… Sono uno stupido, lo sai- la ragazza non disse  niente e lui proseguì- Voglio… che tu resti nella mia vita. Voglio provare a costruire qualcosa con te. Ma… andremo piano.- sussurrò, alzandole il mento.
Le sue labbra si aprirono in un dolce sorriso e gli occhi ghiaccio brillarono. –Davvero?-
Annuì. –Forse non mi piaci e basta… - iniziò, lasciando intendere altro.
Lo baciò e lui la strinse a sé. –Mi fai bene, Ellie. Io non so da che parte ti abbia pescata Cas- 
Ridacchiò. –Grazie, Dean-
-Grazie di aver avuto pazienza con me, Ellie-
Appoggiò le labbra sulle sue e approfondirono il bacio, in maniera più intensa. Stavolta non la sollevò di peso e lui la spinse indietro, senza separarsi dal suo corpo.
-Dean…- sussurrò, mentre lui cominciava a morderle il collo e sfiorarle la pelle nuda dei fianchi- Aspetta, ho avuto un’idea per…-
-Per cosa?- domandò, mentre la sua bocca cominciava a scendere nell’incavo dei seni.
Lei lo staccò bruscamente, accaldata. –Fidati di me-
Si sedette sul letto e la lasciò andare in bagno. Indossò l’intimo che le aveva regalato per il compleanno, nonostante si vergognasse per i segni che il Re dell’inferno le aveva lasciato. Erano ancora arrossati, ma almeno avevano smesso di bruciare.
Tornò in stanza e la prima cosa che fece il ragazzo fu sgranare gli occhi e sorridere maliziosamente.
-Ammetto che il mio gusto in fatto di intimo sia sublime, ma non pensavo così tanto-
Lei ridacchiò, arrossendo. –Non mi copre niente…- mormorò.
-Meglio così, non credi?- sogghignò, sardonico e si gettò sulle sue labbra, attirandola a sé.
Lei sorrise sotto quel bacio, gli morse il collo e tornò immediatamente alle sue labbra. Gli tolse la maglia, facendo attenzione ai segni e alle ferite. Passò le mani sulle sue spalle, accarezzando la sua pelle.
-Non riesco a trattenermi se fai così, Ellie…-
-Non sto facendo niente… - mormorò lei, innocente.
La guardò negli occhi ghiaccio. –Sì, ma già che sei tu…è difficile trattenersi-
Lo fece stendere, ma prima che potesse mettersi su di lui, scambiò le posizioni e la sovrastò.
-Ora non fai più l’intraprendente, eh…-
-Tu non me lo permetti, è diverso!- cercò di sgusciare dalla sua presa, ma lui cominciò a baciarle tutto il corpo.
Ansimò, non appena avvertì la lingua sul suo seno, sui suoi capezzoli, ormai turgidi dopo qualche attenzione.
Non capiva davvero come quel ragazzo  potesse infiammarla posando solo i suoi occhi verdi su di lei.
Con due dita scese, pronto a darle il piacere che desiderava. Così la sfiorò dolcemente e lei ansimò, non appena avvertì che la toccava nel suo centro.
Cominciò e apprezzò che la luce fosse soffusa e non potesse vedere il modo in cui la faceva stare.
Lo fermò.
-Che succede?- domandò, sorpreso.
Gli slacciò i pantaloni, togliendogli anche i boxer neri. Massaggiò la sua evidente erezione per qualche istante, poi lo fissò.
Non ci furono bisogno di parole perché lo stesso bisogno che avvertiva lei lo sentiva anche lui.
Le tolse velocemente l’intimo e le baciò il collo, le spalle, i seni, la pancia piena di segni rossi. Baciò ognuna di quelle scottature e infine, unì i loro corpi con irruenza e necessità.
Ellie sorrise dopo averle posato i vari baci e chiuse gli occhi, felice.
La guardava negli occhi mentre si muoveva dentro di lei, voleva udire i suoi gemiti mentre si perdeva in quegli occhi ghiaccio. Sentirlo senza alcuna protezione significava ampliare di moltissimo il fuoco nelle vene. Le accarezzò i capelli, scivolati lungo il seno e posò un bacio su entrambi, mentre continuava a muoversi dentro di lei.
-Continua a guardarmi negli occhi, Ellie- disse con voce roca.
Lei non tolse mai il contatto visivo dai suoi occhi verdi. Anzi, vi affondò, vi naufragò senza sosta, mentre le sue mani vagavano sul suo corpo marmoreo. Non appena lei raggiunse l’apice del piacere, lui si stese affianco a lei.
Non ebbe alcuna vergogna nell’appoggiare le sue mani sul suo membro e fargli raggiungere l’orgasmo tra le sue mani.  Prese un fazzoletto e le pulì le mani, senza dire nulla.
Si misero sotto le coperte e lei gli rubò la maglia, indossandola. Rise, Dean Winchester, rise perché avrebbe voluto che quel momento, che quella relazione, non terminasse mai.
-Dean, pensavo…-
-Perché tu pensi continuamente?- domandò, ironico.
Lei sbuffò. –Vorrei venire in missione con voi, qualche volta-
-EH? Ma io dico… sei quasi stata uccisa, ma che problemi hai?-
-Potrei farti la stessa domanda- gli fece una linguaccia e si strinse contro il suo petto –Non posso pensare di non essere lì se vi succede qualcosa o combinate qualcosa-
Dean si fece serio. –Elenie, ho bisogno di dirti una cosa.-
Lo guardò negli occhi. –Sono qui, dimmi-
Il cacciatore aveva davvero bisogno di confidare a qualcuno i suoi timori, le sue incertezze. Certo, non avrebbe mai pensato che sarebbe stata lei, ma c’erano pochissime scelte.
-Prima che arrivassi tu, noi eravamo in una situazione alquanto disperata e grave.-
-Cas mi ha accennato qualcosa sulle prove infernali, giusto?-
Annuì, deglutendo. –Ecco, prima che Sam potesse compiere l’ultima prova, ho scoperto che sarebbe morto se avesse continuato e…-
-… l’hai salvato di nuovo, vero?-
Abbassò lo sguardo.
-Dean, è tuo fratello. È normale che tu abbia sempre l’istinto di proteggerlo. Gli vuoi bene, lo ami, è la tua famiglia… non vedo niente di sbagliato.-
-Ho condannato il mondo, Elenie. Ecco dove ho sbagliato-
-Ma non te ne penti, giusto?- sospirò- Dean, se dovessi mai chiudere l’inferno, dovresti anche chiudere il Paradiso. Non può esistere un modo di sola luce o un modo di sola ombra. C’è un equilibrio, persino dentro di noi che tu non puoi nemmeno immaginare. Dio ci ha dato il libero arbitro perché noi decidessimo da che parte stare. L’umanità ha corrotto questo mondo Dean, non solo l’Inferno. Ognuno può decidere della sua vita, non è certo un demone la causa di tutto il male del mondo. Nemmeno Lucifer ha questo potere.-
La osservò, mentre lei gli dava la lezione più importante, forse quella che non aveva mai voluto imparare.
“L’umanità si era condannata da sola, non era colpa sua.”
-Se avessi chiuso le porte dell’Inferno però…-
-…Sam sarebbe morto e tu, Dean, non avresti più combattuto per il mondo come fai ora. L’odio avrebbe fatto parte di te per tutta la vita-
La strinse a sé e le accarezzò la chioma.
-A volte mi dimentico che hai dieci anni in meno di me…-
-In realtà la mia anima ne ha di più, se può consolarti-  ridacchiò.
-Tipo?-
Lei scoppiò a ridere. –Tipo che tu sei un pischellino, sai? All’incirca come anni potrebbe essere… vediamo… la tua trisavola?- continuò a ridere.
Lui sgranò gli occhi. –Mi prendi in giro?-
Scosse la testa. –Ho davvero venticinque anni, eh. Ma per essere un oracolo la tua anima deve aver viaggiato nei secoli… quindi…-
-Quindi sono il più giovane-
-Non esattamente, ma se vuoi vederla così.- sorrise- Altro segreto da oracolo sputtanato, insomma-
La baciò e lei ricambiò senza riserve.
-Dimmi, cosa stavi dicendo?-
Sospirò. –Dicevo che Sam non ha mai concluso le prove, ma… il suo corpo era un rottame. Nel senso vero del termine.-
-Ah, il coma…-
Annuì. –Ho preso una decisione drastica-
-Hai chiesto a qualcuno di curarlo?-
Sbatté delicatamente la testa contro il muro dietro di sé. –Ho dato il permesso ad un angelo di entrare dentro di lui a curarlo.-
Sgranò gli occhi. -… Sam non lo sa, vero?-
Non rispose. –Dovete sconfiggere Crowley ora, lui è a posto?-
-Non credo, Ellie. Non sarà mai a posto.-
-Ma devi farlo uscire di lì?-
-Hai colto il problema. Insomma, non ti sto qui a dire, ma non era chi credevo dentro di lui. Un angelo sì, ma non chi credevo. –
-Parlagliene prima che tutto potrebbe scoppiarti tra le mani.-
-Mi odierebbe-
-Non può. Lui ti adora, ti venera quasi. Sei suo fratello maggiore. – sorrise.
Appoggiò nuovamente le labbra su di lei e lei comprese che il tempo per parlare era finito. Così ricambiò il bacio e si lasciò andare a quelle dolcezze, a quelle delicatezze, a quei bisogni che li accomunavano.
Ma Elenie sarebbe andata in missione con loro, su questo non avrebbe ceduto.
   
 
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