Found!
-
Oh
no… - mi lascio sfuggire nel vedere Shaka e Aioria attendermi con Mu
all’esterno della prima casa… non tanto per il secondo, quanto per il primo. Ma
è così difficile per Mu accettare che lo detesto???
-
Salve…
- saluto diplomaticamente dopo aver emesso un leggero colpo di tosse, scendendo
le scale per raggiungerli… e giurerei di aver visto il cavaliere del leone
spalancare i suoi occhioni verdi poco prima che
prendessi ad avvicinarmi a loro. Eh già… sarei pronta a scommettere che non si aspettava che avessi indossato la maschera!
Chissà
quante esultazioni avverranno al santuario nel sapere
della mia patetica sottomissione…
Faccio
appena in tempo ad immaginarmi Saori che stappa una
bottiglia di champagne, che i miei occhi cadono sull’abbigliamento dei miei tre
accompagnatori.
Come
Mu, anche Aioria e Shaka non indossano il cloth.
L’abbigliamento del cavaliere della vergine è come al
solito semplice e essenziale, indossa dei pantaloni bianchi di lino in stile
orientale e una casacca azzurra dello stesso tessuto e stile, la cui scollatura
a “v” – appena accennata – è congiunta da una sorta di laccio di spago sottile
color sabbia tenuto non tanto stretto, mostrando la pelle diafana del suo torace.
Perfetto
e impeccabile come sempre…che darei per lanciargli addosso un
secchio di vernice nera…
Aioria
invece indossa un paio di jeans larghi chiari, sbiaditi all’altezza delle ginocchia,
e una maglietta a mezze maniche blu. Un braccio è piegato per far da leva alla
mano che tiene un giubbino di jeans poggiato su una spalla, l’altra invece è
immersa in una tasca dei pantaloni.
Mu
indossa dei pantaloni color sabbia con chiusura a sbuffo sulle caviglie e casacca
verde scuro dalle maniche lunghe e a tre quarti.
La
loro analisi sul mio abbigliamento è altrettanto approfondita… perché non sono
riusciti a staccarmi gli occhi di dosso da quando sono
comparsa sulla soglia della prima casa, hihihi… (ad
eccezion fatta di Shaka naturalmente… la cui espressione è rimasta immutata per
tutto il tempo… tsè…).
-
Ebbene?
– chiedo fingendomi spazientita, godendo dietro la maschera, invece, delle loro
espressioni beote.
Mu
mi analizza un’ennesima volta, aprendo la bocca e tentennando appena nel
rivolgermi la parola.
-
Sicura
di non voler indossare qualcosa di più… - s’interrompe e un lieve rossore gli
colora le guance.
-
Di
più? – lo incalzo io, volendolo mettere di proposito in difficoltà, ringraziando
mentalmente la maschera che sta evitandomi di mostrare il ghigno che mi si è
dipinto sul volto.
Aioria
aggrotta la fronte rapidamente, intendendo e facendo intendere di aver capito
che non ho abbandonato il piede di guerra, volgendo lo sguardo verso terra,
mostrandosi così improvvisamente interessato al suolo polveroso.
-
Decoroso
– risponde al posto di Mu, Shaka, facendo assumere alla sua espressione
impassibile una nota severa.
Gne, gne, gne!
-
E
perché mai? – chiedo tra l’ingenuo e il provocatorio, reclinando la testa per
osservarmi i pantaloncini neri – lunghi appena sotto ai glutei per intenderci –
e il top panna con scollo a “v” aderente.
-
Ho
già il burqa – dico ironicamente, indicandomi con un
dito la maschera che indosso. – Il mio onore è al sicuro, no? – aggiungo,
facendo liberamente riferimento all’assurda regola rifilatami.
I
cavalieri rimangono in silenzio: uno a contemplare ancora il terreno, un altro
a osservare le nuvole e un altro ancora a fissarmi – se così si può dire –
attraverso le palpebre. Che fenomeni da baraccone...
- Non puoi entrare nei luoghi sacri
vestita in quel modo – puntualizza, come d’altronde immaginavo, il mio adorato
cavaliere ossigenato, facendomi sbuffare sonoramente.
- E chi ci vuole entrare? – chiedo con
enfasi, sollevando i palmi in segno di difesa per sottolineare la mia
intenzione a non profanare con la mia nefandezza i luoghi sacri… puah!
È
Aioria a interrompere lo pseudo battibecco, prendendo
parola e interrompendo il cavaliere della vergine.
- Andiamo? – sbotta più che chiedere,
rivolgendosi tra lo speranzoso e l’esaurito a Mu, che si limita ad annuire e ad
avvicinarsi di più a noi.
- Non sperare di ricevere un applauso dopo
questa trovata. Ti stai solo dimostrando nuovamente infantile… nonché indecente
- .
Alzo
gli occhi verso Shaka lanciandogli uno sguardo inceneritore, ricordandomi
troppo tardi che non può coglierlo… cominciando così a pensare a come rispondergli
a tono facendo magari riferimento alla sua abilità innata nell’essere il miglior
lecca culo di Saori… quando vedo sottecchi Mu e Aioria lanciarsi uno sguardo
d’intesa. Subito dopo vedo quest’ultimo afferrare con una mano una spalla di Shaka
e con l’altra quella di Mu, mentre una mia mano viene
avvolta dal cavaliere d’aries… ma prima che possa
comprendere la ragione per cui il volto sembra mi sia andato in fiamme e lo
stomaco in subbuglio, la nausea tipica dei viaggi nello spazio torna a farmi
visita, facendomi salire l’intestino in gola.
Sbando a lungo, una volta risentito il terreno sotto ai piedi, cominciando
a zigzagare in modo irregolare per cercare di assecondare il moto circolare con
il quale si sta muovendo il mondo attorno a me…
Sento
una mano afferrarmi prontamente una spalla… ma non è
la stessa che mi ha afferrata altre volte.
-
Dobbiamo
andare nella direzione opposta – sento dirmi da Aioria, mentre la mia vista,
che visualizza tre cavalieri del leone anziché uno, tenta di mettere a fuoco
non solo lui ma anche il posto in cui ci siamo teletrasportati.
-
Respira
– sento dirmi subito dopo da Mu, mentre una sua mano si porta sulla mia schiena
per invogliarmi ad eseguire il suo consiglio. A differenza di Aioria, che non è
riuscito a vedere, per via della maschera, che sono diventata cianotica, Mu,
pur non vedendomi il volto, ha capito subito che avrei avuto bisogno di aiuto
dopo il teletrasporto.
Cerco
di regolarizzare il respiro come mi ha suggerito, ma questo dannato affare non
fa filtrare aria a sufficienza… o forse sono io che sono diventata improvvisamente
claustrofobia?
Me
la scosto appena dal viso, per far passare un po’
d’aria, riuscendo ad avvertire l’improvviso e repentino spostamento di Mu, che
si è portato alle mie spalle.
Innervosita,
mi riposiziono la maschera sul viso e mi volto verso di lui, lanciandogli
un’occhiataccia – che naturalmente non coglie –, preparandomi a dirgli quanto
penso sia diventato ridicolo… quando un vociare
animato attira la mia attenzione e quella dei tre cavalieri che sono con me, inducendoci
a sporgerci dall’altura sulla quale siamo comparsi, notando così una folla
numerosa accorrere velocemente attorno ad un uomo al centro della piazza
cittadina.
Volgendo
lo sguardo un po’ ovunque, mi accorgo che siamo finiti, sì, in India – a
confermarmelo la catena montuosa dell’Himalaya che
abbraccia in lontananza l’intero paesaggio - ma non nel mio villaggio natìo… ehm… o perlomeno nel villaggio in cui sono cresciuta…
considerando che non ho la più pallida idea di dove sia nata…
Focalizzo
la mia attenzione sull’uomo attorno al quale si sono ammassate le persone,
scorgendo i capelli corti brizzolati e la corporatura snella, la cui postura, a
differenza delle rughe che gli compongono l’ormai non più giovane pelle del
viso e delle mani, dà l’impressione di essere ancora una persona atletica.
Dal
modo in cui gesticola e in cui tiene la testa alta deve trattarsi sicuramente
di una persona carismatica… un leader… un… maestro?
M’intristisco,
nel ripensare alla corporatura più esile e bassa del maestro Shin, sorridendo
appena nel ricordarmi dei suoi occhi saggi e del suo sorriso dolce…
Scuoto
fastidiosamente la testa nel sentire un solletichìo
provenirne dall’interno, voltandomi di scatto verso Mu, al mio fianco, per
fargli capire una buona volta che non deve più azzardarsi a frugare nella mia mente… ma vengo dissuasa dal suo sorriso accennato e dal suo
sguardo comprensivo…
Se
non ci fosse quest’affare malefico a fungere da barriera, potrebbe scorgere nei
miei occhi lucidi un briciolo di tristezza.
Ma
non ce ne bisogno. Sa. Sa come mi sento… con o senza intrusione telepatica… con
o senza maschera… e un po’ questo riesce a rincuorarmi.
Gli
sorrido, sperando che colga il gesto attraverso il mutamento del mio animo, e in risposta la sua espressione ritorna composta, anche se il
sorriso non gli abbandona l’espressione.
Mi
fa cenno con la testa di seguirlo quando spicca un
salto dall’altura, portandomi a guardare verso il basso, accorgendomi che Shaka
e Aioria si sono già avviati.
Non
mi faccio invitare due volte e scendo giù anch’io.
-
Un
altro tempio è stato profanato! – esclama il tipo che è riuscito a guadagnarsi
l’attenzione di quasi tutta la gente della strada.
-
Quale
stavolta, sommo Tadij? – chiede qualcuno dalla parte
opposta a quella in cui ci troviamo, che non riesco a vedere.
Gli
occhi del sommo Coso – di cui non ricordo già il nome – si spalancano di botto
con fare teatrale, mostrando un paio di iridi celesti… chiarissime… quasi
cristalline, tanto che sembrano tendenti al bianco… e la sua espressione si
contorce in una pessima imitazione dell’urlo di Munch.
Ed
io che stavo quasi per prenderlo sul serio…
-
Un
tempio shivaita! - .
Alla
sua risposta un’esclamazione di puro stupore si alza dalla folla, creando un
coro che si estende per tutta la piazza fino a disperdersi e a creare un’eco…
Non
vorrei essermi fatta influenzare troppo dalla reazione della gente…
ma ho avuto la sensazione che i cosmi del leone, dell’ariete e della
vergine si siano un tantino alterati...
Volgo
lo sguardo verso di loro squadrando minuziosamente le loro espressioni serie e
compite, tutte concentrate sul tizio teatrale.
Bah.
Gli
occhi di Aioria saettano improvvisamente per tutto l’ambiente
circostante, inquieti, come se stessero cercando qualcosa. Mi concentro
al massimo, cercando di percepire una minima anomalia sensoriale che possa
allarmare anche me - come credo abbia allarmato lui - ma
non avverto nulla…
In
un attimo i suoi occhi ritornano a fissare davanti a sé, accorgendosi probabilmente
del mio volto girato appena verso di lui… Dannazione a questa maschera! Con lei
che mi copre il viso l’espressione “guardare sottecchi” mi è praticamente
impossibile! Che merda di visuale! Sarei proprio curiosa di sapere chi l’ha
inventata e chi l’ha imposta alle sacerdotesse guerriero…
-
Che
reazione esagerata… - decido di dire, sottovoce, rivolgendomi a lui, mirata a
sentire la sua risposta e a sondare così il terreno. È chiaro che non mirava a farsi scoprire intento a guardarsi intorno…
chiedergli cosa c’è che non va equivarrebbe a indurlo a star più attento alle
sue azioni future, cosa che non mi gioverebbe affatto.
Il
suo sguardo interrogativo si sposta su di me.
-
Mi
sembra di ricordare che ultimamente è cosa frequente venire a sapere di
attacchi, carneficine e distruzioni in templi indiani… - riprendo, tentando
accuratamente di distanziarmi dal discorso per non ripiombare nel ciclone dei
ricordi. – Perché si sorprendono così tanto? Credevano che fosse una cosa
passeggera? Una marachella, magari? -.
Aioria
scuote la testa in senso negativo, ritornando a guardare avanti e assumendo
un’aria vagamente pensierosa.
-
È
la prima volta che viene attaccato un tempio dedicato
al dio Shiva – dice, girandosi di nuovo verso di me e
guardandomi… come se… si aspettasse qualche reazione?
-
Ah
sì? – è tutto ciò che riesco a formulare, interdetta dal suo sguardo indagatore
e confusa dalla notizia appena appresa. Che significa che è la prima volta? Le
distruzioni dei templi sarebbero mirate?
-
Finora
sono stati attaccati templi di ogni tipo… da quelli dedicati ai culti minori a
quelli maggiori, compresi quelli dedicati ai membri della Trimurti… - mi
spiega, ritornando a osservare pensoso il tipo al centro della calca di gente.
- Meno che quelli dedicati a Shiva… - s’interrompe,
prendendo a fissare il Sommo Coso - Fino a poco tempo fa, s’intende – aggiunge,
dando un colpo di mento per indicare l’oggetto delle sue attenzioni.
-
Non
può essersi trattato di una pura casualità? – chiedo ingenuamente, mordendomi
la lingua subito dopo essermi lasciata sfuggire la
cavolata.
-
Direi
di no – mi risponde Aioria, riportando i suoi occhi per un attimo nuovamente su
di me, sorpreso dalla domanda che gli ho posto.
Ecco,
appunto.
No,
che non può essersi trattata di una casualità.
Il
culto della Trimurti è quello più praticato qui in India, ma, delle tre
divinità che la compongono, a Shiva sono dedicati i
maggiori culti, venendo considerato superiore a Brama
e Vishnu per questioni teologiche induiste
che non sto qui a spiegarvi…
Fatto
sta che l’India è strapiena di templi dedicati a Shiva.
Se chiunque guidi quegli psicopatici avesse voluto attaccare a caso, prima o
poi ne avrebbe fatto le spese anche un tempio dedicato al dio pluri valente. E invece è stato attaccato dopo… significa
che il folle prima citato sta seguendo un piano preciso…
Presa
come sono dal riflettere febbrilmente, mi porto una nocca alla bocca per
mordermela come faccio di consueto… imprecando poi per l’ostacolo che incontro
durante il tragitto! Cavolo! Non mi ci abituerò mai!
Accidenti…
mi sono persa le ultime parole pronunciate dallo pseudo
maestro! Mi volto seccata verso i miei accompagnatori, rimanendo un attimo perplessa… ma… che sta facendo Mu?
Riesco
a vedere i suoi capelli color lavanda svolazzare solo per un
attimo prima che si disperda tra la gente, quando Shaka mi limita la
visuale, avvicinandosi a me.
-
Dopo
aver saputo precisamente quale tempio shivaita sia stato attaccato, ci recheremo lì – m’informa, perentorio
e inflessibile… ma non è che m’importi molto del suo solito atteggiamento ora.
Più che altro non comprendo questa decisione…
-
Perché
dobbiamo concentrarci su un tempio? – gli chiedo, incapace sul serio di
comprendere che intenzioni hanno. Con mia somma sorpresa, Shaka apre gli occhi,
prendendo a fissarmi... ma non con ostilità… quasi con… introspezione? Che ha
da guardarmi così?
Passa
un po’ di tempo prima che a rispondere alla mia
domanda ci pensi Aioria.
-
Dirigendoci
sul luogo dell’ultimo attacco potremmo cercare delle tracce che ci riconducano agli assalitori - .
Il
mio sguardo perplesso si sposta su di lui, prendendo a scrutarlo attentamente.
-
Volete
dire che vaghiamo nel buio? – chiedo leggermente astiosa, leggendo negli occhi
di Aioria una risposta negativa nonostante lui non si muova di un millimetro e
non faccia nulla per farmelo intendere.
I
lunghi anni di addestramento col maestro Shin, immersa in un ambiente maschile
e maschilista in cui tutti non facevano altro che puntarmi contro innumerevoli
dita per indicarmi come inferiore e ridicolizzarmi, e gli ultimi sette anni
passati a farmi addestrare da una persona ermetica come Mu – che ho imparato a
capire non proprio dall’inizio della nostra conoscenza –, mi hanno insegnato a
capire le persone dai soli sguardi e recepirne dagli occhi qualsiasi tipo di
messaggio, seppur accennato e non voluto.
Senza
contare che, ahimè, sono altamente empatica, e per
quanto si cerchi di camuffare le proprie reazioni con
me non la si spunta.
Maledizione…
È
vero, non li sopporto, li considero una casta guerriera sprecata, ma per quanto
mi stiano sulle scatole mi rifiuto di credere che
siano degli idioti.
Venire
qui in India senza uno scopo preciso, senza avere una
minima idea di con chi si ha a che fare, per poi dirigersi nell’ultimo tempio
attaccato per cercare informazioni su degli squilibrati?
Bah…
e continuano a credere che mi beva tutto!
Ancora
una volta mi stanno escludendo... e la domanda mi sorge spontanea: che diavolo
ci faccio allora qui?
-
È
in un villaggio vicino al Gange, poco lontano da qui… mi è stata indicata la
strada - .
Ecco
un altro che continua a prendermi per fessa.
-
Perché
non gli hai letto nel pensiero? – chiedo a Mu indispettita, ricordandomi di
tutte le volte che invece ha usato quel metodo con me.
-
L’
ho fatto – mi risponde in modo ovvio, sorridendomi come suo solito. Rimango a
fissarlo per un periodo di tempo indefinito, chiedendomi per quale accidente di
motivo si sia allora rivolto personalmente al Sommo
Coso.
-
Ha
omesso di dirmi la località, e per non sondare sospetti gliel’ho letta nella
mente - .
Uff…
uno a zero per lui.
-
Andiamo?
– chiedo allora, dopo aver abbassato un attimo la testa sconsolata, vedendo
Shaka richiudere gli occhi e avviarsi senza dire una parola tra la folla, che
si apre al solo vederlo arrivare, scrutandolo sottecchi avanzare maestosamente
come suo solito. Qualche donna resta a osservarlo – anche se
mi verrebbe da dire “contemplarlo” – qualche minuto di più, voltandosi poi
nella direzione opposta col volto in fiamme e allontanandosi il più velocemente
possibile.
Eh
beh… senza considerare che è inconsueto scorgere un biondo puro in una località
la cui etnia vanta di caratteristiche corporee comprendenti il colore scuro dei
capelli e della pelle, Shaka – pur se infinitamente odioso, antipatico e altezzoso
– non è mica male… mi chiedo cosa succederebbe se aprisse gli occhi di fronte a
tutti!
Ridacchio
lievemente, vedendo Mu sorpassarmi – senza degnarmi di uno sguardo – e
procedere nella stessa direzione di Shaka. Non che mi aspetti che mi guardi
ogni volta che mi ha intorno… ma… AH! Nulla… sto solo diventando seriamente
paranoica!
Tutt’a
un tratto avverto una sensazione che definire fastidiosa e orripilante sarebbe un eufemismo… e, indecisa se fare direttamente una strage o
comportarmi diplomaticamente senza troppi spargimenti di sangue, mi volto fulminea,
mettendo a fuoco il volto disgustoso del suicida che ha osato… palparmi il
sedere…
-
Niente
male – pronuncia la mia prossima vittima, mostrando un sorriso a tratti
sdentato, reso obliquo dalla soddisfazione del gesto che ha compiuto e che non
sa gli costerà la vita…
Indignata,
stringo i pugni fino a farmi sbiancare le nocche, notando un paio di individui -
altrettanto ripugnanti al solo vederli - avvicinarsi al suicida e calare delle
pacche sulle sue spalle, probabilmente per complimentarsi.
Tre,
dunque. Ci sarà da divertirsi.
-
Ehi,
dolcezza, perché non togli la maschera e ci mostri il tuo bel visino? – dice
quello alla destra dell’insulso che mi ha toccata, mostrando un altrettanto
sorriso pessimo.
-
Non
essere scortese, fratello! – fa quello a sinistra, avanzando un po’ verso di
me. – Potrebbe essere menomata… - aggiunge “delicatamente”, facendomi
scongiurare contro l’intero santuario, escluso Kiki.
-
Chiedete
scusa e allontanatevi immediatamente – giunge improvvisamente la voce severa di
Aioria, nelle vesti di protettore di fanciulle indifese – che attualmente non
vedo in giro… - , che deve probabilmente aver
assistito.
-
Ma
tu guarda… - fa il tipo che ha osato toccarmi, venendo
poi preceduto da uno dei suoi compari.
-
Cosa
credi di fare contro noi tre? – chiede, sbruffone fino
al midollo. E permetterei davvero ad Aioria di accartocciarli come dei fogli di
carta per soddisfare il suo orgoglio, se non volessi soddisfare prima il mio.
-
Non
volevate vedermi in viso? – chiedo agli idioti, modulando perfettamente la voce,
riacquistando così la loro attenzione. Si voltano, prendendo a osservarmi
sbalorditi, per poi sghignazzare come delle iene fameliche.
Aioria
indirizza il suo sguardo attento verso di me. Ha i nervi tesi, pronti a scattare,
ma non si muove… incuriosito probabilmente dalla mia uscita.
-
Non
vogliamo vedere mica solo quello, tesoro… - dice lo stesso idiota di prima,
avanzando verso di me con la solita, illusa, espressione famelica.
Allora
mi tolgo la maschera, sorridendogli amabilmente, vedendo la sua espressione
farsi curiosa, mentre io mi accingo a mostrarmi dispiaciuta.
-
Che
peccato… - esordisco. – Niente colpo di fulmine… - pronuncio, incurante del
fatto che loro non ci stiano capendo niente, lanciando la maschera verso Aioria
e avventandomi su di loro per massacrarli.
-
Hai
esagerato - .
-
Guastafeste
- .
-
L’intento
era di non attirare attenzione - .
-
Guastafeste
- .
Aioria
sbuffa, volgendo lo sguardo verso il cielo, chiedendo probabilmente l’aiuto
della sua dea.
Alla
fine è intervenuto comunque. Non certo per aiutare me… ma per aiutare gli
idioti che mi hanno provocata. Questa discussione sta andando avanti da quando abbiamo abbandonato la città.
Non
bastavano solo Mu e Shaka, che - al sentire il vociare concitato delle
donne che tifavano per me, e avvertendo il cosmo del leone agitarsi un po’ per
tentare di calmarmi - sono ritornati indietro di corsa, rivolgendomi uno uno sguardo sconsolato e un altro uno sguardo severo, per
poi costringermi ad acquistare qualcosa da indossare definito dal secondo più
“decente”, ma Aioria mi ha riempito la testa di paternali. E che palle…
Calcio
lontano una pietra incrociata lungo la strada, incurante della polvere che,
sollevatasi all’azione, mi sporca i pantaloni blu a sbuffo, stavolta
“rigorosamente” lunghi (indovinate grazie a chi?).
Ho
accettato di cambiarmi solo perché la canotta mi si
era imbrattata di sangue. Adesso ne indosso una arancione,
ben più accollata, ma ugualmente aderente, fermata poco sopra i pantaloni da
una cintura di seta, doppia e striata di blu e arancione per richiamare
entrambi i colori che indosso.
Sbuffo
anch’io.
Stiamo
camminando da un bel po’ e ancora non siamo giunti a destinazione. Abbiamo
attraversato ben due villaggi… ma non doveva essere
“poco lontano da qui”?
-
Eccoci
– pronuncia improvvisamente Mu, fermandosi altrettanto improvvisamente, tanto
che, non accorgendomene, gli rovino addosso.
-
Scusa
– gli dico quando si volta verso di me, sorridendomi
poi tranquillamente e invogliandomi a seguirlo all’interno del tempio shivaita.
Mi
blocco poco prima di entrare, facendo conseguenzialmente
rovinare addosso a me Aioria, che impreca sottovoce, senza però smuovermi e
convincermi ad avanzare.
Una
paura inspiegabile mi attanaglia lo stomaco.. e
improvvisamente rivedo i corpi martoriati dei discepoli del mio tempio.
-
Non
vi è nulla che hai già visto - .
La
voce di Shaka mi arriva alle orecchie ovattata, presa
com’ero dal ricordare, ma ciò nonostante riesco a riconoscerla… così come
riesco a comprenderne il senso, seppur mi meravigli che l’abbia pronunciata per
tranquillizzarmi.
Annuisco,
riprendendo ad avanzare all’interno del tempio… constatando coi miei occhi che,
effettivamente, è stato tutto ripulito.
In
fondo alla sala principale, così come in quello del maestro c’è il Buddha, una statua di enormi dimensioni raffigura il dio Shiva.
Seduto
nella posizione del loto, con l’espressione del volto rilassata e gli occhi
chiusi, un sorriso appena accennato conciliante e quattro
braccia: due intrecciate in grembo, coi palmi rivolti all’in su, e le
altre due rivolte verso l’alto, una a reggere un tridente, l’altra a reggere un
tamburo.
Al
centro dell’ampia fronte il terzo occhio, quello che io una volta pensavo si trattasse di un tao e che il maestro mi spiegò si trattasse
invece dell’occhio della saggezza e dell’onniscienza.
Mi
guardo intorno, scorgendo sulle pareti raffigurazioni pittoriche che ritraggono
il dio in varie posizioni e in situazioni, così come racconta di lui il culto.
Inizio
a girovagare per la sala, mentre Shaka inizia un qualche discorso sul come muoverci,
infischiandomene e continuando a far scorrere gli occhi sulle pareti e sui
ripiani in pietra su cui scorgo, mal volentieri, cocci e resti di quelli che
una volta dovevano essere vasi e altro.
Calpestandola,
m’imbatto poi in una rappresentazione del dio in una posizione diversa da come
l’ho visto finora.
Prendo
due pezzi di quella che una volta era una statua in miniatura e li avvicino,
cercando di incastrarli, riconoscendo poi la rappresentazione di Shiva in veste di danzatore cosmico. Lasciando perdere
l’ormai impossibile riparazione della mini statua, mi alzo e riprendo a
gironzolare per la sala, arrivando quasi alle spalle dell’enorme statua posta
al centro della sala.
Con
mia somma sorpresa, sul muro di fronte a me, praticamente alle spalle della
statua, c’è un dipinto, sospeso ad altezza d’uomo, ne
troppo in alto, ne troppo in basso, rappresentante il dio nella sua forma
ermafrodita, che lo ritrae con la sua consorte.
Avanzo,
ammaliata dai colori vivaci che caratterizzano la rappresentazione pittorica,
urtando col piede improvvisamente contro qualcosa,
evitando per un pelo di finire a terra.
Un
uomo giace a terra, inerme, il corpo in una posizione innaturale, le palpebre
aperte, gli occhi bianchi a mostrare solo la pupilla, la bocca semi aperta e contratta
in una smorfia di dolore.
Sobbalzo
inorridita, arretrando di un passo incosciamente, per
poi inginocchiarmi accanto al suo corpo con l’illusione di essere ancora in
tempo.
Sento
Mu chiamare il mio nome più volte, mentre in un impeto di rabbia mi tolgo la
maschera, che mi è d’intralcio, e la lancio lontano, cominciando poi a stracciargli
all’altezza del petto la tunica porpora che indossa.
Come
mi aspettavo dal colorito bluastro del volto, è morto per soffocamento. Intorno
al collo vi sono ancora i segni dell’oggetto con cui è stato ucciso.
Singhiozzo,
ricordandomi di nuovo del corpo inerme del maestro Shin che ho stretto tra le
braccia, ricordandomi anche dello stesso identico colore di pelle…
Scaccio
le lacrime, portando due dita al collo dell’uomo per assicurarmi un’ultima
volta della triste conclusione a cui sono giunta.
-
Sono
qui… - rispondo all’ennesimo richiamo di Mu, sentendo i suoi passi accelerati,
come quelli degli altri due cavalieri, dirigersi verso di me.
Faccio
per ritrarre la mano e alzarmi, ma una mano dell’uomo scatta ad afferrarmi il
polso, e la testa si alza con un rumore sinistro. Dopo essermi ripresa relativamente
dallo shock, istintivamente provo a divincolarmi… ma
un paio di occhi gialli si fissano nei miei, dissuadendomi all’istante da ogni
tentativo di fuga e immobilizzandomi col solo timore e raccapriccio che
riescono a incutere…
-
Ma
che accidenti! – sento esclamare Aioria, mentre innumerevoli colpi sembrano
abbattersi su un… muro. Li ha bloccati dall’altra parte.
Incapace
di muovermi, sofferente per il dolore che la stretta del non morto sta esercitandomi
sul polso, tento perlomeno di articolare qualche frase di senso compiuto al
posto delle parole sconnesse che mi stanno uscendo di bocca, cercando di
fermare il tremolio convulso che mi sta scuotendo violentemente le membra.
Improvvisamente
sento propagarsi all’interno del mio corpo uno strano calore…che mi sale dalle
viscere… fino a raggiungermi la testa… che sento diventarmi incandescente…
Chiudo
gli occhi in preda ad un altro dolore, questa volta proveniente precisamente
dal centro della fronte e faccio per ribellarmi sia a questa forza che a quella
del non morto, ma, senza che lo voglia, la mia mano libera va a stringersi
attorno al collo del cadavere che avevo tentato di soccorrere.
I
suoi occhi diventano liquidi… facendo assumere al bizzarro colore delle sue
iridi un colore più intenso… poi piega la bocca in un ghigno sadico e si volta
verso il dipinto che avevo notato precedentemente.
Pur
se lottando con tutte le mie forze, riesco a voltarmi anch’io, e spalanco gli occhi,
nel vedere una luce provenire dal terzo occhio della figura ermafrodita… o, più
precisamente, dal crescente di luna posta vicinissimo al terzo occhio, altro
tratto caratteristico del dio della trimurti, che lo accomuna
alla consorte.
La
mia mente, incapace di trovare spiegazioni razionali, collega automaticamente
quel fenomeno al bruciore persistente che avverto al centro della fronte.
Mi
volto con occhi sgranati di nuovo verso il non morto, trovandolo ancora a sorridere
sinistramente.
-
Shakti…
- pronuncia improvvisamente, quasi sussurrando, con voce sinistra e doppia, e
la mano che gli stringe il collo rinsalda la presa, mentre la mia mente tenta
di capire che diamine abbia detto e perché diavolo non riesca a controllare le
mie azioni.
-
Ti
ho trovata! – esclama, scaraventandomi poi al muro alle mie spalle, lungo il
quale scivolo, arrivando a toccare terra dolorante, come se avessi tutte le
ossa rotte.
Mi
mordo il labbro inferiore per non urlare, sentendo liberarsi in aria un grido
acuto e sinistro…
Riapro
appena un po’ gli occhi, giusto in tempo per vedere il non morto richiudere la
bocca – dalla quale è provenuto l’urto raccapricciante – e accasciarsi al suolo,
sentendo le ossa toccare terra. Dalla bocca aperta esce improvvisamente del…
fumo nero… denso… che si libra nell’aria, fino a raggiungere la sommità della
statua di Shiva.
Seguendo
i suoi spostamenti, riesco a scorgere con la coda dell’occhio i ragazzi
abbattere finalmente quella sorta di muro invisibile che li ha trattenuti, e
prima che possano reagire in qualche modo, la nube nera schizza alla velocità
della luce all’esterno del tempio.
-
Reiko!
– esclamano all’unisono i ragazzi, mentre, incapace di tenere aperti gli occhi,
le mie palpebre calano, facendomi avvolgere dal buio.
-
Reiko!
– sento chiamarmi ancora… ma questa volta non riesco a
distinguere la voce… mi sento solo trascinare velocemente ma delicatamente a
terra, facendomi poggiare la testa su un paio di gambe…mentre qualcun altro mi
afferra un polso, probabilmente per sentirne il battito.
-
Ritorniamo
al Santuario! – sento esclamare ancora da qualcuno dei tre, e in men che non si dica, la richiesta viene
ascoltata.
Intontita
come sono, non ho accusato nemmeno l’effetto del teletrasporto.
Riapro gli occhi solo per assicurarmi che siamo ritornati al Santuario… poi mi
lascio sopraffare dalla stanchezza.
Angolo
dell’autrice…
Hola ^ ^ Giusto un po’ di movimento,
contenti? Vi meritavate un capitolo un po’ più concreto dopo tutta la suspence che ho creato… e, anche se non ufficialmente, penso che ormai si sia capito Reiko chi sia, no? No… ? Su,
fatemi sapere a che conclusioni siete giunti!
Inutile
dirvi che vi spiegherò successivamente perché i Gold non siano riusciti a
contrastare quella specie di “muro”… anche se lo si
potrebbe immaginare ^ ^
Ora
passo alle risposte dirette, saltando tutti coloro che hanno commentato il
precedente capitolo:
Snow
Fox : Ti dirò… Reiko si è già prenotata per un trapianto! XD Il
fatto è che non ci si mette solo Shaka… lo avrai capito no? XD
XD Uhm… chissà se nascerà qualcosa tra la
scapestrata e il cavaliere della Prima casa… chissà chissà,
ho così tante idee in testa che stanno facendo a gara per farsi assecondare,
che non posso proprio pronunciarmi in merito! XD Fammi sapere cos’è che avevi pensato… vediamo se c hai preso… ma penso di sì, dai!
Un bacio! ;
RedStar12 : Uh uh…
conosci i thugs quindi, ottimo! Sappi però che la
storia che sto sviluppando non farà riferimento a nessun romanzo che contenga
gli “strangolatori rompiscatole” (XD) però è
interessante sapere che stai già cominciando a sviluppare idee in merito… ne
sono contenta ^ ^ Chi è Reiko? Sì è
capito adesso? Bacioni anche a te! ;
Ai91 : È stato un incidente tranquilla ^ ^ Kiki si è
nascosto subito alla tua minaccia… dice che non ti assicura nulla, ma spera
ugualmente di non incorrere nella tua ira nel caso si verificasse di nuovo
qualcosa del genere ^ ^ Sai già cosa
voglio combinare con la maschera? Ma no… tranquilla, dai! *incrocia le dita dietro
alla schiena e fischia facendo finta di nulla* XD ;
Bloody_Star : Oddio… mi dispiace tanto che ti abbia
fatto quest’effetto la mia storia O///O anche se sinceramente non ho capito
bene perché >__> ti ha fatta piangere per due ore di fila per l’alto contenuto
demenziale XD o perché è riuscita a commuoverti *__* ? Fammi sapere che mi
preoccupo >__< Un bacio, a rileggerci presto! (spero!)
;
YamaMaxwell : Tu sei semplicemente uno spasso quando
commenti XD Non so mai da dove iniziare a risponderti XD Allora… i bronze…
giuro che, anche se non si nota, stimo molto anche loro XD Compreso Seiya, anche se lo sfotto sempre… ma aspettati qualche
nuova XD Shun è tanto dolce *__* chi meglio di lui da
aspettare che Reiko si svegli? Seiya poi non stava
usando termini coloriti con Mu… stava semplicemente sbraitando come al solito XD Come ti è sembrato il quartetto? ^ ^ Chi ti è sembrato
il più martire? XD Tisifone non l’ho fatta
scomparire… tranquilla tranquilla…
Eeeeeeeeh… la maschera… hihi…
aspetta e vedrai! Un bacio sensei!!
;
Roxrox : Kiki è
fenomenale… non sai quanto mi stia divertendo a manovrarlo nella storia ^ ^ La maschera… eh… questa sconosciuta…
chissà chissà… a presto cara! ;
mon_chan : Siccome sei tu…continuerò col
procedere con entrambe le storie (anche se mi massacrerò ç__ç) ma non
aspettarti aggiornamenti lampo per l’altra ò__ò E con questo nuovo capitolo… di
questa che te ne pare?? Hai capito chi è Reiko?? XD
Vedremo… XD Ciao collega-amica-martire-di-shopping-compagna-di-sbronze!
Alla prossima!
Ritornando
un attimo alla storia… volevo fare un paio di precisazioni.
La
base che ho usato per la realizzazione di questa storia… ha innumerevoli interpretazioni…
io, ovviamente, spiegherò, man mano che sarà necessario, la strada su cui ho
deciso di realizzare la storia, spiegando di volta in volta le decisioni e gli
avvenimenti che accadranno, che non saranno tutto frutto delle mie licenze
letterarie, ma avranno dei riferimenti attinenti ad informazioni reali.
Per
esempio, per la statua all’interno del tempio shivaita
mi sono rifatta alla statua di Shiva presente a Bangalore,
in India.
Shiva in versione danzatore cosmico è piuttosto
conosciuta… questa è invece la forma
ermafrodita.
Ora
vi lascio ad immaginare chi possa essere il nuovo
nemico… *ride sadicamente* XD
Saluto
e ringrazio le 25 persone che hanno aggiunto la storia tra i preferiti e i silenziosi
lettori che continuano a seguirmi… sperando di riuscire a leggere qualche volta
(non chiedo tanto ç__ç) qualche commentuccio di tutte
le persone che mi seguono. [Chiedi troppo ndKanon] [… ndMe] [È già tanto
che leggano, non credi? ndSaga]
[ç__ç ndMe].
Ora
vi saluto u__ù dandovi appuntamento alla prossima u__ù Sperando di avervi incuriositi ç__ç
HOPE87