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Autore: HOPE87    16/03/2009    9 recensioni
Un cielo pieno di stelle... e la consapevolezza di non appartenere a nessuna di esse. Quanto luminosa può essere la strada di chi sa di dover brancolare nel buio totale?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aries Mu, Nuovo Personaggio, Un po' tutti, Virgo Shaka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Found!

 

 

 

 

 

 

-         Oh no… - mi lascio sfuggire nel vedere Shaka e Aioria attendermi con Mu all’esterno della prima casa… non tanto per il secondo, quanto per il primo. Ma è così difficile per Mu accettare che lo detesto???

-         Salve… - saluto diplomaticamente dopo aver emesso un leggero colpo di tosse, scendendo le scale per raggiungerli… e giurerei di aver visto il cavaliere del leone spalancare i suoi occhioni verdi poco prima che prendessi ad avvicinarmi a loro. Eh già… sarei pronta a scommettere che non si aspettava che avessi indossato la maschera!

Chissà quante esultazioni avverranno al santuario nel sapere della mia patetica sottomissione…

Faccio appena in tempo ad immaginarmi Saori che stappa una bottiglia di champagne, che i miei occhi cadono sull’abbigliamento dei miei tre accompagnatori.

Come Mu, anche Aioria e Shaka non indossano il cloth. L’abbigliamento del cavaliere della vergine è come al solito semplice e essenziale, indossa dei pantaloni bianchi di lino in stile orientale e una casacca azzurra dello stesso tessuto e stile, la cui scollatura a “v” – appena accennata – è congiunta da una sorta di laccio di spago sottile color sabbia tenuto non tanto stretto, mostrando la pelle diafana del suo torace.

Perfetto e impeccabile come sempre…che darei per lanciargli addosso un secchio di vernice nera…

Aioria invece indossa un paio di jeans larghi chiari, sbiaditi all’altezza delle ginocchia, e una maglietta a mezze maniche blu. Un braccio è piegato per far da leva alla mano che tiene un giubbino di jeans poggiato su una spalla, l’altra invece è immersa in una tasca dei pantaloni.

Mu indossa dei pantaloni color sabbia con chiusura a sbuffo sulle caviglie e casacca verde scuro dalle maniche lunghe e a tre quarti.

La loro analisi sul mio abbigliamento è altrettanto approfondita… perché non sono riusciti a staccarmi gli occhi di dosso da quando sono comparsa sulla soglia della prima casa, hihihi… (ad eccezion fatta di Shaka naturalmente… la cui espressione è rimasta immutata per tutto il tempo… tsè…).

-         Ebbene? – chiedo fingendomi spazientita, godendo dietro la maschera, invece, delle loro espressioni beote.

Mu mi analizza un’ennesima volta, aprendo la bocca e tentennando appena nel rivolgermi la parola.

-         Sicura di non voler indossare qualcosa di più… - s’interrompe e un lieve rossore gli colora le guance.

-         Di più? – lo incalzo io, volendolo mettere di proposito in difficoltà, ringraziando mentalmente la maschera che sta evitandomi di mostrare il ghigno che mi si è dipinto sul volto.

Aioria aggrotta la fronte rapidamente, intendendo e facendo intendere di aver capito che non ho abbandonato il piede di guerra, volgendo lo sguardo verso terra, mostrandosi così improvvisamente interessato al suolo polveroso.

-         Decoroso – risponde al posto di Mu, Shaka, facendo assumere alla sua espressione impassibile una nota severa.

Gne, gne, gne!

-         E perché mai? – chiedo tra l’ingenuo e il provocatorio, reclinando la testa per osservarmi i pantaloncini neri – lunghi appena sotto ai glutei per intenderci – e il top panna con scollo a “v” aderente.

-         Ho già il burqa – dico ironicamente, indicandomi con un dito la maschera che indosso. – Il mio onore è al sicuro, no? – aggiungo, facendo liberamente riferimento all’assurda regola rifilatami.

I cavalieri rimangono in silenzio: uno a contemplare ancora il terreno, un altro a osservare le nuvole e un altro ancora a fissarmi – se così si può dire – attraverso le palpebre. Che fenomeni da baraccone...

    -   Non puoi entrare nei luoghi sacri vestita in quel modo – puntualizza, come d’altronde immaginavo, il mio adorato cavaliere ossigenato, facendomi sbuffare sonoramente.

    -   E chi ci vuole entrare? – chiedo con enfasi, sollevando i palmi in segno di difesa per sottolineare la mia intenzione a non profanare con la mia nefandezza i luoghi sacri… puah!

È Aioria a interrompere lo pseudo battibecco, prendendo parola e interrompendo il cavaliere della vergine.

    - Andiamo? – sbotta più che chiedere, rivolgendosi tra lo speranzoso e l’esaurito a Mu, che si limita ad annuire e ad avvicinarsi di più a noi.

    - Non sperare di ricevere un applauso dopo questa trovata. Ti stai solo dimostrando nuovamente infantile… nonché indecente - .

Alzo gli occhi verso Shaka lanciandogli uno sguardo inceneritore, ricordandomi troppo tardi che non può coglierlo… cominciando così a pensare a come rispondergli a tono facendo magari riferimento alla sua abilità innata nell’essere il miglior lecca culo di Saori… quando vedo sottecchi Mu e Aioria lanciarsi uno sguardo d’intesa. Subito dopo vedo quest’ultimo afferrare con una mano una spalla di Shaka e con l’altra quella di Mu, mentre una mia mano viene avvolta dal cavaliere d’aries… ma prima che possa comprendere la ragione per cui il volto sembra mi sia andato in fiamme e lo stomaco in subbuglio, la nausea tipica dei viaggi nello spazio torna a farmi visita, facendomi salire l’intestino in gola.

 

Sbando a lungo, una volta risentito il terreno sotto ai piedi, cominciando a zigzagare in modo irregolare per cercare di assecondare il moto circolare con il quale si sta muovendo il mondo attorno a me…

Sento una mano afferrarmi prontamente una spalla… ma non è la stessa che mi ha afferrata altre volte.

-         Dobbiamo andare nella direzione opposta – sento dirmi da Aioria, mentre la mia vista, che visualizza tre cavalieri del leone anziché uno, tenta di mettere a fuoco non solo lui ma anche il posto in cui ci siamo teletrasportati.

-         Respira – sento dirmi subito dopo da Mu, mentre una sua mano si porta sulla mia schiena per invogliarmi ad eseguire il suo consiglio. A differenza di Aioria, che non è riuscito a vedere, per via della maschera, che sono diventata cianotica, Mu, pur non vedendomi il volto, ha capito subito che avrei avuto bisogno di aiuto dopo il teletrasporto.

Cerco di regolarizzare il respiro come mi ha suggerito, ma questo dannato affare non fa filtrare aria a sufficienza… o forse sono io che sono diventata improvvisamente claustrofobia?

Me la scosto appena dal viso, per far passare un po’ d’aria, riuscendo ad avvertire l’improvviso e repentino spostamento di Mu, che si è portato alle mie spalle.

Innervosita, mi riposiziono la maschera sul viso e mi volto verso di lui, lanciandogli un’occhiataccia – che naturalmente non coglie –, preparandomi a dirgli quanto penso sia diventato ridicolo… quando un vociare animato attira la mia attenzione e quella dei tre cavalieri che sono con me, inducendoci a sporgerci dall’altura sulla quale siamo comparsi, notando così una folla numerosa accorrere velocemente attorno ad un uomo al centro della piazza cittadina.

Volgendo lo sguardo un po’ ovunque, mi accorgo che siamo finiti, sì, in India – a confermarmelo la catena montuosa dell’Himalaya che abbraccia in lontananza l’intero paesaggio - ma non nel mio villaggio natìo… ehm… o perlomeno nel villaggio in cui sono cresciuta… considerando che non ho la più pallida idea di dove sia nata…

Focalizzo la mia attenzione sull’uomo attorno al quale si sono ammassate le persone, scorgendo i capelli corti brizzolati e la corporatura snella, la cui postura, a differenza delle rughe che gli compongono l’ormai non più giovane pelle del viso e delle mani, dà l’impressione di essere ancora una persona atletica.

Dal modo in cui gesticola e in cui tiene la testa alta deve trattarsi sicuramente di una persona carismatica… un leader… un… maestro?

M’intristisco, nel ripensare alla corporatura più esile e bassa del maestro Shin, sorridendo appena nel ricordarmi dei suoi occhi saggi e del suo sorriso dolce…

Scuoto fastidiosamente la testa nel sentire un solletichìo provenirne dall’interno, voltandomi di scatto verso Mu, al mio fianco, per fargli capire una buona volta che non deve più azzardarsi a frugare nella mia mente… ma vengo dissuasa dal suo sorriso accennato e dal suo sguardo comprensivo…

Se non ci fosse quest’affare malefico a fungere da barriera, potrebbe scorgere nei miei occhi lucidi un briciolo di tristezza.

Ma non ce ne bisogno. Sa. Sa come mi sento… con o senza intrusione telepatica… con o senza maschera… e un po’ questo riesce a rincuorarmi.

Gli sorrido, sperando che colga il gesto attraverso il mutamento del mio animo, e in risposta la sua espressione ritorna composta, anche se il sorriso non gli abbandona l’espressione.

Mi fa cenno con la testa di seguirlo quando spicca un salto dall’altura, portandomi a guardare verso il basso, accorgendomi che Shaka e Aioria si sono già avviati.

Non mi faccio invitare due volte e scendo giù anch’io.

 

-         Un altro tempio è stato profanato! – esclama il tipo che è riuscito a guadagnarsi l’attenzione di quasi tutta la gente della strada.

-         Quale stavolta, sommo Tadij? – chiede qualcuno dalla parte opposta a quella in cui ci troviamo, che non riesco a vedere.

Gli occhi del sommo Coso – di cui non ricordo già il nome – si spalancano di botto con fare teatrale, mostrando un paio di iridi celesti… chiarissime… quasi cristalline, tanto che sembrano tendenti al bianco… e la sua espressione si contorce in una pessima imitazione dell’urlo di Munch.

Ed io che stavo quasi per prenderlo sul serio…

-         Un tempio shivaita! - .

Alla sua risposta un’esclamazione di puro stupore si alza dalla folla, creando un coro che si estende per tutta la piazza fino a disperdersi e a creare un’eco…

Non vorrei essermi fatta influenzare troppo dalla reazione della gente… ma ho avuto la sensazione che i cosmi del leone, dell’ariete e della vergine si siano un tantino alterati...

Volgo lo sguardo verso di loro squadrando minuziosamente le loro espressioni serie e compite, tutte concentrate sul tizio teatrale.

Bah.

Gli occhi di Aioria saettano improvvisamente per tutto l’ambiente circostante, inquieti, come se stessero cercando qualcosa. Mi concentro al massimo, cercando di percepire una minima anomalia sensoriale che possa allarmare anche me - come credo abbia allarmato lui - ma non avverto nulla…

In un attimo i suoi occhi ritornano a fissare davanti a sé, accorgendosi probabilmente del mio volto girato appena verso di lui… Dannazione a questa maschera! Con lei che mi copre il viso l’espressione “guardare sottecchi” mi è praticamente impossibile! Che merda di visuale! Sarei proprio curiosa di sapere chi l’ha inventata e chi l’ha imposta alle sacerdotesse guerriero…

-         Che reazione esagerata… - decido di dire, sottovoce, rivolgendomi a lui, mirata a sentire la sua risposta e a sondare così il terreno. È chiaro che non mirava a farsi scoprire intento a guardarsi intorno… chiedergli cosa c’è che non va equivarrebbe a indurlo a star più attento alle sue azioni future, cosa che non mi gioverebbe affatto.

Il suo sguardo interrogativo si sposta su di me.

-         Mi sembra di ricordare che ultimamente è cosa frequente venire a sapere di attacchi, carneficine e distruzioni in templi indiani… - riprendo, tentando accuratamente di distanziarmi dal discorso per non ripiombare nel ciclone dei ricordi. – Perché si sorprendono così tanto? Credevano che fosse una cosa passeggera? Una marachella, magari? -.

Aioria scuote la testa in senso negativo, ritornando a guardare avanti e assumendo un’aria vagamente pensierosa.

-         È la prima volta che viene attaccato un tempio dedicato al dio Shiva – dice, girandosi di nuovo verso di me e guardandomi… come se… si aspettasse qualche reazione?

-         Ah sì? – è tutto ciò che riesco a formulare, interdetta dal suo sguardo indagatore e confusa dalla notizia appena appresa. Che significa che è la prima volta? Le distruzioni dei templi sarebbero mirate?

-         Finora sono stati attaccati templi di ogni tipo… da quelli dedicati ai culti minori a quelli maggiori, compresi quelli dedicati ai membri della Trimurti… - mi spiega, ritornando a osservare pensoso il tipo al centro della calca di gente. - Meno che quelli dedicati a Shiva… - s’interrompe, prendendo a fissare il Sommo Coso - Fino a poco tempo fa, s’intende – aggiunge, dando un colpo di mento per indicare l’oggetto delle sue attenzioni.

-         Non può essersi trattato di una pura casualità? – chiedo ingenuamente, mordendomi la lingua subito dopo essermi lasciata sfuggire la cavolata.

-         Direi di no – mi risponde Aioria, riportando i suoi occhi per un attimo nuovamente su di me, sorpreso dalla domanda che gli ho posto.

Ecco, appunto.

No, che non può essersi trattata di una casualità.

Il culto della Trimurti è quello più praticato qui in India, ma, delle tre divinità che la compongono, a Shiva sono dedicati i maggiori culti, venendo considerato superiore a Brama e Vishnu per questioni teologiche induiste che non sto qui a spiegarvi…

Fatto sta che l’India è strapiena di templi dedicati a Shiva. Se chiunque guidi quegli psicopatici avesse voluto attaccare a caso, prima o poi ne avrebbe fatto le spese anche un tempio dedicato al dio pluri valente. E invece è stato attaccato dopo… significa che il folle prima citato sta seguendo un piano preciso…

Presa come sono dal riflettere febbrilmente, mi porto una nocca alla bocca per mordermela come faccio di consueto… imprecando poi per l’ostacolo che incontro durante il tragitto! Cavolo! Non mi ci abituerò mai!

Accidenti… mi sono persa le ultime parole pronunciate dallo pseudo maestro! Mi volto seccata verso i miei accompagnatori, rimanendo un attimo perplessa… ma… che sta facendo Mu?

Riesco a vedere i suoi capelli color lavanda svolazzare solo per un attimo prima che si disperda tra la gente, quando Shaka mi limita la visuale, avvicinandosi a me.

-         Dopo aver saputo precisamente quale tempio shivaita sia stato attaccato, ci recheremo lì – m’informa, perentorio e inflessibile… ma non è che m’importi molto del suo solito atteggiamento ora. Più che altro non comprendo questa decisione…

-         Perché dobbiamo concentrarci su un tempio? – gli chiedo, incapace sul serio di comprendere che intenzioni hanno. Con mia somma sorpresa, Shaka apre gli occhi, prendendo a fissarmi... ma non con ostilità… quasi con… introspezione? Che ha da guardarmi così?

Passa un po’ di tempo prima che a rispondere alla mia domanda ci pensi Aioria.

-         Dirigendoci sul luogo dell’ultimo attacco potremmo cercare delle tracce che ci riconducano agli assalitori - .

Il mio sguardo perplesso si sposta su di lui, prendendo a scrutarlo attentamente.

-         Volete dire che vaghiamo nel buio? – chiedo leggermente astiosa, leggendo negli occhi di Aioria una risposta negativa nonostante lui non si muova di un millimetro e non faccia nulla per farmelo intendere.

I lunghi anni di addestramento col maestro Shin, immersa in un ambiente maschile e maschilista in cui tutti non facevano altro che puntarmi contro innumerevoli dita per indicarmi come inferiore e ridicolizzarmi, e gli ultimi sette anni passati a farmi addestrare da una persona ermetica come Mu – che ho imparato a capire non proprio dall’inizio della nostra conoscenza –, mi hanno insegnato a capire le persone dai soli sguardi e recepirne dagli occhi qualsiasi tipo di messaggio, seppur accennato e non voluto.

Senza contare che, ahimè, sono altamente empatica, e per quanto si cerchi di camuffare le proprie reazioni con me non la si spunta.

Maledizione…

È vero, non li sopporto, li considero una casta guerriera sprecata, ma per quanto mi stiano sulle scatole mi rifiuto di credere che siano degli idioti.

Venire qui in India senza uno scopo preciso, senza avere una minima idea di con chi si ha a che fare, per poi dirigersi nell’ultimo tempio attaccato per cercare informazioni su degli squilibrati?

Bah… e continuano a credere che mi beva tutto!

Ancora una volta mi stanno escludendo... e la domanda mi sorge spontanea: che diavolo ci faccio allora qui?

-         È in un villaggio vicino al Gange, poco lontano da qui… mi è stata indicata la strada - .

Ecco un altro che continua a prendermi per fessa.

-         Perché non gli hai letto nel pensiero? – chiedo a Mu indispettita, ricordandomi di tutte le volte che invece ha usato quel metodo con me.

-         L’ ho fatto – mi risponde in modo ovvio, sorridendomi come suo solito. Rimango a fissarlo per un periodo di tempo indefinito, chiedendomi per quale accidente di motivo si sia allora rivolto personalmente al Sommo Coso.

-         Ha omesso di dirmi la località, e per non sondare sospetti gliel’ho letta nella mente - .

Uff… uno a zero per lui.

-         Andiamo? – chiedo allora, dopo aver abbassato un attimo la testa sconsolata, vedendo Shaka richiudere gli occhi e avviarsi senza dire una parola tra la folla, che si apre al solo vederlo arrivare, scrutandolo sottecchi avanzare maestosamente come suo solito. Qualche donna resta a osservarlo – anche se mi verrebbe da dire “contemplarlo” – qualche minuto di più, voltandosi poi nella direzione opposta col volto in fiamme e allontanandosi il più velocemente possibile.

Eh beh… senza considerare che è inconsueto scorgere un biondo puro in una località la cui etnia vanta di caratteristiche corporee comprendenti il colore scuro dei capelli e della pelle, Shaka – pur se infinitamente odioso, antipatico e altezzoso – non è mica male… mi chiedo cosa succederebbe se aprisse gli occhi di fronte a tutti!

Ridacchio lievemente, vedendo Mu sorpassarmi – senza degnarmi di uno sguardo – e procedere nella stessa direzione di Shaka. Non che mi aspetti che mi guardi ogni volta che mi ha intorno… ma… AH! Nulla… sto solo diventando seriamente paranoica!

Tutt’a un tratto avverto una sensazione che definire fastidiosa e orripilante sarebbe un eufemismo… e, indecisa se fare direttamente una strage o comportarmi diplomaticamente senza troppi spargimenti di sangue, mi volto fulminea, mettendo a fuoco il volto disgustoso del suicida che ha osato… palparmi il sedere…

-         Niente male – pronuncia la mia prossima vittima, mostrando un sorriso a tratti sdentato, reso obliquo dalla soddisfazione del gesto che ha compiuto e che non sa gli costerà la vita…

Indignata, stringo i pugni fino a farmi sbiancare le nocche, notando un paio di individui - altrettanto ripugnanti al solo vederli - avvicinarsi al suicida e calare delle pacche sulle sue spalle, probabilmente per complimentarsi.

Tre, dunque. Ci sarà da divertirsi.

-         Ehi, dolcezza, perché non togli la maschera e ci mostri il tuo bel visino? – dice quello alla destra dell’insulso che mi ha toccata, mostrando un altrettanto sorriso pessimo.

-         Non essere scortese, fratello! – fa quello a sinistra, avanzando un po’ verso di me. – Potrebbe essere menomata… - aggiunge “delicatamente”, facendomi scongiurare contro l’intero santuario, escluso Kiki.

-         Chiedete scusa e allontanatevi immediatamente – giunge improvvisamente la voce severa di Aioria, nelle vesti di protettore di fanciulle indifese – che attualmente non vedo in giro… - , che deve probabilmente aver assistito.

-         Ma tu guarda… - fa il tipo che ha osato toccarmi, venendo poi preceduto da uno dei suoi compari.

-         Cosa credi di fare contro noi tre? – chiede, sbruffone fino al midollo. E permetterei davvero ad Aioria di accartocciarli come dei fogli di carta per soddisfare il suo orgoglio, se non volessi soddisfare prima il mio.

-         Non volevate vedermi in viso? – chiedo agli idioti, modulando perfettamente la voce, riacquistando così la loro attenzione. Si voltano, prendendo a osservarmi sbalorditi, per poi sghignazzare come delle iene fameliche.

Aioria indirizza il suo sguardo attento verso di me. Ha i nervi tesi, pronti a scattare, ma non si muove… incuriosito probabilmente dalla mia uscita.

-         Non vogliamo vedere mica solo quello, tesoro… - dice lo stesso idiota di prima, avanzando verso di me con la solita, illusa, espressione famelica.

Allora mi tolgo la maschera, sorridendogli amabilmente, vedendo la sua espressione farsi curiosa, mentre io mi accingo a mostrarmi dispiaciuta.

-         Che peccato… - esordisco. – Niente colpo di fulmine… - pronuncio, incurante del fatto che loro non ci stiano capendo niente, lanciando la maschera verso Aioria e avventandomi su di loro per massacrarli.

 

-         Hai esagerato - .

-         Guastafeste - .

-         L’intento era di non attirare attenzione - .

-         Guastafeste - .

Aioria sbuffa, volgendo lo sguardo verso il cielo, chiedendo probabilmente l’aiuto della sua dea.

Alla fine è intervenuto comunque. Non certo per aiutare me… ma per aiutare gli idioti che mi hanno provocata. Questa discussione sta andando avanti da quando abbiamo abbandonato la città.

Non bastavano solo Mu e Shaka, che -  al sentire il vociare concitato delle donne che tifavano per me, e avvertendo il cosmo del leone agitarsi un po’ per tentare di calmarmi - sono ritornati indietro di corsa, rivolgendomi uno uno sguardo sconsolato e un altro uno sguardo severo, per poi costringermi ad acquistare qualcosa da indossare definito dal secondo più “decente”, ma Aioria mi ha riempito la testa di paternali. E che palle…

Calcio lontano una pietra incrociata lungo la strada, incurante della polvere che, sollevatasi all’azione, mi sporca i pantaloni blu a sbuffo, stavolta “rigorosamente” lunghi (indovinate grazie a chi?).

Ho accettato di cambiarmi solo perché la canotta mi si era imbrattata di sangue. Adesso ne indosso una arancione, ben più accollata, ma ugualmente aderente, fermata poco sopra i pantaloni da una cintura di seta, doppia e striata di blu e arancione per richiamare entrambi i colori che indosso.

Sbuffo anch’io.

Stiamo camminando da un bel po’ e ancora non siamo giunti a destinazione. Abbiamo attraversato ben due villaggi… ma non doveva essere “poco lontano da qui”?

-         Eccoci – pronuncia improvvisamente Mu, fermandosi altrettanto improvvisamente, tanto che, non accorgendomene, gli rovino addosso.

-         Scusa – gli dico quando si volta verso di me, sorridendomi poi tranquillamente e invogliandomi a seguirlo all’interno del tempio shivaita.

Mi blocco poco prima di entrare, facendo conseguenzialmente rovinare addosso a me Aioria, che impreca sottovoce, senza però smuovermi e convincermi ad avanzare.

Una paura inspiegabile mi attanaglia lo stomaco.. e improvvisamente rivedo i corpi martoriati dei discepoli del mio tempio.

-         Non vi è nulla che hai già visto - .

La voce di Shaka mi arriva alle orecchie ovattata, presa com’ero dal ricordare, ma ciò nonostante riesco a riconoscerla… così come riesco a comprenderne il senso, seppur mi meravigli che l’abbia pronunciata per tranquillizzarmi.

Annuisco, riprendendo ad avanzare all’interno del tempio… constatando coi miei occhi che, effettivamente, è stato tutto ripulito.

In fondo alla sala principale, così come in quello del maestro c’è il Buddha, una statua di enormi dimensioni raffigura il dio Shiva.

Seduto nella posizione del loto, con l’espressione del volto rilassata e gli occhi chiusi, un sorriso appena accennato conciliante e quattro braccia: due intrecciate in grembo, coi palmi rivolti all’in su, e le altre due rivolte verso l’alto, una a reggere un tridente, l’altra a reggere un tamburo.

Al centro dell’ampia fronte il terzo occhio, quello che io una volta pensavo si trattasse di un tao e che il maestro mi spiegò si trattasse invece dell’occhio della saggezza e dell’onniscienza.

Mi guardo intorno, scorgendo sulle pareti raffigurazioni pittoriche che ritraggono il dio in varie posizioni e in situazioni, così come racconta di lui il culto.

Inizio a girovagare per la sala, mentre Shaka inizia un qualche discorso sul come muoverci, infischiandomene e continuando a far scorrere gli occhi sulle pareti e sui ripiani in pietra su cui scorgo, mal volentieri, cocci e resti di quelli che una volta dovevano essere vasi e altro.

Calpestandola, m’imbatto poi in una rappresentazione del dio in una posizione diversa da come l’ho visto finora.

Prendo due pezzi di quella che una volta era una statua in miniatura e li avvicino, cercando di incastrarli, riconoscendo poi la rappresentazione di Shiva in veste di danzatore cosmico. Lasciando perdere l’ormai impossibile riparazione della mini statua, mi alzo e riprendo a gironzolare per la sala, arrivando quasi alle spalle dell’enorme statua posta al centro della sala.

Con mia somma sorpresa, sul muro di fronte a me, praticamente alle spalle della statua, c’è un dipinto, sospeso ad altezza d’uomo, ne troppo in alto, ne troppo in basso, rappresentante il dio nella sua forma ermafrodita, che lo ritrae con la sua consorte.

Avanzo, ammaliata dai colori vivaci che caratterizzano la rappresentazione pittorica, urtando col piede improvvisamente contro qualcosa, evitando per un pelo di finire a terra.

Un uomo giace a terra, inerme, il corpo in una posizione innaturale, le palpebre aperte, gli occhi bianchi a mostrare solo la pupilla, la bocca semi aperta e contratta in una smorfia di dolore.

Sobbalzo inorridita, arretrando di un passo incosciamente, per poi inginocchiarmi accanto al suo corpo con l’illusione di essere ancora in tempo.

Sento Mu chiamare il mio nome più volte, mentre in un impeto di rabbia mi tolgo la maschera, che mi è d’intralcio, e la lancio lontano, cominciando poi a stracciargli all’altezza del petto la tunica porpora che indossa.

Come mi aspettavo dal colorito bluastro del volto, è morto per soffocamento. Intorno al collo vi sono ancora i segni dell’oggetto con cui è stato ucciso.

Singhiozzo, ricordandomi di nuovo del corpo inerme del maestro Shin che ho stretto tra le braccia, ricordandomi anche dello stesso identico colore di pelle…

Scaccio le lacrime, portando due dita al collo dell’uomo per assicurarmi un’ultima volta della triste conclusione a cui sono giunta.

-         Sono qui… - rispondo all’ennesimo richiamo di Mu, sentendo i suoi passi accelerati, come quelli degli altri due cavalieri, dirigersi verso di me.

Faccio per ritrarre la mano e alzarmi, ma una mano dell’uomo scatta ad afferrarmi il polso, e la testa si alza con un rumore sinistro. Dopo essermi ripresa relativamente dallo shock, istintivamente provo a divincolarmi… ma un paio di occhi gialli si fissano nei miei, dissuadendomi all’istante da ogni tentativo di fuga e immobilizzandomi col solo timore e raccapriccio che riescono a incutere…

-         Ma che accidenti! – sento esclamare Aioria, mentre innumerevoli colpi sembrano abbattersi su un… muro. Li ha bloccati dall’altra parte.

Incapace di muovermi, sofferente per il dolore che la stretta del non morto sta esercitandomi sul polso, tento perlomeno di articolare qualche frase di senso compiuto al posto delle parole sconnesse che mi stanno uscendo di bocca, cercando di fermare il tremolio convulso che mi sta scuotendo violentemente le membra.

Improvvisamente sento propagarsi all’interno del mio corpo uno strano calore…che mi sale dalle viscere… fino a raggiungermi la testa… che sento diventarmi incandescente…

Chiudo gli occhi in preda ad un altro dolore, questa volta proveniente precisamente dal centro della fronte e faccio per ribellarmi sia a questa forza che a quella del non morto, ma, senza che lo voglia, la mia mano libera va a stringersi attorno al collo del cadavere che avevo tentato di soccorrere.

I suoi occhi diventano liquidi… facendo assumere al bizzarro colore delle sue iridi un colore più intenso… poi piega la bocca in un ghigno sadico e si volta verso il dipinto che avevo notato precedentemente.

Pur se lottando con tutte le mie forze, riesco a voltarmi anch’io, e spalanco gli occhi, nel vedere una luce provenire dal terzo occhio della figura ermafrodita… o, più precisamente, dal crescente di luna posta vicinissimo al terzo occhio, altro tratto caratteristico del dio della trimurti, che lo accomuna alla consorte.

La mia mente, incapace di trovare spiegazioni razionali, collega automaticamente quel fenomeno al bruciore persistente che avverto al centro della fronte.

Mi volto con occhi sgranati di nuovo verso il non morto, trovandolo ancora a sorridere sinistramente.

-         Shakti… - pronuncia improvvisamente, quasi sussurrando, con voce sinistra e doppia, e la mano che gli stringe il collo rinsalda la presa, mentre la mia mente tenta di capire che diamine abbia detto e perché diavolo non riesca a controllare le mie azioni.

-         Ti ho trovata! – esclama, scaraventandomi poi al muro alle mie spalle, lungo il quale scivolo, arrivando a toccare terra dolorante, come se avessi tutte le ossa rotte.

Mi mordo il labbro inferiore per non urlare, sentendo liberarsi in aria un grido acuto e sinistro…

Riapro appena un po’ gli occhi, giusto in tempo per vedere il non morto richiudere la bocca – dalla quale è provenuto l’urto raccapricciante – e accasciarsi al suolo, sentendo le ossa toccare terra. Dalla bocca aperta esce improvvisamente del… fumo nero… denso… che si libra nell’aria, fino a raggiungere la sommità della statua di Shiva.

Seguendo i suoi spostamenti, riesco a scorgere con la coda dell’occhio i ragazzi abbattere finalmente quella sorta di muro invisibile che li ha trattenuti, e prima che possano reagire in qualche modo, la nube nera schizza alla velocità della luce all’esterno del tempio.

-         Reiko! – esclamano all’unisono i ragazzi, mentre, incapace di tenere aperti gli occhi, le mie palpebre calano, facendomi avvolgere dal buio.

-         Reiko! – sento chiamarmi ancora… ma questa volta non riesco a distinguere la voce… mi sento solo trascinare velocemente ma delicatamente a terra, facendomi poggiare la testa su un paio di gambe…mentre qualcun altro mi afferra un polso, probabilmente per sentirne il battito.

-         Ritorniamo al Santuario! – sento esclamare ancora da qualcuno dei tre, e in men che non si dica, la richiesta viene ascoltata.

Intontita come sono, non ho accusato nemmeno l’effetto del teletrasporto. Riapro gli occhi solo per assicurarmi che siamo ritornati al Santuario… poi mi lascio sopraffare dalla stanchezza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice…

 

Hola ^  ^ Giusto un po’ di movimento, contenti? Vi meritavate un capitolo un po’ più concreto dopo tutta la suspence che ho creato… e, anche se non ufficialmente, penso che ormai si sia capito Reiko chi sia, no? No… ? Su, fatemi sapere a che conclusioni siete giunti!

Inutile dirvi che vi spiegherò successivamente perché i Gold non siano riusciti a contrastare quella specie di “muro”… anche se lo si potrebbe immaginare ^  ^

Ora passo alle risposte dirette, saltando tutti coloro che hanno commentato il precedente capitolo:

Snow Fox : Ti dirò… Reiko si è già prenotata per un trapianto! XD Il fatto è che non ci si mette solo Shaka… lo avrai capito no? XD XD Uhm… chissà se nascerà qualcosa tra la scapestrata e il cavaliere della Prima casa… chissà chissà, ho così tante idee in testa che stanno facendo a gara per farsi assecondare, che non posso proprio pronunciarmi in merito! XD Fammi sapere cos’è che avevi pensato… vediamo se c hai preso… ma penso di sì, dai! Un bacio! ;

RedStar12 : Uh uh… conosci i thugs quindi, ottimo! Sappi però che la storia che sto sviluppando non farà riferimento a nessun romanzo che contenga gli “strangolatori rompiscatole” (XD) però è interessante sapere che stai già cominciando a sviluppare idee in merito… ne sono contenta ^  ^ Chi è Reiko? Sì è capito adesso? Bacioni anche a te! ;

Ai91 : È stato un incidente tranquilla ^  ^ Kiki si è nascosto subito alla tua minaccia… dice che non ti assicura nulla, ma spera ugualmente di non incorrere nella tua ira nel caso si verificasse di nuovo qualcosa del genere ^  ^ Sai già cosa voglio combinare con la maschera? Ma no… tranquilla, dai! *incrocia le dita dietro alla schiena e fischia facendo finta di nulla* XD ;

Bloody_Star : Oddio… mi dispiace tanto che ti abbia fatto quest’effetto la mia storia O///O anche se sinceramente non ho capito bene perché >__> ti ha fatta piangere per due ore di fila per l’alto contenuto demenziale XD o perché è riuscita a commuoverti *__* ? Fammi sapere che mi preoccupo >__< Un bacio, a rileggerci presto! (spero!) ;

YamaMaxwell : Tu sei semplicemente uno spasso quando commenti XD Non so mai da dove iniziare a risponderti XD Allora… i bronze… giuro che, anche se non si nota, stimo molto anche loro XD Compreso Seiya, anche se lo sfotto sempre… ma aspettati qualche nuova XD Shun è tanto dolce *__* chi meglio di lui da aspettare che Reiko si svegli? Seiya poi non stava usando termini coloriti con Mu… stava semplicemente sbraitando come al solito XD Come ti è sembrato il quartetto? ^   ^ Chi ti è sembrato il più martire? XD Tisifone non l’ho fatta scomparire… tranquilla tranquillaEeeeeeeeh… la maschera… hihi… aspetta e vedrai! Un bacio sensei!! ;

Roxrox : Kiki è fenomenale… non sai quanto mi stia divertendo a manovrarlo nella storia ^   ^ La maschera… eh… questa sconosciuta… chissà chissà… a presto cara! ;

mon_chan : Siccome sei tu…continuerò col procedere con entrambe le storie (anche se mi massacrerò ç__ç) ma non aspettarti aggiornamenti lampo per l’altra ò__ò E con questo nuovo capitolo… di questa che te ne pare?? Hai capito chi è Reiko?? XD Vedremo… XD Ciao collega-amica-martire-di-shopping-compagna-di-sbronze! Alla prossima!

 

Ritornando un attimo alla storia… volevo fare un paio di precisazioni.

La base che ho usato per la realizzazione di questa storia… ha innumerevoli interpretazioni… io, ovviamente, spiegherò, man mano che sarà necessario, la strada su cui ho deciso di realizzare la storia, spiegando di volta in volta le decisioni e gli avvenimenti che accadranno, che non saranno tutto frutto delle mie licenze letterarie, ma avranno dei riferimenti attinenti ad informazioni reali.

Per esempio, per la statua all’interno del tempio shivaita mi sono rifatta alla statua di Shiva presente a Bangalore, in India.

Shiva in versione danzatore cosmico è piuttosto conosciuta… questa è invece la forma ermafrodita.

 

Ora vi lascio ad immaginare chi possa essere il nuovo nemico… *ride sadicamente* XD

 

Saluto e ringrazio le 25 persone che hanno aggiunto la storia tra i preferiti e i silenziosi lettori che continuano a seguirmi… sperando di riuscire a leggere qualche volta (non chiedo tanto ç__ç) qualche commentuccio di tutte le persone che mi seguono. [Chiedi troppo ndKanon] [… ndMe] [È già tanto che leggano, non credi? ndSaga] [ç__ç ndMe].

 

Ora vi saluto u__ù dandovi appuntamento alla prossima u__ù Sperando di avervi incuriositi ç__ç

 

HOPE87

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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