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Autore: innamoratahobbit96    24/01/2016    4 recensioni
Questo è il seguito della storia "La migliore amica del re ", con nuovi personaggi e nuovi avvenimenti. Protagonisti sono i figli dei nostri nani de lo hobbit.
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 6
 

 
< < Piccoli delinquenti! La prossima volta non la passerete liscia! > > urlò una donna di Dale dalla finestra di casa, bagnata fradicia, mentre Balin III e i suoi cugini ridevano soddisfatti, mentre fuggivano via attraversando il giardino e arrampicandosi sul muretto che circondava la casa.
Scesero in strada e si diedero il 5.
Alcuni giorni prima, infatti, avevano pianificato uno scherzo per la loro insegnante di tiro con l’arco.
Al suo ritorno a casa, aveva aperto la porta e subito dell’acqua ghiacciata le cadde addosso.
Ci mise pochi secondo prima di capire quello che le era appena accaduto.
Cacciò un urlo terrificante, da spaventare persino i vicini di casa. Sentì dei rumori provenire fuori dalla finestra e corse ad affacciarsi sul giardino, dove il  “ trio degli scalmanati” attendevano di vedere la sua reazione.
< < Se lo meritava > > disse Amikals, figlio di Kili.
< < Siamo stati malvagi però . . non è giusto > > pensò Filiol, figlio di Fili.
Amikals e Balin III erano due ragazzini furbi, giocherelloni e molto vivaci. Tuttavia, Balin era spesso soggetto di rimproveri da parte del padre, Thorin.
Filiol, invece, era timido e amava la tranquillità, nonostante fosse spesso coinvolto in situazioni imbarazzanti a causa dei cuginetti.
< < Non abbiamo fatto nulla di male . . solo un piccolo lavaggio. E poi . . era solo una piccola vendetta > > rise Balin III.
< < Cosa direbbe tuo padre se lo venisse a scoprire? > > gli chiese Filiol.
< < Sai quanto mi importa . . > > disse disinteressato.
< < Abbiamo 14 anni ragazzi, perché non maturate un po’ anche voi due? > > sbuffò Filiol sentendosi preso in giro.
< < Andiamo cugino mio! – sospirò Amikals cingendogli le spalle – il nostro motto è : divertimento e . . ragazze > > continuò con una certa enfasi.
 
Si incamminarono verso la piazza di Dale e si sedettero sulle scalinate che portavano al centro giovani.
< < Filiol, scommettiamo che non hai il coraggio di chiedere a quella bella fanciulla di uscire? > > sorrise Amikals provocandolo e osservando una ragazzina in compagnia delle sue amiche, nei pressi della fontana.
Il cugino scosse la testa e roteò gli occhi, pensando a quanto fosse idiota.
< < Sei tu quello che ha bisogno di sfogarsi con le donne > > rise dandogli un pugno amichevole sul braccio.
< < Ci penso io ragazzi, state a vedere > > si intromise Balin III alzandosi in piedi.
Si sistemò la cintura dei pantaloni e con passo deciso si diresse verso il gruppo di ragazze.
Passò accanto a loro scuotendo spostandosi maliziosamente il ciuffo di capelli che copriva metà della fronte.
Si voltò verso le ragazze e fece loro l’occhiolino, facendole sciogliere dall’emozione, mentre i suoi cuginetti rimasero a bocca aperta e cercavano di osservare ogni suo movimento.
Appena tornò dai suoi compagni, si sedette accanto a loro, soddisfatto, mentre il gruppo di ragazze continuava ad osservarlo.
< < Non vale! Hai ereditato quegli occhi blu da tuo padre, è ovvio che piaci alle ragazze! > > sbuffò Amikals incrociando le braccia.
< < Non è vero! È facile far innamorare una ragazza – mormorò contrariato Filiol – basta uno sguardo e subito si sciolgono > >
< < Ora tocca a me! > >
Amikals si alzò e si incamminò verso le ragazze, cercando di muoversi come un uomo virile, tuttavia, si inciampò e cadde a terra.
Le ragazze ridacchiarono e scuotendo la testa se ne andarono, mentre Amikals non aveva intenzione di rialzarsi.
< < Almeno ci hai provato > > rise Filiol raggiungendolo.
< < Mio padre, Kili, è ricordato come il “ più grande farfallone di Dale”, perché non sono come lui? > > sbuffò Amikals appoggiando la guancia sul terreno e chiudendo gli occhi.
 
Intanto, Sharon si trovava alle terme. Aveva bisogno di rilassare la mente, non tanto per il lavoro, che la teneva occupata la maggior parte della giornata, ma anche per via di alcuni contrasti avuti nell’ultimo periodo con Thorin.
Sharon si spogliò e si avvolse l’asciugamano attorno al corpo, dirigendosi verso le piscine.
< < . . non fa altro che ripetere “ sono il re, devo occuparmi del regno”, poi ha sempre da disdire ciò che dico. Tra l’altro, vuole che Flora venga seguita da una guardia, non è esagerato? > > si sfogò Sharon togliendosi l’asciugamano ed entrando in acqua, seguita dalle sue amiche.
< < Di padri iper-protettivi se ne trovano pochi in giro, ma immagina se un padre non si interessasse ai propri figli > > spiegò Luna appoggiando le braccia sul bordo della piscina.
< < E poi se la prende sempre con Balin III . . è soltanto un ragazzino vivace, non fa niente di male > > continuò.
Per quanto amasse Thorin, il suo essere troppo orgoglioso e permaloso a volte la faceva andare in collera, ma preferiva rimanere zitta.
Mai contraddire Thorin “ le ripeteva Balin, figlio di Fundin.
Ciò non le interessava più di tanto. A volte Thorin esagerava e Sharon doveva farglielo notare.
< < Il segreto sta nel farlo impazzire . . di piacere > > sorrise Trisha maliziosamente. I pensieri pervertiti non mancavano mai al suo appello.
< < Magari > > sospirò Sharon roteando gli occhi.
Anche fare l’amore era venuto meno e ciò la faceva soffrire.
Tirò indietro la testa e osservò il soffitto, riflettendo. Poteva organizzare qualcosa di romantico.
Avrebbe potuto farsi trovare con una veste carina e vistosa, Thorin non si sarebbe tirato indietro.
Oppure poteva cucinare il suo piatto preferito . .
Di idee ne aveva tante, l’importante era riempirlo di coccole e riaccendergli la passione.
Più tardi, uscirono dall’acqua ed entrarono in una stanza per godersi un massaggio. I dipendenti cosparsero degli oli profumati sui loro corpi e le massaggiarono. Era molto rilassante.
< < Almeno mi passerà il mal di schiena > > mormorò Nicole appoggiando la guancia sul cuscino.
< < Nicole, come sta Filiol? > > chiese Luna.
< < Bene. È un bravo ragazzo. L’insegnante, però, ha detto che deve interagire maggiormente con gli altri. È troppo timido > > rispose preoccupata.
< < Come te in passato > >  ricordò Trisha.
< < L’insegnante ha detto che la timidezza è un difetto > >
< < Non è affatto vero. È solo un po’ di insicurezza  . . e poi col tempo si cambia > > pensò Luna.
< < Frequentando Amikal, vedrai che tuo figlio si aprirà di più alla gente > > le fece l’occhiolino Sharon.
< < Speriamo > >
 
Verso sera, Sharon tornò a casa. Suo marito non era ancora tornato. Ciò era un punto a suo favore.
Fece per dirigersi in bagno a prepararsi, quando la porta della camera si aprì di scatto e fu sbattuta violentemente da Thorin, il quale non la degnò di uno sguardo.
< < è . . successo . . qualcosa tesoro? > > balbettò Sharon.
Quando suo marito era nervoso gli incuteva timore. Un po’ di coccole non avrebbero certo aiutato in quel momento.
< < Quel Dwalin proprio non lo sopporto! > >
Si tolse la pelliccia e la buttò nell’armadio, si tolse poi la maglia, rimanendo a torso nudo.
Sharon era troppo presa ad ascoltare la motivazione della rabbia di suo marito per concentrarsi sui suoi bellissimi pettorali.
< < Oggi ho avuto l’incontro per l’organizzazione del torneo. Dwalin non è mai d’accordo su niente . . > >
Si sedette sul letto e si mise le mani tra i capelli.
Una volta all’anno si svolgeva un torneo, per celebrare delle ricorrenze in particolari e alcuni giorni dopo avrebbero ricordato la morte di Thrain, padre di Thorin.
< < Sai com’è fatto Dwalin – sussurrò Sharon appoggiando una mano sulla sua palla – quando non è d’accordo su qualcosa, reagisce male . . > >
Thorin si scostò e continuò a rivolgere lo sguardo verso un punto indefinito, senza aprir bocca.
< < Dove sei stata? > > le chiese con tono freddo, cambiando argomento.
< < Alle terme tesoro > >  
< < Mi avevi detto che saresti andata in osteria! > > le ricordò Thorin ringhiando e alzandosi di scatto dal letto, camminando nervosamente per la stanza.
< < Ma poi le mie amiche hanno preferito andare alle terme e così . . . > >
Lo sguardo di Thorin era severo e osservò sua moglie come se lo avesse appena tradito.
< < Dunque . . siete andate in quel luogo dove ci sono “ bei massaggiatori “ che vi rallegrano la giornata eh > > rise sarcasticamente.
Sharon spalancò gli occhi. Non comprendeva dove volesse arrivare. Si alzò dal letto e lo raggiunse.
< < Ma cosa stai dicendo . . ? > >
< < Oh andiamo . . farti toccare da . . uno sconosciuto, alle terme . . > > disse disgustato.
Sharon non lo considerò proprio un peccato. Non aveva fatto nulla di male. Persino Thorin, da giovane, andava a rilassarsi alle terme, soprattutto quando era arrabbiato, per evitare di sfogare la sua rabbia verso qualcuno di innocente.
< < Non esagerare adesso . . > >
< < Ah io starei esagerando? > > continuò.
La situazione stava diventando insostenibile, per fortuna, qualcuno bussò alla porta.
< < Mamma . . sono arrivato . . > > disse Balin III aprendo leggermente la porta.
< < Ah eccolo qui . .  – Thorin raggiunse il figlio e lo prese per il colletto della camicia - mi è stato riferito che tu e i tuoi cugini siete entrati di soppiatto in casa della vostra insegnante. Le avete fatto cadere l’acqua addosso, non è così? > >  continuò incrociando le braccia.
< < Se lo meritava > >
Balin arricciò il naso e incrociò le braccia, mentre Sharon rise sotto i baffi. Anche lei non sopportava la sua insegnante e sicuramente, Balin III aveva avuto un buon motivo per farle un dispetto.
< < Sei un Durin! Ma che figuracce mi fai fare davanti al popolo?! > > ruggì.
Il figlio sentì le proprie lacrime inumidirsi e temeva che suo padre gli desse uno schiaffo.
< < Smettila Thorin! > > lo tirò leggermente indietro, accarezzando le guance al figlio, che tremava dalla paura.
< < Tesoro, vai in camera tua, riposa tranquillo > >
Gli diede un bacio sulla fronte e dandogli alcune pacche sulla spalla, lo obbligò ad uscire.
Le parole rassicuranti della madre lo rasserenarono e dopo aver dato un ultimo sguardo a Thorin, freddo e severo, se ne andò.
< < Come osi? > > mormorò.
< < Non hai visto che lo stavi spaventando?? > >
Questa volta fu Sharon a farsi sentire e alzò la voce, per far sì che il marito sentisse per bene le sue parole.
< < Non ti stai comportando affatto bene! Smettila! Se sei nervoso,  che colpa ne abbiamo?! > >
< < Punto primo: non venire a dirmi cosa devo fare! Secondo: Balin III ha bisogno di regole, tu sei troppo permissiva! > >
Thorin si diresse verso il letto e si infilò tra le coperte.
< < Io sono il re, io decido > > concluse appoggiando la testa sul cuscino e girandosi verso il mobile accanto.
Sharon sospirò, spense le candele che illuminavano la stanza e si infilò sotto le coperte.
Si voltò e vide soltanto la schiena del marito. Solitamente, dormivano abbracciati.
Era meglio lasciar perdere e attendere il giorno seguente, quando sarebbe stato più calmo.

 
 
  
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