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Autore: Sharazad_90_    26/01/2016    2 recensioni
Ogni volta che rivedo "Thor" rimango sempre più conquistata dall'interpretazione magistrale di Tom Hiddleston (attore che adoro!) nei panni di Loki. Era impossibile non scriverci qualcosa su.
E se anche a Loki, il temuto Dio degli Inganni, fosse data la possibilità di amare ma soprattutto di essere riamato?
[Pre "Thor"]
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Sigyn
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Le parole contengono falsita'
e artifizi. E' nello sguardo
il linguaggio del cuore.”

(Shakespere)





Loki era tornato a corte, ma nessuno, neanche il grande e potente Heimdall che conosceva ogni cosa, sapeva dove si fosse recato in quei suoi giorni di assenza.
Ora però era lì, beffardo e terribile, nel grande salone addobbato in modo impeccabile per il ballo in onore del fidanzamento di lady Sigyn.
La donna percepiva il peso del suo sguardo su di sé.
C'era qualcosa in quegli occhi, di solito così bravi a celare menzogne e segreti, che lasciavano Sigyn del tutto pietrificata.
Cos'era? Rancore? Gelosia? Lussuria? Odio?
Sigyn non lo sapeva e ne aveva paura. Il Dio, al contrario, sembrava compiaciuto di quell'effetto che aveva su di lei.
La fanciulla lo intuiva dai suoi mezzi sorrisi appena accennati su di quel viso di solito illeggibile.
Nonostante cercasse di non farci caso Sigyn notò che il principe controllava ogni suo più piccolo movimento con quel suo sguardo vigile e terrificante, non perdendola mai di vista.
Il ballo invece, contro ogni previsione della giovane, procedeva alla perfezione e lei era meravigliosa nel suo abito color argento che metteva in risalto il vitino sottile. 
Theoric non aveva ancora fatto ritorno dalla sua missione ai confini del regno di Asgard, ma questo non aveva turbato minimamente l'umore della futura sposa.
Meno fosse stata costretta a fingere una felicità che non sentiva e meglio sarebbe stato per lei, pensava.
Tutti si congratulavano, tutti cercavano la sua compagnia e lei si sforzava di essere gentile e amabile con ogni invitato, anche se dentro di se si sentiva morire.
Solo Loki non le aveva rivolto la parola. Per tutta la sera aveva continuato ad osservarla in silenzio. Un silenzio che però nascondeva mille parole non dette.
-Basta!- pensò improvvisamente la donna.
-Devo andare via da qui!- 
E con incedere regale e deciso si diresse verso l'ampia terrazza, non sapendo che il Dio degli Inganni era già alcuni passi dietro di lei.
Dall'alto del suo trono Frigga aveva osservato la scena e contrariata silenziosamente scosse la testa in segno di disappunto.





Quella sera il cielo di Asgard era simile ad un manto nero ricoperto di luccicanti stelle.
Lady Sigyn ammirò per qualche minuto quello spettacolo imponendo ai suoi pensieri di restare in silenzio e sentendosi piccola di fronte a tutta quella magnificenza.
Inconsapevolmente i suoi occhi ad un certo punto però si soffermarono  su un'unica stella, la cui brillantezza faceva impallidire le altre, che sembravano guardarla con invidia.
La fanciulla quella notte non poteva neanche immaginare che, secoli dopo, a quella stella sarebbe stato dato il nome di colui che amava: Lokabrenna, la torcia di Loki (*).
-Il cielo è meraviglioso stasera non è vero lady Sigyn?- .
Quella voce, di cui la ragazza capì subito l'appartenenza, la distolse dai suoi pensieri facendola voltare.
Loki era lì, ritto di fronte a lei, con le mani dietro la schiena.
-Si, mio principe- rispose soltanto cercando di camuffare la sua agitazione. Era la prima volta che si trovava da sola con il giovane principe e la fanciulla ebbe l'impressione che in quel momento fosse la cosa più sbagliata.
Loki rise sotto i baffi. Aveva intuito l'imbarazzo di lei e ne era segretamente compiaciuto.
-Non pensavo di suscitare in voi tanto turbamento- rise.
Lady Sigyn, prima che lui finisse quell'insinuazione, tornò a rivolgere il suo sguardo al cielo stellato. Non voleva dare assolutamente a vedere  al principe che realmente era così e quindi preferì far finta di non aver udito.
-Perchè siete scappata via?- la interrogò allora Loki avvicinandosi di più a lei, sinceramente incuriosito.
-Pensavo che di solito balli e feste piacessero alle nobildonne- .
-Evidentemente non mi conoscete abbastanza mio signore- rispose allora la donna con un sorriso divertito.
Il Dio udendo quella risposta, e pensando che era realmente quella fosse la verità, sorrise a sua volta.
Dopo qualche minuto di silenzio però le rivolse un'altra domanda: -Non è che per caso invece stavate scappando da me?- .



Quella domanda lasciò Sigyn spiazzata. La giovane donna però, nonostante la sua inesperienza, intuì che il silenzio era la peggior risposta da dare al giovane e altezzoso principe e armandosi di tutto il suo coraggio lo guardò fisso in quei suoi occhi di ghiaccio.
-Non stavo scappando da voi, vostra altezza- rispose con voce falsamente tranquilla.
Poi, con aria di sfida, rivolse lei una domanda: -Voi invece perché vi siete preoccupato di seguirmi?- .
Questa volta fu Sigyn a lasciare Loki senza parole.
Il Dio non si immaginava una tale provocazione da lei e rise divertito.
-Allora se non volete essere seguita mia cara lady Sigyn, rinunciate al vostro potere di attrarmi e io rinuncerò alla mia volontà di seguirti (*)- rispose però dopo qualche minuto di silenzio con quella sua voce carezzevole e calda.
Sigyn non poteva credere a quello che aveva appena udito. Non le sembrava possibile che Loki si stesse esponendo così apertamente. Ma perché lo stava facendo solo adesso? Pensò irritata. Ormai era troppo tardi. L'indomani lei si sarebbe sposata anche se con un uomo che non amava e che conosceva appena.
-Non rinuncio a niente mio signore- disse soltanto inchiodando il suo sguardo nocciola negli occhi verdi del principe che, nel buio della notte, ardevano come braci.
-Semplicemente perché penso di non aver nessun potere su di voi- .
Poi tornò a contemplare le stelle.
-Siamo così diversi noi due. Come il giorno e la notte- .
Quelle parole le sfuggirono di bocca, ma era ormai troppo tardi. Loki le aveva udite. Il Dio rise di nuovo e poggiò la fredda e affusolata mano su quella calda e morbida di lei che stringeva la ringhiera.
Sigyn, suo malgrado, tremò a quel contatto e sperò che lui non se ne fosse reso conto.
-Ma anche il giorno e la notte, seppur per breve tempo, si incontrano e si amano- disse soltanto e Sigyn non comprese appieno quelle parole.
Lo fece solo quando il Dio sollevò le mani e il cielo incominciò a cambiare colore.
La donna sgranò gli occhi quando vide il sole e la luna avvicinarsi nella notte così tanto da sembrare quasi che si stessero sfiorando.
Loki guardò lo stupore sul bel volto di lei e rise. Rise ancora e ancora.
-Nulla è impossibile lady Sigyn- e mentre pronunciava quelle parole l'attirò a se, sfiorandole leggermente il mento con il dorso delle dita.
-Bisogna solo scegliere chi si vuole amare, mia cara (*) - le sussurrò quindi  nell'orecchio con voce rotta di desiderio, facendola tremare di nuovo.
Poi, senza che nemmeno lei se ne rendesse davvero conto, la baciò.



Quello che all'inizio a Sigyn era sembrato un bacio delicato si trasformò ben presto in qualcosa che la fanciulla non riuscì più a controllare e intrecciò le lunghe dita nei capelli color della notte del Dio, perdendosi completamente. 
Loki la stringeva a se con sempre più foga e lei, inconsapevolmente, ricambiò quella stretta con lo stesso ardore.
-Sono felice che stai per sposarti con un uomo così onesto!- .
Quelle parole squarciarono la mente della fanciulla come un fulmine, riportandola alla realtà.
Erano le parole che suo padre le aveva rivolto soltanto pochi gioni fa.
Sigyn allora si scostò bruscamente dal principe ansimando.
-Non posso!- disse soltanto guardando Loki che la osservava contrariato.
-Addio principe Loki- .
E fuggì via nella notte scura, non notando lo sguardo divertito sul bel volto del Dio degli Inganni.




Nota dell'autrice: Ed eccoci finalmente arrivati al capitolo di svolta^^ Finalmente assistiamo ad un vero e proprio dialogo tra i due e spero con tutto il cuore che sia il più credibile possibile!
Alcune piccole precisazioni:

- “Lokabrenna” è il nome che i vichinghi davano alla stella Sirio e vuol dire letteralmente “la torcia di Loki”. Appena ho scoperto questo piccolo particolare l'ho voluto per forza inserire nella storia^^

 -Le citazioni con l'asterisco sono una del mio amato e adorato   Shakespere, mentre l'altra di Cicerone.
Adoro inserire citazioni nei dialoghi e spero non vi infastidisca^^ Inoltre non so il perché ma in Loki trovo qualcosa di fortemente “shakspiriano” quindi le sue citazioni secondo me dette da lui hanno un so che di intrigante^^


Detto ciò spero che il capitolo vi sia piaciuto e aspetto i vostri commenti!
  
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