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Autore: BulaBula    17/03/2009    11 recensioni
Naruto ha vissuto da quando è bambino in un orfanotrofio di campagna, ma all'età di 17 anni viene adottato da una ricca famiglia di città. La sua dolcezza e la sua ingenuità di ragazzo di campagna stupiranno tutte le nuove persone che incontrerà e conquisteranno il loro affetto. Ma...
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU), OOC, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 9

Nel periodo in cui vivemmo sotto lo stesso tetto, a causa del tuo carattere freddo, scostante e orgoglioso, furono molte le volte in cui mi trattasti male.
Quando capivo che scherzavi riuscivo a rispondere a tono ai tuoi “dobe” o “usuratonkachi”, ma quando eri serio ci stavo veramente male…
Tuttavia ora non so che darei per sentire ancora una volta la tua voce, anche solo per sentirmi dire cose cattive…



Suonò la campanella dell’ultima ora, e Naruto si alzò dal banco mogio mogio. Il compito era andato veramente da schifo, lo aveva praticamente consegnato in bianco.
Prima di uscire dalla classe si voltò verso Gaara.
-Domani ci sei, vero?
-Ehm… non lo so…
-E dai, vieni! Ciao!
E uscì dall’aula lasciando un Gaara che non sapeva che cosa pensare.

Nella strada per casa notò che Sasuke era davanti a lui, quindi affrettò il passo per raggiungerlo.
-Sasuke, aspettami!
Il ragazzo, sentita la voce di Naruto, accelerò. Voleva assolutamente evitare di stare da solo con lui. Quel ragazzo lo portava a fare pensieri ed azioni che non gli si addicevano minimamente. E npn poteva permetterlo.
All’improvviso si sentì tirare per la camicia.
-Ehi! Perché scappi? Si può sapere perché mi stai evitando da stamattina?
Visto che non ottenne risposta, gli chiese triste
-Ti… ti ho forse fatto qualcosa?
Sentendo quella voce, LA SUA VOCE, triste, non solo il cervello, ma ogni fibra del suo essere gli imponeva di girarsi a abbracciarlo. E questo desiderio lo spaventò.
Si girò di scatto.
-Ma che vuoi da me? E?
-N-niente… io…
-Lasciami in pace! Solo perché siamo costretti a vivere insieme non vuol dire che siamo amici, hai capito? Stai lontano da me!
Rimase immobile a guardare Sasuke che si allontanava.
Quelle parole… quello sguardo…
Aveva sentito qualcosa in lui rompersi. D’un tratto le gambe non ressero più il suo peso e si inginocchiò a terra con lo sguardo fisso nel vuoto.
Sasuke non lo voleva. La sua presenza per lui era solo un fastidio. Sarebbe stato meglio per tutti se gli Uchiha non l’avessero mai adottato… questi pensieri lo uccidevano a poco a poco.
Sentì una mano poggiarsi sulla spalla e si girò, anche se al momento non gli importava di vedere chi fosse, non gli importava di nulla.
-Gaara…
-Tutto bene? Ho visto Uchiha…
Si interruppe perché Naruto, sentito quel nome, aveva iniziato a piangere.
-ah… scusa… ho detto qualcosa di sbagliato?
-No… non so… le lacrima scendono da sole. Non riesco a fermarle…
Il ragazzo non sapeva che fare; la vista di Naruto, che gli era sembrato una persona buffa e allegra, in quello stato, lo spiazzava completamente.
-Dai, ti accompagno a casa tua…
-No! Ti prego no!
Il modo in cui lo guardava, con gli occhi spalancati dal terrore… la disperazione con cui gli stringeva il bordo della maglietta…
-Va bene. Ti porto da me.

-Gaara! Sei tornato!
-Evidentemente…
Borbottò il rosso non facendosi sentire da Kankuro, che si era appena affacciato dalla cucina e ora fissava Naruto.
-Ah, lui è un mio amico, l’ho invitato a casa per stasera, ok?
Kankuro aveva la faccia più sorpresa del mondo.
-Hai portato a casa un amico?
Si sentì il rumore di stoviglie rotte e di passi affrettati. Accanto alla testa di Kankuro sbucò quella scarmigliata di Temari.
-Cosa?! Chi è?
-E dai, lascialo in pace!
Gaara alzò un sopracciglio, poi prese Naruto per una spalla e si avviò verso le scale.
-Noi andiamo di sopra.
-Uff! ma io volevo sapere chi era!
-Che palle che sei!
-KANKURO! Come osi!
-Aaah! Perdono!!!!
Gaara chiuse la porta della sua camera con un sospiro.
-Ehm… siediti pure…
Era davvero imbarazzato. Prima di allora non aveva mai ospitato nessuno bella sua casa… non che qualcuno ci sarebbe mai andato se lui l’avesse invitato…
Intanto Naruto si era seduto sul bordo del letto e si guardava intorno in silenzio: la camera era ampia e arredata in modo semplice. L’unica cosa particolare erano le pareti, tappezzate di poster di gruppi musicali.
Il suo sguardo cadde su Gaara, in piedi di spalle davanti alla finestra che aveva appena aperto.
-Perdonami…
Si girò di scatto. Non capendo perché stesse chiedendo scusa.
-Per cosa?
-Per la scenata che ho fatto. Sei stato addirittura costretto a portarmi a casa tua… chissà ora che penserai di me, ma ti giuro che io non sono così!!
Lo guardava con aria supplichevole, e Gaara gli si avvicinò per sedersi accanto a lui.
-Non… non preoccuparti. Anzi, scusami tu… ho sentito la vostra discussione…
-Ah… Sai, io e lui ci conosciamo da poco, ma le cose tra noi andavano bene… almeno così mi sembrava. Per questo quando mi ha urlato contro in quel modo… non so, non me l’aspettavo… chissà forse sono io a idealizzare troppo gli altri. Oppure davvero ho fatto qualcosa di male… io… io…
“Quanta tenerezza che mi fai”
Naruto sentì le sue spalle circondate da due esili braccia che lo tiravano verso il busto di Gaara. Poteva percepire le borchie dei suoi bracciali premergli leggermente sulla schiena, e la sua guancia sentiva la pelle fredda dell’altro attraverso la stoffa della maglietta.
Poi, un mormorio
-Mi dispiace… mi dispiace tanto…
Era il tono di voce di chi capiva perfettamente come ci si sentisse in momenti del genere. Di chi sapeva cosa significasse sentirsi soli.
“Chissà quante volte ha provato quello che sto provando io… chissà quante volte si è sentito così…”
Pensò Naruto mentre avvolgeva le braccia attorno alla sua schiena.

Dopo parecchi giri per calmarsi, Sasuke rientrò a casa a sera inoltrata e, senza dire niente a nessuno, si diresse verso le scale.
-Sasuke?
Ma fu costretto a fermarsi dalla voce della madre.
-Sì?
-Naruto non è tornato con te?
Nell’udire il suo nome ebbe l’ennesimo scatto di rabbia.
-Ma che diavolo vuoi che ne sappia?!
-è… successo qualcosa…? – chiese la donna sorpresa dalla reazione del figlio, di solito così calmo.
-Niente! Lasciatemi in pace, ok?!
E corse su per le scale. La madre stava per fermarlo di nuovo
“Forse dovrei avvisarlo…” ma poi decise che rea meglio lasciarlo stare “Beh… tanto lo scoprirà da solo”
Sbattè violentemente la porta della sua camera e si appoggiò stanco alla porta tenendo gli occhi chiusi.
-Siamo nervosetti, eh?
Al suono di quella voce spalancò gli occhi “No, tutto ma non lui. Non ora, almeno.”
Sul suo letto era comodamente sdraiato un ragazzo molto simile a lui, con i capelli più lunghi, due occhiaie sul viso, e un po’ più grande. Il ragazzo lo guardava con un sorrisino sghembo.
-Itachi… così sei tornato…
-Eh, sì!- si alzò dal letto e si mise seduto –Sono di nuovo a casa con te, mio amato nii-chan!
-Sparisci.
-Che antipatico… si può sapere che è successo? – il suo sguardo brillò malizioso –Litigato con il nuovo fratellino…?
-HO DETTO SPARISCI!!!- Itachi rimase un po’ in silenzio a fissare il fratello
-Ehi, ehi… stai calmo…- si alzò dal letto con le mani alzate in segno di resa –Non è da te comportarsi così…-aprì la porta della camera per uscire –Questo ragazzo deve essere davvero speciale, se suscita in te reazioni così strane…
“Non vedo l’ora di conoscerlo”
Non appena sentì la porta chiudersi, si buttò sul letto premendosi il cuscino sulla testa. Ci mancava solo Itachi! Già era nervoso per Naruto… “Naruto…”
Aveva deciso di allontanarsi il più possibile da lui, e per riuscirci aveva deciso di trattarlo male, così il ragazzo non si sarebbe più sognato di avvicinarsi a lui… era stata una sua decisione…
Ma allora perché si sentiva così? Perché era così arrabbiato? Perché anche in quel momento non poteva fare a meno di chiedersi dove fosse finito quel baka?
-Ma che diavolo mi prende…?

-Non devi fare i compiti per domani?
Naruto e Gaara erano ancora seduti sul letto del rosso, e Naruto aveva ormai ripreso la sua solita allegria.
-No! Per domani non c’è niente!
-Non dovresti studiare chimica per recuperare il compito?
A Naruto sparì il sorriso all’istante, e lanciò un cuscino in faccia all’altro fingendosi arrabbiato.
-Non dovevi ricordarmelo!
Gaara, che non aveva capito che Naruto scherzava, pensò di averlo ferito, e al solo pensiero di averlo fatto si sentì malissimo.
-Scusa… forse non avrei dovuto dirlo…
-Eh? – Naruto osservò la faccia triste dell’altro, poi gli si avvicinò e gli sfiorò il braccio con le dita –Gaara, tranquillo, stavo solo scherzando…
Incrociò gli occhi gentili del biondo e si sentì arrossire.
-Ah. Scusa ma non sono abituato a scherzare con gli altri… a dir la verità tu sei il primo che entra qui.
Lo fissò negli occhi per un attimo. Quel ragazzo gli ispirava una grande fiducia, sentiva di potergli raccontare qualsiasi cosa di sé.
-Sai, mia madre è morta dandomi alla luce, e siccome in passato si credeva che quelli con i capelli rossi fossero figli del demonio (tzè, Rosso Malpelo... scusate ma io Gaara nelle fic non lo reggo quando fa la parte della vittima... mi piace quando è psicotico e sanguinario...ndME ma...ma è un tuo personaggio! sei tu che l'hai fatto così!!!!ndTUTTI bah...ndME -.-ndTUTTI), mio padre attribuì a me la colpa, e mi odiò sempre. Temari e Kankuro allora erano piccoli, e subivano l’influenza di nostro padre, quindi si sono sempre tenuti lontani da me. Sono cresciuto completamente solo e non ho mai avuto un amico… forse perché non ho mai saputo cosa volesse dire voler bene a qualcuno… tre anni fa, poi, mio padre è morto per malattia, e i miei fratelli e io ci siamo, a poco a poco, riavvicinati. Tutto sommato, ora sto abbastanza be…!
Naruto gli si buttò al collo non lasciandogli finire la frase, soffocandolo in un abbraccio.
-N…Naruto…? – sentiva il suo viso diventare sempre più rosso.
-Mi dispiace, non avevo idea… Comunque… ora non sei più solo. Ci sono io con te, Gaara.
Fu colpito al cuore da quelle parole. “Non sei più solo”. Ricambiò l’abbraccio, il corpo di Naruto era così caldo…
“Che piacevole tepore… Come sto bene…”
Sentirono bussare alla porta, e si staccarono di colpo, rossi in viso.
Entrò Temari con un vassoio in mano, seguita da un Kankuro terrorizzato.
-Ragaz…
-NO! Non te lo permetterò! Sono ancora giovani, hanno tutta un avita da vivere!
-Piantala Kankuro! L’amico di ­Gaara ci prenderà per pazzi!
Kankuro rispose allo sguardo interrogativo del minore.
-Quelle “cose” sul vassoio sono, o meglio, dovrebbero essere..
-Dei biscotti che ho preparato per voi con tanto amore!- lo interruppe la sorella.
Gaara assunse un’aria preoccupata, sapeva come andava a finire ogni volta che Temari provava a cucinare. Invece Naruto, ignaro di ogni cosa, saltò in piedi entusiasta.
-Oh, grazie! Sei gentilissima!!
-Ma di niente! Oh, Gaara, che amico educato ti sei trovato! Finalmente!! Non ne potevo più con due zotici come voi! Prega, assaggia pure!
-Non te lo consiglio.
-Temari, sappi che anche se sei mia sorella, testimonierò contro di te quando ti accuseranno di averlo ucciso!
-Ma state zitti!
Nel mentre Naruo aveva preso un “biscotto” dal vassoio (“che diavolo sono quelle virgolette?!”ndTEMARI “niente niente”ndME “ringrazia che li ha chiamati biscotti e non armi di distruzione di massa!”ndKANKURO “waaa!! Come osate???”ndTEMARI_MOLTO_ARRABBIATA “perdono!!”ndME_E_KANKURO_IN_GINOCCHIO) e lo stava lentamente assaporando. Alla fine della degustazione il somelier espresse il suo fatidico giudizio.
-Mmmm… ha un retrogusto un po’ particolare ma è buono!^_^
-Waaaaaa!!!!
Temari gli saltò al collo e iniziò a stritolarlo amorevolmente.
-Vedete brutti idioti? C’è qualcuno che mi apprezza!
-Ma guardala…- borbottò Kankuro sedendosi a gambe incrociate sul pavimento mentre Gaara osservava la scena temendo seriamente per la salute di Naruto.
-Oooooo ma come sei carino!!
-Ehm… aiuto…
Temari si alzò di scatto –beh, io vado!
E così come era entrata, se ne uscì.
-Uuuuff – sbuffò Kankuro –Almeno stasera sarà di buonumore.
-Mpf… Gaara, mi ero quasi dimenticato che Temari era tua sorella.
I due fratelli lo guardarono sorpresi.
-Eh? La conosci?
-Mmmm- pensò se confessare o no… ma sì! –Un mio amico ha una cotta per lei!
-Per Temari?- chiese Gaara scettico
-Sì, perché? Cosa c’è di strano?
-è raro che qualcuno le vada dietro.
-eeeeh? Perché? Se è così carina!
-Sì. Ma hai visto anche tu che carattere ha. Li fa fuggire tutti…
-Ma certo! – esclamò Kankuro all’improvviso: si era appena ricordato di quello che era successo quella mattina, e del fatto che lì ci fosse anche Naruto. Fino al quel momento non aveva collegato le cose. –Scommetto che è quel Nara! -Co..come hai fatto a capirlo?
-Eh eh… da stamattina… gli occhi ce li ho anch’io. (“ma se ci hai messo due ore a riconoscere Naruto”ndME “zitta!”ndKANKURO_CHE_SI_STA_PRENDENDO_TROPPE_LIBERTà “Cosa hai detto??” ndTEMARI_STILE_MADRE_DI_JEAN_CLAUDE“perdono!!!!”ndKANKURO “yea!grande Tem!Batti 5! Pat!”ndME “pat”ndTEMARIi “questa è una mafia…”ndKANKURO_IN_UN_ANGOLO_CHE_FA_CERCHIETTI_COL_DITO)
Kankuro saltò improvvisamente in piedi, dopo aver guardato l’orologio, e se ne uscì dicendo che faceva tardi per gli allenamenti di boxe.
Naruto guardò l’ora: erano già le otto di sera.
-I tuoi saranno preoccupati.
-Già, mi sono trattenuto fin troppo, perdonami…
Si alzò senza guardare il rosso, il quale, temendo di essere stato frainteso, si affrettò a fermarlo.
-Di che ti scusi? Per me… è stato un vero piacere, Naruto…
Il biondo alzò lo sguardo su di lui e gli rivolse un sorriso tirato; Gaara capì subito a chi stava pensando.
-Vedrai che andrà bene. Magari stamattina era solo incavolato per cose sue…
Fece un breve cenno d’assenso e gli occhi gli si illuminarono un po’. Non seppe cosa gli passò per la testa in quel momento, fatto sta che si ritrovò Naruto tra loe braccia per la terza volta quella sera. E il ragazzo rispondeva al suo abbraccio. Sentì un “grazie” sussurrato, probabilmente tra qualche lacrima.
-Ti accompagno a casa?
-No, non ti preoccupare, hai già fatto tanto.
Lo accompagnò fino alla porta, e dopo uno struggente saluto con Temari, che voleva diventasse il suo nuovo fratellino, Naruto si rivolse di nuovo a Gaara.
-Domani vieni, vero?
Ci pensò un attimo. Non aveva voglia di andare a scuola, ma come poteva dirgli di no? E poi a scuola lo avrebbe rivisto…
-Sì, ci sarò.
Ah… aveva fatto bene… nessuna ricompensa era paragonabile al sorriso che Naruto gli aveva rivolto.

All’epoca, a causa del mio stupido orgoglio, furono molte le volte in cui ti ferii.
Ogni volta che questo succedeva eri solito sparire da casa per qualche ora, come se avessi paura di incrociare il mio sguardo…
Da vera testa quadra non ti rendevi conto che così facendo facevi preoccupare tutti coloro che ti volevano bene. Sono sicuro che, se ti rincontrassi adesso, saresti il solito baka che eri allora…




Ragazzeeeee!!!!
Sono super di fretta, quindi dico subito: grazie grazie grazie!! I vostri commenti sono sempre bellissimi (miiky, capolavoro la mia fic???? Waaaaaa!!!) e io vi adoro come sempre! Le cose si evolvono, come potete vedere!!
Una risposta veloce a genesis87: concordo pienamente con te, la shikatema non è assolutamente funzionale alla storia... insomma le cose sarebbero più o meno uguali anche senza! Prendila come una nota di colore! Considera che questo capitolo risale più o meno all’estate scorsa, quando avevo appena letto una fic su questa coppia che mi era piaciuta tantissimo, quindi ce l’avevo in testa!! Se l’avessi scritta in questo periodo, forse ci avrei messo Ino, o forse l’avrei lasciata così, non so... Comunque in fratelli Sbaku dovevano esserci!
Lo ripeto, grazie a tutte, spero che il capitolo vi piaccia, fatemi sapere che ne pensate su come si stanno evolvendo le cose!!
Ciaoooo!!
  
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