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Autore: Ramo97    28/01/2016    4 recensioni
I Mangiamorte che erano stati catturati con tanta fatica dagli Auror evadono misteriosamente. Toccherà allora a Harry Potter, il Prescelto, ora capo dell'Ufficio Auror a dare loro la caccia.
Mentre Harry tenta di evitare una nuova catastrofe, anche Draco Malfoy si interesserà alla vicenda, trovandosi ben più invischiato di quanto lui credeva di essere.
Ma i Mangiamorte, aiutati da un inquietante personaggio, vogliono tentare l'impresa più pericolosa di tutte: entrare a Hogwarts e prendere qualcosa (o qualcuno) che dicono che gli spetta, proprio nel primo anno di scuola di Teddy Lupin, il figlio orfano di Ninfadora Tonks e Remus Lupin.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio, Ron Weasley, Teddy Lupin | Coppie: Draco/Astoria, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ted Lupin'
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Grandi di cuore

Teddy guardava i suoi regali di Natale quasi spaventato. Per la maggior parte erano dei volumi di più di ottocento pagine. E il problema era che gli piacevano anche. Era davvero così secchione?
- Se te lo stai chiedendo, devo ancora capacitarmi di come tu riesca anche solo ad alzare libri del genere – gli disse Victoire, sbadigliando. Teddy sperava scherzasse quando aveva detto che avrebbe dormito tutte le notti in camera sua, ma a quanto pare non era così. Ma poi la cosa che non capiva era un'altra: se aveva un letto tutto suo, in una stanza dove teneva tutte le sue cose, perché doveva venire in un letto con un'altra persona a un piano diverso della casa. Victoire era strana. Molto strana.
- Ma qualcosa di normale ce l'hai? Leggi continuamente, cambi colore di capelli come se fosse quello dei calzini e giri con un corvo.
Plenilunio gracchiò dalla sua gabbia, guardando male Victoire.
- A proposito del corvo – continuò la più vecchia dei giovani Weasley – puoi toglierlo dalla stanza, mi spaventa vederlo ogni sera.
- No – le rispose Teddy, aprendo una confezione di Cioccorane – se non lo vuoi vai a dormire nella tua stanza.
Sperò che Victoire decidesse di andarsene da lì, ma invece sbuffò e prese una Cioccorana. Appena aprì la scatola saltò e le cadde in bocca.
- Teddy Teddy Teddy – disse una voce all'improvviso.
George era sulla porta e sorrideva guardando i due – Iniziano togliendo le tue cose dalla camera da letto e finiscono per proibiti di far esplodere cose nello studio. Ricordatelo quando voi due vi sposerete.
Teddy diventò bordeaux. Victoire iniziò a boccheggiare sommessamente.
- Io con lui? - disse lei, dopo essersi ripresa – Ma tu stai male zio, non mi sposerei mai con lui!
- Oh, tenera – disse George – sei tutta tuo zio Ron, fai i suoi stessi identici discorsi.
- Ma lui alla fine non si è sposato con Lavanda Brown!
- Infatti questi discorsi non li ha fatti parlando di Lavanda Brown, in effetti con Lavanda Brown non parlava tanto. Ti dico solo che dei discorsi del genere li faceva su un'altra ragazza. Ora sono sposati e hanno due figli.
Victoire strinse i pugni e guardò malissimo lo zio.
- Ora sembri tua zia Ginny e ciò mi spaventa, forse è meglio se me ne vado.
- Forse è meglio.
George e Fred non erano venuti alla Tana in pianta stabile. Da quando si erano allontanati da Grimmauld Place George era apparso più spesso, ma lui e Fred dormivano a casa loro, sopra al Negozio e si svegliavano presto per inventare nuove cose. Roxanne e Angelina invece restavano alla Tana, forse per paura di quei due.
Quando se ne andò, Victoire si girò verso di lui. I loro occhi si incontrarono, quelli castani di lui con quelli blu di lei. Victoire distolse lo sguardo.
- Che cosa c'è,? - le chiese. Non gli piaceva quando lei si sentiva triste, perché si sentiva triste anche lui.
- Niente.
- Odio quando voi ragazze dite “niente”, lo dice sempre anche Anne.
Victoire scattò in piedi – Chi è Anne!?
- Una mia compagna di Casa.
Lei sollevò un sopracciglio – E perché non me ne hai parlato!?
- Dovevo?
- Certo che dovevi. Quindi tu hai degli amici là dentro!?
- Sì.
- Bene, questa Anne non te la approvo.
Teddy iniziò a sentirsi infastidito. Odiava quando faceva così.
- Scusami, da quand'è che devo riferirti tutto e chiedere la tua approvazione?
- Da adesso, Edward Remus Lupin.
- E se non fossi d'accordo?
- Non mi interessa, questa Anne ti sta portando sulla cattiva strada.
- Ma ti rendi conto di quello che stai dicendo, Victoire?
- Ti odio, T...Edward!
- Vai via Victoire.
Lei si girò e sparì fuori dalla porta, seguita dalla scia di capelli biondi.

*

Harry aveva passato tutto il giorno sulle tracce di Draco Malfoy. Mundungus era sparito, quindi l'unica fonte che ci fosse sul rapimento dei centauri sui Monti Cambrici era Draco Malfoy. Sperava di non doverlo arrestare.
Il suo lavoro era anche questo: distruggere i cattivi. Più volte quelli che arrestava erano convinti di essere nel giusto e non si pentivano della loro causa. C'era una Giusto e un Sbagliato? Harry pensava di no. Il massimo che un uomo poteva fare era seguire la sua idea del Giusto e combattere per affermarla. Disprezzava i Mangiamorte, ma se avesse avuto le loro idee si sarebbe comportato allo stesso modo. Non aveva tante remore a catturarli e a sbatterli per la vita ad Azkaban, ma con Malfoy sì. Aveva dei figli e una moglie. Aveva un figlioccio che era molto amico di Teddy, cosa avrebbe significato tra di loro se un padrino avesse arrestato l'altro?
Sperava in un cambiamento, sperava che dopo tutto quello che aveva passato durante la Guerra avrebbe rigato dritto.
- Non sai la novità – disse la voce di Ginny, risvegliandolo dai suoi pensieri.
- Quale?
- I due sposini hanno litigato!
Harry si strinse nelle spalle – Sai che novità...
- Come che novità? E' da quando sono nati che vanno d'accordo!
- Non stiamo parlando degli stessi sposini, a quanto pare.
Ginny sorrise – Tu di chi parli?
- Ron e Hermione, no? - disse Harry – Quelli sono sempre dietro a litigare.
- No, io parlo di Teddy e  Victoire!
Per poco il bicchiere di Whisky incendiario che Harry aveva in mano rischiò di cadere.
- Cosa!? - chiese stupito. Era impossibile che Teddy si arrabbiasse con qualcuno, mentre per Victoire era impossibile arrabbiarsi con Teddy.
- Perché?
- A quanto pare hanno litigato per Anne, almeno da quando ha detto Teddy. Victoire si è chiusa in camera sua a piangere e ha saltato due pasti.
- Per Anne? - chiese Harry – cosa c'entra Anne? Anne la figlia di mio cugino?
Ginny annuì – Teddy dice che le ha detto che assomigliava ad Anne e lei si è messa a chiedergli chi era quest'Anne e poi ha dato fuori di matto.
- Oh sì – disse Ron, entrando dalla porta della cucina e prendendo un panino dal tavolo – scena fantastica. Non ho mai visto una scena del genere.
- Io sì – gli rispose la sorella – però il protagonista della scenata era un uomo e il nome incriminato era “Viktor Krum” e non “Anne”.
Ron arrossì talmente violentemente da far preoccupare Harry.
- E quindi ora che si fa? - chiese Harry.
- E' il tuo figlioccio – rispose Ron.
- Grazie, Ron, vedo che sei d'aiuto. Devo parlare con Teddy?
- Per dirgli cosa? - chiese Ginny – Lui non ha fatto niente di male.
- Devo parlare con Victoire allora?
- Ti ammazzerebbe.
- Era più facile quando si andava a caccia di Horcrux – commentò Ron, facendo sorridere l'amico.
Hermione entrò con un tazza vuota in mano.
- Come sta Victoire? - chiese Ron.
- Dopo due ore io e Fleur siamo riuscite a entrare. Sembra che sia appena stata torturata.
- Ha smesso di piangere? - chiese Ginny.
- Sì, ma non è escluso che possa riniziare. Ha bevuto la cioccolata ed è tornata sotto le coperte.
- Teddy sa che ha pianto? Ha capito il perché? - domandò Harry.
Hermione accennò un sorriso – Hai presente Remus? Ci ha messo degli anni per capire che Tonks lo amava. Forse Teddy è anche messo peggio.
- Dovremmo dirglielo?
Ginny scosse la testa – Rovineremmo i passi futuri di Victoire. E' come se Ron ti avesse detto al mio primo anno che avevo una cotta per te.
Harry e Ron si scambiarono una sguardo colpevole. Ginny lo notò.
- Ronald Weasley – disse con voce bassa ma indispettita– non dirmi che lo hai fatto davvero.
- Non l'ho fatto davvero – disse lui con voce poco convinta, evitando il suo sguardo.
- Per la barba di Merlino quanto sei idiota, Ron!

*

George si era svegliato alle cinque quella mattina. Aveva deciso di dormire alla Tana con gli altri quella notte, forse anche per testare sé stesso. Ogni volta che stava in quella casa vedeva il gemello, il suo gemello. Fred. Quanta cose avevano fatto in quella casa? Felici, tristi, noiose, divertenti. Non era mai mancato niente a loro. Aveva vissuto lì prima di sposarsi con Angelina e aveva sofferto tanto, ma alla fine era riuscito a tornarci.
Quella casa era il simbolo della bellezza della sua vita con Fred, del divertimento, dei sogni. Non come Grimmauld Place. Non riusciva a entrare in quella casa. Tutte le ansie e i dolori della guerra la impregnavano. La morte di Fred era tangibile in ogni cosa di quel posto.
Si guardò allo specchio.
- Ciao Fred – disse, come faceva ogni mattina.
Si preparò ed uscì dalla sua stanza. Tutti dormivano ancora. Passò silenziosamente tra i piani della Tana, osservando da uno spiraglio della porta i suoi figli. Roxanne dormiva beata. George osservò la bellissima pelle mulatta di sua figlia e i suoi capelli neri così lucidi da brillare anche al buio.
Fred invece dormiva in modo molto più disordinato. I capelli rossi spettinati, in netto contrasto con la stessa pelle della sorella, e la bocca era aperta in una smorfia buffa.
Uscì silenziosamente dalla casa e si Smaterializzò.
Hogsmeade era ancora totalmente addormentata. Era stata una buona mossa comprare il vecchio Emporio di Zonko, adesso era molto più facile far entrare gli scherzi a Hogwarts e gli affari andavano a gonfie vele.
Oltretutto era chiuso durante le vacanze di Natale, quindi era un posto perfetto per fare esperimenti stando da solo.
Entrò e andò nel laboratorio, una grossa stanza con tavoli, strumenti pozionistici e alchemici. Aprì la cassa di legno che si trovava sotto un tavolo e tirò fuori il suo esperimento. Era un piccolo gioiello, un prodotto per scope in grado di distribuire un Sortilegio Scudo intorno al manico di scopa. Faceva parte delle attrezzature che stava producendo per il Ministero.
- Zio! - disse una voce proveniente dall'ufficio. George strinse la mano intorno alla sua bacchetta e si avvicinò lentamente alla porta. Poteva essere una trappola.
La porta si aprì e George fece per estrarre la bacchetta.
- Eccoti qui, zio! - disse Victoire.
George estrasse la bacchetta – Con chi hai litigato ieri e per cosa?
Victoire lo guardò male – Voi grandi siete sempre così previdenti' Con Teddy per Anne.
George mise via la bacchetta, stupito. Gli sembrava più probabile che fosse una trappola piuttosto che Victoire venisse a parlare con lui. Era stata tutto il giorno precedente a evitare persino sua madre, perché ora doveva parlare con lui?
- Victoire, cosa c'è?
La bambina incrociò il suo sguardo, per poi abbassarlo subito dopo. Non sembrava stare molto bene. I suoi capelli, solitamente in ordine perfetto, erano tutti scompigliati, aveva delle grosse occhiaie e uno sguardo triste.
- Parliamo ipoteticamente – disse lei e George dovette trattenersi molto dal non ridere. Che strano sentire da una bambina così piccola una parola così forbita.
- Parliamo come vuoi.
- Allora tu ipoteticamente cosa faresti se ti piacesse una persona e questo ti parlasse di un'altra persona?
George era ancora più stupito. Victoire non aveva mai ammesso di avere una cotta per Teddy, anche se era palese da quando aveva un anno. Perché tra tutti doveva parlarne proprio con lui?
- Senti zio non mi sono alzata alle cinque del mattino e ho usato la Metropolvere per venire fino a qua per vedere mentre mi guardi come un pesce lesso. C'è già mio fratello per questo. Sei il mio padrino o no?
In effetti George era il suo padrino, anche se lei non sembrava darci tanto peso. Non avevano un rapporto come Sirius e Harry o come Harry e Teddy. Era stato scelto da suo fratello perché Charlie era stato già il suo testimone di nozze e Percy aveva rifiutato perché non si sentiva degno. Lui aveva accettato.
- Sì, lo sono. Sempre parlando ipoteticamente, potrebbe essere che quella persona  ha parlato di quell'altra persona alla persona che ha una cotta per la prima persona non perché questa terza persona gli piace davvero, ma magari solo perché è una sua amica.
- E ipoteticamente se alla persona interessata piacesse davvero questa persona cosa dovrebbe fare?
- Quanti anni ha questa ipotetica persona interessata?
- Nove.
- Ipoteticamente?
- Certo.
George si passò la mano lungo il mento – Dal mio punto di vista, parlando ipoteticamente sia chiaro, dovrebbe aspettare. Quando si è piccoli si crede di avere i più grandi sentimenti del mondo, ma crescendo se ne scoprono di sempre più forti. Ciò non vuol dire che i sentimenti che tu provi adesso...
- Che quella persona ipotetica prova – lo corresse Victoire.
- Sì scusami, ciò non vuol dire che i sentimenti che quella persona ipotetica prova siano falsi, ma aspettare a volte è la cosa migliore.
La bambina annuì.
- Hai fatto colazione? - gli chiese il gemello.
La nipote scosse la testa. George la portò nel negozio e  gli diede un pacco di biscotti e una Burrobirra.
- Cosa direbbe lo zio Fred di questa discussione ipotetica ? - gli chiese indicando in alto, dove una grande foto incorniciata di Fred Weasley Sr. regnava sul negozio.
George sorrise e iniziò a sentirsi gli occhi lucidi.
- Probabilmente qualcosa come “State zitti o vi tiro una Caccabomba” oppure “Se andrete avanti così diventerete Prefetti”.
Victoire rise, con una di quelle risate cristalline e contagiose tipiche dei bambini. Si avvicinò a lui e lo abbracciò – Ti voglio bene, zio!
- Ipoteticamente? - le chiese George, rispondendo all'abbraccio.
- Ipoteticamente.
Stettero per qualche secondo abbracciati. Quando alzò la testa George lo vide. Un uomo li osservava, a una decina di metri dalla vetrina, con un ghigno in faccia. George lo riconobbe. Rookwood. L'assassino di suo fratello.
- Chi è zio? - chiese Victoire, impaurita.
- Victoire, ritorna nel mio ufficio e prendi la Metropolvere. Sveglia tutti, soprattutto zio Harry, e digli di venire qui. Digli che ci sono i Mangiamorte.
Victoire ubbidì e corse via, mentre George estraeva la bacchetta. Avrebbe vendicato il suo gemello.

Angolo dell'autore

Sono tornato più in fretta che mai. Questo capitolo mi ha appassionato talmente tanto che l'ho finito in pochi giorni, spero di riuscirvi a passare lo stesso entusiasmo che ho provato nel scriverlo. Ho aggiunto anche il punto di vista di George, personaggio a cui voglio dare molta importanza nelle vicende di Teddy. E' un adulto nuovo e il suo relazionarsi con i ragazzi è molto più divertente e diverso di quello degli adulti "tradizionali" della saga. Voi cosa ne pensate? Trovate che sia IC? Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo, in questo capitolo per me conta molto di più che negli altri!

Alla prossima,
Ramo97
  
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