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Autore: Maya92    30/01/2016    5 recensioni
"Draco incrociò lo sguardo di Hermione.
La ragazza provò una strana sensazione. Non lo vedeva da quella volta in cui sua zia Bellatrix la torturò al Manor. Istintivamente si portò la mano sull'avambraccio ma senza mai staccare gli occhi da lui. Avevano un qualcosa di ipnotico, come se non riuscisse a staccare lo sguardo , come se guardarli la facesse stare bene…"
La guerra è finita ed un nuovo anno di scuola è ricominciato. Draco ed Hermione si avvicineranno riuscendo a mettere da parte il passato ed i pregiudizi ma la ragazza porta con se un terribile segreto ...
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Quella sera, quando dopo il discorso della McGranitt tutti gli studenti di Hogwarts ripresero a cenare, l'argomento di conversazione era solo uno: Karl Von Stein.

La notizia dell'inizio di quella nuova materia a metà anno infatti aveva non poco turbato la quiete dei ragazzi che adesso si ritrovavano, con loro grande rammarico, a dover affrontare una materia in più. Il nuovo insegnante però, aveva anche attirato l'attenzione della popolazione femminile della scuola, la quale era rimasta piacevolmente sorpresa dalla bellezza dell'uomo e che quindi aveva accolto con meno dispiacere la notizia.

Karl Von Stein infatti, così come il fratello Kristopher, era un giovane uomo dai capelli neri e degli occhi azzurri come il ghiaccio e la stessa Hermione ricordava di essere rimasta colpita dalla bellezza del gemello durante il loro primo incontro.

Forse,pensò ghignando Hermione, era stata proprio la sua bellezza ed i suoi modi eleganti a mascherare la vera natura dell'uomo ai suoi occhi ed era proprio per questo che, i Von Stein, erano estremamente pericolosi...

La ragazza posò le posate sul piatto posto di fronte a lei e si alzò in silenzio dalla panca in legno sulla quale era seduta. Gli amici la guardarono preoccupati.

-Herm che fai?- chiese Ginny vedendo il gesto dell'amica.

-Non ho fame ragazzi torno in camera, buona serata...- rispose lei secca,accorgendosi troppo tardi della durezza del suo tono. Gli amici però,capendo la situazione, non insistettero ulteriormente lasciandola andare.

Hermione uscì dalla Sala dirigendosi a passo svelto verso il dormitorio.Sentiva il bisogno di allontanarsi il più in fretta possibile da lì,di allontanarsi dallo sguardo e dalla presenza di Von Stein. Troppo presa dai suoi pensieri non si accorse di una figura che la stava seguendo e che si avvicinava a passo svelto verso lei. Sentì ad un tratto una mano afferrarle il braccio bloccando il suo cammino. Draco era di fronte a lei, con uno sguardo duro negli occhi.

-Granger perché te ne sei andata così?...- chiese il Serpeverde alla ragazza, la quale si ritrovò ad abbassare lo sguardo puntandolo sul pavimento di marmo.

-avevo mal di testa...- disse secca lei, ma la presa del ragazzo si fece più stretta.

-Granger...ti ho già detto di non mentirmi...- continuò il biondo che non sembrava avere alcuna intenzione di lasciarla andare. La ragazza allora, capendo la situazione, puntò il suo sguardo in quello di Draco.

-Io non ci riesco... io non posso! Ci ho provato! Ho cercato di fare finta di nulla ma vedere quell'uomo ogni giorno, incrociare il suo sguardo per i corridoi, dover assistere alle sue lezioni...Draco io non posso! Pensavo di essere forte, di riuscire a far finta di nulla ma quando oggi si è alzato e ha iniziato a parlare... quando ho sentito quella voce e incrociato quegli occhi... io non posso...-ammise infine lei scoppiando in lacrime.

Il ragazzo la osservò per un istante odiando il fatto di vedere Hermione ridotta in quello stato.

Di nuovo

-e cosa vorresti fare Granger? Andartene?- chiese ironico lui ad un tratto ma il suo ghigno scomparve vedendo la ragazza abbassare lo sguardo con fare colpevole. Draco continuò -Stai scherzando spero?Pensi davvero di potertene andare così?- gridò lui furioso. La paura di quella prospettiva non gli permise di mantenere il suo solito autocontrollo.

-Malfoy io non so che fare, perché non lo capisci!? Come posso rimanere qui con la con la consapevolezza di dover incontrare ogni giorno Kristopher!- Hermione si bloccò rendendosi conto di ciò che aveva appena detto. Lo sguardo di Draco allora si fece più dolce ed il ragazzo iniziò ad accarezzarle i capelli.

-è questo il punto Granger, quello non è Kristopher... credimi, non piace neanche a me l'idea di vedere quell'uomo ogni giorno. Nessuno può capire l'istinto che ho di spaccargli la faccia... ma quell'uomo non è Kristopher, Hermione... - disse infine lui poggiando la sua fronte su quella della ragazza e intrecciando le dita delle mani con le sue.

-io non posso permetterti di andartene Granger... non puoi lasciarmi solo...-

A quelle parole il cuore di Hermione ebbe un sussulto. Quelle parole,quella inaspettata dolcezza, quella inconsueta fragilità, le fecero capire quanto stupido fosse stato il suo pensiero. Quanto insensata fosse stata l'idea di scappare, ancora, allontanandosi nuovamente da lui... No, stavolta non sarebbe scappata, non si sarebbe allontanata sparendo per chissà quanto tempo in attesa di cosa poi? Hermione finalmente capì che il suo posto non poteva essere da nessun'altra parte se non in quel castello stretta lui.

***

L'indomani mattina, quando Hermione si svegliò, provò uno stranissimo senso di vuoto allo stomaco. Una sensazione che non provava da tempo a dire ilvero. Era come se tutto il peso dei suoi pensieri e della prospettiva di quella nuova giornata le fossero piombati addosso come macigni.

La grifona si portò le coperte fin sopra la testa nel tentativo di proteggersi dal mondo esterno e da quello che sarebbe avvenuto di li a poche ore.

Sospirò.

Se me ne andassi ...

Hermione scosse la testa per allontanare quel pensiero. No, lei non sarebbe scappata, non avrebbe lasciato il castello e non avrebbe lasciato Draco a causa sua... non avrebbe mai più permesso ai Von Stein di rovinarle la vita...

Gettò di colpo in aria le coperte alzandosi dal letto e dirigendosi in bagno. Hermione iniziò ad osservare la sua immagine riflessa nel grande specchio della stanza. Non avrebbe più permesso alla paura di rovinarle la vita, di privarla nuovamente della forza di lottare e combattere per quello in cui credeva, per combattere per quello che amava...










Finì di prepararsi con cura prima di scendere le scale che l'avrebbero condotta nella Sala Comune. Hermione annodò la cravatta con una cura meticolosa, quasi maniacale, nel tentativo di ritardare anche solo di pochi minuti l'inevitabile.

La Grifona fece un respiro profondo... era arrivato il momento.

Scese le scale contando i passi che la separavano dalla Sala Comune ma quando arrivò non trovò gli amici ad aspettarla come di consueto.

Draco era lì immobile che le dava le spalle, osservando il paesaggio da una delle grande finestre della Sala. Quando sentì i passi della ragazza, si voltò. Iniziò ad avvicinarsi piano a lei fermandosi a qualche centimetro dal suo viso. La guardò per un attimo negli occhi e poi, senza dire una parola, la strinse a sé in un abbraccio.

Hermione rimase qualche minuto immobile, spiazzata dal comportamento del ragazzo... ma fu solo un istante poiché subito lei gli gettò le braccia al collo stringendolo con tutta la forza che aveva in corpo.La ragazza chiuse gli occhi, beandosi del calore e delle attenzioni del Serpeverde. Con quel semplice gesto le aveva dimostrato ancora una volta quanto fosse in grado di capire ed ogni suo pensiero ed ogni suo bisogno.

Quella era stata l'ennesima prova di quanto quel ragazzo fosse l'unica persona per la quale valesse la pena lottare ed andare avanti nonostante tutte le difficoltà.

Non vi era stato bisogno di parole... Draco aveva sentito il disperato richiamo di Hermione, la sua richiesta di aiuto e, come sempre, lui era accorso per salvarla...

****

-sei pronta? -

Le parole di Draco le arrivarono alle orecchie facendola tornare alla realtà.

Hermione si era fermata di colpo,mentre camminavano, davanti la porta dell'aula di Maledizioni e Stregonerie. Era arrivato il momento...

-si...sono pronta...- Rispose Hermione stringendo ancora di più la mano di Draco nella sua. Fortunatamente avrebbero seguito la materia insieme ai Serpeverde. Non sapeva se quella fosse stata una specie di"Grazia" concessale dalla McGranitt per espiare almeno in parte,le sue colpe, ma sapeva che avere Draco accanto sarebbe stato d'aiuto.

I due ragazzi presero posto in un banco vicino a Ron ed Harry, che subito le lanciarono un sorriso. Proprio in quel momento entrò in aula Karl Von Stein.

Ad Hermione mancò per un istante il respiro vedendolo fare il suo ingresso come se fosse la cosa più naturale del mondo. Ed in fondo, si ritrovò a pensare Hermione, lo era...Karl era lì con il solo scopo di fare quello che aveva sempre fatto: l'insegnate. Eppure c'era qualcosa, un dubbio, una vocina interiore che continuava a gridarle di non fidarsi, di stare all'erta e di non perderlo mai di vista o per lei sarebbe stata la fine...





Nonostante la riluttanza iniziale della Grifona però, le ore di lezione erano passate molto in fretta e la materia si era rivelata tutt'altro che noiosa. Adesso però, era arrivato finalmente il momento di allontanarsi da quell'aula e da quell'uomo, sperando di non rincontrarlo fino all'ora di cena! Draco le prese nuovamente la mano intento a dirigersi insieme a lei fuori dall'aula, ma una voce li fermò.

-Signorina Granger posso parlarle un attimo?-

Hermione si bloccò all'istante. Un senso di nausea la pervase... era come se avesse ricevuto un pungo in pieno stomaco. Sentì Draco stringerle maggiormente la mano. La Grifona trasse un profondo respiro,voltandosi poi verso il professore. Insieme al ragazzo poi, si avvicinò all'uomo in piedi, di fronte alla cattedra.

Quando Karl vide Draco farsi a sua volta vicino il suo sguardo si indurì.

-Si,Signor Malfoy? Posso fare qualcosa per lei?- disse con tono freddo l'uomo, cosa che non piacque per nulla al giovane Serpeverde. Ribattere però, non avrebbe avuto senso... l'uomo, un insegnante,aveva chiesto di parlare in privato con Hermione e lui non aveva né il diritto né il potere di intervenire...

Posò un bacio sulla fronte di Hermione.

-ti aspetto qui fuori...- disse con voce abbastanza alta da permettere all'uomo di sentire ma allo stesso tempo,con un tono estremamente calmo, tanto calmo da apparire quasi inquietante...

Lanciò poi un ultimo sguardo a Von Stein ed infine uscì.

Quando la porta si chiuse Hermione si sentì in trappola. Era sola, con quell'uomo... Von Stein, Kristopher...

Karl...lui non è Kristopher, Kristopher è morto!

-tutto bene Signorina Granger?-

la voce dell'uomo la riportò alla realtà. La Grifona cercò di ostentare la maggior sicurezza possibile, senza però probabilmente,riuscirci.

-si...di cosa doveva parlarmi professore?-

Karl iniziò ad osservarla con quei profondi occhi azzurri. L'uomo iniziò ad avvicinarsi a lei ma Hermione, istintivamente, fece un passo indietro. Karl si bloccò di colpo sospirando e abbassando lo sguardo.

-ti ho osservata durante queste ore e ho notato che non sei a tuo agio in mia presenza e la cosa mi dispiace. Passeremo molto tempo insieme e tu sarai costretta a seguire le mie lezioni ed io non voglio che la tua paura nei miei confronti possa danneggiare il tuo andamento scolastico. Mi hanno parlato molto di te, so che sei la studentessa più brillante della scuola e non vorrei che la mia materia possa nuocere in qualche modo...-

Hermione però interruppe bruscamente il suo discorso, senza permettergli di finire.

-non si preoccupi della mia condotta o dei miei voti professore, a quelli ci penso io... se non ha altro da dirmi andrei, buona giornata.- La ragazza fece per voltarsi ma la mano di lui le strinse il polso facendola fermare. Un senso di ansia l'assalì ma non ebbe il tempo di dire nulla, poiché Karl parlò prima, anticipandola.

-Capisco che tu abbia paura di me, è normale lo capisco, ma io non sono mio fratello... Hermione, io non ti farò mai del male...puoi fidarti di me!-

La giovane sbarrò gli occhi a quelle parole, incrociando poi il suo sguardo con quello di lui. Hermione si soffermò ad osservare gli occhi del mago,così simili ma al contempo così diversi da quelli di Kristopher.

Ma lei non avrebbe mai potuto dimenticare e, quelle parole, ne erano la conferma.

-anche tuo fratello continuava a ripetermelo mentre ero imprigionata in quel castello...-

Hermione si divincolò dalla presa dell'uomo e, senza aggiungere altro uscì dall'aula.

 Appena la vide, Draco le si avvicinò.

-Perché ci hai messo tanto? Che voleva?-

Hermione osservò per un istante gli occhi del ragazzo, anch'essi così chiari, ma al contrario capaci di donarle pace in un solo attimo. Hermione iniziò a sorridergli.

-Nulla...non voleva nulla! -

Non avrebbe parlato con Draco di quella discussione, non gli avrebbe dato motivo di preoccuparsi inutilmente. In fondo pensò Hermione, cosa avrebbe potuto farle quell'uomo lì, ad Hogwarts, con tutti i suoi amici ed i professori presenti...

Cosa avrebbe potuto farle quell'uomo che, in fondo, non era Khristoper...










Perdonate questo enorme ritardo, davvero, vi chiedo umilmente perdono.Purtroppo però, ultimamente, sono successe alcune cose che non mi hanno permesso di dedicarmi alla stesura del capitolo o comunque non mi hanno permesso di concentrarmi adeguatamente...

Non sono affatto soddisfatta di questo capitolo, vi chiedo scusa anche per questo, ma non volevo che aspettaste ancora quindi credetemi, ci ho messo davvero tutto l'impegno che potevo! Spero non vi abbia deluso troppo... Vi prometto che con i prossimi capitoli andrà meglio!

A presto!

  
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