Fanfic su artisti musicali > Ed Sheeran
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Autore: Artist_at_Work    03/02/2016    0 recensioni
Per lui: Una lettera arrivata all'improvviso cambierà tutto il suo mondo.
Per lei: Una lettera decisamente imbarazzante scritta per il suo idolo.
Per loro: Una lettera che cambierà le loro vite.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ed Sheeran
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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*Jolene martins

 

Sarà la stanchezza, sarà per gli avvenimenti di questa assurda giornata, o per le mie braccia colme di borse, ma proprio non riesco a superare la piccola salita che porta a casa mia. Eppure non ho mai faticato tanto, devo fermarmi ogni due/tre passi per riprendere fiato. Per fortuna c’è sempre la panchina dove è solita sedersi una vecchietta per seguire gli spostamenti di ogni persona passi di qua. Mi siedo, tentando di respirare correttamente, controllo il cellulare per vedere se Jim è arrivato a casa.

Nel momento in cui gli sto scrivendo  la buonanotte, mi accorgo che qualcosa non quadra. Sento un calore strano scendermi sulle gambe, del liquido. Tento di capire cos’è: è sangue.

 

*Ed Sheeran

 

Stavo uscendo per andare al bar, avevo bisogno di bere. Chiudo la porta di casa e metto le mani in tasca: ho dimenticato il cellulare e il portafoglio dentro casa. Torno indietro, sento un urlo.

Comincio a correre come un disperato per cercarne la fonte, trovo Jolene riversa sulla panchina della vecchia signora Barnes.

Il mio cervello va in palla, vedo del sangue sulle sue gambe, devo assolutamente chiamare aiuto. 

Cazzo, ho lasciato il cellulare a casa!

Non posso lasciarla da sola proprio adesso, non in quelle condizioni. Cerco il suo, per fortuna lo ha tra le mani. Chiamo il 999, mi risponde un ragazzo alquanto annoiato.

 

“Pronto soccorso…”

 

“Mi chiamo Ed Sheeran, dovete assolutamente mandare un’ambulanza di fronte al Jameson’s Pub, una ragazza incinta sta perdendo del sangue!”

 

“Un attimo solo…”

 

“No, un attimo un cazzo. Questa è un emergenza!!”

 

“Ok, ok, le mando subito un’ambulanza. Ah, queste celebrità..”

 

Gli avevo chiuso il telefono in faccia, non me ne fregava niente del suo punto di vista, Jolene stava male e io avrei fatto tutto quello che era in mio potere per aiutarla.

 

 

*Jolene Martins

 

Sentivo delle sirene, vedevo delle macchie rosse e blu, nient’altro. Una voce familiare stava cercando di tenermi sveglia, ma nonostante quella voce mi infondesse forza, ero talmente stanca da non riuscirci. 

 

 

Cerco di aprire gli occhi, vedo il sole entrare da una finestra che decisamente non è quella della mia camera. Vedo un ragazzo che sta dormendo con la testa appoggiata sul bordo del letto, ricoperto di lenzuola bianche. Quelle in camera mia sono verdi, ma che sta succedendo?

Aprendo di più gli occhi e mettendo a fuoco, vedo che è Ed il ragazzo che sta dormendo vicino a me. Ma perché Ed dovrebbe stare qui con me? 

Ora apre gli occhi anche lui, una lacrima gli scende sul viso e si nasconde tra la barba, sembra non abbia avuto il tempo di radersi stamattina. Non mi ero mai resa conto di quanto bello fosse appena sveglio, veramente non l’avevo nemmeno mai visto appena sveglio. Lui tenta di dire qualcosa, allora decido di dover essere io la prima a parlare. Riesce comunque a precedermi.

 

“Ehi, hai aperto gli occhi…” Mi posa la sua mano sulla guancia, è calda e ruvida, non voglio sottrarmi a quel contatto. Mi fa stare bene.

 

“Edward, cos’è successo?”

 

“Ti ho trovata domenica sera, eri riversa sulla panchina della vecchia Barnes, e perdevi sangue.”

 

“Scusa ma che giorno è?”

 

“Tranquilla, non hai dormito 70 anni come Capitan America. Oggi è martedì, ma comunque hai dormito per due giorni.”

 

“E perché mi hai trovata tu?”

 

“Stavo uscendo per andare al bar, speravo di incontrarti, e invece mentre stavo prendendo il cellulare e il portafoglio ti ho sentita urlare, e sono corso a vedere dov’eri.”

 

“Sei stato davvero gentile… ma non capisco cosa ci faccio qui.

 

“Come dicevo, stavi perdendo sangue, e non davi segni di vita, così ho chiamato l’ambulanza e ti hanno portato in ospedale.”

 

“Oh mio dio. La bambina sta bene?”

 

“Si. Siamo arrivati giusto in tempo per fermare l’emorragia. Senti…” Mi prende la mano e me la posa sul pancione, sento che si muove e dall’espressione sorpresa sul suo volto capisco che l’ha sentita pure lui. Dividere un’esperienza così intima con un’estraneo… era Ed, mi sentivo appagata e completa mentre toccava il pancione insieme a me.

 

“Si sta muovendo, Jolene, sta bene!” Leva la mano dalla pancia e mi stringe in un abbraccio, uno dei migliori che io abbia mai ricevuto.

 

*Ed Sheeran

 

Ero confuso e sorpreso, felice e preoccupato tutto allo stesso tempo.

Era andato tutto bene per fortuna, e ora stavo lì con la mia mano accanto alla sua sul suo enorme pancione, sentivo la sua creatura muoversi.

Improvvisamente ho sentito un estremo bisogno di proteggerle entrambe, non riuscivo a pensare razionalmente, volevo solo che loro due diventassero parte di me.

Certo non la conoscevo affatto, ma il mio istinto non ha mai sbagliato, MAI, nemmeno una volta, e ora non può certo sbagliarsi.

L’ho abbracciata, cercando di farle sentire tutto me stesso, cercando di farla sentire protetta e cercando di farle sentire cosa provo per lei.

Mai sentito parlare di colpo di fulmine?

Questo fulmine mi aveva preso in pieno, e aveva decisamente fuso il mio cervello. Cercai di non metterle pressione, né di affrettare le cose.

 

“Jolene, ti dimetteranno questo pomeriggio, e se tu sei d’accordo vorrei portarti fuori a cena.”

 

*Jolene Martins

 

Avevo capito bene? A cena?

 

“Ehm, mi sento un po’ stanca, a dire la verità.”

 

“Allora permettimi di preparartela io stesso. Tu potrai stare seduca comoda sul divano di casa tua mentre io ti preparo delle lasagne da mandare in estasi le tue papille gustative.”

 

“Oh, beh, se la metti così non posso certo rifiutare…”

   
 
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