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Autore: GregMiller    06/02/2016    1 recensioni
Il virus C, potente arma creata nei laboratori dell' Umbrella Corporation è caduto in mano ad un organizzazione terroristica nota come " The Rebbelion " formata dall'alleanza delle principiali cellule terroristiche del globo. Quest'arma è in grado di trasformare un normale essere vivente umano in j'avo: Mostruosi essere con abilità fisiche e motorie fuori dal comune. Somministrandolo ai loro soldati, la Rebelion lancia un massiccio attacco,assediando per prima L'Europa orientale dove i paesi locali,già indeboliti dalle crisi economiche e sociali vengono facilmente sopraffatti, spingendosi fino ad arrivare alla parte centrale del continente occupando la Germania ed espandendosi gradualmente verso l'Ovest. La BSAA, una squadra speciale antiterrorismo è inviata al fronte per contrastare l'invasione.Il sergente Greg Miller si ritroverà ben presto coinvolto in una guerra senza esclusione di colpi.........
SPOILER: PIERS NIEVANS PROTAGONISTA DI RESIDENT EVIL è uno dei principali antagonisti del romanzo.
Genere: Avventura, Azione, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Chris Redfield, Nuovo Personaggio, Piers Nievans
Note: Cross-over | Avvertimenti: Bondage
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Capitolo 36

~~Lord Kuarl era nervoso; non stava più nella pelle. Il suo nervosismo era un misto sia di compiacimento che di rabbia e frustrazione: nel primo caso perché mancavano pochi minuti al lancio dei suoi missili imbevuti di virus C, pronti per essere diretti contro le città più importanti del mondo e finalmente conquistare l’intero pianeta, unico desiderio che aveva dall’inizio del conflitto. Nel secondo caso invece sapeva che i due galoppini della BSAA erano diretti proprio verso la sua base e non c’era bisogno neanche di un premio Nobel per comprendere che quest’ultimi avevano intenzione di mettergli i bastoni tra le ruote ma soprattutto catturarlo, avrebbe preferito morire piuttosto che rivelare informazioni. Come avevano fatto a scovarlo? Quale pista hanno seguito per portarlo da lui? Si domandò mentre percorreva gli spazi dell’enorme sala velocemente a grandi passi,le mani intrecciate dietro la schiena. Mentre era assorto in quei pensieri, un j’avo entrò trafelato dalle porte scorrevoli, guadagnandosi una furiosa occhiata da parte di Lord Kuarl: i suoi occhi rossi color brace facevano gelare il sangue nelle vene perfino ai suoi uomini, nonostante la forza acquisita con il virus. “Mio signore! La BSAA sta per arrivare! Un loro elicottero…” non fece in tempo a finire la frase che Lord Kuarl lo afferrò per il collo,sbattendolo violentemente al muro; la presa del suo braccio semi mutato con i rivestimenti in metallo si strinse ancor di più sul  colletto dell’uniforme del malcapitato: “A cosa serve frignare se non si fa nulla per impedire che ciò accada!? Idiota! Organizza e stabilisci un perimetro difensivo! Quelle testate non devono essere disattivate ne distrutte fino al conseguimento del nostro obiettivo! Per nessuna ragione al mondo, chiaro!?” gli abbaiò in faccia,scaraventandolo poi violentemente sul pavimento a diversi metri di distanza da lui. Immediatamente, lo j’avo si alzò scompostamente ed uscì correndo dalla stanza. Lord Kuarl si mise davanti la grande vetrata della sua sala, che offriva un’ampia visuale completa della zona: vedeva diversi j’avo correre a perdifiato in tutte le direzioni: c’era chi controllava il corretto funzionamento delle testate, altri che si preparavano allo scontro imminente ed altri ancora che preparavano le postazioni anti aeree con la speranza d’abbattere l’elicottero in procinto d’arrivare. Mentre osservava i preparativi dalla finestra, girò lentamente la testa fino ad osservare il suo braccio semi mutato, scrutandolo attentamente: “ Se i miei uomini dovessero fallire, allora sarò costretto ad affrontarli io stesso. Combatterò fino alla fine! Il mio piano si dovrà realizzare anche se dovessi morire! Il fallimento non è contemplato!” Disse fra sé…
***
Arrivammo velocemente sul luogo designato: i j’avo,da bravi soldati che erano,stavano garbatamente preparando il comitato di benvenuto e quasi sicuramente ciò alludeva ad un divertimento un po’ movimentato. Infatti, non appena l’elicottero varco il perimetro della base, una sventagliata di proiettili ed armi antiaeree di qualsiasi tipologia cominciarono a tuonare ed a disegnare diverse piccole palle di fuoco verso la nostra direzione. La nostra risposta non tardò ad arrivare: Rivas ed io imbracciammo le minigun ed iniziammo a far vomitare piombo caldo e rovente contro quei bastardi, in uno scenario molto simile al film d’azione Rambo: esplosioni,urla, fuoco e fiamme si stagliavano in quell’inferno, mi sorprendeva come un semplice elicottero con a bordo cinque semplici soldati potesse fare una strage con considerevoli risultati. La nostra priorità in quel momento andava comunque contro le armi antiaeree con le rispettive postazioni, ma soprattutto anche ai semplici j’avo, che potevano mutare forma in alati e piombare direttamente contro il nostro elicottero danneggiandolo pesantemente. “Tenetevi forti adesso,ragazzi! Ora si balla!” disse Quint tramite microfono mentre lo Huey si cimentava in fantastiche e rapide virate per sottrarsi al fuoco nemico, le manovre evasive quasi mi fecero perdere l’equilibrio; perfino il comandante rischiò di cadere fuori dallo sportello se non si fosse retto saldamente alla maniglia posta vicino allo sportello. Dopo aver tappezzato l’intera zona di proiettili ed aver circumnavigato il perimetro della fortezza nell’eventualità di scovare un’altra spiacevole sorpresa, l’elicottero iniziò a scendere di quota: avevamo individuato le cinque testate missilistiche pronte a partire, dovevamo fare in fretta se volevamo salvare l’intero pianeta ed il destino era solo ed esclusivamente nelle nostre mani. Il sottoscritto e Rivas ci offrimmo per disattivare i missili e poco prima di scendere dall’elicottero,il comandante ci fece cenno con la mano di prendere un dispositivo di disinnesco che ci avrebbe dato la possibilità di disattivarle nel minor tempo possibile: era una specie di valigetta di grandezza 30X50 centimetri, con all’interno un monitor che aggiornava le informazioni in tempo reale sul tipo d’esplosivo su cui ci si stava concentrando ed un pannello numerico, dove si sarebbero dovuti inserire i codici d’annullamento del lancio il più rapidamente possibile: in parole povere,appena il dispositivo analizzava l’oggetto in questione, elaborava in pochi secondi un numero, fino a formare un intero codice che in seguito l’utente avrebbe dovuto digitare sul tastierino numerico per disinnescare totalmente l’ordigno, l’importante era comunque applicare tale dispositivo ad una distanza moderata,in modo che potesse funzionare al meglio. “Fate attenzione ragazzi,mi raccomando! Vi coprirò io!” Ci avvertì il colonnello con un alto timbro di voce per superare il frastuono delle pale, mentre scendemmo con un balzo dall’elicottero: Rivas si era offerto volontario per caricarsi la valigetta,mentre io avrei dovuto coprirlo con il mio M4A6 a tutti i costi. Così, mentre zigzagavamo tra le macerie dei veicoli distrutti ed i resti mutilati dei j’avo per raggiungere la piattaforma missilistica più vicina, sentì un j’avo chiamare rinforzi urlando. In quel preciso istante però, senti anche il rumore delle canne della minigun girare e fare fuoco contro quest’ultimi ma tuttavia ne sbucarono altri da tutte le direzioni, come uno sciame di formiche impazzite. Anche se avevamo lo Huey a proteggerci le chiappe, ciò non significava che saremmo stati invulnerabili. Dovevamo sbrigarci, muoverci a razzo e mancava appena un minuto e mezzo al lancio definitivo…
   
 
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