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Autore: artemis5    20/03/2009    1 recensioni
Il dolore può essere forte ed annientante. Bisogna trovare la forza di superarlo. Ma a volte per lasciarcelo alle spalle si ha bisogno di un piccolo aiuto, sia che esso sia reale o...
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Spero non sia troppo strana come storia però era un secolo che volevo scriverla...




Impronte sulla neve



Il silenzio copriva tutto.  La neve scendeva ovattando ogni suono e una bambina dagli occhi d'onice e i capelli corvini camminava sulla neve senza lasciare impronte.
Un uomo seduto su un tronco d' albero guardava il cielo con le lacrime agli occhi. Piangeva dal dolore per aver perso ciò che piu amava al mondo, la sua piccola Alice, sua figlia.
Nel suo dolore era indifeso come un neonato, aveva scelto di farla finita.
Non voleva piu soffrire in quel modo: ormai era solo, aveva perso la moglie, morta nel dare alla luce la piccola Alice, e ora sua figlia in quel dannato incidente; ne era convinto il suicidio era l' ultima cosa che gli era rimasta!
Nessuno l' avrebbe riconosciuto, il dolore aveva trasfigurato i suoi lineamenti, gli occhi azzurri che rilevavano un mare dolcissimo ora erano spenti, opachi ed arrossati dalle innumerevoli lacrime versate. Le sue labbra carnose in genere piegate in un sorriso erano costrette in una smorfia densa di tristezza. Quel viso che pur mostrando i primi segni dell invecchiamento grazie al sorriso sembrava quello di un ventenne era in quel momento una maschera di dolore.
Già nessuno avrebbe detto che quell' uomo così inquietante fosse la stessa persona che tutti conoscevano.
Nel suo vagare nella neve aveva perso le forze e si era addormentato sulla neve gelida.
La bambina che già da prima lo seguiva guardandolo con gli occhi sofferenti pieni di lacrime che ormai non poteva più versare gli si avvicinò con dolcezza.
Sfiorandogli il viso gelido inizio a cantare una canzone dolcissima, una melodia che sembrava una ninna nanna,una nenia così dolce che ebbe il potere di svegliarlo.
La bimba era così eterea e così familiare da riuscire a placare,
anche se solo momentaneamente, il suo dolore.
"Chi sei bambina?" Chiese con voce tremante.
"Nessuno" Mormorò la bimba:.
"Che ci fai qui?"
"Sono qui per portarti lontano"
"Dove?" 
"Da un'altra parte..."
Mentre prendeva per mano quella bambina
,le lacrime ripresero a rigargli il viso lasciandosi guidare in uno stato di semi-incoscenza.
Dopo alcune ore passate a camminare in silenzio trovarono una baita.
"Che strano," Pensò l'uomo, "mi sembra così familiare, come se fossi tornato a casa..."
Mentre lui era immerso nei suoi pensieri la bambina lasciò la sua mano e si allontanò di qualche passo, mentre spariva pian piano sorrideva indicando la baia e susurrando:"Il tuo posto è tra i vivi papà".
Luomo la guardò e mentre perdeva i sensi disse " Addio piccola mia, addio Alice...".
Lui non capì mai se fu un sogno o la realtà, ma sapeva di avere avuto un altra possibilità, possibilità datagli dalla sua bambina, e che avrebbe dovuto vivere anche per lei.

La vita continua, basta dargli una possibilità.

Lui sorrideva con dolcezza, era tornato a essere l' uomo che era, accarezzava il venre della sua seconda moglie ora incinta al ottavo mese.
Sorrideva pensando al futuro che gli era stato donato dalla sua piccola Alice. Si! Ne era sicuro perchè sulla neve lui l'aveva vista quell' unica piccola impronta  che non poteva essere che la sua...






Un grazie a YUKO CHAN che ha commentato la storia precedente^^
Se potete fatemi sapere cosa ne pensate, un bacio ciauu^^
  
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