PRIMO
CAPITOLO:
Sarah
e Laura stavano andando a lezione di
Divinazione.
-Vedete
ragazzi,- spiegava l’insegnante -
questa è una Giratempo, serve per tornare indietro nel
tempo…-
-Però!
Interessante questa
“come-si-chiama-lei”, vero Sarah?-
domandò sottovoce Laura all’amica.
-Sì…-
fu la semplice risposta di quest’ultima.
Ma
queste due semplici lettere nascondevano
qualcosa di molto più eloquente…
-Ragazzi,
quasi dimenticavo…- disse il
professore a fine lezione - mi raccomando, una cosa molto importante,
ma che
dico, I-MPO-RTA-NTI-SSI-MA, è che non bisogna assolutamente
farsi vedere quando
ci si muove con
Nella
strada di ritorno, mentre andavano a
pranzo, Sarah e Laura si trovarono a discutere della lezione della
mattina,
riguardo alla Giratempo, che le aveva colpite parecchio.
-Eppure
deve essere interessante viaggiare nel
tempo…- pensò Laura ad alta voce.
-Già,
credo proprio che sia davvero una
strafigata! Chissà, tornare all’epoca di
Napoleone…-
-
O di Agrippa e Paracelso…-
-O
di Giulio Cesare, Augusto…-
-
W-O-W!- conclusero all’unisono le due
amiche.
-Anzi
no, ‘wow’ è troppo poco! Direi
ultra-stra-mega-super-wow!-
disse Sarah entusiasta.
Ma
l’affermazione di Laura smorzò subito il
suo entusiasmo:
-Peccato
che è vietato farne uso fino all’età
di 17 anni…-
-Già,
peccato…- brontolò l’amica -
però è
anche vero che a noi piacciono le cose proibite, perché sono
più stuzzicanti e
appetitose, giusto amica mia?-
-Non
mi piacciono né il tuo tono, né il tuo
sguardo malizioso…Cosa vorresti dire?- domandò
l’amica preoccupata.
-Su,
andiamo! L’hai capito benissimo cosa
voglio fare… voglio usare
-Come?
Ecco, temevo che l’avresti detto… ma
sei impazzita?? Non sappiamo neanche come si usa! È vero
è un oggetto molto
affascinante, però è anche molto delicato e
può diventare anche pericoloso se
non lo si sa utilizzare, come nel nostro caso, appunto! No, no. Non se
ne parla
nemmeno. Non ci sto.- replicò fermamente Laura.
-E
dai Lau! Non fare la guastafeste… tanto lo
so che l’idea stuzzica anche te…-
provocò Sarah.
Silenzio.
Silenzio.
Sguardi
incerti.
Sguardi
persuasivi.
Silenzio.
E
finalmente… il verdetto:
-E
va bene… Sì, ti aiuto. Ma non puoi fare
così ogni volta che non sono d’accordo con le tue
trovate irresponsabili e
immature.- si lamentò la bruna.
‘È
stato più facile di quanto pensassi.’
Commentò Sarah tra sé e sé,
compiaciuta, poi convenne:-Resta il fatto che noi
non sappiamo usare una Giratempo…-
-No
cara, ti sbagli… resta il fatto che noi
non possediamo una Giratempo!- la
corresse subito l’amica.
-Ah,
no. Quello non è un problema…- e con il
pollice destro indicò se stessa, la quale dopo un sonoro ‘fiuh!’ sparì
diventando invisibile.
Poi
disse: -Prenderla in prestito da qualcuno non sarà
difficile-.
-Già
vero, mi ero dimenticata… è da molto che
non usi questo potere… comunque… ho capito bene,
la vorresti rubare???-
-No,
in realtà ho detto prendere in prestito.
È diverso.- e tornò visibile facendo la
linguaccia all’amica.
-Ah
ah, spiritosa… E dove pensi che troveremo
una Giratempo? Non possiamo neanche comprarla, non ci è
permesso…-
Ma
la risposta arrivò subito da sé per
entrambe le ragazze che infatti esclamarono insieme: - Il professor
Ayron!-
(professore di Divinazione).
Anche
se le due amiche si trovavano d’accordo
riguardo l’esperimento, erano comunque in disaccordo riguardo
un ‘piccolo’
particolare: per Laura infatti la prima cosa da fare era informarsi,
sapere a
cosa andavano incontro, mentre per Sarah si poteva agire direttamente,
senza
‘perdere altro tempo’, giusto per citare la sua
frase esatta, e affrontare
subito il ‘furto’. È vero anche,
però, che arrivarono ben presto ad un compromesso
che soddisfava entrambe le pretendenti.
-Tu
lo distrai, io cerco.- negoziò Sarah, dopo
una lunga discussione.
-Affare
fatto!- concordò l’amica.
Una
volta stabilito il giorno e l’ora
dell’azione non c’era altro da fare se non trovare
una scusa con cui Laura
potesse distrarre il professor Ayron.
-Potresti
dire di non aver capito qualcosa su qualche
lezione…- proponeva Sarah.
-Ma
no, le lezioni sono piuttosto semplici con
lui… potrei semplicemente complimentarmi per la lezione
interessante e allo
stesso tempo informarmi dicendo che vorrei fare degli approfondimenti,
che ne
dici?- questa fu invece l’idea di Laura.
-Okay,
per me va bene. Figurati.- confermò l’amica
- adesso andiamo a cena però? Sto morendo di fame, non senti
come mi brontola
lo stomaco?-.
-Certo,
andiamo! Anch’io ho fame, in effetti.-
Durante
la cena l’argomento delle loro
discussioni non fu la loro “missione”, ma altro;
anche se sicuramente Laura
rimase col pensiero rivolto proprio a quella per tutta la serata,
infatti non
appena furono fuori dalla Sala Grande rese partecipe l’amica
dei suoi timori:
-Sarah,
a cena stavo pensando una cosa di cui
non avevamo tenuto conto: se noi ruberemo…-.
-Prenderemo
in prestito Laura, quante volte te
lo devo dire? È un prestito.- la corresse l’amica.
-…se
noi prenderemo in prestito la Giratempo
del professore, e lui malauguratamente volesse farne uso proprio mentre
ce
l’abbiamo noi e quando va per prenderla non la trova
più lì…? Sicuramente la
prima persona a cui penserebbe sarei io, perché mi
sarò fatta vedere piuttosto
interessata all’argomento, e per di più gli dico
di volere fare degli
approfondimenti…-
-E
già, senza alcun dubbio tu saresti la prima
persona a cui penserebbe. Io lo farei… e allora, come
facciamo?-
-Questa
è proprio una bella domanda! Ma non è
giusto, volevo farla io a te!- si lamentò Laura.
-Beh,
una cosa è certa: non possiamo agire se
prima non avremo risolto questo problema
enorme.-.
-Puoi
dirlo forte, amica mia…- disse Laura
dando delle pacche sulla schiena della bionda, poi sbadigliò
e concluse-
intanto buonanotte, domani mattina ci pensiamo, ora sto davvero morendo
di
sonno…-e concluse buttandosi sul letto con un altro
sbadiglio e chiudendo gli
occhi.
-Buonanotte
Laura…- ma nella testa di Sarah
c’era tutt’altro che l’idea di una
nottata di sonno tranquillo.
Non
appena fu sicura che tutti nel suo
dormitorio e nella sua Sala Comune stessero dormendo,
diventò invisibile e
scese le scale dirigendosi verso la meta che si era già
prefissata in mente: la
biblioteca della scuola, più precisamente l’ala
proibita agli studenti.
Non
sapeva esattamente cosa cercare, ma aveva
già in mente qualcosa: voleva cercare un modo per copiare,
clonare, la
Giratempo in modo da sostituirla a quella vera.
Rimase
lì indisturbata quasi tutta la notte, e
proprio quando era sul punto di arrendersi, sfinita anche dalla nottata
passata
in bianco, ecco che trovò quello che andava per loro!
Cominciò
a leggere…
Come
clonare un oggetto magico:
Per
poter copiare perfettamente un oggetto magico senza che il proprietario
o il
Ministero possano accorgersene bisogna avere l’oggetto
originale o una foto
dove sono ben definiti i particolari, 7 gocce di Pozione Polisucco, una
scatola
di ferro o cartone (possibilmente di ferro) che si possa ben sigillare
e un
oggetto che assomigli anche a grandi linee a quello che si desidera
clonare.
Come
procedere?
Per
prima cosa bisogna preparare la Pozione Polisucco (basta una
quantità minima).
Quando
la pozione sarà pronta, mettere l’oggetto, o la
foto, nell’apposita scatola
precedentemente preparata per poter essere successivamente ben
sigillata.
Quando
avrete posizionato tutto nella scatola bisogna versare poco alla volta
le 7
gocce di Polisucco; procedete versando 1 sola goccia ogni ora.
Quando
anche questo passaggio sarà terminato potrete aggiungere nel
contenitore quello
che diventerà la copia, quindi sigillate con molta cura il
tutto e lasciate
riposare per 48 ore.
E il vostro clone
è servito.
PS:
è
importante però avvisare i lettori che la Vostra copia non funzionerà
esattamente come l’originale,
ma una volta fatto uso del falso si avranno un massimo di tre ore per
poter
ritornare al vostro presente.
-Perfetto!
È fattibile! Era proprio questo che
volevo!- disse a bassa voce Sarah soddisfatta.
Dopo
aver preso attentamente appunti su quello
che aveva letto, si diresse a grandi passi verso il suo dormitorio, con
l’intenzione di svegliare Laura nonostante fossero ancora le
4:45 del mattino.
-Laura
sveglia!- sussurrò all’orecchio
dell’amica - su, andiamo svegliati! Ho ottime notizie da
darti! Ho trovato la
soluzione al nostro…problema…-
continuava
a dirle, ma per Laura di svegliarsi non se ne parlava proprio. Fu
proprio per
questo che Sarah fu costretta a scoprirla e buttarla giù dal
suo letto.
-Chi
è?? Non sono stata io, vi giuro! Sono
pronta a giurarlo anche davanti alla Corte Suprema, ma vi prego non
fatemi del
male!- esclamò Laura con gli occhi ancora quasi chiusi e
mezza addormentata.
-Ma
che diam… Laura sono io, Sarah! Non c’è
nessuna Corte Suprema. Puoi stare tranquilla, non ti farò
del male.- la prese
in giro la bionda.
-Oh.
Beh, sì certo, lo sapevo tranquilla…- si
giustificò la poverina grattandosi la nuca.
-Non
avevo dubbi…-
-Ma
che ora è?- domandò infine, tornata
finalmente alla realtà.
-Quasi
le cinque del mattino…-
-Cooosa?
Ma ti sei bevuta il cervello? Devi
dare da mangiare alle galline?-
-…in
realtà non era proprio questo il punto.
Quello che ti volevo dire è che ho trovato un modo per
sostituire…la cosa...
per…quel fatto…-
e porse all’amica il foglio con gli appunti presi poco
prima in biblioteca.
-E
quando le avresti trovate tutte queste
cose?-
-Stanotte.
È ovvio, no?-
-Ma
tu non hai proprio niente da fare la
notte, eh?-domandò sarcastica la bruna mentre leggeva le
ricerche dell’amica.
-Esatto.-
fece l’amica con un occhiolino.
-Beh,
se ancora non lo sapessi la notte è
fatta per dormire…- scherzò Laura, ormai sveglia.
-Oh,
beh, grazie per avermelo detto. Ne terrò
conto nelle prossime nottate.- Sarah fu ben contenta di stare allo
scherzo.
-Beh
per la pozione te la vedi tu, lo sai vero?-
cambiò discorso l’amica.
-Sì,
Laura ci penso io, stai tranquilla. Tu in
compenso potresti cercare il resto del materiale, no?-propose allora
Sarah.
-Certo!
Nessun problema.-
-Ora
dormiamo che ancora è presto…-disse
l’amica in un grosso sbadiglio.
-In
questo caso mi trovi pienamente d’accordo
con te!- concluse Laura, ed infine si coricarono.
Per
fortuna il giorno dopo era domenica e le attività
scolastiche erano ovviamente sospese.
Nei
giorni successivi si dedicarono quasi
esclusivamente alla loro piccola missione segreta. Per fare la pozione
a Sarah
occorsero circa due mesi e nel frattempo Laura trovò una
clessidra che sarebbe
diventata la finta-Giratempo. Quando la pozione fu pronta le due amiche
procedettero con la seconda parte del piano: andare a parlare col
professore e
cercare l’esatta collocazione dell’oggetto in
questione.
-Sei
pronta Laura?-domandò Sarah.
-Sì,
sono eccitatissima! Ho paura che andrà
male…-
-Stai
tranquilla e tutto andrà per il verso
giusto…-.
-Forse
non ti è chiara una cosa Sarah, ci
stiamo organizzando per andare contro la legge, per andare a commettere
un
reato!-
-Lo
so, lo so… ma non sapranno mai che siamo
state noi! Dimentichi le mie capacità?-
-No,
non le ho dimenticate, però…-
-Però
niente. Rilassati e quando sei pronta
andiamo.- la tranquillizzò l’amica.
-Tutto
okay, possiamo andare.-
-Sicura
Lau?-
-Sicura.-
Nella
strada che le portava dal loro
dormitorio all’ufficio del professore, Laura
ripassò per bene il “copione”
insieme a Sarah, che era diventata invisibile prima di uscire dalla
loro
stanza.
-Buongiorno
professore… scusi se la disturbo…
sono Laura…- disse lei bussando alla porta socchiusa
dell’ufficio.
-Prego
Laura, entra pure. Non mi disturbi
affatto. Posso esserti d’aiuto? Cosa ti serviva?- rispose
educatamente il professor
Ayron.
-Nulla
di particolarmente importante,
professore. Volevo dirle che sono rimasta molto colpita e affascinata
dalla sua
lezione sulle Giratempo, si ricorda?-
-Ehm…
sì, certo. Mi ricordo, dimmi.-
-Lo
so è passato un pò di tempo, però ho
trovato solo ora il tempo per poter fare degli
approfondimenti…-.
-Certo,
non c’è nessun problema. Sono a tua
disposizione.-
-Grazie…
volevo chiederle…-
Cominciò
così il loro piano effettivo.
Mentre
Laura teneva distratto il professore,
Sarah, come avevano prestabilito, si muoveva liberamente nella stanza
senza
essere vista per cercare il luogo dove tenesse questa bramata Giratempo.
Cercò
nei cassetti della scrivania, ma trovò
solo scartoffie e appunti delle lezioni. Cercò nella
libreria personale del
professore, ma non era nemmeno lì. Poi, ad un certo punto,
cercando su degli
scaffali ai lati della scrivania, ecco che la vide in quello
più alto alla sua
destra. Contenta ed emozionata si avvicinò
all’amica e le diede il pizzicotto
nella spalla, simbolo che la spedizione nell’ufficio del
professore era finita
e potevano andare via.
-D’accordo
professore, la ringrazio! Prendo io
i suoi appunti, li copio e glieli riporto il prima
possibile…-.
-Fai
con comodo Laura, non ti preoccupare.-.
-Arrivederci
professore, grazie ancora.-
-Ciao,
figurati.-
E
così insieme a Sarah corsero nel dormitorio
a festeggiare.