VAI, MA
RESTA ANCORA.
-Ma
lo avevi
promesso- un sussurro appena udibile. Un suono flebile, nel silenzio
echeggiante.
Parole
apostrofate con durezza [per nascondere
il rancore]. La delusione.
Parole
che
volano, si posano.
E
altre che
straziano, confondono, illudono.
-Il
passato
non conta più, ora. Sono cambiate troppe cose, per poter
tornare indietro.- e
sono parole che ti pietrificano, ti trapassano l’anima, ti
trafiggono il cuore.
E sono parole dure, ridicole, maledette.
Ma suonano terribilmente false.
-Sbagliato.
Tu
non vuoi tornare indietro. Hai troppa paura.-
-Di
cosa
dovrei avere paura?- lo sguardo si fa corrucciato, come se non sapessi per
davvero la risposta.
-Di
te
stesso.- e di me e te insieme. Ma
questo non lo dico. Perché non ce la faccio.
Perché fa troppo male. Perché, in
fondo, sono io la vigliacca.
E
tu abbassi
lo sguardo, colpevole.
Sai
che ho
ragione io.
Lo sai.
Ma
non lo
ammetti.
Perché
riconoscere di aver sbagliato, di aver ferito [illuso]
qualcuno è da eroi.
E
nessuno di
noi due lo è.
-
Se questo ti
fa sentire meglio, allora va bene: sono un emerito vigliacco. Contenta
adesso?!-
-
No.- E’
l’orgoglio che parla. E’ quello stramaledettissimo
sentimento che mi [ti] ha logorato
l’anima. E’ l’ira,
cieca, funesta, che mi impedisce di allontanarti da me.
-
No? E
cos’altro vuoi? Cosa vuoi da me? Dimmelo.-
-
Voglio che
tu te ne vada via.- e la rabbia svanisce, il rancore passa, il dolore
si
acquieta.
Ma
tu resti sempre lì.
-
Lo vuoi
davvero?-
-
Sì.- No.
Risposte
diverse che equivalgono ad una mezza verità.
-
Ho aspettato
tanto, troppo tempo. Ho sperato invano nei nostri sogni. E ho continuato ad avere
fiducia.- pausa. Respiro. Occhi che si
rabbuiano, mani
che tremano, labbra che si increspano. Occhi che
tradiscono.- Ora,
però, basta.
Tra noi finisce qui. Va’ via.-
E
sono parole
che so faranno male. Da morire, da impazzire, da fuggire.
E
tu le
ascolti [maledetto], le assimili, le
interpreti, le cambi, le ruoti, le giri.
Ma
restano
sempre quelle.
Va’ via.
…ma
resta ancora.
*SPAZIO
AUTRICE*
Ehm, ehm.
Ebbene, della serie “a volte ritornano”, eccomi di
nuovo qui, in tutto il mio umile splendore ^^’’.
E’ da un secolo, o poco più,
che non posto nulla. Causa? Sempre la solita. Scuola, scuola e ancora
scuola. E
inoltre la mia carissima e amatissima ispirazione si è
presa un
periodo di ferie decisamente lungo. Ma, come per
miracolo, l’altro ieri
mi è balenata questa shot e…Tadà xD.
Comunque, bando alla ciance, è ora di fare
alcuni brevi chiarimenti sulla mini-mini-storiella:
1)Come si
può leggere chiaramente, non compare alcun nome,
né è
possibile ricavarne alcuno da indizi e/o altro. Questo
perché voglio
principalmente leggere ciò che voi pensiate della storia e
chi possano essere i
personaggi. Liberi di scegliere chi gradite di più. Io
personalmente ho pensato
a Draco e Hermione (non che la cosa sia una novità xD) o
anche a Ginny/Harry.
2)Il
titolo della storia è del libro “Vai, ma resta
ancora” di
Donatella Caprioglio. Ho estrapolato solo il titolo, sia
perché è un forte
contrasto la stessa frase (come anche la stessa vicenda), ma anche
perché mi
sembrava più che appropriata.
3)Non
c’è una vera trama, a dire il vero sembrerebbe per
lo più
un pezzo di un racconto. Naturalmente era questo l’intento.
Volevo creare un
qualcosa che potesse suscitare curiosità e attesa (ad
esempio…di che promessa
si tratta?), e spero di esserci riuscita. Quindi non preoccupatevi se
ritenete
che la storia non abbia una trama (o un senso xD), perché teoricamente è
così, ma praticamente
la trama, l’essenza, la si riesce a cogliere, o
almeno ad immaginare.
Ok, forse
ora avete le idee più confuse di prima
^^’’. Come non
detto xD
L’importante è che sia piaciuta, per il
resto…
GRAZIE in
anticipo a tutti (:
A
presto…
Nicla.