I raggi del sole danzavano, rincorrendo le ombre, sui capelli pagliosi ma radiosi di Luna Lovegood, mentre con un sorriso placido sul volto e le braccia allargate , girava su se stessa.
Il vestito di un giallo cosė vistoso da far mare agli occhi, si lisciava e si piegava, assecondando i movimenti della ragazza.
Luna si chiedeva come fosse possibile che ci fosse guerra sotto quel cielo.
Quell'azzurro cosė limpido da sembrare quasi liquido, che sovrastava tutto.
Eppure c'erano le ombre, che acquattate aspettavano il momento giusto, per riportare il mondo nel buio.
La gente impazziva.
La guerra e la paura trasformano l'uomo; quelli che erano considerati amici diventano nemici o pedine, pronti per essere sacrificati per un giorno in pių di vita, per un altro battito del cuore e un sospiro.
Eppure lei non ci riusciva, perchč era abituata a pensare che ogni vita valesse quanto la sua, mai di pių e certamente mai di meno.
Era tutta presa ad osservare il cielo strabuzzando di meraviglia gli occhi cerulei, quando le urla di suo padre la raggiunsero arrestando di botto la sua danza solitaria.
"LUNA, I MANGIAMORTE"
E non ebbe tempo di realizzare nulla, che fu investita da un fascio di luce scarlatta.