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Autore: GregMiller    12/02/2016    1 recensioni
Il virus C, potente arma creata nei laboratori dell' Umbrella Corporation è caduto in mano ad un organizzazione terroristica nota come " The Rebbelion " formata dall'alleanza delle principiali cellule terroristiche del globo. Quest'arma è in grado di trasformare un normale essere vivente umano in j'avo: Mostruosi essere con abilità fisiche e motorie fuori dal comune. Somministrandolo ai loro soldati, la Rebelion lancia un massiccio attacco,assediando per prima L'Europa orientale dove i paesi locali,già indeboliti dalle crisi economiche e sociali vengono facilmente sopraffatti, spingendosi fino ad arrivare alla parte centrale del continente occupando la Germania ed espandendosi gradualmente verso l'Ovest. La BSAA, una squadra speciale antiterrorismo è inviata al fronte per contrastare l'invasione.Il sergente Greg Miller si ritroverà ben presto coinvolto in una guerra senza esclusione di colpi.........
SPOILER: PIERS NIEVANS PROTAGONISTA DI RESIDENT EVIL è uno dei principali antagonisti del romanzo.
Genere: Avventura, Azione, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Chris Redfield, Nuovo Personaggio, Piers Nievans
Note: Cross-over | Avvertimenti: Bondage
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Capitolo 37

“Digita a razzo! Sbrigati!”Sbottai a Rivas mentre facevo fuoco contro i J’avo che scattavano verso la nostra direzione: ci volevano morti a tutti i costi e lo potevo intuire dal fatto che testardamente continuavano a sbucare dal nulla come se fossero veri e propri fantasmi. Sembrava quasi che facessero una gara tra loro per avere le nostre teste e portarle dritto al loro capo. Pareva quasi che si ammazzassero tra loro per ucciderci,con la speranza che Lord Kuarl desse un consistente premio a colui che avrebbe portato a termine per primo l’incarico. In quell’istante i miei organi di senso erano all’apice della loro potenza, frutto della mia tensione che stava raggiungendo livelli stellari: il tintinnio proiettili che cadevano a terra, le urla degli j’avo che assorbivano i proiettili e venivano inghiottiti dall’ esplosioni, i suoni dei tasti numerici premuti da Rivas, il mio cuore che batteva alla stessa velocità dei proiettili che sbucavano dalla canna della minigun sull’elicottero… In quella situazione molto probabilmente,il “fattore culo” avuto fino ad ora si era stufato di salvarci sempre la pelle; sudavo copiosamente,in un misto di rabbia e paura. Dopo circa trenta secondi interminabili, Rivas mi diede un rapido colpo sulla spalla: aveva finito ma rimanevano ancora la bellezza di quattro testate. Quindi,corremmo come dannati verso la testata più vicina con Rivas davanti al sottoscritto, mentre lo coprivo voltandomi per sparare qualche raffica alla cieca, in modo da rallentare l’assalto nemico. Ripetemmo poi la stessa operazione con le altre tre testate, falciando con l’aiuto del nostro Huey, tutti gli j’avo che si presentavano sul nostro cammino. Mentre correvamo verso l’ultima postazione, sentì gracchiare l’auricolare: “ Ora o mai più,ragazzi! Avete venti secondi!” Sbottò il colonnello Redfield, quasi stordendomi l’orecchio. Le lancette correvano e se fallivamo, la sfortunata nazione avrebbe  dovuto solo recitare le loro ultime preghiere. Anche una sola e piccolissima dose di virus C avrebbe potuto scatenare una pesantissima reazione a catena, fino ad infettare l’intera popolazione mondiale: un semplice ratto,volatile o qualsiasi altro animale infetto poteva espandere il virus a macchia d’olio e perciò dovevamo assolutamente debellarlo, a qualsiasi costo! Arrivati alla postazione, Rivas iniziò a digitare forsennatamente la sequenza numerica che avrebbe disattivato la testata ma il tempo stringeva sempre più! 3…2… 1… La testata si disattivò, facendoci tirare un sospiro di sollievo. Davanti a noi si stagliava un’intera base fatta letteralmente a pezzi e rasa al suolo: adesso tutte le presenze ostili, salvo qualche piccola sorpresa che quasi sicuramente sarebbe saltata fuori, erano cessate. L’elicottero ora stava scendendo di quota, fino ad atterrare, in modo che il comandante potesse scendere a terra. Ora rimaneva solo un nemico da battere: Lord Kuarl! Dopo aver scambiato rapidamente qualche parola con Quint e Keith, noi tre ci dirigemmo verso l’unica struttura presente sull’isola: era un’enorme fortezza quadrata,cupa e grigia con diverse insegne e bandiere della Rebellion che sventolavano ai lati delle mura. Percorremmo una vasta ed ampia scalinata che ci portò all’ingresso principale, il cui accesso era garantito tramite una porta scorrevole. Mentre procedemmo, impazienti di compiere il nostro dovere una volta per tutte, si ripresentò di nuovo il misterioso uomo mascherato: era tranquillamente appoggiato ad una parete con le braccia conserte ed appena fummo a pochi metri dall’entrata, si pose davanti a noi sbarrandoci il cammino; quell’idiota molto probabilmente era rimasto fermo tutto quel tempo a godersi l’inquietante spettacolo,senza neanche muovere un solo muscolo.  “Ahi,ahi! Il vostro cammino finisce qui! Prima d’affrontare il mio capo, dovrete passare sul mio cadavere!” Disse con arroganza l’uomo in tuta da combattimento mentre faceva il giocoliere con un coltello da combattimento e camminando altezzosamente: la voce modificata dalla maschera antigas. Il colonnello ed io facemmo per affrontarlo ma improvvisamente, Rivas fece un gesto col braccio davanti a noi: avrebbe voluto affrontarlo lui stesso,da solo. Voleva prendersi la rivincita dopo il primo scontro in cui lo aveva quasi ucciso. Dopo averci fatto un cenno col capo, indicandoci d’entrare, schizzai insieme al mio superiore dentro l’ingresso dove ci aspettava un piccolo ascensore che ci avrebbe condotto da Lord Kuarl. Poco prima che le porte si chiusero, potei vedere solamente Rivas ed il suo nuovo rivale caricarsi a vicenda, seguito da un secco rumore metallico; ora potevo solo sperare che il mio amico ne uscisse vivo e vegeto. Arrivati al piano interessato, proseguimmo per il corridoio fino ad arrivare ad un enorme porta nera scorrevole, con il simbolo della Rebellion dipinto sopra: finalmente avremmo avuto modo d’affrontare il temibile comandante nemico faccia a faccia! Potevo percepirlo:era molto vicino ma non abbastanza…
   
 
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