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Autore: Mrs_Nella    12/02/2016    2 recensioni
Ero seduta su quei maledetti gradini. Ero stata una stupida a pensare che tra me e Greg potesse esserci qualcosa. Improvvisamente sentii una presenza al mio fianco e mi voltai. Non potevo credere che proprio lui, con quei suoi occhioni azzurri e capelli biondi, fosse venuto a cercarmi, anche se ci conoscevamo da qualche ora appena.
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*dalla storia*
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"Il primo che arriva al tronco vince e si fa offrire qualcosa dall’altro, ci stai?” chiese, illudendosi di poter vincere. [...]
“Non ti lascerò vincere!” le ultime parole famose.
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“Sediamoci un attimo e ascoltiamo un po’ di musica” e mi trascinò sul divano facendo partire lo stereo. Era solo la base musicale, e lui iniziò a cantare. [...]
“…Never felt like this before, are we friends or are we more?” nell’udire queste parole sentii un brivido di piacere lungo la schiena. Quella frase descriveva alla perfezione quello che c’era tra di noi.
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"È una sensazione diversa da quella che provo quando bacio le altre ragazze. Mi hai colpito subito, e non so perché. C’è qualcosa di diverso in te”. Lo disse in una maniera tale da farmi sentire davvero diversa, speciale. Nessuno mi aveva mai detto una frase del genere.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa volta l'angolo autrice lo scrivo in alto, prima di tutto.
Siamo giunti all'epilogo, la vera fine. La fine di un progetto iniziato nel lontano settembre 2013, che mi ha impegnata per molte sere, mattine, pomeriggi. Un progetto che era nato così, tanto per fare qualcosa, ma che poi si è trasformato in qualcosa di importante per me. Se sono arrivata a scrivere fino a qui è solo per voi LETTORI e LETTRICI che avete continuato a seguire la storia, accettando senza lamentarvi tutti i miei ritardi, e anche perdonando i miei errori e le mie banalità. Non so che altro dire, se non di godervi la lettura dell'ultimo capitolo e, sempre se volete, farmi sapere cosa ne pensate complessivamente del tutto. Non so se scriverò ancora, qualche idea che frulla in testa c'è, ma per ora quella che manca è l'ispirazione per metterla nero su bianco. 
Infine volevo ringraziarvi tutti, anche se non vi conosco, come voi non conoscete me, ma un GRAZIE davvero di cuore per esserci stati! 
VI VOGLIO BENE <3
Buona lettuta :)


6 anni dopo…
 
Tutto si stava svolgendo troppo in fretta. In un batter d’occhio, era già quasi mezzogiorno, e la cerimonia stava per concludersi. Da quando mi ero svegliata non avevo ancora smesso di sorridere, sapendo che quello sarebbe stato probabilmente il giorno più felice di sempre.
“Wow... Mi sembra incredibile che esattamente dieci anni fa i ruoli erano invertiti” iniziò il discorso Greg, il fratello di Niall. “Non posso credere che esattamente il 27 marzo di dieci anni fa ci trovavamo in questa chiesa, e a fare il discorso per lo sposo eri tu e non io. Ora capisco bene quanto ti sentivi agitato, e ti chiedo scusa per averti preso in giro perché sembravi un pesce fuor d’acqua” e a quelle parole il ragazzo, l’uomo che era seduto accanto a me si lasciò andare a una risata che riempie il cuore, come sempre. “Niall Horan, sei uno sposo meraviglioso, e tu, Stefania, sei fortunata ad aver sposato mio fratello. Ora sei entrata a far parte ufficialmente della famiglia, sei anche tu una Horan, adesso, e auguro a voi due il meglio per tutto quello che vi capiterà” concluse il discorso, e tutti applaudirono.
Greg lasciò il posto all’altra testimone, Carlotta, che era emozionata almeno quanto me, e il suo fu un discorso molto breve, si fa per dire, perché ripercorse più o meno tutta la nostra vita, a partire da quando siamo nate, e narrando aneddoti più o meno imbarazzanti di questi nostri 27 anni di età.
“Per concludere” disse infine, dopo almeno cinque minuti di parlare, tra risate e lacrime, “vi ringrazio per tutto quello che abbiamo passato insieme, e spero che il futuro vi riservi il meglio, come ha fatto per me” finì, e mentre pronunciava le ultime parole si girò verso Harry, un Harry dai capelli ricci, ma decisamente più corti.
Prima del “Sì”, ci raggiunse Theo, il piccolo Theo che ormai aveva già dieci anni, con le fedi. Quando dovetti infilare l’anello al dito di Niall feci fatica, perché avevo le mani che tremavano per l’emozione, ma lui, con un solo, semplice sorriso mi aiutò.
Quando mi aveva chiesto di sposarlo, non era stata la solita scena da favola, dove lui le fa la proposta nel posto più romantico del mondo, o magari dove si sono conosciuti o dove si sono messi insieme. No, tutt’altro. Era un normalissimo pomeriggio di quasi undici mesi prima, e stavamo tornando da un pranzo a casa di amici, quando, in macchina, bloccati nel traffico cittadino, mi guardò e mi chiese semplicemente: “Mi sposi?”
Io inizialmente pensavo stesse scherzando, come faceva sempre, ma quando lo vidi tirare fuori dalla rientranza accanto al volante lo scatolino con l’anello rimasi a bocca aperta, le mani sulla faccia, incredula e al settimo cielo. “Allora?” chiese impaziente. Gli sorrisi e gli dissi che lo avrei sposato anche in quel momento, così mi sostituì la fedina che avevo da quasi otto anni con il nuovo anello.
Io continuavo ad ammirarmi la mano, e a straparlare per la felicità.
“Ti avevo promesso, quella sera a Torino, che avresti avuto un anello ufficiale, e anche se questo non è proprio la fede, posso considerarlo come il passaggio subito prima di quello in cui ti chiamerò ‘moglie’” aggiunse. L’immancabile perla di dolcezza, che tanto amo in lui.
E infatti, dopo quasi un anno, stavamo uscendo da quella chiesa, marito e moglie, e tutti i nostri amici intorno. Tutti vennero a farci le congratulazioni, e mi soffermai a chiacchierare con ognuno di essi.
In tutti quegli anni che ci conoscevamo, anche se ci costava ammetterlo, eravamo cambiati tutti. Louis era diventato un padre stupendo, di un bellissimo bambino di cinque anni. Non si era sposato con la madre del piccolo, Briana, ma erano i prossimi sulla lista. Tra lui e Eleanor le cose non funzionavano più da un po’, e avevano deciso di farla finita lì, e dopo poco era stato annunciato l’arrivo di un fiocco blu in casa Tomlinson e della sua nuova compagna. Ma quello non era stato l’unico fiocco. Infatti quattro mesi e mezzo prima delle nostre nozze, Harry e Carlotta avevano annunciato l’arrivo di un nuovo pargolo, anche se non avevano voluto sapere il sesso. Mi avevano nominata madrina, e infatti Charlie fu la prima persona che abbracciai dopo la cerimonia, con tanto di pancione che cresceva sempre di più. Sarebbero stati anche loro dei genitori perfetti. Nonostante la rottura con il gruppo, anche Zayn non poteva separarsi dai suoi fratelli, e infatti eccolo lì, bello come sempre, accompagnato dalla sua ormai inseparabile moglie Perrie. Loro, in realtà, erano stati i primi a convolare a nozze.
L’ultimo che mi fece le congratulazioni, di quello che era stato il gruppo più famoso del mondo dell’ultimo decennio, fu Liam. Era fuori dalla chiesa che mi aspettava, come mi aveva promesso. Appena uscii mi lanciai verso di lui, che mi strinse forte in un abbraccio.
“Sei stupenda, piccola. Mi sembra... mi sembra strano vederti uscire da quella chiesa con questo vestito. Tutte le volte che penso a te mi viene in mente quella ragazzina a pezzi che era venuta a cercare conforto, e adesso sei una donna fatta e finita. Ma, qualunque cosa accada da adesso in poi, ci sarà sempre qualcosa a legarci” mi disse, gli occhi lucidi, e le prime rughe che si intravedevano.
Lo abbracciai di nuovo, sollevandomi appena, e portando le mie labbra vicino al suo orecchio. “Ci sarà sempre qualcosa a legarci” ripetei, “ci sarà sempre il nostro segreto a legarci” aggiunsi.
Tra tutti, Liam era quello che era cambiato di meno. Sì, anche lui si era sposato, ma caratterialmente era lo stesso vecchio Liam di quando ci eravamo conosciuti. Qualche sera prima del matrimonio avevo avuto un crollo, e lui era stato lì a sorreggermi.
Appena un istante dopo, una mano calda si posò sulla mia pancia, sbucando da dietro.
“La mia bellissima moglie è attesa nella macchina nuziale” mi bisbigliò all’orecchio Niall, e mi girai per guardarlo e sorridergli.
Mio marito. Il mio uomo. Nonostante cercassi di negarlo, anche lui non era più il famoso ragazzo di un decennio prima. Non aveva più i capelli biondi tinti, ma aveva deciso di lasciarli al naturale. Per me non faceva differenza.
Rimasi ancora un po’ a scherzare con gli invitati, che piano piano diminuivano, perché tutti diretti al banchetto, dove li avremmo raggiunti anche noi.
Infatti Niall mi richiamò per raggiungerlo in macchina, sorridendo, diretti verso il primo passo della nostra nuova avventura.
“È ora di andare, pulce.”
 
 
FINE
  
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