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Autore: damaristich    22/03/2009    12 recensioni
New moon. edward ha lasciato bella, eppure non è andato via.. lei è nella sua stanza "La testa urtò violentemente contro il pavimento in uno spasmo mentre la crisi raggiungeva picchi considerevoli [...]cominciai a raschiare con le unghie il pavimento.. stranamente l'asse venne via con facilità......" buona lettura!
Genere: Romantico, Malinconico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bentornati!! ecco.. sono contenta che il numero di commenti sia tornato stabile! mi ero rattristata perchè si stava abbassando la media. 600 ingressi e 9 commenti in un capitolo. !!!!!!!!!! pensavo di essere diventata monotona! NOOOO lungi da me questo abominio.. cerco di tendere all'originale.. per quanto possibile!! Cmq ok.... mi sono arrivate un pò di minacce di morte ma vi ripeto.. NON VI CONVIENE UCCIDERMI! poi non sapete se i cullen muoiono o no... ehehehehehehehehehehehheheh io perfida!! Eppoi come ho già detto.. questa storia è decisa giorno per giorno-.- non ho idea nemmeno io di come finirà! Dipende tutto da come gira la mia mente folle! Bene bene... si inizia!

 

Bella Pov

 

In quella stanza mi sembrava di impazzire e a pensarci bene, forse stavo impazzendo sul serio. Passavo le ore camminando avanti e dietro,e misurando a piccoli passi il perimetro della mia cella sotterranea: andavo in bagno, osservavo dettaglio per dettaglio ogni angolo ma non trovavo niente che potesse fungermi utile nella fuga. Le assi di legno stipate in un angolo si sarebbero ridotte in mille pezzi se solo avessi avuto la forza di scagliarle addosso a uno di loro. Mi persi anche in particolareggiate descrizioni della mia fuga se i vampiri fossero stati come nei film: mi sarei costruita una croce gigante e un pò di panetti di legno e li avrei bruciacchiati o impalettati tutti quanti per poi scappare via dal mio Edward. Invece la realtà era ben diversa:quelli con cui avevo a che fare erano essere malvagi, invincibili, niente poteva oltrepassare la loro pelle se non i loro stessi denti. La luce del sole li rendeva solo più belli e l'aglio, puzzava per loro come per me. Figurarsi.. con l'acqua santa potevano anche farsi il bagno. Per non parlare del fatto che erano terribilmente assetati del mio sangue. Unico punto a favore di tutta la faccenda? per il momento mi volevano viva. Anzi, fino a che non avessero ucciso i Cullen sarei rimasta cosi. E quando sarebbero entrati nella mia cella, annunciando la mia morte, l'avrei accettata come il più bel dono. Vivere non avrebbe più avuto alcun senso. Questo in parte mi consolava. Non avrei dovuto combattere contro il mio istinto di sopravvivenza.

Questi macabri pensieri non mi avevano abbandonata una attimo, nelle lunghe ore di solitaria prigionia. C'era sempre silenzio. E questo mi faceva pensare che in realtà i vampiri lì fuori non fossero tanti: forse era tutta una messa in scena e c'erano solo quei due bastardi: Laurent e Lestat. La scoperta che quest'ultimo sapesse leggermi nella mente mi aveva ben scioccata. Ma non cercavo di controllare i miei pensieri. Alla fin fine.. io non sapevo assolutamente niente di importante.

Sognavo Edward, pensavo alla mia futura morte.. e questo a lui non poteva importare. Lo irritava.. come mi aveva mostrato, ma niente più. Me l'aveva detto: lui era lì per la ricompensa, non per me. Era lavoro. Forse sarei morta per mano sua... Sicuramente lo preferito rispetto alle sudicie mani di Laurent.

Al solo pensiero presi a tremare. I ricordi del nostro ultimo incontro erano ancora vividi nella mia mente, e non sarebbero andati mai più via. Ne ero certa. Non volevo pensare alle sue parole < torno presto.. > cosi aveva detto: NO.. non potevo pensarci. Iniziai a ricordare i momenti più belli con Edward per calmarmi: la radura.. il nostro primo bacio, le sue carezze dolcissime, i suoi Ti amo appena accennati mentre nell'oscurità avvertivo il suo profumo, le lunghe notti passate insieme stando abbracciati, e l'ultima.. incredibile notte prima che andasse a caccia e iniziasse l'incubo.

Le lacrime iniziarono a sgorgare e scendere copiose giù per le guancie infrangendosi nella coperta in cui ero ancora avvolta. Questi ricordi, cosi dolorosi, erano l'unica cosa a cui la mia mente potesse aggrapparsi per mantenersi integra e non frantumarsi nel dolore. Rimanevo vigile e lucida grazie ai suoi occhi d'oro che vorticavano tra i miei ricordi. Altrimenti la follia m'avrebbe consumata in un attimo. Come il fuoco con un fiammifero. Sarei bruciata per pochi attimi nelle fiamme dell'inferno se lui non fosse stato con me eppoi sarei crollata, in una voluta di cenere.

Del mio corpo sarebbe rimasto il torso di un fiammifero immerso nelle ceneri del mio cuore e della mia mente.

Ma avevo mille vividi ricordi di lui, che mi proteggevano dal fuoco. I flash dei momenti più belli della mia esistenza non mi avrebbero mai abbandonata. Edward stesso non mi stava abbandonando. Avrebbe trovato il modo di giungere a me anche se Alice non poteve vedermi, anche senza riuscire a sentire i miei pensieri, senza il mio odore. Mi avrebbe trovata perchè noi ci appartenevano. La certezza del suo amore era balsamo per i miei occhi arsi dal sale delle lacrime, acqua per la mia gola infiammata dalle urla, pace per il mio cuore tormentato.

Qualcosa improvvisamente mi urtò il petto, guardai a terra: era del cibo. Sapevo chi fosse entrato. ero preparata:

< che patetica ragazzina, i tuoi ricordi hanno una dolcezza nauseante.. > mi voltai infastidita da quella voce, la odiavo. Con il viso di edward in mente respirai a fondo e lo guardai fisso negli occhi rossi. Non avevo paura

< oh, non hai paura? Dovresti averne perchè non sono come il tuo caro edward. Io voglio ucciderti >

< anche edward lo voleva, ma l'amore è più forte degli istinti >

< ah! l'amore! Che sciocchezza, L'amore non esiste.. è solo una parola per giustificare la necessità di avere qualcuno accanto! Serve per sopravvivere in compagnia e giustificare le paure > rispose arrogante.

< no... invece. L'amore non non è legato alla sopravvivenza. Io morirei per lui, e lui per me > MI guardò fisso per qualche attimo.

< ah davvero? E se il tuo caro edward fosse costretto a scegliere tra te a la sua famiglia cosa pensi farebbe? Quello che tu chiami amore non salverà nessuno di loro, MORIRANNO TUTTI PER IL LORO AMORE, cercando di salvare gli altri invece che se stessi in nome di in valore che non esiste! > Lo guardai allibita.

< e sentiamo, quali sono i valori che esistono? Cosa ti porta a sopravvivere? > mi avvicinai a lui. I suoi occhi lampeggiarono pericolosi. Quel vampiro non mi faceva più paura, mi dava i nervi, era cosi irritante!!

< il potere, il denaro. Cosa dona più felicità dell'innalzamento di se stessi, dell'essere superiore agli altri! vivere l'immortalità in nome del potere! > Che persona riprovevole..

< e quando sarai arrivato in cima, e potrai comprare tutto ciò che vorrai, cosa ti rimarrà altre te stesso, con chi condividerai tutto quello che hai. La gioia nei tuoi occhi non potrai vederla. Non troverai pace in quest'eternità.. non ti basterà mai! >

< brava umana! hai centrato il segno! non mi basterà mai e non mi stancherò mai di vivere.. non giungerò mai alla fine. questo è il senso della mia esistenza > Rimasi in silenzio. Il senso logico delle sue parole era disarmante eppure mi faceva ribrezzo: mille volte meglio morire che vivere un'eternità inseguendo la solitudine del potere

Stavamo uno davanti all'altro a fissarci. Dovevo avere uno sguardo disgustato perchè lui rise e mi prese il mento. Cercai di divincolarmi ma ovviamente fu inutile:

< sai.. se fossi una vampira potrebbe anche piacermi una notte con te > NO NON ANCHE LUI DIAMINE! < certo, anche ora non sei male, come ti ho già detto il tuo sangue ha un odore estremamente dissetante, ma una notte con te, nel senso che intendo io non sarebbe possibile, finiresti dissanguata in un battito di ciglia >

< preferirei morire che stare una sola notte con te > Sputai questo parole con quanto più disgusto potessi mostrare

< non lo capisci che questo tuo essere coraggiosa e fragile allo stesso tempo ci attira ancora di più? Mi immagino quanto edward si possa divertire con te >

< NON AZZARDARTI A PARLARE DI EDWARD IN MIA PRESENZA! TU NON SAI NIENTE DI NOI! NON SAI COS'è L'AMORE! VIVI PER I TUOI SOLDI, E IL TUO POTERE. SEI RIPROVEVOLE! NON PUOI PERMETTERTI DI PARLARE DI CIO' CHE NON CONOSCI! >

< ma io vi conosco bene, piccola Bella > prese a imitare la voce di edward < Bella ti amo, sei la mia principessa > Lo guardai schifata mentre rideva sguaiatamente.

< i tuoi ricordi sono interessanti. Peccato che la tua prima volta debba essere con Laurent, edward avrebbe dovuto agire prima, forse non era abbastanza uomo per.. > Non riuscii a finire la frase perchè non ne potei più e gli tirai uno schiaffo. O meglio tentai. Avevo le lacrime agli occhi per la rabbia. Caricai tutta la forza che avevo sulla mano e gliela fiondai in pieno viso. Lui con naturalezza la bloccò nella sua e mi rigirò il polso così forte da farmi cacciare un urlo. Mi trovavo appoggiata di schiena a lui. Il mio braccio era stretto tra i nostri corpi mentre lui mi manteneva il polso. Con l'altra mano spostò i capelli dal mio collo e annusò. Ero totalmente esposta. Mi avvicinò ancora di più a se. Tentavo di divincolarmi ma a ogni strattone aumentava la presa: sibilai tra i denti spostando una ciocca di capelli che mi era finita davanti alle labbra:

< lasciami immediatamente >

< e perchè mai? >

Una voce irruppe nella stanza, e presi a tremare appena la udii

< perchè lei è mia! >

 

 

Edward POV

Eravamo tutti in salone. Jasper aiutava Alice a mantenere la calma mentre lei tentava di invadere la bolla che nascondeva Bella alle sue visioni. Io emmett e rosalie invece eravamo immersi nella ricerca su internet di Via bologna. Avevamo scoperto che in Italia ne esistevano tantissime, quasi una per ogni città italiana. E il mio morale crollava rovinosamente nonostante gli aiuti non richiesti di Jasper. Rimasi ugualmente in silenzio, non volevo farli agitare. La tensione era l'ultima cosa che ci serviva. Dovevamo rimanere calmi, e uniti. Il cerchio delle ricerche si era ristretto ma rimaneva comunque molto ampio. Cercavamo le strade di campagna. Ma alcune vie erano molto lunghe e attraversavano sia ambienti cittadini che aree coltivate. Brancolavamo ancora nel buio ma non ci saremmo arresi. Continuavamo le nostre ricerche. Eravamo vampiri, non avevamo bisogno di dormire. Carlisle era al telefono da un'ora buona. Tentava di contattare il Clan di Denali. Non si trovavano, probabilmente erano a caccia. Il gruppo di vampiri faceva parte della nostra famiglia, forse ci avrebbero potuto aiutare. Carlisle inizialmente era stato restio. Non voleva chiamarli perchè diceva che si sarebbero sentiti in dovere di aiutarci anche se non avessero voluto. Esme era riuscita a convincerlo premendo sul fatto che noi per loro l'avremmo fatto senza indecisioni. E era vero. se fossero stati nei guai non avremmo esitato. Cosi lui aveva accettato di chiamarli. Udì una voce rispondere dall'altro lato del ricevitore.

< pronto? > Ci voltammo tutti verso Carlisle

< Eleazar? >

< carlisle sei tu? >

< si, sono io > La voce di Eleazar suonò poderosa e allegra:

< E' un piacere per me risentirti amico mio, era molto che non avevamo vostre notizie, da quando siete dovuti..ehm andare via da Forks > si riferiva a quando avevo dovuto lasciare Bella, che idiota che ero stato. Chiusi gli occhi cercando di non pensarci e continuai a ascoltare

< si.. infatti.. > Carlisle non riusciva a chiedergli aiuto, tentennava. Era un peso per lui coinvolgere altre persone in quella faccenda. Fui tentato di afferrare la cornetta e parlare io stesso.

< Amico mio.. ti sento esitante, qualcosa non va? >

< si.. in effetti > dai Carlisle! lo invitai con uno sguardo < ok..in realtà ho una questione di cui parlare con te > oh! meno male.. si era sbloccato

< dimmi tutto >

< però prima di parlartene voglio dirti che non siete assolutamente obbligati a aiutarci, non dovete sentirvi in dovere.. >

< carlisle.. ci conosciamo da secoli... dimmi! >

< ok... Bella, è stata rapita, non sappiamo da chi nè perchè. Ma colui che l'ha presa ha un potere particolare che blocca i nostri. Alice non ha visioni su di lei, Edward non legge nel pensiero, Jasper non avverte le sensazioni di chi gli sta intorno. Crea una sorta di bolla: finchè non ci si è dentro scompaiono anche gli odori. >

< questo quando è accaduto? >

< sono passati tre giorni... ma di lei nessuna traccia. Abbiamo setacciato tutta l'area qui intorno ma la scia di Bella si blocca in un punto dove abbiamo rinvenuto il cellulare che aveva con se e nient'altro. E' stato il luogo dell'aggressione probabilmente. Ma circa un'ora fa Alice ha avuto una visione! Ha visto alcuni di noi combattere contro un gruppo di vampiri in una strada di campagna dal nome italiano.. >

< mmm e l'odore del vampiro nel punto dell'aggressione? >

< ovviamente non si sente niente Eleazar... Si sono volatilizzati nel nulla. Ora stiamo facendo delle ricerche per localizzare la strada della visione... >

< Carlisle, non temere la tua richiesta, anzi è inutile che tu me la faccia. Abbiamo udito tutti quanti la chiamata, e siamo d'accordo nel venire a darvi una mano > Tirai un sospiro di sollievo.. non eravamo soli...

< Eleazar, non dovete sentirvi in obbligo >

< Non è un obbligo e lo sai, siamo una famiglia, e ci sosteniamo l'uno con l'altro.. Bella, anche se non la conosciamo è una di casa.. Edward l'ama? l'amiamo anche noi.. quindi, non ti fare problemi. Entro qualche ora saremo lì.. >

< non so come sdebitarmi per quello che state facendo per noi... >

< Carlisle... se continui a farti tutti questi problemi rischi che i capelli ti diventino bianchi sul serio > Nonostante l'atmosfera tesa tutti quanti ridemmo della faccia sbalordita di Carlisle.

< Qualche capello bianco ci vorrebbe amico mio... Allora a più tardi > Si salutarono e carlisle chiuse il telefono voltandosi verso di noi.

< Non dobbiamo separarci per nessun motivo al mondo, la visione di Alice non deve avverarsi. La raggireremo. Intanto i numeri saranno dalla nostra parte. Saremmo noi sette più Eleazar Carmen Irina Kate e tanya. Mi ha detto Eleazar che hanno accettato tutti. Quindi in totale dodici membri. >

Tutti parevano sollevati. In dodici saremmo stati abbastanza forti da fronteggiare un gruppo ben tornito di vampiri.Io alice Eleazar Kate e Jasper avevamo poteri extra. Emmett era molto forte, Carlisle e Eleazar essendo i più grandi avevano da parte loro l'esperienza. Jasper, dal canto suo aveva combattuto per secoli contro vampiri adulti e neonati, e le cicatrci che gli deturpavano il corpo ne erano la prova. Ce l'avremmo fatta. Avrei ritrovato la mia principessa, e tutto sarebbe tornato alla normalità.

Guardai fuori dalla finestra pensando a lei. Forse guardava il cielo insieme a me. Forse stava piangendo. Piccola mia.. mi manchi da impazzire. Se le fosse successo qualcosa di grave, come me lo sarei potuto perdonare? Come avrei fatto a sopravvivere con il rimorso? Avrei reciso la vita di coloro che le avevano fatto del male nel più doloroso dei modi. Avrebbero pagato amaramente i loro atti. Nel mio cuore non c'era spazio per il perdono, ma solo per una cieca vendetta.

Era proprio in questo momenti che un essere come me dimostrava di non avere l'anima. Non potevo credere che un mostro tale, capace di odiare, capace di uccidere, e desideroso cosi tanto del sangue dei rapitori della Bella, potesse avere un'anima. Era inconcepibile. Ero destinato a bruciare nel fuoco dell'inferno per l'eternità. Ed ero pronto se questo significava salvarla. Mi presi la testa tra le mani. Ero disperato. Gli occhi mi pungevano ma non ne usciva una lacrima.Perchè? Perchè! non era mai abbastanza! La mia dannazione continuava a punirmi. Non ero libero di soffrire. Non ero libero di amare. Non ero più libero di scegliere il bene o il male per la mia anima. Potevo solo cercare di migliorare le atroci condizioni in cui vivevo rendendo migliore la vita di chi mi circondava. Nient'altro. E l'avrei continuato a fare per lei, per il mio Amore, le avrei dato tutto ciò che voleva. E se voleva un mostro.. Per la mia splendida principessa tutto. Sorrisi tra me. Voleva concedermi ciò che il mio essere egoista desiderava. Qual dono più dolce? Mi ero arreso alla sua volontà, perchè era anche la mia. Tesoro.. presto sarai tra lei miei braccia e mai più nessuno ci dividerà. Rialzai lo sguardo alla vetrata. Emmett e rosalie continuavano con la ricerca.. Alice era sempre intenta a scrutare il futuro

Il cielo nero venne squarciato in due parti da un fulmine che illuminò tutto il bosco come un faro gigante accendendone i colori per me già vividissimi. La mia attenzione però si concentrò su un punto molto lontano dalla casa. L'occhio umano non l'avrebbe mai scorto nemmeno con un bicolo ma io per un attimo avevo visto qualcosa di rosso scintillare dietro una selce. Acuì lo sguardo, ma non vidi nient'altro.

Probabilmente si trattava di qualche animale. Era troppo lontano perchè il mio olfatto potesse avvertirlo. In effetti era troppo lontano anche per la mia vista. Era un chilometro o più. Evitai di pensarci. Voltai lo sguardo verso il mio pianoforte nero, lucido, che faceva bella mostra di se al centro del salone. Guardai i riflessi delle luci sui tasti.

Sembrava passata qualche ora da quando era seduta lì sul seggiolino, accantro a me con la testa poggiata alla mia spalla e i capelli sparsi fino ai miei fianchi. Le suonavo la sua ninna nanna e lei incantata sorrideva, e mi dava di tanto in tanto un tenero bacio sulla spalla. Erano baci innocenti, ma lasciavano una scia bollente. Era incredibile come giungessero fino al mio cuore morto e parevano risvegliarlo dal torpore. La mia Bella... La Mia principessa.... Giocherellava con il tappo della sua bottiglia. Quello era un oggetto insulso agli occhi di chiunque ma per noi significava un mondo: l'inizio della nostra storia e il simbolo del ricongiungimento. Andai al piano e alzai la coda. Era lì. Lo afferrai e avvicinai al naso. Forse era la mia immaginazione a galoppare ma il tappò pareva conservare ancora il suo dolcissimo odore. Lo inalai lieve. E mi parve di averla accanto. Abbracciata stretta me.

edward...

Mi voltai verso Jasper che si era rivolto a me con i pensieri.

fratello..il tuo dolore è immenso, e sai che posso avvertirlo, ma se continui a pensare a lei è peggio. Impegnati nelle ricerche.. Distogli i pensieri

Annuii debolmente.. aveva ragione. Continuavo a deprimermi e diventavo inutile. Mi stavo dirigendo verso il computer per aiutare Emmett e Rosalie quando Alice sobbalzò:

Due figure sfilavano veloci nel bosco. Avevano passato da poco il cartello "benvenuti a Forks". In lontananza era chiaramente visibile tra gli alberi secolari la nostra casa. Avevano l'ordine di spiare i nostri movimenti. Ma non potevano avvicinarsi molto, Gli era stato detto che un vampiro dai capelli rossi del clan sapeva leggere i pensieri.

 

Gli occhi di Alice diventarono di nuovo lucidi specchiandosi in quelli di Jasper.

Mi fiondai vicino a lei.

< alice! quando! > Mi guardò con una luce furba negli occhi.

< tra due ore massimo >

ok.. saremmo stati solo noi. I denali avrebbero impiegato più tempo a raggiungerci. Ma tanto erano solo in due. Che potevano farci.

Alice stava raccontando la visione e infine disse:

< HO UN'IDEA GRANDIOSA! > Gliela lessi in mente e sorrisi. Buona idea Alice!

 

TO BE CONTINUED!

ecco a voi un'altro capitolo! E' di transizione, ma necessario! Spero vi sia piaciuto, e come sempre, continuate a commentare in taanti!

 

aaaa dimenticavo.. in conclusione un grazie speciale a

 

Mel

perchè non si lamenta mai nonostante la stia ammorbando con questa fic da mesi! spero che le piaccia davvero! Non è che mi dici BELLA BELLA solo perchè sei mia cognata? eh melà? :)

  
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