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Autore: 1984    14/02/2016    1 recensioni
Storia scritta di getto, pubblicata il giorno di San Valentino.
Sono partita da una semplice domanda: ci si può davvero innamorare di qualcuno appena conosciuto, in una sola sera? La vita è piena di sorprese e io dico di sì.
La citazione, che funge da titolo, è del grandissimo scrittore Vicotor Hugo, tratta dalla sua opera Notre-Dame de Paris.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Luci. Sorrisi. Voci.

Quella serata sembrava non finire più e la ragazza con il viso imbronciato non ne sembrava per niente felice. Si era preparata con cura ma aveva capito fin da subito che non sarebbe servito poi a nulla di che, se non per distrarsi e cercare di entrare nell'atmosfera della festa. Le dita smaltate erano strette intorno a un calice mezzo vuoto di alcolico e le gambe erano pigramente accavallate l'una sull'altra. Fissò la sua migliore amica che ballava con un ragazzo affascinante. Non era propriamente bello ma sapeva stregare la gente e in due parole aveva convinto quella giovane dai capelli biondi a scendere in pista con lui. Distolse lo sguardo, decisa di andare a riempirsi ancora una volta il bicchiere, per annebbiarsi i sensi e cadere nel dolce oblio, così tranquillo e così imprevedibile, a cui era ormai abituata. Passò accanto a una giovane coppia avvinghiata nel ballo e si avvicinò al bar. “Ancora lei”, esordì il giovane uomo dietro al balcone, lanciandole un'occhiata apprensiva. Come se a un barista potesse dar pensiero una ragazza che decide di lasciarsi trasportare dall'alcol a una festa, pensò la ragazza sedendosi e schiarendosi la voce. Abbozzò un risolino, “Diciamo che questa serata non è delle migliori, almeno per me”. Appoggiò un gomito al balcone e fissò l'uomo intento ad asciugare dei bicchieri. “Beh, se questo servisse a sentirti meglio, questa festa non è  delle migliori a cui abbia beh, lavorato. Tu però sei già venuta qui cinque volte, perché non provi a distrarti?”, le disse alludendo agli invitati. “E infatti sono qui per questo”, rispose lei, indispettita. Come osava anche solo interessarsi a lei? Lui era lì solo per servire i clienti. “Sai cosa si capisce, facendo questo tipo di lavoro? Che l'alcol è un'ottima distrazione. Può essere il tuo migliore amico, come il tuo peggior nemico. E per una come te, così triste in una serata come questa, non può che essere la seconda opzione”, disse abbassando lo strofinaccio e avvicinandosi alla ragazza. Lei sbuffò indispettita e fece per andarsene, allora lui le porse la mano, “Senti, sono il proprietario del locale e finirei di lavorare tra poco, che ne dici di andare via da questa festa semplicemente per parlare?”. In tutta risposta, la ragazza sorrise, annuendo.

 

La notte, la luna, le stelle. L'asfalto accarezzato dall'erba ribelle bagnata di rugiada. La nuova aria primaverile che si mischia con l'ormai vecchia invernale.

Il giovane uomo e la giovane donna procedevano a passi lenti e ritmati, scambiandosi pareri e pensieri. Lei pensava che fosse sincero, lui che fosse come un buon libro poco conosciuto. Parlavano delle loro vite, dei loro interessi, dei loro sogni realizzati e infranti. Le loro vite si intrecciavano con parole sussurrate alle stelle e al cielo, a loro e a nessun altro. “È buffo, sai? Sei praticamente uno sconosciuto a cui sto raccontando tutta la mia vita. Per quel che ne so, potrei stare al fianco di un potenziale assassino, come anche aver trovato l'anima gemella”, disse la ragazza stringendo la mano non guantata a quella salda del ragazzo. “Se per questo, so anche che frequenti un corso di autodifesa da almeno tre anni”, rispose lui sorridendo. “E io so che non mi sono mai fidata di nessuno come di te, adesso. Per questo ti devo lasciare”, disse interrompendo la passeggiata e fissandolo negli occhi, così calmi e stranamente già familiari. “Cos'è un bacio?”, sussurrò posando le labbra calde e miste all'alcol, che persisteva come un vecchio aroma, su quelle di lui. “Un lambire di fiamma”, si staccò da lui velocemente e scoppiò a ridere. “Non sono brava a citare dai libri, specie quando sono belli...”. Lui però la fermò e l'abbracciò. “Se questo deve essere l'unico nostro incontro, a deciderlo sarà il destino. O tu, sapendo dove lavoro. Non avrei mai immaginato di incontrare una persona così speciale come è successo con te, stasera”. Lei lo fissò per qualche istante, per poi stringere la mano nella sua. Si voltarono assieme, pronti a ritornare alle loro vite, intrecciate tra loro come le loro mani.

   
 
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