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Autore: vitto00    17/02/2016    2 recensioni
Niente è facile, ma nulla è impossibile.
Perché però qualche volta nella nostra vita commettiamo degli sbagli che sembrano difficili da rimediare?
Recitare nei panni di un personaggio è facile, ma la situazione si complica quando si inizia a provare i sentimenti che si dovrebbe far solo finta di provare e la cosa diventa quasi irrealizzabile quando ci sono di mezzo un matrimonio e un figlio:una famiglia. Jennifer e Colin ormai si conoscono da più di due anni e tra loro c'è da subito stato un bellissimo rapporto d'amicizia, ma forse qualcosa sta per cambiare oppure le loro vite sono già cambiate dal momento che si sono presentati e il loro passato era solamente uno dei tanti ostacoli che il destino li ha posto sulla strada e che insieme dovranno superare.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: colin o'donoghue, Ginnifer Goodwin, Jennifer Morrison, Josh Dallas, Lana Parrilla
Note: Cross-over, Lime, Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO 7

JENNIFER POV.

“No, Jennifer. Devi essere più naturale, sembra tu sia un robot. Rifacciamo.” ripeté Adam per la quarantanovesima volta.
Sospirai e mi maledissi mentalmente, al suo “Azione” riniziammo la scena.
“Tu hai trasformato Uncino nel signore Oscuro?” chiese Lana.
“Sì, l’ho fatto.” recitai.
“Fermi, va bene. Questa la salviamo, ma non mi convince al cento per cento per cui continuiamo domani. Jennifer riprenditi.” mi ammonì Adam.
Abbassai la testa e annuì piano, andai verso il mio camerino. Tolsi gli abiti di Emma e rimisi i miei, il cellulare mi vibrò: era Daniel.
“Se non ti interessavo avresti potuto dirmelo, Jennifer. Non importa, Daniel (:”
Sospirai a quel messaggio, l’avevo escluso dalla mia vita come avevo fatto con gli altri semplicemente perché non riuscendo a capirmi come potevo cercare di far capire chi ero davvero alle persone? Bloccai il telefono e lo riposi nella tasca del mio giubbotto.
“Eccoti!” esortì Colin vedendomi uscire dal camerino.
“Che ci fai qua?” chiesi essendo a conoscenza del fatto che oggi lui non dovesse girare.
“Ti stavo aspettando, andiamo a casa.” rispose lui.
“Veramente io dovrei andar…” ma non mi fece finire di parlare.
“Non era una domanda, andiamo a casa Jennifer.” disse guardandomi con quei suoi bellissimi occhi.
Non dissi niente e lo seguì fino alla sua macchina.
“La mia macchina la lascio qua?” chiesi.
“Sì, tanto la sera non viene nessuno qua. Domani mattina sarà ancora qua.” sorrise.
“Hai ragione.” affermai salendo in macchina.
Faceva freddo, accese il motore e in poco tempo partimmo. Il viaggio lo passammo in silenzio, e forse era questa una delle cose che più amavo di Colin. Non aveva bisogno di parlarmi per starmi vicino, uno sguardo o una gentilezza bastavano.
Arrivati scese prima lui dall’auto e mi venne ad aprire la portiera.
“Signorina Morrison…” disse con fare da gentiluomo.
Ridacchiai per la prima volta in questa giornata e lui posò le sue labbra sul dorso della mia mano, erano calde a contatto con la mia pelle e la sua barba mi faceva il solletico.
Mi fece strada in casa mia e entrando non accese le luci, ma in sala da pranzo notai un tavolo per due con delle candele sparse qua e là in casa.
“Sarebbe?” domandai alzando il sopracciglio.
“Non si accettano domande stasera, si sieda e basta.” sussurrò indicandomi la sedia.
Feci come mi aveva detto.
“Ti prego, Colin. Puoi spiegarmi cos’è questo?” sbuffai.
“Mi sto solo sdebitando per la tua ospitalità, ho cucinato e stasera non dovrai fare altro che riposare e stare tranquilla.”  disse sorridendo soddisfatto.
Raccolsi i capelli in una coda e non dissi più nulla. Si intrufolò in cucina come fosse un ladro e ne uscì con in mano una teglia di lasagne, si era proprio dato da fare! Me ne mise un po’ nel piatto e poi si servì. Presi la forchetta e le assaggiai, erano davvero buone.
“Mmm…” approvai.
“Vedi, sono un cuoco eccezionale a differenza tua.” disse facendomi l’occhiolino.
“Che simpatico, ah ah ah...” dissi facendo una smorfia.
Ridacchio e continuammo a cenare, finì alla svelta perché avevo davvero fame.
Mangiammo per secondo dell’arrosto con le patate ed infine portò in tavola una torta al cioccolato. Come avevo già detto non amavo i dolci, ma quasi quasi dopo averlo assaggiato cambiai idea!
“Grazie, davvero squisito. Ammetto che sei più bravo di me.” dissi alzando le mani in segno di resa a fine serata.
“Sono contento che ti sia piaciuta la cena, ti va di parlare un po’?” mi chiese.
“Oh, ecco io sarei molto stanca. Se vuoi….” ma non feci in tempo a finire la frase.
“Jennifer, cosa cazzo ti succede?” bisbigliò lui per non fare rumore e non svegliare tutto il palazzo.
“Io… niente, sto bene.” deglutì.
“Sai che puoi dirmi tutto, sono io. Sono Colin, sento che non qualcosa non va e voglio sapere come stai. E non dirmi che va tutto bene perché anche Jared è venuto da me preoccupato e l’altra volta se non fossi stato io a dormire con te avresti potuto uccidere qualcuno.” aggiunse.
Oddio, gli avevo fatto male. Avevo sognato ancora quella notte e stavo per uccidere uno dei miei migliori amici. Mi sedetti sul divano, ma rimasi in silenzio. Le ferite iniziavano ad aprirsi.
“Parlami Jennifer, cazzo, parlami non escludermi come fai sempre!” disse stavolta alzando la voce.
“Basta Colin… Basta ti prego, mi scoppia la testa.” biascicai e sentendomi le tempie pulsare.
“Cosa ti succede? Dimmelo, per favore.” implorò prendendomi le mani.
Le lacrime iniziarono a scendere sul mio volto e ben presto iniziai a piangere come non facevo da tempo.
“Jennifer, lasciati aiutare. Andrà tutto bene, te lo prometto.” disse stringendomi a sé e passandomi una mano sui capelli.

COLIN POV.

Era così forte, ma fragile allo stesso tempo.
I suoi capelli erano lisci e profumati e io stringevo il suo corpo con le mie braccia.
Piangeva di rado, ma quando lo faceva quanto mi faceva star male…
“Parlami, odio il silenzio. Ci sono io.” le continuavo a ripetere.
“C…Colin, promettimi che non farai niente di stupido.” disse quasi singhiozzando.
“Dimmi cosa succede.” risposi.
“Io, ecco, Daniel…” farfugliò.
“Daniel cosa?” chiesi continuando ad accarezzarle i capelli.
“Lui ha provato a venire a letto con me.” sputò tutto d’un colpo.
“COSA?! Lui cos’ha fatto? Ti ha toccata? Ti ha fatto male?” esclamai scansandomi per poterla guardare negli occhi.
“Non… Sì, ci ha provato. Mi spiace per averti quasi soffocato, ma lo sogno da quella notte.” disse.
“Quello stronzo!” imprecai furioso.
“Abbassa la voce, sveglierai tutti.” mi rimproverò.
“Devi farti aiutare, che dico… ti aiuterò io. Lo denunceremo Jen, andrà tutto bene.” sospirai.
“No, non lo denuncerò. Era ubriaco, è per quello che l’ha fatto. Da quella sera mi ha contattata tre volte per scusarsi, gli ho detto di lasciarmi stare e così è stato. E’ tutto okay, va tutto bene.” affermò.
“Non va tutto bene. Resta qui, torno presto.” le dissi prendendo il mio giubbotto e indossando le scarpe alla velocità della luce.
“Colin, no. Non fare cazzate per favore…” disse.
Ma la ignorai e uscì di casa chiudendola dentro, non feci caso nemmeno alle botte che tirava alla porta. Presi la macchina e chiamai Josh.
“Sì, quel pezzo di merda… Sto andando Josh… Se vuoi venire mi va bene, altrimenti farò da solo… Non me ne frega, non solo lo denuncerò ma lo farò pentire di quello che ha fatto a Jennifer… A tra poco.” chiusi la telefonata e avviai il motore.
TO BE CONTINUE
Argh, sono in super ritardo… ma sono impegnatissima.
Non è una buona scusa, lo so, ma cercherò di essere più veloce.
In ogni caso spero vi sia piaciuto, chissà cosa farà Colin ihihihih, a presto <3

Stay tuned
   
 
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