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Autore: Coxin98    18/02/2016    3 recensioni
Storia scritta dal punto di vista di Beast Boy, che narra come lui e Raven si sono innamorati
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beast Boy, Raven
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 8: L'APPUNTAMENTO Per tutta la mattina non feci che pensare al mio primo appuntamento: la mia prima uscita, e soprattutto con Corvina! Quando giunse l’ora di prepararsi, mi vestii e mi pettinai con così tanta cura che quasi rischiai di arrivare in ritardo: indossavo una giacca nera, una camicia bianca (che per l’occasione avevo lavato la sera prima), un paio di jeans neri, e delle scarpe da ginnastica nere a strisce blu. Cy provò anche a stringermi al collo una cravatta, ma riuscii a sfuggirgli nascondendomi nella mia stanza e sbarrando la porta finchè non lo sentii mentre se ne andava. Aspettai la mia compagna fuori dalla Torre, ma attesi molto poco. Infatti, circa cinque minuti dopo, la vidi comparire, splendente di bellezza come il sole e la luna: indossava un lungo vestito viola che le copriva interamente le gambe (peccato), portava i capelli molto mossi e, stentai a crederlo, si era truccata! Ero così incantato da quella visione che non sentii neanche ciò che mi stava dicendo: “BB!” Disorientato, le risposi: “Sì, dimmi pure” “Hai sentito ciò che ti ho detto?” “Veramente no.” “Iniziamo bene. Ti ho chiesto se avevi proprio voglia di vedere un horror. Da quello che mi ha detto Cyborg, ti spaventi facilmente…” “Bell’amico!” pensai. Per non sembrarle un fifone, le assicurai di essere di stomaco forte: allora lei mi prese per mano ed aprì un portale: un attimo dopo mi trovai davanti al cinema. Ero un po’ sorpreso, ma non le feci domande. Entrammo in sala e qualche minuto dopo, iniziò il film: per me fu un vero incubo. Parecchie volte fui tentato di urlare a pieni polmoni, ma, come se lo avesse intuito, ogni volta che stavo per strillare, Corvina mi prendeva la mano e non la lasciava finchè non mi ero calmato. Dopo una scena in particolare, che non racconto perchè per me è stata così orribile da volerla rimuovere, casualmente mi cadde lo sguardo su di lei: le guardai il bel viso e mi accorsi che stava rapidamente diventando rosso, la vidi tenere gli occhi incollati allo schermo, ma questi erano bagnati di lacrime. Allora le misi un braccio intorno alla spalla e lei appoggiò la testa vicino al mio petto, singhiozzando: desiderai restare in quella posizione per sempre, ma proprio quando stavo per darle un bacio…..le luci si accesero. Profondo Rosso era terminato. A differenza di altre volte, lei non si spostò immediatamente, ma lo fece con lentezza quasi studiata, mentre si asciugava le lacrime. Per tirarla su di morale, la trascinai sulle montagne russe: raggiungemmo l’altezza di novanta metri e scendemmo in picchiata a circa sessanta chilometri orari: la sentii gridare di gioia: ripetemmo il giro per cinque volte e nonostante stessi per vomitare, non glielo feci notare. Al tiro a segno, per stupirla, sparai con la precisione di un cecchino, vincendo un pollo gigante di peluche. Glielo donai insieme ad un bastoncino di zucchero filato, ma mentre apprezzò molto il dolce, rifiutò il pupazzo gigante. In poche parole mi spiegò il motivo: non le piacevano i polli perché era allergica alle loro piume. Intanto si erano fatte le cinque del pomeriggio. Allora le chiesi: “Corvina, adesso dove vorresti andare?” “Per me è indifferente BB, fai tu.” Salimmo insieme sulla ruota panoramica: da lì si godeva di uno spettacolo incredibile e, mentre arrivavamo in cima, i nostri sguardi si incontrarono. Mi feci coraggio, le presi le mani e le dissi: “Corvina, è da molto tempo che vorrei dirti una cosa, ma non ho mai avuto il coraggio di ammetterlo. Io ti…” Non potei completare la frase perché, in quel momento, la ruota si bloccò. In nostro soccorso arrivarono gli altri tre Titans ed insieme aiutammo tutti i malcapitati a scendere dalla giostra. Ormai non ci speravo più, ma Robin e Stella se ne andarono per terminare ciò che stavano facendo e Cy li seguì. Mi trovai di nuovo da solo con Corvina e lei mi chiese: “Allora, cosa volevi dirmi da così tanto tempo?” Io le risposi: “Aspetta ancora un momento. Intanto torniamo a casa” Atterrai sul tetto, io finsi di cadere dalle nuvole: “Guarda che bel tramonto!” le dissi. Ci sedemmo vicinissimi e lei appoggiò la testa sulla mia spalla. Mentre ammiravamo il tramonto, lei mi sussurrò: “ Grazie BB, sono stata benissimo con te….” Non riuscii più a trattenermi, le afferrai il viso, la guardai negli occhi e le dissi: “Corvina, ti amo.” Lei mi rispose: “Io no.” E se ne andò. Mi sembrò che il mondo mi crollasse addosso.
   
 
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