Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: littlegiulyy    18/02/2016    2 recensioni
Miley è una ragazza di 18 anni, fa parte del branco della tribù dei Wintu che hanno origini Californiane. Lei e il suo branco stanno per partire per un'avventura che la legherà a moltissime persone a La Push e alcune persone le sconvolgeranno la vita a partire da Embry Call. Il nuovo branco sta per raggiungere La Push per aiutare i licantropi di Forks e i Cullen nello scontro con i Volturi.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Embry Call, Nuovo personaggio, Quileute, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Breaking Dawn
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 17: "Nuove rivelazioni" 

POV MILEY


Passo dopo passo, osservando la schiena di Jeremy, avanziamo lungo un cunicolo troppo buio per i miei gusti. In lontananza sento un rumore continuo di gocce che scendono ed incontrano la superficie rocciosa della caverna, cerco di concentrare ancora di più il mio super udito e avverto un flusso d’acqua che scorre distante da noi. Credo sia a circa 200 metri da noi…
-“Eccoci qui”- afferma improvvisamente Jeremy tirandomi per il polso e facendomi finalmente uscire da quel corridoio stretto ed umido. Intorno a noi si apre una foresta verdissima e molto fitta. Mi guardo meglio intorno, la luce del sole filtra attraverso i fitti rami degli alberi ed i colori sono estremamente diversi da quelli che vedo ogni giorno. Non siamo a Forks.
Lo stesso uomo di qualche ora prima se ne sta in piedi davanti a noi e affianco a lui ci sono altri cinque ragazzi. Li guardo tutti, uno per uno studiandoli, cercando di capire cosa possano volere da me. Per un attimo la mia mente collega la loro visione al branco di La Push, sono estremamente simili, fisicamente e non so perché ma mi ricordano molto il loro modo di fare e di muoversi sincronizzati. Incredula da questa assurda somiglianza, scuoto per un attimo la testa per cercare di ritrovare la lucidità.
-“Miley Ross… finalmente… ti abbiamo cercata tanto sai?”- inizia il più grosso di loro guardandomi con un sorriso molto poco rassicurante, quasi emozionato.
-“Chi siete? E cosa volete da me?”- sputo subito fuori innervosita. Se c’è una cosa che odio è non sapere cosa mi succede intorno e soprattutto non sapere cosa vogliano da me mi manda in bestia.
-“Calmati ragazzina, non c’è motivo di alterarsi tanto. Ti ha morso un serpente per caso? Se ci dai un attimo ti spiegheremo tutto”- non appena avverto questa voce diversa da quelle già sentite ed il tono con cui pronuncia quel “ragazzina”, subito concentro il mio sguardo sul ragazzo che ha parlato. Lo guardo meglio con gli occhi spalancati  e schiudo le labbra per la sorpresa, la somiglianza fisica con Embry è davvero incredibile, ma quello che mi sconvolge ancora di più è il tono con cui ha parlato, quasi uguale a quello del mio ragazzo.
Per un attimo mi è sembrato che Embry fosse finalmente qui, davanti a me.
Involontariamente la mia vista si appanna e abbasso la testa. Forse sto impazzendo, lo voglio così disperatamente vicino a me che ho anche le allucinazioni. Non rispondo, un po’ perché sono troppo spiazzata da questa somiglianza, un po’ perché la voce per parlare è venuta meno. Forse così forte come dico di essere non lo sono… Un groppo in gola mi impedisce quasi di respirare e il mio stomaco si attorciglia mentre finalmente mi rendo conto di essere lontana. Lontana da casa, lontana da La Push, lontana dal mio branco, lontana da mio fratello, lontana da Embry…
-“Poche storie e arriviamo al dunque. E’ ora che tu sappia tutta la verità che per anni ti hanno tenuto nascosta. – riprende l’uomo grosso davanti a me – tu sei Miley Ross, la nipote di Mery Ross, la prima donna lupo della tribù dei Wintu. C’è una vecchia leggenda della tua tribù, che hanno deciso di non raccontarvi. Per anni il consiglio della tua tribù ha deciso di tagliare fuori questa leggenda per impedire abusi di potere e guerre…”-
-“Di che leggenda stai parlando?”- lo interrompo subito. Come possono aver fatto una cosa del genere? E perché l’avrebbero fatto? Gli anziani del consiglio non ci terrebbero mai all’oscuro di qualcosa che dobbiamo sapere per diritto. Il sangue che scorre nelle nostre vene ci autorizza a conoscere tutte le leggende nei loro più piccoli particolari.
-“La leggenda parla di una ragazza. Una ragazza bellissima che molto tempo fa arrivò nella riserva di Santa Ysabel. Questa ragazza aveva dei poteri molto particolari, riusciva in qualche modo a controllare gli elementi naturali… - spalanco gli occhi molto scettica dopo aver sentito questo. Poteri speciali? Controllare gli elementi naturali? Questa è più roba da vampiri! Sto per interromperlo, quando riprende velocemente a parlare -  Dopo qualche giorno passato a Santa Ysabel, qualcuno si accorse di lei. Gli anziani del consiglio discussero per giorni in merito a questa storia, sarebbe stata un pericolo per la tribù oppure no? Durante la sua permanenza in California, un membro del branco dei Wintu ebbe l’imprinting con lei e lei rimase incinta. Il consiglio non deliberò nessuna condanna per lei, in quando essendo imprinting di uno dei lupi era intoccabile per legge. La ragazza non diventò mai un pericolo per la tribù e dopo 9 mesi, nacque una bambina. Inizialmente sembrava innocua, priva di alcun potere. Ma col tempo la bambina cresceva e iniziò a manifestare strani poteri molto simili a quelli della madre. Arrivata all’età di 17 anni si trasformò in licantropo e fu una sorpresa per tutti, aveva ereditato il gene del lupo dal padre ma la cosa che colpì più di tutti fu che era la prima donna in assoluto ad entrare nel branco dei Wintu…il primo licantropo donna e il primo licantropo ad avere simili poteri…”-
-“Nonna Mery…”- sussurro sottovoce continuando a fissare l’uomo che parla, cercando di seguirlo parola per parola e iniziando a collegare molte cose. Non ci posso credere, mia nonna aveva questi poteri? Ma io non ne ho mai saputo niente, non mi sono mai accorta di niente e i miei non mi hanno mai raccontato niente…
-“Esattamente. Quella bambina era proprio tua nonna. Tua nonna fu una grande donna ed un grande lupo. Diventò il beta del suo branco e con i suoi poteri riusciva a fare cose straordinarie. Avrebbe potuto avere il mondo ai suoi piedi se avesse voluto…”- continua l’uomo con uno strano luccichio nello sguardo. Improvvisamente mi rendo conto che il racconto non è finito… riporto la mia attenzione su di lui.
-“Continua…”- lo incito guardando per un attimo velocemente i ragazzi intorno a lui che lo ascoltano molto attenti. Il mio sguardo cade sul ragazzo di prima e subito sposto lo sguardo non appena i nostri occhi si incontrano.
-“Come ho detto prima gli anziani hanno deciso di non raccontare questa leggenda, poiché sarebbero potuti scaturire conflitti e quando hanno capito che i poteri e il gene del lupo sono ereditari, ma solo in linea femminile, hanno deciso di non raccontarti niente. Di tenerti all’oscuro di tutto. Tu sei sua nipote Miley, tu hai quei poteri dentro di te…”-continua guardandomi con gli occhi quasi fuori dalla testa. Istintivamente arretro di qualche passo spaventata da quello sguardo che mi guarda come se fossi la cosa più preziosa sulla terra. Com’è possibile che io abbia questi poteri dentro di me? Non mi è mai successo niente e i miei genitori non mi hanno mai detto niente di tutto questo.
-“E’ impossibile… io ho già 18 anni e quei poteri di cui parli non si sono mai manifestati in me”- rispondo sicura di me, tremando impercettibilmente.
-“Ti assicuro che dentro di te hai un grande potere, io lo avverto. Deve solo ancora arrivare il tuo momento…”- dopo queste parole mi guardo velocemente le mani. Com’è possibile tutto questo?
-“Se è effettivamente così… voi cosa volete da me?”- chiedo alzando finalmente lo sguardo su di lui.
-“Cosa voglio Miley… io voglio i tuoi poteri.”-
Non appena il suono di queste parole raggiungono le mie orecchie capisco improvvisamente il pericolo di questa situazione.
-“E co…come… è possibile che qualcuno prenda i miei poteri?”- farfuglio guardandolo.
-“Oh si cara mia. C’è un unico modo perché avvenga uno scambio di potere. Il 15 Marzo alle 12.00 in punto, il giorno e l’ora della nascita di tua nonna, la custode di questo dono incredibile dovrà essere uccisa dalla persona a cui passeranno i poteri”- conclude incrociando le braccia al petto e guardandomi dritta negli occhi.
Per un attimo mi sento spaesata da tutto quello che mi ha detto. Penso velocemente a che giorno è oggi… il 13 Marzo, due giorni. Mi guardo intorno provando paura, vera e propria paura. Per la prima volta in vita mia mi rendo conto di quanto io riesca a cacciarmi sempre i mille guai.
Sono qui, da sola, non so neanche dove sono, un branco intero di lupi mi tiene in ostaggio e vuole uccidermi… come accidenti posso uscire da questa situazione? Le mie gambe tremano sempre di più…
Improvvisamente crollo per terra e ancora una volta tutto si fa buio.
 
POV EMBRY

Continuo a camminare avanti e indietro per la mia stanza. Scaravento per terra tutte le cose che ci sono sulla scrivania emettendo un ringhio sommesso. Come cazzo ho fatto a permettere che succedesse tutto questo?! Avrei dovuto proteggerla! Mi siedo sul letto nascondendo il viso tra le mie mani. Non mi sono mai sentito così in colpa e così inutile come in questo momento. Dobbiamo pensare al più presto ad un modo per riportarla a casa, se non si muovono gli altri ci penserò da solo. Non posso permettere che le facciano del male.
Qualcuno bussa alla mia porta.
-“Avanti”- borbotto 
-“Embry…”- entrano in camera mia Jake e Jason e subito scatto in piedi.
-“Avete notizie? Allora Sam e Luke hanno deciso come agiremo?”- chiedo subito velocemente torturandomi le mani. Sto facendo uno sforzo immenso per cercare di controllare la mia trasformazione. La rabbia ha invaso tutto il mio corpo.
-“Si, Sam e Luke hanno un piano… - inizia Jason – ci dispiace averti mandato via prima Embry, ma non eri razionale. Ti sei fatto prendere dalle emozioni e con il legame che hai con mia sorella so che avresti agito in modo impulsivo… Entreremo in azione questa notte stessa. Ci sono solo due posti in cui possono essere andati… sono sicuro che Miley si trovi o in California nel loro territorio o che l’abbiano portata in Arizona, dove ci sono altre riserve che appartengono ai Mohave. Ci divideremo… voi andrete in Arizona, mentre il nostro branco andrà in California. Se dovessimo trovarli lì, giocheremo in casa…”- conclude convinto.
-“Non mi piace molto l’idea di dividerci… ma credo sia la cosa migliore. Dobbiamo sbrigarci, dobbiamo fare il più veloce possibile”- affermo pensando a quello che ha appena detto Jason. In effetti è più logico che siano loro ad andare in California dato che il territorio dei Mohave lì è estremamente simile al loro.
-“Si, dobbiamo fare in fretta… prima che sia troppo tardi - aggiunge Jason – ci troviamo alle 9 a casa di Sam ed Emily per le ultime cose da stabilire e poi si parte. A questa sera Embry”- conclude Jason dandomi una pacca sulla spalla e uscendo.
-“A dopo amico… non preoccuparti. La riporteremo a casa e poi sai che lei è una dura”- aggiunge Jake con un sorriso rassicurante stampato in faccia, prima di uscire e lasciarmi nuovamente da solo nella mia camera.
Ricrollo a letto e ripeto mentalmente tutte le informazioni che mi ha dato Jason. Cerco di calmarmi e distendere i muscoli, cerco di pensare razionalmente. Quando Jason e Ryan ci hanno spiegato tutto prima, la rabbia mi ha sopraffatto facendomi scoppiare.
Perché non ci hanno detto tutto prima? Loro avevano scoperto tutto un anno fa, ascoltando casualmente un discorso del consiglio. Hanno preso e se ne sono andati, cercando di ostacolare le ricerche di Miley da parte dei Mohave… ma perché non dire tutto?! Avremmo potuto proteggerla dannazione. Non riesco davvero a darmi pace, credo di non aver mai provato sensazione più brutta di questa. Neanche quando ha baciato Ryan mi sono sentito così, potevo proteggerla, potevo e non ho fatto niente.
Mi passo per un attimo le mani sul viso prima di alzarmi e scendere le scale.
Non appena esco dalla mia camera, un profumo di pollo raggiunge il mio naso, scendo lentamente le scale cercando di apparire il più sereno possibile.
-“Embry, è pronto! Vieni!”- urla mia mamma non sentendomi arrivare.
-“Mamma non c’è bisogno di urlare… sono qui”- rispondo sottovoce sedendomi a tavola
-“Oh… scusami caro, non ti avevo sentito!”- mi risponde avvicinandosi a me per darmi un bacio, che ovviamente mi innervosisce. Perché deve essere sempre così appiccicosa? Porca miseria, ho 18 anni.
-“Allora com’è andata oggi?”- mi chiede appoggiando il piatto davanti a me e sedendosi anche lei a tavola. Inizio a mangiare lentamente, non ho neanche fame. Se potessi uscirei subito di casa e correrei in Arizona a prendere a calci nel culo quei bastardi. Stringo la forchetta con rabbia e mi fermo appena in tempo prima di romperla.
-“Bene… - rispondo piuttosto distratto – mamma ascolta… questa sera dormo da Jake ok? Domani partiamo per una gita quindi dormo da lui che sono più vicino a scuola…”- sputo lì la prima scusa che mi passa per la testa e mia madre sembra crederci.
-“Cerco amore, tranquillo! Quanto starete via?”- mi chiede dolcemente. Abbasso la testa non riuscendo a guardarla negli occhi. Ogni volta dirle tutte queste bugie mi logorano dentro.
-“Non lo so… un paio di giorni credo… vado a preparare le cose”- concludo prima di alzarmi da tavola. Appoggio il mio piatto nel lavandino, con lo sguardo di mia mamma puntato addosso, e mi dirigo su per le scale.
Aspetto qualche minuto prima di riscendere, guardo l’orologio, sono le 8.45.
Torno giù e senza farmi vedere da mia mamma apro la porta di casa. Farebbe troppe domande vedendomi uscire di casa senza niente in mano e vestito leggero.
-“Io vado! Ci vediamo tra qualche giorno!”- urlo poco prima di chiudermi la porta alle spalle.
-“Embry aspetta! Dimmi almeno dove andate!”- sento urlare mia mamma da dentro casa, ma facendo finta di niente sparisco nel bosco prima che mi fermi.
Cammino molto velocemente, l’adrenalina si fa sentire.
Continuo a pensare dove può essere, cosa le stanno facendo, cosa le potrebbero fare per ottenere questi suoi poteri… scuoto la testa e cerco di non pensarci. Devo essere lucido. E’ una dura lei… Jake ha ragione.
Arrivo davanti a casa di Sam ed Emily, siamo tutti pronti. Dopo gli ultimi accordi tra Sam e Luke, i branchi si dividono. Ci lanciamo un ultimo sguardo io e Jason, ci facciamo un lieve cenno. Ce la faremo, ne sono sicuro.
Con un balzo ci trasformiamo tutti quanti ed iniziamo a correre ognuno nella sua direzione.
Stiamo arrivando Miley.

POV MILEY

Ancora una volta riapro gli occhi con la testa dolorante. Sento il pavimento freddo a contatto con la mia pelle calda, cerco di mettermi a sedere e con molta fatica mi appoggio alla parete della caverna.
-“Dovete smetterla di darmi botte in testa per spostarmi, ogni risveglio è un trauma…”- sbotto dolorante convinta che ci sia Jeremy qui da qualche parte. Almeno lui mi sembra il più affidabile, se non mi sta prendendo in giro… forse potrebbe darmi una mano ad uscire da questa situazione di merda. Non ho ancora fatto in tempo a guardarmi intorno.
-“Sei pur sempre un licantropo e con poteri speciali in più, dobbiamo stare attenti…”- non appena il suono di questa voce raggiunge le mie orecchie, capisco che non è Jeremy che sta parlando. Giro velocemente la testa dal punto da cui proviene quella voce. Il ragazzo di prima se ne sta lì, a qualche metro da me in piedi con la schiena appoggiata al muro e le braccia incrociate al petto. Lo osservo più attentamente e ancora una volta mi stupisco di come possa assomigliare così tanto ad Embry… fisicamente, la voce, il suo tono, il modo in cui si muove… no, sicuramente ho sbattuto la testa troppo forte questa volta e se prima stavo pensando delle assurdità, adesso sicuramente sto delirando.
Probabilmente desidero così tanto che arrivi Embry a portarmi via da qui in questo momento, che mi sembra di vederlo.
-“E tu chi sei?”- chiedo con voce tremolante. Dov’è finita tutta la mia spavalderia?
-“Non ha importanza”-
-“Io voglio sapere chi sei!”- ripeto più convinta di prima. Lentamente sposta il suo sguardo su di me e inizia ad avvicinarsi. Istintivamente faccio aderire tutta la mia schiena sulla parete per allontanarmi il più possibile da lui. E’ estremamente inquietante questo ragazzo… mi guarda in modo strano. Continua, passo dopo passo, ad avvicinarsi sempre di più a me, fino ad arrivare a pochi centimetri di distanza. Piegando lentamente sulle ginocchia, si abbassa alla mia altezza fino ad arrivare con gli occhi esattamente davanti ai miei. Alza una mano e per un attimo chiudo gli occhi aspettandomi un qualsiasi colpo. Dei piccoli tremiti attraversano il mio corpo, ma il colpo non arriva.
Riapro gli occhi e vedo la sua mano avvicinarsi al mio collo, con un dito percorre tutto il tatuaggio disegnato sulla mia spalla che finisce sulla schiena, superata la clavicola si ferma e appoggia una mano sul mio ginocchio avvicinandosi un po’ di più a me. Il mio cuore inizia a battere fortissimo, non so cosa fare. E’ la prima volta che mi trovo in una situazione del genere, non so davvero cosa fare.
Mi ritrovo qui, in una caverna, con un ragazzo che mi sembra sempre di più Embry, ma che in realtà sta solo aspettando di farmi fuori per far avere i miei poteri al suo capo, e per di più è a solo qualche centimetro da me ed io non provo assolutamente paura.
-“Non mi interessa se vuoi qualcosa. Qui sei una prigioniera, mettitelo in testa.”- mi sussurra guardandomi negli occhi. Per un momento sono rapita dal suo sguardo, schiudo le labbra ripetendo mentalmente parola per parola di quello che ha detto, quando improvvisamente si alza di scatto e torna ad appoggiarsi alla parete, spostando lo sguardo altrove.
Ancora senza parole, sposto lo sguardo per terra e abbracciandomi le gambe con le braccia, appoggio la testa sulle mie ginocchia. Una lacrima sfugge al mio controllo, ma l’asciugo subito. Non gli darò la soddisfazione di vedermi piangere.
Cerco da ore un modo per andarmene da qui, ma non mi viene in mente niente. Mai come in questo momento vorrei essere tra le braccia di Embry, al sicuro, al mio posto. Ripenso all’ultimo bacio che gli ho dato prima di uscire dalla finestra come un incosciente, alle ore di fuoco passate poco prima che mi rapissero. Non riesco più a trattenermi e calde lacrime iniziano a scorrere sulle mie guance.
Continuo a tenere il viso nascosto tra le ginocchia. Avverto dei passi in lontananza.
-“Ti do il cambio”- riconosco la voce di Jeremy.
-“Ok grazie…”- sento la voce del ragazzo misterioso farsi più leggera mentre parla con uno dei suoi fratelli. Alzo appena la testa per guardare la sua schiena che se ne va. Improvvisamente si blocca a metà strada, e voltandosi farfuglia poche parole nella mia direzione.
-“Comunque… mi chiamo Jhonny”-
Si volta velocemente e riprende a camminare molto più velocemente di prima. Guardo per un po’ il punto in cui è sparito, e poi rivolgo la mia attenzione su Jeremy. Ok, adesso devo pensare a come liberarmi.
-“Stranetto il tuo amico…”- cerco di iniziare una conversazione. Jeremy si siede davanti a me appoggiando la schiena sulla parete esattamente davanti a me. Scuotendo la testa sorride.
-“Te ne sei accorta eh?! E’ fatto così”- ridacchia.
-“Tu mi sembri quello più in gamba tra tutti loro sinceramente… ti sembra giusto tutto questo Jeremy?”- gli chiedo sincera cercando di capire se lui è come loro o se ho qualche speranza di aiuto.
-“Mi dispiace, ma così vuole Michael, il nostro capobranco. L’ordine dell’Alpha non si può disubbidire, dovresti saperlo…”- mi spiega guardandomi e scusandosi con gli occhi.
-“Allora è così eh?! Per questo fate tutto questo… solo per un ordine Alpha, per qualcosa che vi obbliga a fare cose che magari non fareste mai…”-
-“Secondo te ucciderei mai una ragazza? No, non me ne frega niente dei tuoi poteri, per quanto mi riguarda puoi anche tenerteli. Ma ho ricevuto un ordine e mi è impossibile non rispettarlo…”- continua.
-“Mi verranno a cercare… e allora sarà guerra…”- cerco di avvisarlo, so che verranno a salvarmi, Jason ed Embry non mi lascerebbero mai qui e neanche tutti gli altri. Già, ma se non mi dovessero trovare? D’altra parte, non so neanche io dove diavolo sono…
-“Lo so, lo sappiamo…”- sussurra abbassando lo sguardo. Allora c’è qualcosa che li turba… non sono convinti…
-“Qualcuno di voi potrebbe non farcela, siete davvero sicuri di voler rischiare questo per impadronirvi di qualcosa che non vi appartiene?”- aggiungo mettendo il coltello nella piaga. E’ preoccupato, lo vedo.
-“Io non rischierei mai tutto per una cosa che non mi interessa. Ma come ti ho già detto, abbiamo un ordine che grava sulle nostre teste e dobbiamo rispettarlo!”- conclude alterandosi. Decido di stare zitta e lasciargli tempo, iniziando a pensare alle sue parole.
La notte passa molto lentamente, non chiudo occhio per paura che possa succedere qualcosa.
Concentro il mio udito sui rumori che provengono dall’esterno, gli uccelli hanno iniziato a cantare ed il bosco si è risvegliato. Il vento entra nella caverna portando con sé un profumo di salsedine…
Spalanco gli occhi sorpresa riconoscendo questo profumo, adesso ho capito tutto, sono in California!!!!!!!!
-“ODDIO!”- urlo involontariamente scattando in piedi e svegliando Jeremy.
-“Che succede?!”- mi chiede subito allerta.
-“Siamo in California? Ti prego Jeremy dimmelo, voglio sapere almeno questo”- per un attimo rimane spiazzato dalla mia domanda ma alla fine annuisce abbassando la testa.
Mi risiedo appoggiando la schiena alla parete e scuotendo la testa…
-“Accidenti, sono mesi che non torno a casa…”-sussurro continuando a guardare per terra. E’ incredibile.
-“E non potevi tornare qualche giorno mentre aspettavate i Volturi?”- lo guardo sorpresa del fatto che sapesse cosa ci facevamo a Forks, ma decido di lasciar stare.
-“No… C’è si avrei potuto ma…”-
-“Ma?”-
-“Ma a La Push ho trovato il mio imprinting…”- concludo alzando lo sguardo nel suo mentre guarda il mio sorriso allibito.
-“Il tuo imprinting? Mi stupisco sempre della faccia assurda che fate tutti quando parlare di questa vostra metà…”- mi risponde ridacchiando incrociando le braccia al petto.
-“Qualcuno dei tuoi fratelli l’ha avuto?”- chiedo curiosa di sapere se qui da qualche parte ci sia un’altra donna.
-“Solo uno… non abbiamo mai avuto tempo di trovare la donna giusta per noi, insomma sono anni che ti seguiamo e…”- non appena pronuncia le ultime parole tace e mi guarda quasi scusandosi con gli occhi.
-“Aiutami Jeremy. Aiutami ad andarmene da qui.”- ecco qui. Sputo fuori quelli che sono i miei pensieri da ieri. Solo lui può aiutarmi, mi sembra l’unico con un briciolo di umanità tra tutti questi pazzi con la smania di potere. Lo guardo intensamente, attendendo la sua risposta.
-“Miley te l’ho già detto… mi piacerebbe ma ho un ordine che devo rispettare…devo andare scusa”- conclude alzandosi e uscendo dalla caverna lasciandomi ancora una volta da sola con i miei pensieri.
E’ come se non volesse parlare di questa cosa, come se sapesse che sarebbe giusto aiutarmi ma non può farlo. Gli ordini dell’Alpha non si possono disubbidire, è vero, ma ci si può girare attorno.
Mi guardo intorno per un attimo e non vedendo nessuno, mi alzo in piedi dirigendomi verso l’esterno della caverna. Se non mi vorrà aiutare lui, me la conquisterò da sola la libertà!
Inizio a camminare lungo lo stretto corridoio percorso con Jeremy il giorno prima. Mi guardo dietro per un attimo, ma mi rigiro subito dopo e continuo la mia corsa.
Improvvisamente sbuco all’esterno. L’aria fresca e non umida riempie i miei polmoni e la foresta mi circonda. Per un attimo mi sento libera, lontana da tutte questi problemi.
Sento il fremito della trasformazione che si manifesta nelle mie vene, ma cerco di tenerlo a bada. Non è il caso di trasformarsi adesso, potrei correre più veloce ma sarebbe anche più facile sentirmi.
Per un attimo mi illudo di avercela fatta, quando una mano prende violentemente il mio braccio strattonandomi e facendomi cadere per terra. Massaggiandomi il braccio, alzo la testa per guardare chi mi ha buttata per terra e non appena riconosco quel volto le parole mi muoiono in gola.
-“Cosa credevi di fare?!”- mi domanda rabbioso. Guardo Jhonny ancora sorpresa per la figura che mi trovo davanti. Per un attimo alzando la testa verso il sole per guardarlo, cerco di farmi forte e abbassando lo sguardo verso terra rispondo.
-“Volevo solo prendere un po’ d’aria, lì dentro non si respira…”- sussurro continuando a guardare per terra. –“Alzati, devo riportarti dentro”- afferma duramente senza muoversi di un passo. Io lo imito, rimanendo immobile sul mio posto.
-“Sei sorda forse?! Alzati!”- vedendo che non accenno a muovermi, mi afferra per un braccio e mi fa alzare di forza. Tenendo ben salda la presa sul mio braccio, inizia a spingermi dentro il corridoio che porta all’interno della caverna, rischiando di fratturarmi qualche osso.
-“Mi fai male! Lasciami!”- urlo cercando di liberarmi invano. Ma chi diavolo è questo? Altro che assomigliare ad Embry, lui non mi farebbe mai una cosa del genere… amore mio vieni a prendermi ti prego.
Con uno spintone ricado per terra nel mio solito posto e gli dono uno sguardo pieno d’odio.
-“Sarà meglio che rimanga io a controllarti qui ragazzina, evidentemente Jeremy non sa fare bene il suo dovere.”- conclude sedendosi davanti a me e tirando fuori dalla tasca un telefono.
Per ore stiamo in totale silenzio, lui con lo sguardo puntato sul telefono ed io continuo ad osservarlo. Improvvisamente un’idea mi balena in testa.
-“E così avete detto che io avrei qualche strano potere eh…”- inizio guardandolo e sorridendo non appena rivolge la sua attenzione su di me. Annuisce piano guardandomi in modo davvero strano.
-“Interessante… peccato che non li abbia mai sperimentati e che… domani… dovrò morire”- continuo ironica scoppiando a ridere amaramente. Jhonny non mi risponde, si limita a tornare a guardare il suo telefono senza badarmi.
-“Aiutami a tirarli fuori…”- chiedo improvvisamente. La sua testa scatta in su e punta i suoi occhi nei miei.
-“No.”-
-“Perché?”-
-“Perché no. E poi non saprei neanche come fare!”-
-“Allora raccontami qualcosa di più… c’è qualche particolare che il tuo capo non mi ha detto?”-
-“Ti ha detto tutto quello che c’era da sapere… adesso stai zitta”-
-“Ma perché sei così scontroso?! Avremo più o meno la stessa età dio mio, domani la mia vita finirà, posso almeno fare un po’ di conversazione con qualcuno? Ho avuto la sfiga che mi sia capitato tu come compagno dell’ultimo giorno della mia vita…”- concludo sconsolata incrociando le braccia al petto e rivolgendo il mio sguardo altrove. Non so perché sto dicendo queste cose, tutte le altre persone sarebbero disperate al mio posto, ma io no. Io cerco una soluzione, cerco sempre qualche dettaglio in più, non è ancora detta l’ultima parola.
-“Mi dispiace ok?! Io non ho mai voluto fare tutta questa cosa cazzo, non ho mai voluto seguire Michael, non ucciderei mai nessuno, ma sono obbligato e… beh mi dispiace.”- conclude alterandosi particolarmente.
Lo guardo piuttosto sorpresa dopo questo sfogo, di sicuro non me lo aspettavo da parte di un tipo del genere.
-“Michael hai detto?”-
-“Si il nostro Alpha. E scusa per prima…”- continua facendo un cenno con la testa al mio braccio.
-“Tranquillo, sono una dura io… - ridacchio – allora Jhonny… potresti essere in tanti altri posti, la decisione è tua”- affermo guardandolo. Per un attimo mi guarda incerto, prima di mettere via il telefono ed iniziare a parlare.
-“Devi concentrati, sentirli dentro di te e tra le tue mani…”-
-“Che cosa?!”- chiedo guardandolo più attentamente.
-“I tuoi poteri… sul libro c’era scritto che per manifestarli devi concentrati e sentirli dentro di te, sentire terra, acqua, fuoco e aria tra le tue mani, sulla tua pelle…”- conclude infine chiudendo gli occhi.
Mi guardo le mani per un attimo, possibile che dentro di me ci sia questo dono?
Riporto il mio sguardo su di lui e lo guardo poco convinta…non sono sicura di riuscire a fare tutta questa cosa. Insomma, cosa ne so se mia nonna aveva davvero tutti questi poteri?! Io in fin dei conti non ho mai visto niente, quindi potrebbero essere tutte cazzate.
-“Prova”- mi dice improvvisamente guardandomi e prendendomi le mani tra le sue.
Sposto la mia attenzione per un attimo sulle nostre mani, ambrate, a contatto, strette. Una stretta al cuore mi riporta ad Embry… incredibile come il legame dell’imprinting si manifesti anche in situazioni tragiche.
-“Non distrarti… non ce la farai mai se no…”-
Scuoto la testa velocemente ed alzandomi in piedi, alzo una mano davanti a me. Guardo attentamente la parete di roccia davanti a me e chiudo gli occhi.
-“Visualizza nella tua mente l’elemento che vuoi controllare, concentrati su ogni più piccolo particolare…”-
Cerco di pensare ad ogni più piccolo dettaglio di quella parete di roccia che mi divide dalla realtà, che mi divide da Embry e tutto il resto del mondo, questa parete che mi divide dalla mia libertà…
-“Concentrati come se la sentissi tra le tue mani…”-
Stringo gli occhi sempre più forti. E’ come se sentissi molto lentamente formarsi qualcosa tra le mie mani, come se dei piccoli granelli di roccia si stessero appoggiando sulla mia mano.
-“E adesso tocca a te…”- la voce di Jhonny è sempre più ovattata e la sensazione che provo è sempre più strana. Mi concentro sempre di più, sento un odore strano… un odore metallico e umido, qualcosa di ruvido tocca la mia mano, che si fa sempre più leggera.
Improvvisamente sento la mia mano farsi pesantissima e sento l’ingente bisogno di alleggerirla. Spalanco gli occhi improvvisamente, e faccio appena in tempo a vedere la mia mano vuota, sento una scarica di energia che si scarica sulla mia mano e un colpo assordante mi costringe a coprirmi le orecchie.
Inizio a tossire rovinosamente tra la polvere, cerco di tenere gli occhi aperti ma non vedo assolutamente niente. Poco alla volta la polvere nell’aria si dirada e finalmente posso vedere quello che c’è davanti a me.
Spalanco la bocca sconvolta guardando il buco nella roccia davanti ai miei occhi.
Guardo le mie mani e subito dopo alzo lo sguardo cercando Jhonny.
-“Co…cos’è successo?!”- farfuglio ancora sconvolta.
-“Hai liberato i tuoi poteri…”- sussurra guardando a bocca aperta il buco nella parete davanti a noi.
Mi volto di scatto verso di lui. Per un attimo ci guardiamo ancora sorpresi da quello che è appena accaduto. Com’è possibile che un essere umano possa modificare in questo modo la realtà materiale?
-“Miley…- la voce di Jhonny mi riporta alla realtà – questi poteri sono troppo grandi per appartenere a Michael, non oso immaginare cosa ne farebbe”- farfuglia abbassando lo sguardo preoccupato. Si avvicina a me lentamente, improvvisamente mi prende una mano e, a contatto con la sua mano bollente, qualcosa scatta dentro di me. Punto i miei occhi nei suoi senza capire cosa stia succedendo.
-“Probabilmente se ci fossimo conosciuti in un’altra situazione non ti avrei lasciata andare così facilmente… - inizia sorridendomi senza che io riesca a seguire il filo logico del discorso, ma prima che io possa collegare tutto, due parole mi lasciano a bocca aperta – scappa Miley.”- afferma infine deciso.
Lo guardo per qualche secondo per accertarmi che sia tuto vero, che non mi stia prendendo in giro.
-“E’ la cosa giusta da fare, scappa adesso”- continua iniziando a guardarmi agitato.
Lo osservo ancora per pochi attimi….
-“Grazie”- è l’unica parola che riesco a farfugliare prima di voltarmi e iniziare a correre verso l’uscita ancora confusa. 

Ed eccomi ancora qui, a distanza di ben 2 mesi quasi torno ad aggiornare con un nuovo capitolo a cui stavo lavorando già da tempo, ma che per una serie di cose non sono mai riuscita a sistemare del tutto! Mi scuso tantissimo per il ritardo.
Finalmente abbiamo scoperto cosa vuole questo nuovo branco dalla nostra Ley, un branco composto da ragazzi molto strani!
Miley riuscirà a controllare i suoi poteri e riuscirà a scappare? E Jhonny e Jeremy che fine faranno? Questo Jhonny è un po' strano che dite? 
Dovrete aspettare il prossimo capitolo per saperlo :)
Aspetto delle recensioni, anche brevi, ma mi servono davvero tanto per capire se la storia vi piace o no! O se c'è qualcosa che non va ditemelo pure ;) Buona lettura, un bacio 

 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: littlegiulyy