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Autore: GregMiller    18/02/2016    1 recensioni
Il virus C, potente arma creata nei laboratori dell' Umbrella Corporation è caduto in mano ad un organizzazione terroristica nota come " The Rebbelion " formata dall'alleanza delle principiali cellule terroristiche del globo. Quest'arma è in grado di trasformare un normale essere vivente umano in j'avo: Mostruosi essere con abilità fisiche e motorie fuori dal comune. Somministrandolo ai loro soldati, la Rebelion lancia un massiccio attacco,assediando per prima L'Europa orientale dove i paesi locali,già indeboliti dalle crisi economiche e sociali vengono facilmente sopraffatti, spingendosi fino ad arrivare alla parte centrale del continente occupando la Germania ed espandendosi gradualmente verso l'Ovest. La BSAA, una squadra speciale antiterrorismo è inviata al fronte per contrastare l'invasione.Il sergente Greg Miller si ritroverà ben presto coinvolto in una guerra senza esclusione di colpi.........
SPOILER: PIERS NIEVANS PROTAGONISTA DI RESIDENT EVIL è uno dei principali antagonisti del romanzo.
Genere: Avventura, Azione, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Chris Redfield, Nuovo Personaggio, Piers Nievans
Note: Cross-over | Avvertimenti: Bondage
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Capitolo 38

Varcammo velocemente la soglia,disponendoci a ventaglio con i fucili spianati davanti a noi. La sala era enorme: diverse console e computer sibilavano rumori e suoni elettrici, producendo una cacofonia costante e monotona,quasi fastidiosa alle nostre orecchie. Non appena ci addentrammo di pochi metri nell’enorme sala, la porta si chiuse di scatto con un violento tonfo, da farci quasi sobbalzare per la sorpresa. Immediatamente dopo, una voce metallica ed irosa s’intromise in quell’atmosfera inquietante: “Porta sigillata! Ora solo uno di noi uscirà vivo da qui!” e seguì una fragorosa e diabolica risata. Ci guardammo subito intorno, scrutando rapidamente l’ambiente circostante per capire la fonte di provenienza di quella fottutissima voce. Improvvisamente, a pochi metri dalla nostra posizione, vedemmo una sedia girevole posta davanti ad una scrivania piroettare velocemente su se stessa,quasi impazzita, ma il vero motivo di ciò fu ben più serio: Lord Kuarl aveva spiccato un’innaturale salto,atterrando proprio a pochi passi dalla nostra posizione: era inginocchiato, in posizione da combattimento; ci stava fissando con i suoi occhi color brace che allo stesso tempo erano iniettati di rabbia e sangue. Senza neanche dire una parola, facemmo immediatamente crepitare i fucili contro di lui ma la sua risposta non si fece attendere:infischiandosene completamente dei proiettili che assorbiva in quel momento, caricò verso la nostra posizione con una velocità sovrumana, la spalla con il braccio semi mutato abbassata per colpirci all'eventuale momento dell’impatto. Schivammo per un soffio il suo assalto, rotolando ai lati opposti e riprendemmo immediatamente a sparare: sapevamo benissimo che Lord Kuarl non sarebbe crollato tanto facilmente, potevo addirittura vedere ed udire i proiettili che penetravano nel suo corpo con un rumore secco ed umido, sollevando schizzi di sangue rosso- giallastro. Lo stesso virus,oltre ad aumentare le capacità fisiche e rigenerative, fungeva anche da “giubbotto antiproiettile”: l’infetto assorbiva e resisteva a gran parte dei danni subiti ma questo non significava che era invincibile; in parole più semplici, bisognava svuotare un intero caricatore contro gli infetti finché non cadevano a terra esausti ed ansimanti. Ma contro Lord Kuarl, questo discorso valeva fino ad un certo punto: era alto quasi due metri ed aveva una stazza paragonabile a quella d’ un armadio! In alcune rare circostanze però, il virus poteva anche causare diverse anomalie come la crescita irregolare della statura oppure alcune malformazioni agli arti; tuttavia nonostante questi “piccole malformazioni”, l’organismo non veniva per nulla penalizzato in fatto d’abilità anzi, erano semplici osservazioni; tuttavia si puntava comunque a creare un virus che si potesse adattare perfettamente a tutte le strutture molecolari di quasi tutti gli essere viventi; tutto dipendeva dal DNA di quest’ultimi e successivamente dal virus.  Lord Kuarl ripeté di nuovo gli assalti, caricando alternativamente sia me che il mio comandante, mentre noi schivammo e sparammo subito dopo, al momento del contrattacco, senza sosta finché non decise di adoperare il suo braccio semi mutato, rimasto inattivo fino a quel momento. Mi riunì nuovamente con il colonnello, mettendoci spalla contro spalla e continuando a far vomitare piombo rovente contro Lord Kuarl che non sembrava affatto sentire dolore sotto l’effetto di quella pioggia d’inferno anzi, si mise perfino a ridere diabolicamente! “Gregory attento!” sbottò Redfield nel preciso istante in cui partì una rapidissima scarica elettrica dal braccio dell’avversario;riuscimmo miracolosamente a lisciarla con un tuffo laterale;non seppi neanche dove avevo trovato la forza ed i riflessi per sopravvivere ad un attacco del genere. Frutto degli estenuanti allenamenti quotidiani svolti durante il crepuscolo? Oppure quasi sicuramente semplice fortuna? “Non ti distrarre! Combatti!” dissi tra me mentre Lord Kuarl continuava ad attaccarci, combinando le cariche con gli attacchi a distanza. La cosa però che mi sorprendeva di più in quel momento era il modo in cui si muoveva il colonnello: nonostante avesse più di quarant’anni si muoveva velocemente, agile e reattivo, quasi sicuramente dovuto ad anni d’esperienza sul campo di battaglia. Pareva quasi che avesse gli anni miei. Sparammo come dannati e la stanchezza ormai iniziava a farsi sentire: infatti, dopo la moltitudine di cariche andate a vuoto, Lord Kuarl riuscì con sua grande soddisfazione a colpire violentemente il colonnello con una spallata, facendolo cadere pesantemente all’indietro ed afferrandolo subito dopo per il colletto della sua tuta da combattimento: il viso contratto in una smorfia di dolore. Gettai subito il fucile a terra, correndo verso Lord Kuarl ed estraendo all’unisono la Samurai Edge,cominciando a bersagliare la testa di quest’ultimo, con la speranza che si fosse trattato del punto debole. Successivamente gli saltai sulla schiena, buttando via anche la pistola ed estraendo il K- Bar, colpendolo ripetutamente al capo. Lord Kuarl si contorse per il dolore: lasciò la presa sul colonnello ed iniziò a concentrarsi su di me, cercando di scrollarmi di dosso ed agitando convulsamente le braccia sopra la schiena. Dopo rapidi tentativi, riuscì ad afferrarmi ed a sbattermi ripetutamente contro il muro: il dolore e la stanchezza in quel momento stavano per prendere il sopravvento, la mia vista iniziò a vibrare e progressivamente ad annebbiarsi. “Moccioso patetico! Credi che uno come te possa fare l’eroe? Sei solo carne da macello, come tutti gli altri porci della BSAA!” Ringhiò con la sua voce metallica, il suo viso a pochissimi centimetri dal mio. Strinsi con entrambi le mani sul baraccio con cui mi stava afferrando, scalciando all’aria nel vano tentativo di liberarmi dalla sua presa finché non decise di scaraventarmi per terra; scivolai per svariati metri come se fossi un disco d’hockey fino a fermarmi completamente: la “corsa” era stata interrotta da una postazione monitor dell’enorme sala. Come se non fosse già abbastanza, Lord Kuarl corse nuovamente verso di me e mi saltò addosso: fece partire una raffica di pesanti pugni e manrovesci sul mio volto; non avrei resistito a lungo e solamente un miracolo mi avrebbe fatto sopravvivere in quel momento di crisi. Ancora un paio di quei colpi e sarei morto stecchito, putrefatto come carne avariata. Tuttavia, nonostante quel caos, il comandante Redfield si riprese; lo capì dal fatto che con una forza erculea straordinaria riuscì ad allontanarlo dal sottoscritto, attaccandolo allo stesso modo con una spallata ed atterrandolo, prendendolo poi per il collo ed iniziando a far vibrare potenti colpi: il comandante era famoso tra le fila della BSAA anche per il suo fisico da culturista. Si allenava quotidianamente e regolarmente senza prendere stimolanti e derivati. “Non perdo un altro soldato! Non oggi! Tu non lo tocchi, brutto bastardo!” disse scandendo attentamente le parole, marcandole una ad una a ritmo dei pugni che avevano deformato leggermente la maschera di Lord Kuarl. Quest’ultimo però, bloccò con il braccio semi mutato un colpo in procinto d’arrivare e contrattaccò violentemente,sferrandogli un potente gancio al mento che lo fece liberare da quel blocco. Il colonnello ora giaceva supino a pancia sotto in un silenzio tombale:il potente pugno lo aveva messo al tappeto. “Maledizione!” Imprecai tra me, mentre lentamente mi trascinavo per cercare qualcosa di utile che ci avrebbe tratto entrambi in salvo da quell’inferno. Dovevo sbrigarmi poiché Lord Kuarl lentamente si stava alzando da terra: anche lui, nonostante la potenza che gli stava donando in quel momento il virus, stava manifestando i primi segni della fatica. Mi guardai nervosamente attorno, finche i miei occhi s’illuminarono in un bagliore di speranza: Le granate! Mi erano cadute durante lo scontro in quella maledettissima sala! Si trovavano a pochi metri sopra la mia testa dato che giacevo sdraiato sul pavimento ma prenderle sarebbe stata un’impresa: ero pieno di lividi sul volto, con qualche osso rotto e soprattutto sporco di sangue su tutto il corpo ma fortunatamente per ora si trattavano di ferite non gravi. Così strinsi i denti e con uno sforzo profondo, strisciai verso il laccio che le teneva legate. “Dai! Ci sono quasi!” dissi tra me ma improvvisamente, una potente presa mi bloccò sulla caviglia sinistra e mi trascinò all’indietro: Lord Kuarl si era ripreso! Quindi mi agguantò nuovamente per il colletto dell’uniforme: “ Preparati a morire, fallito! La vittoria è mia!” disse abbaiandomi sul volto mentre preparava una scarica elettrica con il suo braccio semi mutato, pronto per darmi il colpo di grazia. Nonostante ciò, lo spilungone non si era accorto che ero riuscito a prendere per un soffio una granata incendiaria. Senza gesticolare ampiamente con le mani, per evitare che mi vedesse, innescai la granata,tirando la spoletta. Nonostante in quel momento mi sentissi quasi completamente un peso morto, riuscì ad emanare ancora qualche parola: “Chiudi.. quella cazzo… Di fogna!” ansimai mentre infilai velocemente la granata nella sua armatura, incastrandola su un fianco delle anche ed utilizzando le riserve d’energia rimaste nel corpo. Lord Kuarl impazzì per la sorpresa: lasciandomi andare  facendomi cadere come un pesante sacco, tentò disperatamente di levarsi la granata innescata ma fu troppo tardi: un’esplosione, seguita da una moderata palla di fuoco, divorò e dilaniò Lord Kuarl dal busto in giù, lanciandolo in aria e facendolo sbattere contro il muro in un angolo della sala. Avevamo vinto, finalmente! Lentamente, mi rimisi in piedi, cercando di sopportare i tormenti fisici subìti durante l’interminabile combattimento: non erano gravi e pertanto avrei potuto continuare a combattere fortunatamente. Mi diressi barcollando verso il comandante e lo aiutai ad alzarsi, quindi ci dirigemmo lentamente verso l’angolo dove giaceva Lord Kuarl. Lentamente, il colonnello lo prese per il collo, alzando delicatamente un pugno, pronto a colpirlo se necessario, mentre mi godevo la scena in piedi accanto a quest’ultimo.“Avremmo dovuto catturati vivo ma visto che non ce l’hai permesso, saremmo ben contenti di accompagnarti alle porte dell’inferno!” disse sussurrando a denti stretti. “In tutto ciò non vi siete domandati una cosa: sapevate veramente contro chi stavate combattendo? Sapete chi sono? Non vi ricordate probabilmente…” disse tra vari colpi di tosse. Non sapevamo di cosa stava parlando, ma forse ci stava suggerendo di scoprirgli il volto; stava alimentando la nostra curiosità. Lentamente mi abbassai e gli levai la maschera che gli copriva metà del volto, ciò che vedemmo subito dopo ci fece gelare il sangue nelle vene: il tempo parve fermarsi e sui nostri volti si dipinse una maschera d’orrore. Nonostante le cicatrici e le malformazioni facciali dovute all'effetto del virus, il suo volto era in parte riconoscibile. Non potevamo crederci, ciò che stavamo vedendo era quasi surreale. “ Sergente Nivans?” dissi sussurrando, con un leggero tremito…
 
   
 
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