{Ahhh, casa
dolce casa.
John,
piantala di fare il sentimentale. Siamo stati via una settimana. Sei
giorni e
21 ore per essere precisi.
Io sarei
sentimentale? Ma se è da quando siamo scesi dal taxi che non
la smetti di
saltellare.
IO non
saltello!
Oh, si
invece. E sorridi. Devo forse
preoccuparmi?
Risparmiami
il tuo istinto da crocerossina. A quanto pare Lestrade ha bisogno del
resoconto
dettagliato della missione.
Dovrei avere
gli appunti, da qualche parte…
Sul serio John?
Hai preso appunti durante una missione?
Si, dato che
tu non ne prendi mai. A proposito, hai visto il mio registratore?
Volevo
proseguire con il racconto.
...
Sherlock?
Uhm... no,
non ho visto nulla. Scusa, devo parlare con Mike, ci vediamo stasera...
Sherl- Aspetta!}
{SHERLOCK}
L’ala del museo è silenziosa, eccezion fatta per l’irritante ronzio delle luci al neon.
Neon, gas nobile, numero atomico 10, configurazione He2s22p6.
Qualcosa di
umido mi scivola sul viso. E’ viscoso e in bocca ha lo stesso
sapore del
metallo salato.
Sangue.
Sto
sanguinando.
La mia mente
esegue automaticamente una sorta di analisi differenziata delle
condizioni
fisiche.
Dolore
soffuso alla testa. Vista annebbiata. Probabile
trauma cranico, gravità medio-bassa.
Prendo
lentamente un respiro. Dolore acuto e persistente. Due
costole incrinate.
Espiro
piano. Forse tre.
Il resto del
corpo sembra rispondere correttamente.
La vista si sta lentamente stabilizzando. Riesco a distinguere i contorni dei cocci di terracotta e le schegge di vetro sul pavimento.
Marmo di Carrara. Carbonato di calcio. Estrazione presso cava omonima, Italia.
Mi guardo
intorno mentre provo a cambiare posizione. Troppo complesso e
inutilmente
doloroso, meglio aspettare.
Un sibilo
attraversa l’aria. Il silenzio non è
più completo. All’orecchio ora arriva
ovattato il clangore di una spada che cozza contro una superficie dura.
Al centro del
mio campo visivo quando sollevo la testa, l’idiota cerca di
colpire la pelle
coriacea del serpente con la spada di bronzo che gli ho dato. Tutto
inutile, se
la mia ha appena scalfito la sua corazza, quella potrà fagli
solo il solletico.
Cosa diavolo crede di fare?
Vorrei
gridarglielo. Vorrei urlargli di piantarla di fare
l’imbecille e di fuggire.
Almeno lui
può.
Stupido corpo,
ancora non riesco a
muovermi.
Dovrei dirgli
di lasciar stare, di scappare.
Vorrei
chiedergli perché…
Perché
è
rimasto?
Perché
non
se ne è andato?
Tutti se
ne vanno, alla fine.
Nessuno
resta.
Mai.
Restare
significa inevitabilmente
essere feriti.
Nessuno vuole ferirsi. Perché dovrebbe?
Se resta si
farà male.
Resta.
Male.
Si
farà male.
Resta con me.
Vattene.
BASTA!
Il dolore
sta prendendo il sopravvento sulla mia mente, e questo
è male. Prendo troppo aria
troppo in fretta. Le fitte al petto aumentano, tanto che rischio
nuovamente di
perdere conoscenza.
CONTROLLATI!
Boccheggio
un po’, cercando di pensare ad altro.
La
consapevolezza che il biondino non è ancora effettivamente
morto aiuta a
distrarmi.
Mi focalizzo
sui suoi movimenti mentre cercare di allontanare il mostro da
sè. Affonda,
carica, manca il bersaglio. Tutto sbagliato.
E’
davvero
un incapace con la spada. Dovrò insegnarli come
combattere.
Io?
Perché io?
CONCENTRATI!
Se lui resta
alla fine soccomberà. Se possiede anche solo un grammo di
intelligenza lo
capirà da solo e getterà la spugna.
Eppure il
mio istinto mi dice che non accadrà.
Perché?
Analizzo
quei pochi dati che ho accumulato su di lui.
Altezza: poco
sotto la media.
Massa corporea:
nella norma.
QI: idiota.
No, non
è
vero. In realtà è leggermente sopra la media. Ma
non troppo.
Caratteristiche:
persona tranquilla,
riservata, cordiale, studiosa e… Oh.
E’ una persona leale.
Lealtà
[le·al·tà]
Dal latino legalitas. Onestà dichiarata e ammirevole, costantemente associata a franchezza o a sincerità.
L’ha
fatto
perché io l’ho fatto per lui. Solo
perché la sua moralità glielo impone.
Quel poco di
ingegno soccombe davanti alla mera etica.
Alla pietosa incapacità umana di fare delle scelte
e subirne le
conseguenze.
Il decidere
in base a cosa gli altri credono
sia giusto fare, e non
ciò che tu ritieni
giusto.
Solo gli
idioti lo fanno.
Appunto.
Tesi: quel
tipo non è poi così intelligente.
Ho davvero speso
secondi preziosi per
una conclusione del genere?
Nei pochi
istanti in cui il ragionamento prende forma nella mia mente, il
serpente sbatte
il ragazzo a terra. La spada, come da previsione, gli fugge in mano e
scivola
lontana.
Ecco. Ora
è la fine.
Osservo inerme
le enormi fauci afferrare la testa del ragazzo e staccarla dal resto
dal corpo.
Il busto si
accascia al suolo mentre il sangue denso scorre dalla carotide recisa.
La bava del
mostro si mischia a quel liquido creando scie che si diramano lungo il
marmo
come tanti piccoli tentacoli.
No.
Il serpente
si avventa famelico sul corpo inerte strappandone gli arti a pezzi. Il
sangue
continua a uscire e a mischiarsi col veleno.
Resta solo
la testa. I bei capelli chiari irrimediabilmente macchiati di rosso e
gli occhi
grigi di morte. Che mi fissano, accusatori.
Non doveva
andare così.
Mi fissa. Mi
sta implorando. Di aiutarlo. Di fare qualcosa.
Non posso.
Non posso fare più nulla. E’
troppo
tardi.
E’
troppo tardi Sherlock. Hai visto
cosa è successo? Hai visto cosa
hai fatto?
Non volevo.
Il serpente
non c’è più. Nemmeno la testa del
ragazzo, ma gli occhi li vedo ancora.
Piangono lacrime nere. Sono neri. Tutto è nero.
Non respiro,
mi sento soffocare. Solo ora mi rendo conto che è
un’ombra che sta provando a
farlo. Sta provando a uccidermi.
Non voglio.
Saresti dovuto
rimanere a casa
piccolo Sherlock. Al sicuro. Tra le ombre a cui appartieni. A
quest’ora John
Watson sarebbe ancora vivo. E anche tu.
Non ce la
faccio più. Ho bisogno di aria. Come? Come si ferma
un’ombra?
Non puoi,
Sherlock.
Ti
prego… ti prego. Non voglio…
Cosa? Che cosa
non vuoi?
…morire.
Oh, ma questo
è quello che fanno le
persone, piccolo Sherlock. Tu dovresti saperlo meglio di me.
Ti
prego…
Saluta John da
parte mia.
No.
John…
John!
JOHN!
SHERLOCK!
[Sherlock?]
…
[Sherlock, lo so
che ci
sei. Ti ho portato la cena.]
Non ho fame!
[Entro. Si
può sapere
cosa stai facen- Quello è il registratore che affermavi di
non aver visto?]
In
realtà ho detto che
non avevo visto “nulla” non che non avevo visto il
tuo registratore.
[Posso riaverlo
indietro?
Non eri tu quello che riteneva stupida l’idea
dell’audio-diario?]
Vero, ma ho
dovuto
trovare conferma attraverso l’esperimento appena effettuato.
[E…?]
Lo ritengo ora
più che
mai un’azione stupida
da portare avanti.
[…
d’accordo, va bene. La
prossima volta però dimmelo se lo prendi tu. Temevo se lo
fosse mangiato la
chimera.]
Improbabile dato
il suo
appetito per la sola carne umana.
[Certo.
Sarà meglio che
vada. Il coprifuoco è passato da un pezzo.]
Jawn.
[Uhm?]
Buona
notte…
[Buona notte
Sherlock.]
{JOHN}
Avevo un piano.
Sul serio.
Peccato che
30.000 e
passa anni in più portano tanta saggezza, oltre che delle
zanne da record.
Quindi, bhe,
posso dire
che il mio cosiddetto piano (riassumibile con “(s)toccata e
fuga”, un classico)
funzionò per la bellezza di sedici secondi netti.
Poi il mio
squamoso amico
decise che l’ora della merenda era già passata da
un pezzo.
Ricevetti quindi
un colpo
di coda nello stomaco (dal manuale de “I segreti del perfetto
rettile chef
volume 1°: colpire lo spuntino prescelto con un paio di colpi
decisi rende la
carne più tenera), e rischiai di farmi strappare un braccio
mentre cercavo di
recuperare la mia spada volata ben lontana dalla mia portata.
Divertente? Per
niente.
Mortale? Anche
troppo.
Ma una volta i
musei non
erano noiosi?
E dunque eccoci
qua. Io
di nuovo a fuggire e il serpente di nuovo pronto ad uccidermi. Questa
routine
cominciava quasi ad annoiarmi.
Per mia sfortuna
sta
volta nessun ragazzino dagli occhi chiari sarebbe venuto a salvarmi. Me
la
sarei dovuta cavare da solo.
Per sicurezza
pregai
qualunque divinità, esistente e non, che, nel caso dovesse
proprio giungere la
mia ora, fosse una cosa breve e indolore.
Contavo molto
sulla prima
richiesta, la seconda mi pareva un po’ irrealistica da come i
denti del mostro
brillavano aguzzi.
Per lo meno il
disastroso
piano precedente mi aveva aiutato ad abituarmi ai suoi movimenti.
Destra.
Sinistra. Su. Attacco.
Io, quindi, mi
sarei
dovuto solo comportare di conseguenza.
Sinistra.
Destra. Scappa.
Era come giocare
ad un
videogame in prima persona. Unica pecca: solo una vita a disposizione.
Un gioco da
ragazzi
insomma.
Gettai
un’occhiata veloce
nel punto in cui avevo visto cadere il ragazzino, giusto per evitare di
attirarvici il serpente. Era ancora lì, accasciato contro la
parete, il capo
reclinato in avanti e i riccioli sporchi di… oh porca-
è sangue quello?!?
Merda.
Avrei voluto
avvicinarmi.
Vedere se sta bene. Avrei dovuto cercare aiuto.
Cosa potevo
fare? Cosa?
Avreshti
dovuto imparare a maneggiare
una shpada, piccolo imbeshille.
Bene,
persino la mia coscienza ora si metteva a rimproverarmi. Una coscienza
con la
esse moscia? Abbastanza penoso perfino per me.
Sheicento
anni ashpettando di tornare nel mondo mortale e nemmeno la
shoddisfazione di una battaglia.
Ma che
diavolo…?
Mi guardai
in giro, spaesato. Non c’era nessun altro, a parte me stesso,
il ragazzino
(svenuto) e...
Era…
il
serpente? Non sarebbe stato più strano del resto,
però… cioè, davvero? Un
serpente parlante?
Ma dove
diavolo ero finito? In un libro di Harry Potter?
Finiamola
qui, figlio di Pitio, ho un altro premio che mi attende e ho
già ashpettato fin troppo…
Probabilmente
avrebbe dovuto aspettare ancora, perché proprio in
quell’istante un tuono
squassò l’edificio, tanto che nella pareti si
aprirono delle piccole crepe.
Il serpente,
spaventato, si ritrasse sibilando.
Nella
confusione del momento lo vidi strisciare ad una velocità
assurda verso l’altra
parte dalla sala. Prova finale del fatto che con me si stava solo
divertendo un
po’.
Non sapevo
se sentirmi sollevato o offeso.
Propensi per
il sollevato, ma durò poco.
Quel
bastardo non stava scappando.
Puntava
contro il ragazzino.
Scattai
anche io in avanti, ma con la certezza che sarei arrivato comunque
tardi.
Al diavolo!
TipregoTipregoTiprego…
pregai correndo.
Qualunque
cosa… concessi. Qualunque…
*CLICK*
Registrazione
salvata.
Data:
17\6\15
Durata: 02.29.07
E…
Stop! Se
siete arrivati alla fine persino questa volta siete ciò che
di meglio si possa
desiderare <3 Capitolo lunghetto, capitolo in ritardo, capitolo
da travaglio
con cesareo d’urgenza e tutto il resto. Ho scritto qualcosa
come quattro
possibili versioni diverse, ma alla fine questa è quella che
si adatta di più
alla storia in sé e dalla serie da cui è tratta.
Non vedete l’ora di scoprire
cosa accadrà? Nemmeno io, perché ancora non lo so
;D
Nota 1)
Cioccolato avanzato da S. Valentino per tutti coloro che hanno un
fondato
sospetto su chi sia la voce che sente Sherlock. Non volevo fare una
scena così
macabra e inquietante, ma alla fine è uscita
così, chiedo scusa, ho cercato di
descrivere il meno possibile smembramenti vari. Ho aggiunto
‘violenza’ tra gli
avvertimenti per sicurezza.
Nota 2) Ho
cambiato i titoli dei capitoli precedenti perché ho cambiato
la mia idea
originale di questo capitolo (vedi sopra “con quattro
possibili versioni
diverse etc.”) e il finale del secondo. Lo ammetto, ero stufa
del fuggi fuggi
XD Sono gli inconvenienti di scrivere di volta in volta con tante idee
e molto
confuse ;) Potrebbe ricapitare, ma cercherò di non sradicare
tutto in un colpo
solo, promesso ^-^
Nota 3) Non
mi ricordo cosa volevo dire XD Se vi va, comunque, recensite, e
soprattutto
fatemi sapere cosa ne pensate del pov di Sherlock. E’ quello
che mi ha dato più
rogne e non sono sicura di averlo reso bene, per quanto sia uno
Sherlock
adolescente… Ditemi ditemi ditemi ;)
Nota 4) Ah, già, il serpente (poi ve lo spiego chi diavolo è, promesso) ha la esse moscia (si legge sc) come un personaggio (il grifone) del meraviglioso film d'animazione "La spada magica: alla ricerca di Camelot". Non ho resistito a riproporvi un accento così XD
Nota 5) Non vale
cercare "Pitio". Mi rovinate la sorpresa (che io per prima ho
già rovinato ad alcuni di voi rispondendo alle recensioni
(ma facciamo finta di nulla) ;)
Grazie infinite a chi ha recensito, inserito tra i preferiti\seguiti\da ricordare e anche chi semplicemente legge. Vi tendo d'occhio tutti, non dubitantene. Detto
questo, al prossimo (si spera più puntuale) capitolo.
<3 Kiss ;-*