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Autore: Erin_Scythe    19/02/2016    1 recensioni
Nessuno se l'aspettava, nemmeno Kid e Crona, eppure un'accoppiata così bizzarra stava funzionando meglio di quanto qualcuno avrebbe mai immaginato. Un'insolita storia d'amore era diventata meravigliosa.
1# Bubble Baths
2# Double-Date
3# Rain
~•~
{Traduzione della Raccolta "Unprecedented" di cronashy-absentia sul sito Fanfiction.net, scritta in occasione della CroKid Week}
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Crona, Death the Kid, Un po' tutti
Note: Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Unprecedented 

Capitolo 3 - Rain 


Un ennesimo foglietto di carta svolazzò fuori dall'armadietto di Kid, per poi posarsi dolcemente e silenziosamente per terra. Il giovane Dio della Morte sospirò non appena lo vide e si piegò per poterlo raccogliere. Rimase ancora un attimo in silenzio, quando si rialzò e si raddrizzò nuovamente; mentre leggeva il suo contenuto, la solita espressione indifferente non gli scomparve dal viso, ma in realtà Kid si sentiva le guance avvampare man mano che proseguiva nella lettura dell'ultima di una lunga serie di lettere d'amore che erano state inserite nel suo armadietto da qualche misterioso anonimo. 
"...Liz?" fece lentamente, e l'arma, alla sua destra, si voltò verso di lui. 
"Che c'è, Kid?" domandò lei. 
Kid la guardò in volto, continuando a tenere quel foglietto probabilmente tratto da un  block notes tra l'indice e il pollice. "Secondo te, è possibile innamorarsi di qualcuno che non hai mai incontrato?" chiese oziosamente. 
Liz lo fissò per un attimo, ma poi improvvisamente cominciò a ridacchiare. "Non dirmi che il mio Maestro d'armi s'è preso una sbandata per una celebrità!" lo schernì. "Oppure è un personaggio immaginario?" 
Kid socchiuse gli occhi indispettito. "No," mormorò fermamente, "non ho una cotta per una celebrità." 
Liz sussultò leggermente, sorpresa. "Davvero? Allora questo significa che non ho nessuno che mi accomuna..." sospirò. 
Il corvino roteò gli occhi. "Beh, penso che né una celebrità né tantomeno un personaggio immaginario abbia messo questa lettera nel mio armadietto-" cominciò a dire, ma la bionda subito gli strappò il foglietto dalle mani. I suoi attenti occhi blu scansionarono la poesia d'amore velocemente; nel contempo, Kid si voltò nuovamente verso l'armadietto per poter prendere i libri, cercando di mantenere costante la sua impeccabile simmetria. 
"Wow..." fece Liz dopo un minuto, richiamando l'attenzione di Kid. "Chiunque sia, dev'essere davvero persa per te. Cioè, praticamente tutta la poesia parla di come mai solamente l'autunno è accompagnato dalla parola "caduta"*, perché ci sono un sacco di cose che cadono durante tutto l'anno, ma poi comincia a parlare della pioggia che cade, e poi c'è quest'ultima frase: 'Come la pioggia, io cado come acqua mesta ai tuoi piedi, per tutto l'anno, ogni anno. Io sono la pioggia, accettami, ma non amarmi. Io sono la pioggia, e per tutto il corso delle stagioni sono caduta per te.**' È tutto così profondo, Kid!" esclamò infine. 
Lo Shinigami annuì. "Lo so," disse, e Liz notò che il suo volto solitamente pallido si era arrossato mentre lei era intenta a leggere. "Ecco perché sono confuso. Solamente leggendo queste poesie, è come se riuscissi a capire... chiunque sia a scriverle" continuò. "E le parole sono bellissime. Quindi era questo il motivo per cui chiedevo se fosse possibile innamorarsi di qualcuno che non hai mai incontrato. Non so chi sia questa autrice follemente innamorata, ma..." 
Kid si fermò un attimo, e Liz aspettò che continuasse. Il suo Meister parlò lentamente, dolcemente; "Ma... Credo di essermi innamorato di lei." 
L'arma quasi non andò in estasi. "Awww!" esclamò, "È tutto così dolce! Una coppietta che non si è mai incontrata o parlata, e adesso sono entrambi stracotti l'uno dell'altra!" 
Kid le lanciò una piccola occhiata. "Non sono stracotto," insistette, "sono solo... curioso. Anche se ammetto di ammirarla."
Liz ridacchiò; "Ma se hai appena detto di esserti innamorato?" 
"Beh, questo non significa che sono stracotto," ribatté il Dio della Morte. "Io non sono mai stracotto." 
"E che ne sai? Non sei mai stato stracotto prima d'ora."
"Questo è il motivo per cui so che non mi accade mai." 
Liz gemette per l'esasperazione. "Comunque, dobbiamo capire chi è questa misteriosa ammiratrice."
Kid aggrottò leggermente le sopracciglia. "Sarà praticamente impossibile" mormorò. "Io metto le mie cose nell'armadietto solo prima e dopo la lezione di combattimento, che è subito precedente al pranzo. È un frangente di tempo troppo ampio."
Liz incrociò le braccia e rilasciò un sospiro. "L'unica alternativa a cui posso pensare sarebbero delle telecamere di sorveglianza attorno al tuo armadietto, ma sprecheremmo troppe energie e troppo denaro" disse, stringendosi nelle spalle. 
Il corvino sentì il suo cuore sprofondare; sapeva che non avrebbe avuto alcuna speranza di riuscire a scovare la sua misteriosa ammiratrice, ma avrebbe tanto voluto trovarla. L'unica cosa che gli restava da fare era sperare che lei si sarebbe confessata a lui, un giorno, e presto. 
"Hey ragazzi!" 
Kid e Liz subito si voltarono, mentre Patty si dirigeva verso di loro, con le braccia piene di merendine e barrette dolci. Durante il tragitto ne aveva fatta cadere qualcuna, e perciò Black
Star la stava seguendo come un cane affamato.***
"Ho comprato tutta la macchinetta!" Esclamò la bionda con un sorriso. 
"PATTY!" Urlarono all'unisono Kid e Liz. 

 
~~
 
Kid lanciò uno sguardo torvo al cielo. "Pioggia. Accidenti," mormorò a se stesso mentre guardava gli altri studenti lanciarsi a capofitto all'esterno dopo la fine della scuola. "Speravo che avrebbe smesso, fino ad ora." 
"Ringrazia che abbiamo la pioggia nel deserto, Kid" fece Liz, avanzando senza nemmeno un ombrello. "Le precipitazioni calde durante l'estate ti fanno sentire molto meglio, sai? Sono rinfrescanti." 
"Piove, piove!~" Patty cantava mentre saltellava nelle pozzanghere fuori dalla Shibusen. "Acqua di limone!~" 
Kid aprì il suo ombrello nero con le stampe dell'emblema di Lord Death. "Ad ogni modo, è meglio ritirarsi," affermò, dirigendo gli occhi al cielo. "Da come appaiono le nuvole, dubito che il tempo migliorerà prima di domani." 
Patty saltò in tutte le pozzanghere che vedeva, mentre tornavano alla Villa del Patibolo e, come previsto da Kid, la pioggia si intensificò con l'avanzare del tempo. Quando Kid stava preparando la tavola per la cena, l'acqua scendeva giù a catinelle. 
"Lo senti?" fece a un tratto Liz, mentre versava gli spaghetti dalla pentola ai piatti. 
Kid si raddrizzò e ascoltò attentamente per qualche attimo, ma poi tornò a quello che stava facendo. "Sento cosa?" 
La bionda corrugò la fronte. "Sembra che qualcuno stia bussando." 
"Probabilmente è solo la pioggia, Liz" rispose lui scrollando le spalle. 
La partner lo guardò per un attimo, ma poi alzò un sopracciglio. "Perché ci metti così tanto a sistemare la tavola?" 
Kid le rivolse uno sguardo esplicito. "Simmetria" rispose semplicemente, e poi ritornò a lavoro. Liz alzò gli occhi al cielo e poi riportò la pentola in cucina.  
Dopo un po', il giovane Shinigami fece un passo indietro per poter ammirare il suo capolavoro. 
"Perfetto" sorrise a se stesso. "Ora è il momento di lavarsi le mani" 
Per andare dalla cucina al bagno, Kid doveva passare attraverso un corridoio con una porta a vetri. Durante il tragitto si fermò per qualche istante in piedi, immobile, ad ammirare la vista dell'acquazzone. 
"Io sono la pioggia, accettami, ma non amarmi.
Le sopracciglia di Kid si inarcarono e lui si allontanò dal vetro oscurato, mentre il pensiero della sua anonima poesia d'amore tornava a galla nella sua mente. Fece per ricominciare a camminare, ma poi l'udì.
Qualcuno che bussava. 
Con una graduale tensione, carica di quella nota tragicomica tipica dei film horror****, il corvino si voltò nuovamente verso la vetrata. Solo allora un lampo tuonò al momento giusto per illuminare il volto fugace al di là del vetro. 
Kid sussultò e si lasciò scappare un urlo di shock; anche il viso fuori dalla finestra se ne fece scappare uno. Il corvino sentì il cuore pulsare dritto nelle sue orecchie, ma poi lo spavento lo abbandonò, quando realizzò di chi fosse quella faccia.
"Aspetta... Ma non era Crona?" Pensò, avanzando per l'ennesima volta verso la vetrata. Diede una sbirciata fuori e cercò di vedere in mezzo a quel deprimente diluvio, quando di nuovo un fulmine illuminò il cielo: la figura di Crona era chiaramente riconoscibile mentre se ne stava lì, accanto alla Villa.
"Posso entrare?" La sua preghiera poté per poco essere udibile, sotto lo scroscio della pioggia e attraverso il vetro. Kid rimase a fissarla incredulo per un attimo, ma poi subito annuì. 
"Vai dalla porta principale!" Esclamò, indicando la direzione generale dell'entrata. Crona fece un cenno affermativo con il capo e cominciò a correre verso la facciata anteriore della Villa. Lo Shinigami si irrigidì leggermente, preoccupato che lei potesse in qualche modo scivolare sull'erba bagnata del prato, mentre anche lui si dirigeva correndo verso l'ingresso. 
Kid spalancò la porta non appena l'ebbe raggiunta, ma Crona l'aveva già superato per via della sua lunga falcata. Si precipitò subito all'interno, tremante. 
"G-Grazie" balbettò. Kid annuì. 
"Figurati" rispose. I suoi occhi scrutarono la figlia della strega, osservandone la figura ormai fradicia. Le sue braccia incrociate al petto cercavano di riscaldare le sue spalle sottili e il suo vestito era zuppo d'acqua. Perfino i suoi capelli, le cui punte erano solitamente arricciate all'insù, erano completamente dritti e allisciati dalla pioggia.
Kid sospirò. "È meglio se ti riscaldi e ti asciughi. D'accordo?" 
Crona annuì, ma poi fece un piccolo starnuto. Kid non poté evitare di sorridere: era uno di quegli starnuti delicati, acuti, che la facevano assomigliare a una lontra squittente. 
"Che tenera" pensò tra sé e sé, ma subito spalancò gli occhi. Respinse velocemente quel pensiero e posò una mano sulla spalla di Crona. 
"Abbiamo degli asciugamani che potresti usare, e sono sicuro che Patty o Liz hanno dei vestiti che potresti prendere in prestito. Sicuramente Patty avrà una taglia più simile alla tua." Asserì sorridendo. 
"C-Certo" balbettò ancora Crona, mentre il corvino la guidava verso la stanza della partner più giovane. Tuttavia, lui si fermò subito dopo aver fatto solo due passi; Kid sospirò e abbassò lo sguardo, dirigendolo verso gli stivali di Crona. Aveva distintamente sentito dei rumori sospetti, mentre lei camminava. 
"Forse è meglio se prima ti togli le scarpe e le calze" disse. Anche Crona guardò in basso verso gli stivali e annuì nuovamente. Si piegò e se li levò, lasciandosi a piedi nudi; Kid notò che le sue dita dei piedi erano quasi raggrinzite, come se questi fossero stati bagnati per un bel po'. 
"Per quanto tempo sei stata sotto la pioggia?" Domandò, mentre la osservava togliersi le calze - un paio che le aveva regalato Maka: rosa con disegnini di gatti. 
La giovane dai capelli rosa si fermò per un attimo a pensare, con una calza in mano e l'altra ancora indosso. "Credo... Forse due ore?" 
Kid spalancò gli occhi. "Due ore?!" Ripeté, sconvolto. "Perché sei stata sotto la pioggia per due ore?!" 
Crona si irrigidì leggermente per l'improvviso innalzamento del tono di voce, ma rispose. "Beh... Sono uscita per comprare delle ciambelle perché Ragnarok aveva fame, e poi alla fine siamo rimasti fuori per un po' perché al negozio di ciambelle c'erano anche Ox e Harvar, solo che io non ho un ombrello e quando ce ne siamo andati stava diluviando. Poi mentre tornavo alla Shibusen sono caduta e la mia chiave mi è scivolata dalla mano - non ho tasche, perciò la tengo in mano - e mi è caduta in un tombino." Disse timidamente. "Ho provato a passare da Maka perché il suo appartamento è più vicino, e così mi sono incamminata fin lì per poi ricordarmi solo all'ultimo che lei e Soul erano fuori in missione." Sospirò. "Non volevo andare da Black
Star perché lui è troppo rumoroso e la signorina Marie vive dall'altra parte della città, e così ho pensato di venire qui e mi sono chiesta se potessi chiedere un'altra chiave per entrare alla DWMA." 
Kid incrociò le braccia. "Assolutamente no" disse fermamente, facendo sbarrare gli occhi a Crona. 
"Cosa? Ma... Perché?" Mormorò lei. "Devo andare a casa..." 
A quel punto, il corvino si inginocchiò accanto a lei, in modo tale che i loro occhi si trovassero allo stesso livello. "Ascolta, Crona. Non ti lascerò tornare fuori sotto quel monsone praticamente apocalittico. Domani potrai venire a scuola con me, ma ti asciugherai qui, mangerai una zuppa calda e passerai la notte qui. Chiaro?" 
Crona fissò Kid, e capì che le stava chiedendo di accettare la sua ospitalità. 
"Um... Uh..." Le sue labbra si mossero per formare versi incomprensibili. "Uh... V-Va bene?" Fece, insicura, ma lo Shinigami sembrò essere soddisfatto delle sue parole e si rialzò. 
"Molto bene allora" disse, porgendole il palmo. Crona sussultò all'inizio, ma poi lentamente prese la mano forte del Dio della Morte nella sua lunga ed esile. Kid sorrise mentre la tirò su. 
"Ora, è meglio se ti cambi i vestiti, poi mangeremo. Liz ha cucinato gli spaghetti." 
Crona spalancò gli occhi per la meraviglia. "Mi piacciono gli spaghetti" disse dolcemente, al che Kid ridacchiò. 
"Allora faremmo bene a prepararti velocemente per la cena"

Dopo essersi riempita con la zuppa, Crona si cambiò e indossò un paio di pinocchietti che le arrivavano fin sopra il ginocchio e una maglietta gialla che le aveva prestato Patty con la scritta in verde che recitava "Central Park ZOO NY" e la stampa di una giraffa. Le sorelle Thompson, come Kid, erano rimaste inizialmente sorprese dopo aver saputo che Crona aveva cercato di entrare in casa sotto l'acquazzone, ma poi Liz tenne a precisare, "Te l'avevo detto che sentivo bussare". In ogni caso, non era particolarmente entusiasta di sapere che non ci sarebbero stati avanzi di spaghetti, dato che avrebbe dovuto preparare due nuovi piatti per Crona e per Ragnarok. 
Dopo cena, Kid ritornò in soggiorno solamente per trovarci Crona, che sedeva sulla sua poltrona. Lei non sembrava averlo notato, dal momento che i suoi occhi blu scuro erano fissi sulle gocce di pioggia che scivolavano giù lungo le vetrate. Era raggomitolata con le ginocchia strette al petto e le braccia attorno alle gambe, con le piccole dita dei piedi che si stringevano e si aggrappavano al tessuto della poltrona. Il giovane Dio della Morte la guardò per qualche istante e così notò che le sue labbra si muovevano leggermente, come se stesse silenziosamente parlando a se stessa; tuttavia, non riusciva a sentire cosa dicesse. Gli unici suoni udibili erano il ticchettio del pendolo dell'orologio del nonno, che si trovava in mezzo a due poltrone ripiegabili in pelle nera, il crepitio della pioggia e i rumori prodotti dal videogame di Patty e Liz nella stanza accanto. 
Lentamente, Kid avanzò verso di lei. I suoi passi non facevano rumore sul soffice tappeto, e Crona non sembrò ancora accorgersi della sua presenza, anche se, adesso, le stava accanto. Solo allora poté comprendere le parole della rosa, e per poco non sussultò per lo stupore quando le udì. 
"Come la pioggia, io cado come acqua mesta ai tuoi piedi, per tutto l'anno, ogni anno. Io sono la pioggia, accettami, ma non-!" Si fermò improvvisamente e Kid vide che si era del tutto pietrificata, mentre guardava verso la finestra, e in quel momento il corvino notò che la sua immagine era riflessa sul vetro. 
Crona si voltò e fissò Kid con occhi sbarrati e pieni di orrore. "Q-Quanto tempo s-sei rimasto lì?!" Esclamò tremando. 
Kid stava già cercando di riprendersi dall'enorme sorpresa, ma riuscì a trattenere quell'emozione dentro di sé. "Non molto," le rassicurò. "Ma mi chiedo", disse poi, lentamente, "dove tu abbia sentito quella poesia." 
La giovane dai capelli rosa sussultò, la fronte imperlata di sudore per via dell'ansia. "Uh... Beh... Io, uh... Io l'ho l-letta" disse, allontanando lo sguardo da quello indagatore di Kid. 
"Ah, davvero? E dove l'hai letta?" Chiese lui. Crona non sembrava per nulla il tipo di ragazza che andava a leggere le cose altrui; e poi, quella poesia lui l'aveva tenuta tutto il giorno in tasca. La toccò con le dita, solo per essere sicuro che lei non gliel'avesse in qualche modo presa - ma, in ogni caso, il solo pensiero che Crona potesse rubare qualcosa a qualcuno era ridicolo. La sua ammiratrice segreta aveva copiato la poesia da un libro? C'era solo un'altra possibile spiegazione, ma non era plausibile. 
Le dita sottili di Crona giocherellavano con quelle dei piedi per il nervosismo. "Su... Su un pezzo di carta." Ammise lei, quieta. 
Il corvino la osservò; ecco la risposta. "Dopo aver eliminato l'impossibile, ciò che resta, per improbabile che sia, deve essere la verità"; così disse l'onorevole Arthur Conan Doyle, e lo stesso valeva per Kid in quel momento. C'era solo una ragazza che viveva alla DWMA, che avrebbe avuto la possibilità di mettere lettere d'amore nel suo armadietto prima che chiunque altro arrivasse a scuola.
"L'hai scritta tu?" Domandò. Ormai, era sicuro al cento per cento di conoscere la risposta, e continuò ad esserne meravigliato. 
Crona alzò lo sguardo verso di lui, ma poi subito lo riabbassò, affondando il viso tra le sue ginocchia. Annuì, con i capelli rosa che sfioravano il tessuto dei jeans. 
Lo Shinigami continuò a guardarla; e, improvvisamente, capì cosa davvero aveva osservato. 
Con le sue poesie, Crona aveva mostrato a Kid la sua anima. Non era come la Percezione dell'Anima, per cui un Maestro d'armi era in grado di vedere l'apparenza esterna dell'Anima: Crona gli aveva rivelato la sua interiorità, com'era fatta dentro. Ogni poesia diceva qualcosa su di lei: a cosa pensasse, di cosa avesse paura, cosa le piacesse, e anche i pochi e brevi sprazzi di felicità che aveva vissuto nel suo al contrario tetro passato. 
Tutte le poesie, però, nonostante la diversità degli argomenti, avevano qualcosa in comune: Kid. Finivano tutte con lui, con un paragone che riguardava qualcosa di lei e ciò che invece lei adorava del giovane Shinigami. Ogni foglietto di carta finiva con lui e con ciò che lei provava nei suoi confronti. Il suo mondo ruotava attorno a Kid, e lui non se ne era nemmeno accorto. 
Kid sorrise lentamente; Crona aveva dimostrato di essere tanto bella dentro quanto carina nel di fuori. 
"Crona" disse, alla fine. La Meister dai capelli rosa si voltò di poco, così che fosse visibile solo uno dei suoi occhi, mentre lo guardava. "Vorrei ringraziarti per tutte quelle poesie. Ne ho apprezzato molto ogni parola" 
Crona sbatté le palpebre, fissandolo incredula. "Ti..." Disse debolmente, mentre, senza fretta, si distendeva un po' di più. "Ti... sono piaciute?" 
Kid annuì. "Certo. Erano meravigliose. Ogni singola poesia."
Crona piegò da un lato la testa. "Tutte e ventisei?" 
Kid sorrise teneramente. "Tutte e ventisei." affermò. "Perciò vorrei ringraziarti con un piccolo regalo." 
I suoi occhi blu scuro lo guardarono con curiosità. "Davvero?" 
Il corvino annuì nuovamente. "Sì. Però devi chiudere gli occhi: prometto che sarà una bella sorpresa." 
La giovane sembrò per un attimo preoccupata, ma poi abbassò le palpebre. "Pronta... Credo..." Disse silenziosamente. Kid sorrise e si piegò di più verso di lei; poteva sentire il suo respiro, mentre i loro visi si facevano sempre più vicini. 
La sua audacia minacciò di abbandonarlo per un momento. E se non le fosse piaciuto? Se l'avesse spaventata? Stava per tirarsi indietro, ma poi scosse la testa. I suoi occhi si riempirono di risolutezza e, improvvisamente, annullò la distanza che lo separava da lei. 
Crona si irrigidì, ma con grande sorpresa di Kid, poi, si rilassò. Le sue labbra erano morbide, e lui fece tutto il possibile pur di mantenere casto quel bacio: d'altronde, non voleva intimorirla, nonostante la forte tentazione di andare più a fondo, in quelle labbra delicate. 
Kid si distaccò solo dopo qualche secondo, ammirando con occhi mezzi socchiusi le grandi, profonde pupille di Crona. La Meister dai capelli rosa ricambiava il suo sguardo. 
"Io..." Disse poi lei, dopo un minuto. "Hai... Un foglio e una penna?" 
Kid sbatté le palpebre; non era esattamente la reazione che si sarebbe aspettato. "Uhm... Sì, ma perché?" Fece lentamente. 
Le iridi della giovane tornarono ad essere sfuggenti. "Io d-devo scrivere più poesie", confessò, "Così... Così posso essere di nuovo ringraziata." 
Kid la guardò incredulo ancora per un attimo, ma poi allargò le labbra in un dolce sorriso. "Certo" disse, ridacchiando tra sé e sé. 
Lui si era innamorato della sua ammiratrice segreta sin da prima di conoscere la sua identità; ma, ora che la conosceva, la amava decisamente di più. 



* La parola "fall" significa "caduta"; in inglese, però, fall potrebbe anche acquisire il senso di "innamorarsi". Ora, il parallelismo in inglese è facile, è in italiano che non rende; non sono riuscita a trovare una traduzione migliore purtroppo. Mi è stato difficile trovare una soluzione adatta senza che l'associazione "foglie che cadono/pioggia che cade - innamorarsi" dell'autunno non venisse eliminata. 
** Ritengo opportuno scrivere la poesia intera qui in inglese, dato che rende molto di più (ho sempre fatto schifo con le poesie, io): "Like the rain, I fall like liquid melancholy to you, throughout the year, every year. I am the rain, for you accept me but do not cherish me. I am the rain, for in all seasons I have fallen for you."
*** In realtà Black
☆Star viene paragonato a "un'oca affamata", ma in italiano non suona splendidamente ahahah
**** Sono stata un sacco di tempo su questa frase per poterla tradurre al meglio. L'originale sarebbe: "With the cliché gradual jerkiness that's frequent to horror movies, [...]". Cioè, la parola "jerkiness" per me è una di quelle parole intraducibili, perché se in italiano "jerk" viene tradotto con "babbeo, tonto", allora jerkiness in questo caso non ha il senso di "tontaggine", ma qualcosa di... Non so spiegare, qualcosa che fa pensare proprio al tragicomico, qualcosa che fa ridere. 





Note della traduttrice
Ehilà! So bene di non aggiornare da molto; questo capitolo era mooolto lungo e dato che faccio l'ultimo anno di liceo non riesco a trovarmi molti buchi liberi. :( Alla fine, però, ce l'ho fatta! Anche se ci sono delle cose di cui ho parecchi dubbi, ma okay-
Per quanto riguarda questo capitolo, io personalmente l'ho adorato! Ma, vabbe, io sono di parte perché adoro tutto ciò che quest'autrice scrive. Tra parentesi, l'autrice ha aggiornato fino al nono capitolo! Il che in realtà è molto buono, dato che si tratta di una Raccolta vera e propria sulla CroKid, che non si sa quando finirà - probabilmente solo quando l'autrice smetterà di avere ispirazione per questa fantastica coppia. 
In particolare, questo capitolo era molto fluff; i due precedenti erano più ironici, un po' più comici, diciamo così. Questo era concentrato sulle cose tenere; e il prossimo... Beh, vi posso dire che il prossimo è il mio capitolo preferito. Secoondo me è quello che più le è riuscito, dal punto di vista di feels. Sì, perché la storia successiva a questa è veramente... strappafeels, davvero. E per questo motivo mi sto adoperando a tradurla subito, perché la amo con tutto il mio cuore. Probabilmente, è la mia One Shot preferita sulla CroKid, in inglese. <3 
Ringrazio tutti per aver letto e per seguire questa raccolta! Vi raccomando, non perdetevi il prossimo capitolo perché è bellissimo! E poi, dimenticavo: cercherò di rispondere il prima possibile alle recensioni e informerò l'autrice di aver aggiornato! Se volete chiederle qualcosa, posso fare da tramite! :) 
A presto! 
Erin_Scythe alias Euphemia 


   
 
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