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Autore: Coxin98    24/02/2016    3 recensioni
Storia scritta dal punto di vista di Beast Boy, che narra come lui e Raven si sono innamorati
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beast Boy, Raven
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 11: IL GUAIO “ Forza. Dimmi chi è Terra, è impossibile che si comporti così con te se vi conoscete da poco più di un giorno.” “Ehm, Corvina, lei è…è matta da legare!” “Cosa ti ho detto moccioso? Potrà anche essere pazza, ma avrà significato qualcosa per te, anche in passato” “Sì, in effetti sì, è giusto. Vieni con me.” La guidai nella mia stanza e sbarrai la porta. “Il vero nome di Terra è Tara Markov ed era una mia cara amica d’infanzia. L’ho conosciuta quando avevo cinque anni e giocavamo sempre insieme: mi dispiace dirtelo solo adesso, ma lei è stata molto più di un’amica per me, il mio primo amore. Mi sono fidanzato con lei quando avevo tredici anni e ci siamo lasciati quando io sono stato ammesso al gruppo dei Titans. Ma ora è tornata ed è evidentemente impazzita. Vuole riconquistarmi e, testarda com’è, non si fermerà prima di esserci riuscita.” “ Quindi per te ora sono un peso inutile vero?” “Ma che stai dicendo? Tu per me non sarai mai un peso Corvina, tu sei la persona più importante della mia vita!” Lei mi credette ed uscì. In quel momento suonò l’allarme: erano gli H.I.V.E Five. Durante la battaglia Terra si rese utile, ci aiutò a sconfiggerli, ma mi stava un po’ troppo vicino: fino alla fine dello scontro rimase al mio fianco e, se devo essere sincero, la cosa non mi dispiaceva più di tanto, anche se la odiavo. Dopo la nostra schiacciante vittoria, combinai un guaio: decisi di fare una sorpresa a Corvina ed andai nella sua stanza. La trovai intenta a meditare dentro un cerchio tracciato con una sostanza simile al sale: ben consapevole del fatto che non amava essere disturbata, attesi che finisse. Subito dopo le chiesi: “Corvina, oltre a tutti i tuoi poteri, puoi leggere il futuro?” “Certamente, perché?” “ Potresti predirmelo? Vorrei essere sicuro che non mi succeda nulla di male.” “ D’accordo. Sappi solo che, se il tuo futuro cambia, io non sono responsabile in alcun modo.” “Come fa il futuro a variare?” “Dipende dalle azioni che compi nel presente. Vogliamo cominciare?” “Certamente. Non troppo lontano però, nel senso, mi predici ciò che farò tra una settimana?” “D’accordo.” Ciò che mi rivelò non fu affatto piacevole. “Vedo…. qualcosa che si rompe, due persone insieme che litigano, una delle due si inginocchia davanti all’altra, chiede perdono, ma l’altra non vuole ascoltarlo e poi….” Non riuscii a sapere altro, perché Corvina svenne. Quando riprese i sensi mi chiese cosa fosse successo. “Mentre mi predicevi il futuro sei svenuta. Perché?” “BB, non lo so. E ti assicuro che è la prima volta che mi succede. Vattene, per favore, devo parlare con le mie emozioni.” “Come vuoi” ed uscii dalla sua stanza, ma la vidi tirare fuori uno strano specchio, che la risucchiò subito dopo. Fuori dalla camera, incontrai Terra. “Ci stavi spiando per caso?” “Veramente no, passavo solo di qui. Posso parlarti un attimo?” “Vuoi ancora minacciarmi? Vuoi di nuovo fare una scenata di gelosia?” “No Gar, tutt’altro. Ti prego, ascoltami, ti giuro che è l’ultima volta che ti chiedo di starmi a sentire” “D’accordo, ma che sia una cosa veloce.” “Gar, mi dispiace. Ci ho riflettuto molto e ti chiedo perdono per ciò che ti ho detto. Non ti starò più addosso se lo desideri, ma ti prego di restare buoni amici. Ora tu mi odi e ne sono consapevole, ma, per favore, dammi un’ultima possibilità, per ricucire un rapporto solido di amicizia. Solo questo.” Fui indeciso: fino a pochi minuti prima, la odiavo con tutto me stesso ma, dato che detesto contrariare le ragazze, accettai. “D’accordo Terra, ma se vuoi che funzioni e, soprattutto, se non vuoi ucciderti, non dire nulla a Corvina.” “Sì, certamente.” In poco tempo, Terra si guadagnò la fiducia di Cyborg, Stella e Robin: durante le missioni, eccelleva nell’arte del combattimento e con il suo potere, cioè il manipolare le rocce, offriva un aiuto importante. Si conquistò a fatica anche la fiducia di Corvina (stentai a crederlo) e poi, con molta difficoltà anche la mia: dopo cena Corvina si mise a meditare sul divano con Stella, Cyborg giocava ai videogiochi con Robin e Terra era andata ad allenarsi fuori. Io decisi di andare un momento nella stanza di Corvina e trovai quello strano specchio. Lo trovai strano perché la mia ragazza non mi sembrava una da trucco e robe varie, ma dopo un po’ iniziai ad osservarlo meglio: era tetro e cupo, con riflessi violacei. Mentre lo contemplavo, un’ombra nera uscì fuori dall’oggetto ed io combinai un guaio di proporzioni gigantesche, se non di più: per lo spavento lasciai cadere lo specchio ed il vetro andò in mille pezzi. Terrorizzato, raccolsi i frammenti e li nascosi, rimediando dei profondi tagli alle mani, poi uscii dalla stanza chiudendo bene la porta. Pallido come un morto (nel senso, il mio colorito era verde chiarissimo) mi trovai davanti Corvina. “BB, cosa ti è successo alle mani?” “B-b-beh, m-m-mi sono tagliato c-c-con dei v-v-vetri...” “Dammi qua” disse, afferrandomi gli arti superiori. Provai un senso di terrore indescrivibile, ma mi tranquillizzai subito quando vidi che me le stava curando. Prima o poi però mi avrebbe scoperto, e la cosa non si fece aspettare. Infatti la mattina dopo, abbastanza presto, si sentì un urlo da fracassare i vetri (infatti si ruppero) della Torre: era di Corvina, che subito dopo gridò: “CHI HA ROTTO IL MIO SPECCHIO PER LA MEDITAZIONE?” Cogliendomi in flagrante mentre cercavo di svignarmela mi disse, con una tranquillità poco rassicurante: “Beast Boy…..sei stato tu?” “Eeeeeeehm, sì, ma non l’ho fatto app…” “ Non m’importa se l’hai fatto apposta o no. Quello era lo specchio che conteneva tutte le mie emozioni. Se sono sparse per la città e qualcuno le vede è la fine!” “ Scusa Corvina, sono quelle le tue emozioni?” chiese Robin guardando fuori. “ Purtroppo sì e se Rabbia si scatena potrebbe anche fungere da tramite per il portale.” “ Quale portale?” le chiese il nostro leader. “ Niente, andiamo.” Poi disse, rivolta a me: “I conti li faremo più tardi, se riusciremo a catturarle tutte.”
   
 
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