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Autore: Coxin98    27/02/2016    3 recensioni
Storia scritta dal punto di vista di Beast Boy, che narra come lui e Raven si sono innamorati
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beast Boy, Raven
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 12: TRADIMENTO Fu meno facile del previsto: le sue emozioni erano molto veloci a muoversi e molto brave a nascondersi. Con abbastanza facilità riuscimmo a recuperare Pigrizia. Tristezza fu individuata dai raggi x di Cyborg (si era mimetizzata), Felicità non stava ferma un attimo, ma Robin e Stella riuscirono a catturarla, io dovetti, a malincuore, imprigionare Passione. Perché a malincuore? Perché non faceva altro che baciarmi e non mi dispiaceva per niente. Per Rabbia fu tutta un’altra faccenda, perché Terra riusciva a tenerle testa, ma solo Corvina poteva sconfiggerla: dopo un combattimento agguerrito tra lei e la sua emozione, Corvina riuscì a spuntarla, ma qualcosa mi faceva pensare che non si sarebbe conclusa qui. Infatti, tornati alla T-Tower, io stavo riposando tranquillamente quando la mia ragazza fece irruzione nella mia stanza e mi disse: “Hai idea di cosa sarebbe successo se Rabbia avesse risvegliato Trigon? Saremmo tutti morti, non te ne rendi conto? Te la farò pagare cara!” Presi tante di quelle botte da non riuscire neanche ad elencarle: da bravo cavaliere quale mi reputo, non reagii, lasciandomi ridurre in fin di vita. Non so se per rimorso oppure per non far scoprire nulla agli altri, mi curò tutte le ferite e tutte le ossa rotte. “Grazie Rach.” “Non chiamarmi mai più così. Mai più mi hai sentito? Non voglio più sentire parlare di te.” “Cosa?” “Mi hai sentito benissimo. Ora fuori di qui.” “Ehm, Corvina, questa è la mia stanza.” Se ne andò sbattendo la porta. Pensai che stesse scherzando, quindi non ci pensai troppo, ma la mattina dopo non mi rivolse davvero la parola, né mi aiutò mentre combattevamo. Così decisi di andare nella sua stanza per chiederle spiegazioni: tutto ciò che rimediai fu un braccio rotto, due occhi neri e un’altra sfuriata riguardo all’incidente del giorno prima. Mi rinnovò il suo disprezzo nei miei confronti e fu sul punto di uccidermi, ma Passione uscì (pensai di sognare) dalla sua testa e mi salvò la vita. “BB, non riuscirò a tenerla buona ancora per molto, esci da qui e non tornarci per un bel pezzo!” Scioccato, me ne andai quasi senza rendermene conto, ma ebbi il coraggio di origliare attraverso la porta: la sentii mentre parlava con Passione e sentii queste parole: “Passione, mi dispiace. Voglio solo fargli capire che ha rischiato di ucciderci tutti con la sua sbadataggine.” “Uccidendolo? Bel modo, complimenti. Ora tu vai in camera sua, gli chiedi scusa per aver cercato di ammazzarlo e lo perdoni per aver rotto il tuo specchio.” In quel momento mi mutai in un insetto e vidi tutte le altre emozioni uscire e litigare tra loro, solo Pigrizia se ne stava in disparte. “Ora basta! Tornate subito nella mia testa, voglio stare sola.” Feci in tempo a vedere Rabbia dire qualcosa a Corvina. Poi nient’altro, perchè decisi di aver sentito abbastanza e me ne andai. Una volta fuori ripresi il mio vero aspetto ed andai nella mia stanza. Mio malgrado, mi addormentai solo all’alba e feci uno stranissimo sogno: un forziere dove vi erano alcune particolari pietre preziose. Un’ ametista che si spezzava, mentre davanti a lei c’erano uno smeraldo ed un lingotto d’oro. Senza l’ametista il forziere diventava grigio e vuoto, mentre tutte le altre pietre la rimpiangevano, poi un rubino enorme distruggeva il forziere ma l’ametista si ricomponeva e con un insolito splendore polverizzava il rubino, mentre il lingotto d’oro diventava grigio e poi riprendeva colore vicino ad uno zaffiro. Non chiedetemi cosa sogno di notte, perché non lo so nemmeno io. Avrei capito solo più tardi che sarebbe stato una specie di profezia. Dormii un po’ più del previsto e fui risvegliato da un secchio d’acqua gelida: era Robin, che mi disse: “Muoviti pelandrone, è la prima volta che riposi così tanto! Abbiamo ricevuto una chiamata dalla polizia, Adone è tornato e vuole vendicarsi di te!” “D’accordo Robin, arrivo, solo un momento…” “No ti muovi adesso. Se tra due minuti ti trovo ancora qui ti sveglio a furia di calci” Riuscii a svegliarmi in fretta e raggiunsi i miei compagni. Adone era diventato più forte dell’ultima volta e ridusse in fin di vita Robin, Corvina e Terra, disattivò, non so come, Cyborg e mi riempì di botte. Stava per uccidermi ma Terra, prima di svenire, riuscì a tramortirlo. Alla T-Tower tutti si congratularono con lei per la sua prontezza di riflessi, ma io preferii ritirarmi nella mia stanza: lì ricevetti la visita di Corvina che mi disse: “Garfield, dobbiamo parlare: credo di essere cambiata da quando mi hai rotto lo specchio. Sono diventata molto aggressiva nei tuoi confronti e ti chiedo perdono.” Mentre mi curava le ferite della battaglia continuava a chiedermi perdono, ma io feci, probabilmente, uno degli errori più grandi della mia vita. Le risposi: “ Quindi hai deciso di ascoltare Passione vero?” “Si, è così. Ma…un attimo: come fai a sapere che io ho parlato con le mie emozioni? Mi hai spiata?” Con tutta tranquillità le dissi: “Sì. Perché?” “Adesso sono arrabbiata: non permetterti più di spiare ciò che faccio nella mia stanza. Capito?” “D’accordo, d’accordo, ma posso sapere cosa ti ha detto Rabbia dopo che me ne ero andato?” “Mi ha consigliato di lasciarti! Ed io non ho voluto ascoltarla, ma vedendoti così sfrontato credo di darle ascolto.” Mi spaventai molto e le dissi: “No Rachel, ti prego non farlo! Voglio dire, Corvina, non farlo. Morirei se succedesse: sei l’amore della mia vita, non potrei sopportare il tuo abbandono!” “Non sono affari miei. Sto pensando seriamente di mollarti, quindi non irritarmi ulteriormente, perché fai un passo falso e non mi vedrai mai più.” “Non farò nulla, te lo prometto.” Tuttavia non mantenni la mia promessa perché, frustrato dalla situazione, andai non nella stanza di Cyborg (per ricevere conforto dal mio migliore amico), ma in quella di Terra, a cui raccontai tutto: lei ascoltò attentamente la mia situazione e mi rivolse parole che, in quel momento, mi sembrarono molto dolci: “Gar, non aver paura, ci sono io con te, appoggiati a me. Sono una tua amica e ti voglio aiutare.” “Come potresti aiutarmi, tu?” “Credo di avere un’idea…” Essendo molto debole in questioni di questo genere, cedetti alla tentazione e la baciai sulle labbra, con trasporto. Nessuno di noi due si accorse che la porta della stanza era aperta: fu allora che successe l’irreparabile. Tutti gli oggetti di vetro della Torre si frantumarono: mentre stringevo ancora Terra, mi trovai davanti una Corvina che dire incandescente per la rabbia è dire poco. Dalla predizione che mi aveva fatto era passata esattamente una settimana.
   
 
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