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Autore: Rinchan39    28/02/2016    2 recensioni
Nel regno dei demoni si narra che il legittimo erede al trono avrà gli occhi color del cielo. Dopo secoli la profezia si avverò,ma nessuno avrebbe mai detto che l'erede sarebbe stata una ragazza apparentemente umana, che viaggiava in compagnia di 2 demoni. Tra mille insidie la nostra Rin riuscirà a scoprire la verità sulla sua famiglia e le sue origini? E Sesshomaru accetterà il fatto di non essere il principe dei demoni?
Genere: Avventura, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Rin, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Presto correte! C'è una ragazza priva di sensi sulla riva del fiume!- gli abitanti del villaggio accorsero a controllare, e vi trovarano una racazza umana di ca.12 anni, dalla pelle color della porcellana, ma pieno di graffi e dai capelli più neri dalla pece, arruffati, ma comunque lisci. Portava un codino laterale, legato da un nastrino blu notte.
Questa indossava un kimono del medesimo colore del nastrino, fatto di seta finissima, chiaro segno di discendenza da una famiglia nobile. All'estremità delle maniche della gonna si potevano vedere dei fiori di monoi e di loto argentati ricamati a mano e l'obi era del medesimo colore dei fiori. Purtroppo quel bellissimo kimono era totalmente tracciato, lasciando intravedere a tratti la pelle tutta tagliata della ragazza. Si trovava in condizzioni penose, quindi la portarono d'urgenza dalla vecchia Kin, la figlia del capovillaggio, nonché sacerdotessa del villaggio.
Una volta portata al cospetto di Kin, essa rimase scioccata dallo stato pietoso in cui si trovava la giovane. Dopo averle levato il kimono, trovò una profonda ferita da artigli che partiva da sotto il seno sinistro, estendendosi per tutto il ventre, fino al fianco destro. Probabilmente era stata attaccata da qualcuno che la voleva morta. Molto probabilmente un demone.
Dopo aver lavato e curato le varie ferite della giovane, la mise a riposare in una capanna abbantonata, ma comunque ben mantenuta.
Rin si risvegliò con un forte mal di testa. Non riuscendo a capire dove si trovasse, tentò di mettersi a sedere, ma un dolore lancinante al ventre la costrinse a ristendersi. Cominciò a guardarsi intorno e capì che si trovava in una capanna. Ad un certo punto scorse l'esile figura di una miko. Era abbastanza piccola di statura, ma era molto graziosa. I lunghi capelli bruni erano raccolti in una coda alta e i suoi occhi color cioccolato la guardavano in un misto di sorpresa, e odio. Un momento...odio!?! Odio per cosa poi? In men che non si dica quella donna le si avvicinò e la alzò per la gola con un solo braccio.
-TU! COME FAI AD ESSERE ANCORA VIVA!!!!! DOVRESTI ESSERE MORTA GIORNI FA'!!!- Kin assunse la sua vera forma, cioè quella di un demone topo. Rin era terrorizzata e non sapeva cosa fare.
-Ho già detto a tutto il villaggio che sei morta, perciò ora tu te ne andrai da quì. Che ti piaccia oppure no.- la voce di Kin era fredda e distaccata. Detto
ciò prese Rin di peso e la portò fuori dal villaggio, stando bene attenta a non farsi notare dagli abitanti.
La miko-demone camminò per svariati minuti, fino a raggiungere una radura molto lontana dal villaggio. Si fermò di colpo e scaraventò Rin a terra e senza dire una parola se ne ritornò al villaggio, lasciando la ragazza in balia della notte e dei suoi demoni. Non potendo muoversi, Rin dovette rimanere sdraiata sull'erba umida.
 Era ormai notte fonda, quando Rin sentì dei rumori provenire da dietro di lei la fecero girare di scatto procurandole una fitta lancinante al ventre. Ad un tratto scorse un enorme drago a due teste. Sembrava molto irequieto, lo capiva dai suoi lamenti e dai suoi movimenti pieni di rabbia e agitazione. In sottofondo sentiva una voce gracchiante e molto, ma molto irritante.
-Ah-Un!! Stai buono per una volta!- era stata quella voce irritante a parlare. Dunque quel drago doveva chiamarsi Ah-Un... Quando il demone-drago le si piazzò davanti, lei prese tutto il coraggio e la calma che aveva in corpo e a fatica si alzò per poi guardare Ah-Un dritto negli occhi.
-Buono Ah-Un, buono- raccolse una pesca dell'inferno e gliela porse, non smettendo mai di interrompere il contatto visivo con il demone-drago. Lei gli si avvicinò con calma, stando bene attenta a non spaventare il demone. Ah-Un fece lo stesso, e con molta cautela mangiò il frutto che Rin gli stava porgendo. Poi lui gli si avvicinò e si fece coccolare da Rin, la quale non se lo fece ripetere due volte.
Dal canto suo, Jacken, rimase a bocca spalancata nel vedere Ah-Un che si faceva accarezzare VOLONTARIAMENTE da qualcuno.
-M-ma-mamamamama...COMEDIAVOLO HAI FATTO STUPIDA RAGAZZINA!- chiese Jacken, balbettando e urlando al contempo per lo stupore. Erano anni che conosceva quel drago e mai, ma proprio mai lo aveva visto in "coccole-mode on".
Jacken stava continuando ad urlare dallo stupore, quando un'imponente figura si presentò alle sue spalle.
-Cos'è tutto questo baccano?- chiese l'anonima figura con voce fredda e tagliente come il ghiaccio.
Rin smise per un attimo di giocare ad acchiapparella con Ah-Un per vedere chi avesse parlato. Quando si girò e vide l'uomo credette di avere davanti un dio. Un uomo alto e muscoloso, con lunghi capelli lisci dai riflessi argentati, che gli ricadevano morbidamente sulle possenti spalle. Il viso aveva lineamenti duri, ma la contempo morbidi. Sugli zigomi aveva due striature color magenta e sotto la frangetta argentata si poteva chiaramente vedere una mezzaluna violacea, ma la cosa che la rapì di più furono gli occhi color del sole con gocce d'oro. Quel dio indossava un kimono color del latte con ricami rossi e sulla spalla destra portava un vaporoso pelliciotto e per finire, infilate nella cintura, portava tre spade. Era chiaramente un demone. Un demone dall'aspetto di un dio.
-P-padron Sesshomaru... siete già tornato!?!-chiese Jacken, che si zittì suito, quando il suo padrono lo fulminò con lo sguardo.
-Come hai fatto a farlo calmare e persino a farlo giocare con te?-chiese Sesshomaru impassibile come sempre.
-Io non lo so...mi sono semplicemente avvicinata a lui con un frutto, lui l'ha mangiato e poi abbiamo cominciato a ricorreci. Perché me lo chiedete?- chiese Rin abbastanza stranita da quella domanda, ma non ricevette risposta dal demone maggiore.
-Come ti chiami-una domanda tanto semplice per tutti, ma per qualche strano motivo a Rin fu come una richiesta di matrimonio da quanto era felice per quella semplice domanda. Dopo qualche istante ad essersi persa (di nuovo) nei suoi occhi gli rispose.
-Rin...mi chiamo Rin. E se posso chiederlo,  qual' è il vostro?- Sesshomaru la guardò "stranito". Non lo conosceva? Non aveva mai incontrato un essere vivente che non lo conoscesse, o per lo meno che non avesse mai sentito parlare di lui.
-Sesshomaru- rispose, dopo aver riflettuto per qualche momento.
-Cosa ti sei fatta al ventre? Stai sanguinando- già, perché stava sanguinando? Che l'avesse fatto Ah-Un giocando? O magari era caduta su un sasso? Oppure... Ma cosa andava a pensare?!? Da quando si preoccupava di un'insulsa umana che nemmeno conosceva?!?
Rin dal canto suo lo guardava con uno sguardo a dir poco indecifrabile. Come mai un demone che nemmeno la conosceva, le chiedeva il motivo del suo sanguinamento? Non fece nemmeno in tempo a rispondere che Sesshomaru le si avvicinò, si tagliò il palmo della mano con un artiglio e posò la sua mano sul ventre sanguinante della ragazza. Quando i due sangui entrarono in contatto, Rin dovette contrarre il viso in una smorfia di dolore, dato che la ferita bruciava in modo sconvolgente.
- Quando il sangue demoniaco entra a contatto con quello umano, la ferita di quest’ultimo si rigenera co tempi demoniaci- notando l’espressione stranita di lei, lui le aveva risposto a quella muta domanda. Il perché aveva fatto quel gesto non lo sapeva nemmeno lui, ma decise di chiederselo, sapendo benissimo che non avrebbe trovato risposta. Quando staccò la sua mano dal suo ventre, si preparò a prenderla in
braccio. Sapeva benissimo che sarebbe svenuta, a causa del sangue estraneo nel suo corpo. Infatti, dopo pochi istanti, Rin svenne, ma non fece in tempo a toccare terra, che Sesshomaru l’afferrò prontamente per i fianchi e se la portò al petto, come se la volesse proteggere. Neanche lui aveva capito bene il motivo del suo comportamento, ma decise comunque di portarla con se. In qualche modo si sentiva legato a quella ragazzina. Così chiamò Ah-Un e lo fece sdraiare sotto una quercia e poi vi posò sopra Rin, ancora priva di sensi. Fatto ciò si sedette sopra un ramo della quercia e vegliò su Rin per tutta la notte, in attesa di poter rivedere quei suoi occhi, che se pur scuri, brillavano di luce propria.
 
 
 
 
 
Salve a tutti ed eccomi tornata!
Scusate il mio ritardo, ma dopo le vacanze ci hanno messo sotto con le interrogazioni quindi… ok lo ammetto non avevo ispirazione per questo capitolo, ma alla fine ho aggiornato no? In ogni caso spero che il capitolo vi sia piaciuto! Ci vediamo alla prossima!
Saluti Rinchan!
   
 
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