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Autore: littlegiulyy    28/02/2016    1 recensioni
Miley è una ragazza di 18 anni, fa parte del branco della tribù dei Wintu che hanno origini Californiane. Lei e il suo branco stanno per partire per un'avventura che la legherà a moltissime persone a La Push e alcune persone le sconvolgeranno la vita a partire da Embry Call. Il nuovo branco sta per raggiungere La Push per aiutare i licantropi di Forks e i Cullen nello scontro con i Volturi.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Embry Call, Nuovo personaggio, Quileute, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Breaking Dawn
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CAPITOLO 18 - "Freedom"

POV MILEY

Corro senza sosta più veloce che posso. Questa foresta sembra non finire mai, in lontananza il rumore del mare raggiunge le mie orecchie ed involontariamente accelero cercando di allontanarmi il più possibile da questo posto. L'aria inizia a mancarmi e la fatica si sta iniziando a fare sentire.
Le ultime parole di Jhonny continuano a rimbombarmi in testa senza che io lo voglia, che senso avranno avuto?
Cerco di trovare un senso a tutto questo ma davvero non ci riesco, non lo conosco neanche… eppure è stato l’unico in grado di aiutarmi, più di una volta. E poi i suoi occhi…
Le mie mani iniziano a tremare impercettibilmente ed una strana sensazione si impossessa di me, so esattamente cosa devo fare.
Mi spoglio continuando a correre senza fermarmi e dopo essermi legata i vestiti alla caviglia finalmente cedo sotto la pressione di questa trasformazione che spingeva da ore per avvenire.
I rumori si fanno molto più chiari e ogni cosa intorno a me mi pare più definita non appena apro gli occhi, senza perdere neanche un attimo accelero sempre di più e mi do una bella spinta con le zampe posteriori.
Voglio tornare a casa. Voglio tornare da Embry.
Continuo a correre guardando dritto davanti a me senza mai girarmi indietro.
Improvvisamente un mare di voci entrano nella mia testa senza che io possa fermarle.
-“Miley dove diavolo sei? Sono giorni che non abbiamo tue notizie”- riconosco Ryan molto agitato
-“Ley come stai?!Cosa ti hanno fatto?”- mi chiede Logan
-“Facci capire dove sei. Ti veniamo a prendere”- mio fratello. Sempre molto risoluto nelle sue decisioni. Eppure posso sentire quello che prova, la sua angoscia e la sua paura…
-“Ragazzi sto bene. Sono riuscita a scappare, vi spiegherò tutto dopo. Non so precisamente dove mi trovo, so solo di essere in California”- mi concentro molto attentamente su quello che mi sta intorno cercando di trasmettere quelle immagini nelle teste dei miei fratelli in modo più preciso possibile. Le mie zampe non accennano a diminuire la velocità. Devo allontanarmi.
-“Ley continua a correre. Allontanati il più possibile da quel posto”- la voce di Luke è più preoccupata del solito
-“Si ma dove vado? Non posso continuare a correre a caso e per arrivare a La Push ci metterei quasi un giorno intero”- valuto con attenzione ogni ipotesi, quando una che mi salta in mente mi sembra subito la più giusta di tutte…
-“Si Miley facciamo così, ci vediamo a Santa Ysabel, noi ci metteremo in contatto con il branco di La Push e ci vedremo tutti lì per decidere come agire. Adesso corri, pensa a scappare e vai a casa”- conclude Luke con voce ferma e decisa.
Ottimo, adesso so precisamente dove andare. Per un attimo chiudo gli occhi ed inspiro più aria possibile, inizio a correre verso ovest più veloce possibile, quando vari ululati si alzano nella foresta...
Hanno scoperto della mia fuga.
Un'unica preoccupazione percorre la mia mente subito: Jhonny.

POV EMBRY

Stiamo perlustrando la zona da ore ma niente. Dal branco di Ley non ci sono notizie e in questo posto non c’è neanche un segno del passaggi di lupi.
Quil corre affianco a me e mi guarda preoccupato come se potessi scoppiare da un momento all’altro. Ed effettivamente è così, se solo sapessi dove si trova… andrei lì e non ci penserei due volte a sbranarli tutti. Un ringhio spaventoso involontariamente esce dalla mia bocca e Quil si gira nuovamente verso di me.
-“Amico stai tranquillo la troveremo”- cerca di rassicurarmi Quil
-“Avremmo dovuto aver già trovato qualcosa, qualche segno, qualche impronta… e invece niente. Zero di zero. Dove si saranno cacciati?”-inizio subito molto alterato. Non ce la faccio più.
-“Lo so Embry ma innervosendoti non migliorerai di sicuro la situazione. L’unica cosa da fare è continuare a cercare e…”-
-“Ragazzi – improvvisamente Sam interviene interrompendo il nostro dialogo – ho appena parlato con Luke, iniziate a correre più veloce ragazzi ci dirigiamo in California. Miley è riuscita a scappare in qualche modo e si è messa in contatto con il suo branco, si sta dirigendo verso Santa Ysabel quindi andiamo tutti lì e vedremo il da farsi”- al solo udire queste parole il mio corpo si fa incredibilmente più leggero e le mie zampe accelerano sempre di più involontariamente, fino a lasciare Quil molto più indietro rispetto a me. Una sensazione si fa largo dentro di me, una sensazione di ansia mista a sollievo quasi. Il mio cuore batte sempre più forte al solo pensiero che Ley stia bene e che sia riuscita a scappare.
Lo sapevo. Sapevo che ce l’avrebbe fatta. Non poteva che essere così.
Corro sempre più veloce, la voglia di vederla è alle stelle.
-“Te l’avevo detto amico, è una dura”- dice ridendo Jake
-“Li vado a prendere tutti a calci in culo quei bastardi”- sento borbottare Paul come sempre innervosito.
-“E questa volta ti appoggio totalmente”- gli rispondo sempre più arrabbiato e nervoso cambiando direzione e andando verso il confine con la California. Non la passeranno liscia.

POV MILEY

Improvvisamente lì sento. Sento le loro voci che parlano a distanza di qualche chilometro da me, ma le sento abbastanza distintamente. Sono tornati in forma umana.
-“COSA DIAVOLO HAI FATTO STUPIDO RAGAZZINO?”- riconosco la voce di Michael arrabbiatissimo e subito dopo un rumore sordo di qualcosa che è caduto. Subito il mio pensiero va a Jhonny e senza volerlo le mie zampe rallentano, fino a fermarsi.
-“Io non ho fatto niente. Sono tornato nella caverna e lei non c’era. Cosa potevo farci?!”- riconosco la voce di Jhonny piuttosto alterata ma decisamente sicura. Sa mentire molto bene il ragazzo a quanto pare…
-“E io dovrei crederti?!”-
-“Perché non dovresti?”- gli chiede con aria di sfida Jhonny. Stupido incosciente. Non appena si ritrasformeranno Michael verrà a sapere tutta la verità leggendo nei suoi pensieri. Una sensazione quasi di… preoccupazione di fa strada dentro di me e i miei occhi iniziano a vagare sul terreno.
-“PERCHE’ SONO GIORNI CHE NON APPENA PENSI A LEI QUALCOSA TI SCATTA DENTRO! CREDI CHE SIA STUPIDO? CI LEGGIAMO NEL PENSIERO PORCA MISERIA JHONNY, NON PUOI NEGARE L’EVIDENZA”- continua urlando Michael tirando un pugno a quello che presumo sia un tronco.
Evidenza? Quale evidenza?
Improvvisamente mi tornano di nuovo in mente le ultime parole di Jhonny…
-“E va bene Michael, lo ammetto. L’ho lasciata scappare, contento?”-
-“Sono anni che andiamo dietro a questa storia, e adesso arrivi tu e siccome ti invaghisci di lei rovini tutto il piano? Non mi sta bene ragazzo, non mi sta bene per niente. Adesso cosa accidenti facciamo eh?!”-
-“Sono anni che corriamo dietro ad una persona per rubare qualcosa che appartiene a lei”- afferma deciso Jhonny. Ripensando a questi giorni mi sembra quasi impossibile che a parlare sia davvero lui…credevo mi avrebbe aiutato Jeremy, invece alla fine mi ha dato una mano la persona da cui me lo aspettavo di meno. 
-“Io sono il tuo Alpha, e come tale mi devi ubbidire!”-
-“L’Alpha dev’essere una guida, non un tiranno”- riconosco improvvisamente l’intervento di Jeremy.
-“Oh insomma, ma avete preso una botta in testa?! A quanto pare ogni persona che è venuta a contatto con quella ragazza ha ricevuto il lavaggio del cervello! Ma cosa vi prende a tutti?!”-
-“O forse ci siamo semplicemente resi conto di non volerti seguire…”- ipotizza Jhonny con voce comunque decisa.
Un rumore improvviso attira la mia attenzione e mi risveglia da quella sorta di transe in cui ero caduta. Mi rendo conto di dover approfittare di questo momento, per quanto io voglia sapere cosa succede non posso perdere neanche un minuto. Per un attimo mi volto indietro e guardo nella direzione da cui provengono le voci, ma subito dopo riprendo la mia corsa in direzione di San Diego e accelero più che posso per recuperare quei minuti persi.
Se ho un vantaggio su di loro non posso permettermi di perderlo.

POV EMBRY

Superato il confine con la California, abbiamo continuato a correre per ore.
Un profumo di salsedine misto a cocco invade le mie narici e rallenta di poco la mia corsa. Delle voci confuse raggiungono il mio udito e subito dopo un profumo di legna bruciata e di carne alla brace raggiunge il mio naso. Cambio di pochissimo direzione, seguito da Quil e Jared, finché non sbuchiamo su una scogliera e le mie zampe inchiodano.
Per un attimo rimango senza fiato.
Adesso capisco cosa intendeva Miley quando mi raccontava di casa sua…
Un gruppo di ragazzi se ne sta seduto in spiaggia, c’è chi beve, chi fa surf e chi mangia o cucina. Tutti ridono e scherzando, una musica messicana accompagna il momento. Il caldo che c'è è quasi insopportabile.
Una lunga fila di palme costeggia la strada dove passano continuamente macchine cariche di ragazzi e tavole da surf e ragazzi sullo skate. I miei occhi improvvisamente cadono su una coppia che se ne sta molto tranquillamente seduta un po’ più distante da tutti gli altri.
Una stretta incredibile mi stringe il cuore e mi costringe quasi a piegarmi sulle mie zampe.
Il ricordo dell’ultima sera con Miley si presenta senza preavviso e per un attimo mi manda in delirio.
La sua pelle calda sotto le mie mani, il suo profumo di vaniglia, le sue labbra così morbide e i suoi capelli sparsi sul cuscino…
-“Manca poco Embry, dai andiamo…”-Jared interrompe il flusso dei miei pensieri e mi volto a guardarlo. Ha ragione, dobbiamo andare. Butto un’ultima occhiata alla coppia sulla spiaggia prima di riprendere la corsa verso la riserva di Santa Ysabel.

Dopo qualche ora finalmente raggiungiamo il confine della riserva di Santa Ysabel e senza pensarci due volte lo varchiamo. Un ululato si alza in lontananza per farci strada e subito riprendiamo forma umana dirigendoci verso il luogo di ritrovo con il branco di Ley.
Incredibile come sia tutto molto simile a La Push, ma allo stesso tempo così diverso.
Lungo ogni strada ai bordi ci sono decine e decine di palme ed il cielo è di un azzurro così acceso che mi sembra quasi irreale. La gente gira in costume o seminuda ovunque e l'acqua dell'oceano è di un blu intenso che non ha niente a che vedere con l'acqua grigia e fredda di LaPush. Delle onde pazzesche si rompono sulla costa e decine di ragazzi le cavalcano molto tranquillamente.
Sorrido involontariamente rendendomi conto di come tanti atteggiamenti di Ley siano giustificabili adesso che ho visto dove ha sempre vissuto. Continuo a guardarmi attorno trovando sempre nuovi particolari…
-“Però fratelli, adesso capisco cosa intendeva Logan quando diceva che bisogna andare in California per trovare una bella ragazza ad ogni angolo…”- commenta Jared guardandosi attorno e suscitando una risata generale.
-“Si bravo Jared, quando torniamo lo dico a Kim, vedremo come la prenderà!”- butta lì molto tranquillamente Quil prima di beccarsi una spinta da Jared.
-"Provaci e vedrai cosa ti faccio. Oggi non fai il babysitter Quil?"- ridcchia Jared.
-“Ragazzi! Eccovi!”- sentiamo una voce che urla dalla spiaggia.
Sam con passo sicuro si dirige verso Jason senza pensarci un attimo e in pochi secondi i branchi sono riuniti.
-“Mia sorella non è ancora arrivata – inizia Jason guardando nella mia direzione – ma non preoccupatevi, sono sicuro che tra non molto arriverà”- conclude puntando lo sguardo sul mare.
E’ agitato, lo so. Almeno quanto lo sono io.
-“Dobbiamo pensare a cosa fare con quel branco di pazzi…”- ricorda Sam
-“Certo, hai ragione, dobbiamo pensare ad una soluzione e cercare di chiarire questa situazione. Venite, andiamo a casa mia!”- borbotta Jason prima di voltarci le spalle ed incamminarsi verso una casa in muratura bianca con un recinto di legno bianco affacciata sulla spiaggia. E' una casa molto bella e piuttosto grande, costruita su due piani con una grandissima terrazza sul mare.
Iniziamo a seguirlo quando ad un tratto lo sento. Sento il suo profumo.
Con uno scatto mi volto e, come la prima volta che l'ho vista, le braccia mi cadono lungo i fianchi e la mia bocca si schiude.
Impossibile rimanere impassibili davanti a tanta bellezza.
Le mani iniziano a tremarmi quando noto il sangue sui suoi vestiti ma cerco di calmarmi. Lei è qui e sta bene.
Lo sento. Lo sento di nuovo, quel filo invisibile che mi attorciglia il cuore e stringe sempre più stretto legandomi a lei.

POV MILEY

Ore passate a correre cercando di non pensare a niente di tutto quello che è successo, quando ad un tratto sento un profumo. Non un profumo qualsiasi, ma un profumo conosciuto… profumo di casa.
Varco il confine di Santa Ysabel e continuo a correre senza sosta verso casa mia. Passo dopo passo, metro dopo metro, mi avvicino sempre di più finché non riconosco alla perfezione il punto in cui sono. 
Mi arresto di colpo e cercando di calmarmi riacquisto la mia forma umana.
Riapro gli occhi e quello che vedo non mi sembra vero. Dopo mesi e mesi sono di nuovo a casa.
Indosso velocemente i vestiti, sono ridotti piuttosto male, sporchi di fango e sangue. I miei capelli non oso neanche immaginare come siano ridotti, ho una fame tremenda e ho davvero tanto male al polso.
Raccogliendo in modo disordinato i capelli, inizio a camminare lentamente in direzione di casa mia.
I miei piedi affondano nella sabbia bianca di San Diego e il cielo azzurro sopra la mia testa mi fa sentire finalmente a casa. Accelero sempre di più e alla fine la vedo. Vedo casa mia. Le forze mi stanno abbandonando, ma non riesco a trattenermi!
Inizio quasi a correre da quanto sono felice, ce l’ho fatta!
Più mi avvicino, più metto a fuoco che ci sono delle persone davanti. I branchi, si sono loro. Ci sono tutti!
Il mio sguardo cerca subito un'unica persona tra di loro e non appena i miei occhi incrociano i suoi, le gambe iniziano a tremarmi e tutti i fili che mi tenevano attaccata alla terra si ancorano ancora di più se possibile. Involontariamente inizio a correre verso Embry e lui, dopo un momento di sorpresa, mi accoglie subito tra le sue braccia stingendomi come mai aveva fatto prima.
Posso sentire di nuovo il calore del suo corpo a contatto con il mio, il suo profumo di muschio e circondo con le mie braccia il suo collo affondando le unghie nella sua pelle e stringendolo fortissimo a me, come se potesse andarsene da un momento all'altro. La mia testa crolla sulla sua spalla e finalmente le lacrime che trattenevo faticosamente da giorni iniziano ad uscire senza che io possa fermarle.
Quasi non mi sembra vero di essere di nuovo con lui. Questa volta non credevo di farcela.
Lo stringo ancora più forte a me e lui ricambia la mia stretta.
-“Mi dispiace Ley, mi dispiace così tanto…”- mi sussurra all’orecchio dandomi dei dolci baci sulla testa. Continuo a nascondere la mia faccia nella sua spalla senza riuscire a dire niente, non esce neanche una parola dalla mia bocca, il mio corpo trema impercettibilmente scosso dai singhiozzi e le lacrime non accennano a smettere.
Embry fa un cenno con la testa agli altri e li sento allontanarsi.
 Grazie amore mio, perché capisci sempre tutto?
Per giorni mi sono tenuta tutto dentro, per giorni ho voluto solo tornare a casa, tornare da lui, e sa quanto io odi crollare davanti alle persone… ma questa volta non riuscivo davvero a trattenermi.
Le sue braccia calde mi stringono forte e la sua mano mi accarezza la schiena, lentamente il mio respiro si regolarizza e chiudo gli occhi stremata da tutto questo. Abbandono la testa sulla sua spalla senza dire ancora niente. Cerco di liberare la mia testa da tutti i pensieri che per giorni hanno affollato la mia mente… il rapimento, i miei poteri, Jhonny e Jeremy, mia nonna…
 Le gambe si fanno sempre più pesanti, ma questa volta decido di cedere, sicura che qualcuno blocchi la mia caduta e infatti prima di toccare terra sento la presa sicura di Embry che mi salva, ancora una volta, poi è tutto buio.
 
 
Non appena apro gli occhi una luce fortissima mi provoca un dolore pazzesco alla testa e mi brucia gli occhi, cerco di mettermi seduta ma ricado pesantemente distesa senza forze.
Le mie mani stringono quello che riconosco essere un piumone e il cuscino sotto la mia testa mi provoca un piccolo sollievo. Riprovo ad aprire gli occhi, questa volta molto lentamente, e va decisamente meglio.
Mi guardo intorno per un attimo e riconosco la mia camera. Sono mesi che non mettevo piede qui dentro, le mie foto, le mie cose, il mio armadio… tutto è al suo posto…
Mi siedo lentamente nel letto e mi guardo intorno ancora spaesata, punto lo sguardo sul mare che si intravede tra le tende che coprono la vetrata della terrazza. Dopo mesi che non lo vedo, il mare di San Diego mi sembra ancora più blu rispetto a quello grigio e scuro di La Push che dopotutto ho imparato ad apprezzare comunque.
Mi vengono i brividi al solo pensiero che ieri a quest’ora ero dispersa da qualche parte con quei pazzi.
Cosa sarà successo a Jhonny? Cosa avrà fatto Michael? Giocherello con le dita pensierosa...
Lentamente la porta della camera si apre e subito sposto lo sguardo per vedere chi è.
Embry richiude la porta dietro di lui e se ne sta in piedi davanti alla porta con le braccia lungo i fianchi, solo dei pantaloncini della tuta addosso, mi guarda. Mi guarda e se ne sta fermo lì. Lo guardo meglio in faccia, ha i capelli tutti arruffati e i suoi occhi mostrano una grande stanchezza, sono cerchiati da macchie violacee, segno di tante notti passate in bianco. Sposto quasi involontariamente lo sguardo sui suoi pettorali così ben scolpiti e non posso fare altro che arrossire leggermente abbassando lo sguardo. E’ l’unico ragazzo che sia mai riuscito a mettermi in imbarazzo, ogni volta che c’è lui la mia sicurezza va a farsi benedire. Per un attimo mi guardo e mi rendo conto di aver addosso solo una maglietta molto larga. Butto un occhio intorno a me interrogativa, cercando di capire dove siano andati a finire i miei vestiti.
-“Sei svenuta. Ti ho portata qui e ti ho messo qualcosa di pulito prima di metterti a letto…”- farfuglia Embry quasi imbarazzato nella mia direzione. Per un attimo lo guardo, è incredibile come così pochi giorni di lontananza ci abbiano fatti diventare quasi insicuri l’uno di fronte all’altro. Ripenso alla notte di fuoco passata prima che mi rapissero e non posso fare altro che sorridere e arrossire molto più di prima raccogliendo le gambe al petto.
-“Vieni qui”- gli dico decisa dopo qualche istante tendendo la mano verso di lui.
La guarda per un attimo prima di avvicinarsi lentamente al letto e, non appena è abbastanza vicino, afferro il suo polso e lo trascino seduto affianco a me provocandogli una piccola risata soffocata. Lo guardo per qualche istante, lui ricambia il mio sguardo.
Sposto lo sguardo e appoggio la testa sulla sua spalla continuando a guardare davanti a me e a sorridere come una perfetta stupida. Come farei senza di lui? Stiamo così per non so neanche quanto tempo, in silenzio, senza dirci niente.
-“Tutto bene?”- mi chiede spostandosi un po’ da me e abbassando la testa.
-“Tutto bene… - gli rispondo, adesso che c'è lui qui va incredibilmente meglio – tu?”-
-“Bene? Io sono stato da cani Miley. Non puoi capire cos’ho provato. Credevo di morire ogni giorno…Non ho saputo proteggerti”- farfuglia appoggiando le mani sulle ginocchia e puntando lo sguardo su qualcosa davanti a lui. E’ nervoso. Le sue braccia muscolose tremano quasi, ed io non posso fare altro che guardarlo.
Raccolgo tutte le forze che ho in corpo e con un balzo mi metto sopra di lui, abbracciando il suo collo con le mie braccia e legando le gambe intorno alla sua vita. I nostri nasi si toccano e le nostre labbra si sfiorano. Posso sentire il suo respiro sulle mie labbra…
Abbasso la testa e appoggio la fronte sulla sua spalla. Inspiro forte e il suo profumo mi entra dentro, sento la sua pelle morbida sotto i miei polpastrelli e gli do un bacio sulla clavicola prima di riportare il mio viso davanti al suo.
-“Non credevo di essere così importante…”- commento quasi divertita cercando di sdrammatizzare la situazione e di farlo rilassare. Inizio lentamente ad accarezzargli la schiena.
-“E io non credevo che la mancanza di una stupida ragazzina potesse farmi questo effetto”- dice sorridendomi. Finalmente riconosco quel sorriso strafottente di cui mi sono innamorata.
-“Amore mio…”- sussurro chiudendo gli occhi e accarezzandogli una guancia. Sento la sua pelle liscia sotto le mie dita, quanto mi è mancato. Le sue mani si spostano e vanno ad appoggiarsi sui miei fianchi sistemandomi meglio sopra di lui.
-“Hai una faccia distrutta, non avrei mai voluto essere la causa di tutto questo…”- cerco di scusarmi.
-“Stai zitta ragazzina”- riesce solo a dire prima di prendermi la testa e spingermi contro di lui. Infilo le mani tra i suoi capelli e lo tiro ancora di più verso di me. Le sue labbra mi sembrano ancora più morbide di prima e non vorrei staccarmi per niente al mondo. E’ come l’aria. Il bacio si fa sempre più profondo e le sue mani iniziano a vagare per tutto il mio corpo. Lentamente mi abbassa la manica della maglietta che indosso, forse un po’ troppo grande, e inizia a baciarmi tutta la spalla lasciata scoperta. Lo spingo indietro fino a farlo distendere sotto di me, rido per il controllo che sto avendo sulla situazione, è strano che mi conceda tutto questo, e continuo a baciarlo senza fermarmi.
-“Non prenderci troppo gusto, durerà ancora per poco…”- farfuglia prendendomi una coscia per tirarmi ancora di più verso di lui per poi appoggiare le mani sui miei glutei.
-“Lo sai che mi piace avere sempre il controllo su tutto… soprattutto su di te”-
Improvvisamente con uno scatto inverte le posizioni e mi trovo sovrastata dai suoi muscoli. La sua pelle è così calda che mi provoca quasi dei brividi e la sua faccia da schiaffi è a pochi millimetri dalla mia con un sorrisetto compiaciuto alquanto fastidioso. Lo guardo contrariata prima di sbuffare e girare la testa di lato.
-“Che succede? Non ti va più bene?”- mi deride cercando di infastidirmi.
-“No Embry.”- affermo risoluta. Cerco di spostarmi ma il suo corpo non me lo permette.
-“Attenzione, si è arrabbiata a quanto pare!”- continua ridendo. Seguo il mio istinto senza pensare e la mia mano si scontra velocemente contro la sua guancia dura come il marmo. Mi guarda sorpreso e sconvolto insieme scoppiando a ridere dopo un momento di silenzio.
Ritornando serio, lentamente la sua mano percorre tutto il tatuaggio sulla mia spalla iniziando a scendere sempre di più. L’altra mano si infila sotto la maglietta provocandomi un brivido di piacere e in pochi istanti, tirandomi su mi sfila la maglietta per poi riposizionarsi sopra di me.
I nostri respiri si scontrano, sempre più rumorosi e veloci.
Appoggio le mie mani sul suo petto e sotto la mia mano destra sento il suo cuore battere all’impazzata.
-“Così non vale Ley”- mi sussurra pianissimo abbassandosi sul mio orecchio e prendendo la mia mano nella sua.
Lo voglio. Adesso.
Gli sfilo i pantaloncini buttandoli per terra e subito inizia a baciarmi il collo.
Perdo la testa in un attimo e non ragiono più, come al solito. Sento il mio corpo diventare caldissimo, non so se sia lui o se sono io, so solo che fa davvero tantissimo caldo, ma l’unica cosa su cui mi concentro sono le sue labbra.
-“MILEY! EMBRY! TRA POCO INIZIERA’ LA RIUNIONE TRA I BRANCHI, MUOVETEVI!”- all’improvviso la voce di mio fratello dal piano sotto mi riporta alla realtà e subito guardo Embry interrogativa. Riunione?
-“Beh… ecco in realtà ero venuto per vedere come stavi e per dirti che tra poco c’è una riunione tra branchi per decidere come muoversi…- inizia guardandomi negli occhi – ma direi che possono anche aspettare”- conclude dando una veloce occhiata al mio corpo prima di tornare a dedicarsi al mio collo ridacchiando.
-“RAGAZZI DAI!”- mio fratello ci chiama ancora. Sbuffo rumorosamente e decido che la cosa migliore da fare è fermarsi. Mio fratello non si arrenderà mai dio mio.
-“ARRIVIAMO JASON!”- urlo guardando la porta prima di spostare lo sguardo di nuovo su Embry.
-“E’ meglio se continuiamo dopo…”- gli dico con voce flebile cercando di alzarmi e di spostarlo da sopra di me. Per tutta risposta mi spinge sul materasso e bloccandomi i polsi affianco alla mia testa.
Posso sentire il suo respiro sulle mie labbra e i suoi occhi imprigionano i miei senza che io possa farci niente. Per un attimo mi manca il respiro quando mi sorride e mi guarda in quel modo… così dolce che non saprei neanche spiegare a parole… come se fossi il centro di tutto.
Com’è possibile trovare il proprio mondo in un'unica persona? Come può una sola persona essere indispensabile per un’altra?
Quando è con me abbandona quella sua espressione perennemente seria e pensierosa e si trasforma. Non è più il solito rompi palle che scommette per ogni cosa e prende in giro tutti, è solo… Embry.
Liberando i polsi dalla sua stretta fattasi debole, porto le mie mani sulle sue guance bronzee e tirandolo di poco verso di me appoggio delicatamente le mie labbra sulle sue. Sento la sua pelle farsi sempre più calda, le nostre labbra si muovono lentamente, insieme. Assaporo ogni secondo le sue labbra morbide e il suo profumo mi inebria la testa. Si può essere più felici di così?
-“IO VADO! CI VEDIAMO DA LUKE!”- la voce di Jason mi riporta ancora una volta alla realtà.
Riapro gli occhi staccandomi dalle sue labbra controvoglia, quasi mi fossi appena risvegliata da un bellissimo sogno. 
-“Dobbiamo andare piccola”- sussurra sulle mie labbra prima di sfiorarmi le labbra ed alzarsi iniziando a cercare i suoi vestiti sparsi in giro. Raccoglie la mia maglietta e me la lancia, la indosso subito ed inizio a cercare il resto alzandomi dal letto dopo non so neanche io quanto tempo.
Apro l’armadio e sorrido vedendo tutti i miei vestiti. Questa è la California, finalmente a casa.
Sorridendo compiaciuta indosso degli shorts di jeans chiari un po’ strappati, un top in pizzo nero e finalmente rimetto tutte le mie collane e i miei anelli. Muovo qualche passo verso il comodino e aprendo il cassetto non posso che essere felice di potermi rimettere tutti i miei piercing che avevo dimenticato a casa.
Sento lo sguardo di Embry puntato sulla schiena che cerca di capire cosa io stia facendo.
Prendo velocemente quello che mi serve dal cassetto e in un attimo infilo il piercing all’ombelico e, riflettendo se mettere il septum o il classico piercing sul naso, opto per quello classico, un anellino sottile sul lato destro del naso. Ridacchio tra me e me pensando a quanto la mia vita fosse più facile prima di andare a LaPush e non me ne rendessi neanche conto. Queste erano le mie preoccupazioni, quali piercing mettere, come vestirmi, uscire e fare festa, shopping…
Volto la testa a sinistra e i miei occhi si scontrano con lo specchio. Guardo l’immagine di quella ragazza riflessa nello specchio e improvvisamente mi sembra un po’ più matura, con la testa sulle spalle. Tutto quello che è successo mi ha fatto capire cosa voglio e chi sono. Ho capito l’importanza delle cose…
La Push mi ha cambiata. Embry mi ha cambiata.
Mi volto improvvisamente e subito incontro gli occhi di Embry che studiano la mia figura, come se mi vedesse per la prima volta. Lentamente si avvicina a me bloccandosi a qualche centimetro di distanza.
-“E questi? – dice indicando il mio naso e il mio ombelico - Tatuaggi, piercing… ma con chi mi sono messo?”- dice ridacchiando prima di avvolgermi tra le sue braccia. Nascondo la testa nella sua spalla e mi limito a stare in silenzio sorridendo.
Mi piace stare così, mi sento protetta, è come se fossi sempre nel posto giusto con lui.
-“Anche tu hai un tatuaggio”- ridacchio portando le mie braccia intorno alla sua vita e tratteggiando i contorni del suo tatuaggio con un dito. Sposto un attimo la testa per guardarlo in faccia. Mi sorride, io gli sorrido. Ci baciamo un’altra volta prima di staccarci.
Mi dirigo verso la porta ed esco nel corridoio. Embry mi segue in silenzio, inizio a scendere gli scalini che portano al piano terra. Poco prima di entrare nel piano terra, mi volto bloccandomi sulle scale. Probabilmente giù ci saranno i miei genitori che non vedo da mesi... 
Embry mi guarda interrogativo ed io, dopo un sorriso incerto, gli prendo la mano nella mia e proseguo stringendo forte la sua mano.

E' arrivato il momento delle presentazioni.

Ciao a tuttiiiiiii :) Eccomi qui, nuovo capitolo! Allora premetto che questo capitolo è un capitolo di transizione, infatti parla della fuga di Ley, del suo ritorno a casa, del suo rapporto con Embry e insomma di come si "riprende" da questo rapimento, ma come avrete potuto notare non è ancora stato svelato niente! Nel prossimo capitolo ci saranno sicuramente risvolti mooolto interessanti! Intanto lasciatemi una recensione e fatemi sapere cosa ne pensate! Buona lettura a tutti, un bacio.

 
  
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