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Autore: aoimotion    01/03/2016    8 recensioni
1 - Più la guardava, più Nick si stupiva di quanto Judy Hopps fosse piccola.
5 - Nick tirò indietro le orecchie, leggermente offeso. «Le tue insinuazioni mi feriscono, Judy. Quale agente di polizia darebbe la colpa agli altri per la propria malasorte?»
11 - Nel buio, una voce a lei terribilmente nota sussurrò parole divertite ad un soffio dal suo orecchio. Judy si voltò di scatto e tentò di acciuffare le tenebre, ma ottenne solo di sbilanciarsi e finire col muso per terra.
«Nick!» gridò, al colmo della misura. «Vuoi darci un taglio, sì o no?»

13 - «Tu mi farai morire» le disse, sorridendo appena. «Sei una minaccia per la mia sanità mentale, Carotina.»
16 - Ma intanto le sue zampe erano già corse al telefono con l’urgenza di chi, annegando nell’oscurità, cerca disperatamente l’interruttore della luce.
20 - «È proprio questo il punto» le disse. «Che tu non capisci. Fino all’ultimo secondo, fino all’ultimo istante, tu non capisci.»
[Post-film] [I'm nothing but furry trash]
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Judy Hopps, Nick Wilde
Note: Raccolta | Avvertimenti: Furry
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~Coniglio~
4 - Carineria


 
 



Che Judy fosse una coniglietta sognatrice, nessuno avrebbe mai osato metterlo in dubbio. Lei sapeva di avere aspirazioni che agli occhi degli altri dovevano sembrare nient’altro che sciocche ambizioni, ma andava fiera di questo lato del proprio carattere.
Tuttavia, Judy non avrebbe mai permesso a nessuno di chiamarla visionaria, perché la coniglietta si reputava perfettamente capace di giudicare la realtà così come si presentava ai suoi occhi.
E quella mattina non fu un’eccezione.
«Non me lo sto immaginando» replicò duramente a Nick, mentre tentava di stare al suo passo. «So quel che ho visto!»
«Come no» disse la volpe, scuotendo la testa. «E io sono una pantera di nome Philip.»
«Non sono l'unica ad averlo notato» insistette Judy. «C’erano anche Francine e McHorn assieme a me. O magari siamo tutti pazzi, secondo il tuo giudizio?»
«Sì, lo siete.» Nick accese la luce dell'archivio e cominciò a guardarsi intorno.
Judy alzò gli occhi al cielo. «Oh, ma fammi il piacere.»
Era ormai evidente che quel giorno il suo fulvo collega fosse di pessimo umore. Quale fosse la ragione dietro quella stizza, però, lei non era capace di stabilirlo.
E, di certo, lui non la aiutava a capire cosa gli passasse per la testa.
«Senti» disse Nick, rivolgendole un’occhiata torva, «non so cosa tu abbia visto oggi, ma hai frainteso completamente. Adesso puoi smetterla di starmi addosso? Sto cercando di lavorare, nel caso tu non l’avessi capito.»
«Tu? Che lavori? Bella questa.» Judy lo afferrò per un lembo della divisa, impedendogli così di allontanarsi ulteriormente da lei alla ricerca di qualche ipotetico fascicolo legato a qualche ipotetico caso da risolvere. «Puoi prendere in giro qualunque altro animale di Zootropolis, Nick, qualunque... ma non me
Nick sgranò gli occhi e fece una smorfia di finta sorpresa. «Ma davvero?»
«Vorresti negarlo?»
«Non voglio negare proprio niente, Carotina. Vorrei solo che mi lasciassi in…»
«Ti lasciassi…?» Judy lo guardò, sfidandolo a completare quella frase. Non credeva che ne sarebbe stato capace, ma… sarebbe stata capace di incassarla, in caso contrario?
Dopo interminabili attimi di tensione, Nick esalò un profondo respiro. «Niente, lascia perdere.»
Mentalmente, anche Judy tirò un sospiro. Di sollievo. 
«Niente? Ma…»
Una zampa gentile si posò sulla sua testa. «Non potrei mai dirti di lasciarmi in pace» aggiunse Nick, quasi le avesse letto nel pensiero. La sua voce era incredibilmente più gentile del solito e Judy fu costretta a deglutire, la gola improvvisamente secca. Quel cambio di atteggiamento era stato così repentino da farle quasi perdere un battito.
«Non trattarmi come se fossi–»
«Cosa?» la interruppe lui, grattandole la testolina con un sorriso. «Una piccola, tenera, adorabile coniglietta? Non è forse ciò che sei, mia dolce Carotina?»
Era come tirare sassi a un muro di gomma: qualunque cosa dicesse, Nick era capace di fargliela tornare indietro con gli interessi.
«Ti ho già detto di non chiamarmi... c-carina.» La frase uscì dalle sue labbra molto meno dura di quanto non lo fosse stata nella sua testa.
Dannata volpe seducente.
«E allora smetti di essere carina» Il sorriso sulle labbra di Nick sparì di colpo, lasciando il posto ad un’espressione corrucciata, quasi... arrabbiata. «O, se proprio non ci riesci… smetti di esserlo con chiunque non sia me
Judy non era certa di aver capito. «Scusa, che hai detto?»
Nick roteò gli occhi, come se stesse dialogando con un idiota. «Carotina, la carineria è una qualità che va usata con parsimonia. Non puoi essere semplicemente adorabile con tutti, devi compiere delle scelte. Delle scelte oculate.»
Ora stava cominciando a capire dove volesse andare a parare la volpe. «E così… tu saresti una “scelta oculata” su cui far ricadere la mia carineria?»
Nick annuì, mentre dietro la coda fluttuava contenta. «Ovviamente.»
Non lo avrebbe ammesso neanche sotto tortura, ma… quanto era carino, Nick, quando agitava la coda in quel modo?
«Tu non stai bene» si limitò a rispondere Judy, scuotendo il capo con afflizione.
Nick abbassò leggermente le orecchie di fronte a quella reazione, ma non ci mise molto a ritrovare il suo solito atteggiamento sornione. 
«Beh, il concetto di sanità mentale può assumere diversi significati a seconda del contesto» spiegò la volpe. «Con quale criterio stabiliamo se un animale ha la testa a posto oppure no? Ma soprattutto, abbiamo davvero il diritto di esporre tale giudizio su qualcuno che non appartiene neppure alla nostra stessa specie?»
Judy sentì un principio di mal di testa aggredirle le tempie. «Sai, sto cominciando a chiedermi se tu non sia soltanto frutto della mia immaginazione.»
«Vuoi provare?» Nick allargò le braccia. «Vieni qui Carotina, abbraccia il tuo sogno ad occhi aperti.»
«Ti abbraccerei anche, se tu smettessi di dire idiozie.»
«Davvero?» Nick ricominciò a scodinzolare senza ritegno – lo stava facendo apposta? «Affare fatto, niente idiozie per una settimana.»
Judy continuò a squadrarlo con sospetto. Quelle zampe arancioni erano davvero invitanti, ma… c’era ancora qualcosa che non andava in tutta quella faccenda, un dettaglio che continuava a sfuggirle, un buco nel puzzle che era ad un passo dal completare.
«Ah!» esclamò la coniglietta, colta da un’improvvisa illuminazione. «Ho capito, adesso!»
Nick abbassò lentamente le zampe, confuso da quella reazione. «Cos’è che avresti capito, Carotina?»
«Tutto» rispose Judy, mentre un riso incontrollato cominciava a solleticarle la gola. «La discussione di oggi, il tuo malumore… tutto!»
«Carotina…»
«Geloso!» proruppe lei. «Tu eri geloso di Clawhauser! Oh, non ci posso credere.»
Nick abbassò le orecchie, la sua proverbiale sicurezza che sembrava venire miseramente meno. 
Non stava negando, rifletté Judy, e quel pensiero le solleticò ancor di più l’ugola. Aveva voglia di gridare, sebbene non sapesse esattamente perché.
«Non è… gelosia» borbottò Nick, sputando l’ultima parola come se la trovasse ridicola. «È solo che… insomma, non è auspicabile che un ghepardo in sovrappeso chiami tenera una coniglietta.»
«Ma davvero.» Judy appoggiò le zampe ai fianchi e lo fissò con espressione divertita. «Ma sai, Nick, io mi chiedo… era davvero necessario che tu lo facessi presente a Clawhauser?»
«Beh… qualcuno doveva pur farlo.»
«Potevo pensarci io.»
«Ma non l’hai fatto.»
«Magari aspettavo il momento giusto.»
«O magari non glielo avresti mai detto.»
«Non puoi saperlo» cinguettò Judy. «O credi di potermi leggere nel pensiero, agente Wilde?»
La volpe distolse lo sguardo e si infilò le zampe in tasca – un atteggiamento puerile che lei non poté che trovare adorabile. «Non ho mai detto questo, Carotina.»
«Il fatto che tu non l’abbia detto non esclude che tu non l’abbia pensato» gli fece notare Judy, cominciando a girargli intorno. «Molto male, agente. Sarò costretta a tagliarti lo stipendio.»
«Ti stai divertendo?» le domando Nick, stizzito.
Sì, più di quanto immagini. Judy ridacchiò e smise di circumnavigarlo proprio quando si trovò di fronte a lui. «Nick, devo proprio dirtelo: sei un idiota.»
La volpe roteò gli occhi e incrociò le braccia al petto. «Grazie, Carotina, per queste tue gentili parole. Ora hai finito di prendermi in giro?»
«Non ancora, manca la ciliegina sulla torta.» Judy allargò le piccole braccia e circondò la volpe in un abbraccio. «Volpe ottusa che non sei altro.»
Qualche secondo dopo, sentì due zampe ricambiare la sua stretta. «Il fatto che io ti permetta di trattarmi come un imbecille stupisce persino me, agente Hopps. Che fine ha fatto il mio amor proprio?»
La voce di Nick era tornata quella di sempre, ma Judy poteva ancora avvertire una piccola nota di incertezza nelle sue parole.
«Lo sai, vero?» gli chiese, stringendolo più forte. «Siamo partner, io e te. E niente e nessuno potrà mai cambiare questo.»
«Davvero?» Nick rise appena e le grattò il retro della testolina. «Questo vuol dire che ho il diritto di arrabbiarmi se qualche incauto agente tenta di rubarmi la mia preziosa Carotina?»
«Dipende: se ci sono prove concrete a sostegno della tesi che qualcuno stia cercando di rubarmi…»
«E se sono circostanziali?» chiese Nick, con una punta di malizia che per qualche ragione le accelerò il battito cardiaco.
«Beh, in quel caso… puoi sempre sporgere reclamo.»

 
   
 
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