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Autore: Alex995    01/03/2016    7 recensioni
Mancano 3 settimane. Circa 21 giorni per guardare quella maledettissima puntata dove Oliver e Felicity sono uno di fronte all'altro in abito da cerimonia.
Chi mi segue avrà imparato a conoscermi. Non riesco a non immaginare come andrà a finire.
E proprio per questo motivo, ho scelto di scrivere questa storia di soli 3 capitoli, per immaginare un'ipotetica riconciliazione della nostra coppia preferita.
Spero davvero che vi piaccia. Non lascio nessun anticipo per pericolo SPOILER.
Grazie in anticipo :D
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ho caldo.  La testa mi scoppia,  la gola  mi brucia, ho la bocca impastata e lo stomaco che mi brontola.
Ieri sera non ho mangiato nulla. Ho ricordi molto confusi riguardo ieri sera. L’ultima cosa che ricordo, è la fragranza del profumo di Oliver.
Ma ieri sera io non ho visto Oliver. Sono uscita con le ragazze, siamo andate in un bar, abbiamo bevuto qualcosa…
Una serata tranquilla.
Mi muovo nel letto, sgranchendo i muscoli, sentendomi tutta indolenzita. Mi giro a pancia sotto, sfregando i piedi contro le lenzuola cercando un pò di freddo. Sapendo che il posto accanto a me, nel letto che Laurel mi ha gentilmente offerto a casa sua, è libero continuo a muovermi arrivando ad un secondo cuscino sperando di trovarlo più fresco.
Ma quando poggio la testa sulla federa bianca, annuso il profumo dell’ammorbidente, trovandolo particolarmente familiare al profumo che di solito usa Oliver.
Apro leggermente gli occhi, solo per avere conferma dei miei dubbi. Noto subito che non sono a casa di Laurel, perché il suo appartamento non gode di questa vista mozzafiato. Spalanco gli occhi per la sorpresa, e mi metto seduta sul letto quando vengo colpita da un improvviso capogiro.
Sono a casa.  E sono nuda. Cazzo, sono nuda!
Mi copro con il lenzuolo fino al seno, guardandomi intorno in cerca di qualcosa da indossare. Sul comodino, ci sono due pillole blu e un bicchiere di succo d’arancia per il mal di testa.
Mi sono ubriacata. Non succedeva da tanto. Forse dall’ultimo anno di college.
Butto l’occhio verso la balaustra di vetro del piano superiore che affaccia sul soggiorno, cercando di capire se sono sola oppure Oliver è ancora qui. Dovrebbe essere in ufficio per la campagna elettorale visto che tra un po’ ci sono le elezioni. Ma potrei sbagliarmi. Prendo le pillole e poi velocemente mi alzo dal letto e vado verso l’armadio a muro in cerca di una maglietta da poter indossare.
Non trovando niente di mio (dove diavolo è tutta la mia roba?!) metto una sua maglietta nera che mi arriva fin sotto al sedere. Vado un secondo in bagno per fare pipi e per sciacquarmi velocemente il viso visto che mi sento uno straccio usato per lavare a terra. Noto che sotto l’orecchio ho un succhiotto enorme di colore viola acceso.
Oddio. E’ stato Oliver a farmelo? Ho fatto sesso con lui stanotte?
-Che cavolo ho combinato?- sussurro incredula.
Apro la porta del bagno, e sento finalmente dei rumori provenire dalla cucina. Scalza e in punti di piedi, mi siedo sul primo gradino della scala, vedendo Oliver ai fornelli mentre sta cucinando qualcosa probabilmente per la colazione. C’è un vassoio pronto sull’isola della cucina, con una rosa rossa sopra. Mi sta preparando la colazione. Mi ha preso una rosa. Mi sembra di essere tornata indietro nel tempo a quando abitavamo a Ivy Town.
Come cazzo ci sono finita qui?
Mi prendo la testa tra le mani cercando di ricordare qualcosa, ma la mia mente sembra essere annebbiata. Oliver inizia a fischiettare una melodia con la bocca mentre gira con la spatola qualcosa nella padella.  Confusa su cosa fare o cosa dire, mi alzo e sto per ritornare in camera quando….
-Hey, sei sveglia.-
Sono di spalle, quando sento la sua voce strizzo gli occhi maledicendomi mentalmente per essermi spinta tanto oltre. Avrei dovuto restare in camera. Non nuda, ma avrei dovuto restare in camera.
-Come ti senti?- chiede Oliver premuroso quando mi giro e inizio a scendere le scale.
-Meglio di quanto meriti.- dico raggiungendolo prendendo posto sullo sgabello dell’isola della cucina.  Mi squadra da capo a piedi, notando subito che indosso una sua maglietta.
-Non ho trovato nient’altro…- dice giustificandomi.
-Mi piace che indossi la mia roba, lo sai.- dice scrollando le spalle tranquillo. -Hai preso gli analgesici?-
Annuisco evitando di guardarlo negli occhi.
-Pancake , bacon….- dice mettendomi davanti un piatto stracolmo di cibo con una tazza di caffè fumante. –E….-
Prende la rosa dal vassoio e me la porge poggiandosi poi con i gomiti sull’isola della cucina di fronte a me. Imbarazzata al massimo, visto che mi sento praticamente un’estranea con lui, accetto la rosa accennando un sorriso.
Non ci siamo visti ne parlati per giorni. E’ normale che ci sia questo imbarazzo tra di noi. Sembriamo due estranei. E pensare che oggi avremmo dovuto sposarci.
Cavolo, oggi avrei dovuto sposarmi. Queste settimane sono volate.
Oliver continua a restare fermo li, mentre io prendo la forchetta e inizio a mangiare con appetito.
-Cos’è successo stanotte?-
Oliver corruccia la fronte forse confuso dalla mia domanda.
-Ero nuda nel letto… abbiamo….?-
-No.- dice scuotendo la testa. –Cioè volevi , mi hai perfino pregato e lo volevo anch’io ma non mi sembrava il caso…. –
Nonostante avessimo litigato, è stato attento alla mie necessità. Forse pensava che mi sarei pentita della cosa stamattina, perciò ha evitato di toccarmi.
L’ho perfino pregato? Dovevo essere davvero eccitata se l’ho addirittura pregato.
Non abbiamo fatto sesso. Non è successo nulla. Chi mi ha fatto quel dannato succhiotto sotto l’orecchio allora?
Mi tocco la parte di pelle interessata, per fargli capire cosa sto pensando e le domande che mi sto ponendo e lo sguardo di Oliver si incupisce improvvisamente.
-Credimi, vorrei sapere anch’io chi è stato.- ammette sincero ovviamente geloso. –Sfortunatamente non lo so.-
Lo avrebbe ucciso. Oliver è sempre stato un tipo geloso. Possessivo in certi casi.
-Quindi abbiamo solo dormito?-
-Si, solo dormito.- dice lui tranquillo. –Volevo dormire sul divano, ma mi hai chiesto di non lasciarti.-
Ma sono stupida? Dio, chissà cos’altro avrò fatto.
- Come sono arrivata qui?-
-Tu e le ragazze siete venute al covo.. noi ragazzi eravamo li.- dice Oliver scrollando le spalle.
-Ho….fatto qualcosa di cui dovrei pentirmi?-
Oliver rientra le labbra facendo la solita espressione che fa quando è restio a raccontarmi qualcosa.
-Mi sono resa ridicola vero?- chiedo retorica.
Oliver accenna un sorriso divertito facendomi preoccupare ancora di più.
-Ti prego dimmi cos’ho fatto.- chiedo pregandolo che mia dia retta.
-Sei uscita con le ragazze… vi siete ubriacate…. Hai detto delle cose che pensavi e che non hai avuto il coraggio di dirmi in questi giorni.-
Io sono la tipa più schietta di questo mondo. Parlo anche a vanvera quando sono nervosa. E’ vero in questi giorni non ci siamo visti perché ero tremendamente arrabbiata con lui, quindi è normale che  mi sono scaricata di tutti i dubbi e di tutte le preoccupazioni che avevo.
-Ad esempio?- chiedo titubante un po’ restia nel voler sapere la verità. Prendo la tazza del caffè tra le mani per berne un lungo sorso .
-Mmm… da dove comincio? Hai ammesso di voler fare sesso con me mentre mi alleno sulla salmon ladder…-
Sputo il caffè, quasi in faccia a Oliver, visto che mi stavo affogando a causa della rivelazione.
IO COSA? Dio, che vergogna. Voglio sprofondare. Vi prego uccidetemi.
Poggio di nuovo la tazza sull’isola, e prendo un fazzolettino per asciugarmi le labbra.
-Hai ammesso che sei andata a letto con Ray ben 4 volte  e che vi siete dati da fare sulla sua scrivania in ufficio…-
Spalanco la bocca per la sorpresa, mollando anche la forchetta con la quale stavo mangiando. Mi prendo la testa tra le mani, scuotendola scioccata.
-Non me lo avevi detto.- dice tranquillo.
-Vuoi davvero giocarti la carta della gelosia ora?- domando incredula.
Lui non sapeva di Ray. Certo, forse l’aveva immaginato ma io non gli avevo confessato ne confermato nulla.
-Mi hai fatto ingelosire con Leonard, chiedendogli se voleva venire a letto con te perché per qualche strana ragione hai pensato  di non essere brava… -
Evito di pensare al complimento indiretto che mi ha fatto, concentrandomi sulla serie di stronzate che ho fatto ieri sera rendendomi ridicola davanti a delle persone che letteralmente non conosco. Ho chiesto ad un estraneo di fare sesso. Ho flirtato con lui e tutto questo è accaduto davanti a Oliver.
-Lui sta bene?- chiedo preoccupata pensando che possa avergli fatto qualcosa.
-L’ultima volta che l’ho visto si, ma se vuoi puoi sempre andare a controllare di persona.-
Ignoro la sua frecciatina, invitandolo a continuare ad elencarmi tutte le cose che ho detto o fatto. Mi rivela anche che gli ho toccato la patta dei pantaloni per convincerlo a fare sesso, e ho fatto delle battutine alquanto imbarazzanti sul suo passato e sulle sue relazioni avute con le donne.
-Niente che non si sapesse.- sussurro con un tono di voce acido, volendolo ferire per la frecciatina lanciata prima.
-Mi hai definito un coglione.-
-Anche questo già si sapeva.- dico interrompendolo facendolo sorridere visto il mio tono di voce divertito.
-Hai detto che ti ho regalato le migliori scopate della tua vita, anche se entrambi sappiamo che non si trattava di semplici scopate ma c’era qualcosa di molto più importante sotto.- dice tutto d’un fiato guardandomi negli occhi.
Abbasso lo sguardo, dandogli ovviamente ragione cosi lui continua.
-Hai ammesso di odiarmi. E poi sei scoppiata a piangere tra le mie braccia mentre ti portavo qui.-
Devo aver detto altro. Dalla faccia di Oliver deduco che dev’essere cosi.
Non mi sono resa ridicola abbastanza? Non potevo svenire come tutte le ragazze che nei film si addormentano e iniziano anche a russare? Sarebbe stato meno imbarazzante.
-Dovremmo parlare.- dice serio superando l’isola della cucina per avvicinarsi a me.
-Tutto quello che dovevo dirti te l’ho detto ieri sera rendendomi ridicola davanti ai nostri amici .-
Oliver mi mette una mano sulla schiena e si sporge verso di me, dandomi un bacio sulla testa. Lo sento ispirare il mio profumo, un misto di shampoo alla lavanda, mandorle, crema per il corpo e perché no anche alcool. Contento lui se gli piace.
Evito di guardarlo, perché se lo guardassi se decidessi di girarmi verso di lui e incontrassi il suo sguardo, allora tutte le barriere crollerebbero.
Anche ora, mi sto facendo toccare da lui come se le cose andassero bene.
Mi è mancato cosi tanto il suo tocco. O il suo sorriso, la sua voce… le sue labbra. Dio, avrei voglia di baciarlo in questo preciso momento e di fare sesso con lui su questa stessa isola.
-Guardarmi.- sussurra mettendomi due dita sotto al mento per attirare la mia attenzione.
Sono un po’ restia ad accontentarlo.
-Ti prego, guardami.- supplica e decido di girarmi verso di lui incontrando finalmente il suo sguardo. –Devo capire cosa provi.-
Ha sempre fatto questo giochino con me. Gli basta guardarmi negli occhi e riesce a capire come mi sento, cosa mi passa per la testa…. È una cosa snervante perché certe volte riesce a capirmi anche meglio di me stessa.
-Odio e rancore.- dico sicura di me. Ho perso la fiducia in lui, ormai tutto quello che mi dice mi sembra essere un enorme bugia.
-Sai di cosa sto parlando.-
-Pensi che smetterò di amarti solo perché mi hai mentito? Allora non mi conosci.- dico divincolandomi dalla sua presa, scendendo dallo sgabello per andare dritta verso la scale e tornarmene di sopra.
Scappa. Scappa Felicity.
Devo andarmene da qui. Devo trovare qualcosa da mettere addosso, e scappare da questa casa. Più sto qui, più cedo alla tentazione di perdonarlo. Poi però più lo guardo e più mi ricordo delle balle che mi ha raccontato in questi mesi.
-Felicity? - dice Oliver volendomi fermare. -Fermati.-
Sento la sua presenza dietro di me, ma continuo a camminare andando con passo spedito in camera senza voltarmi indietro.
-Dannazione, fermati!- urla bloccandomi per un polso sulla soglia della nostra camera da letto.
-Perché?- urlo di rimando divincolandomi di nuovo dalla sua presa. –Per sentire altre bugie? O per sentirti dire che mi ami quando in realtà non è cosi?-
-Ma che cazzo stai dicendo?- sbotta confuso. –Lo sai cosa provo, lo sai bene. Io sono innamorato di te. -
-Ah davvero? Quando te ne saresti reso conto?-
-Finiscila. Ti prego, non litighiamo.- dico scuotendo il capo avvicinandosi a me. Faccio dei passi indietro come una molla creando altra distanza tra di noi.
-Finirla? Nessuno ti obbliga a stare qui con me per parlare. Nessuno ti ha obbligato a portarmi qui, o a prepararmi la colazione come se fossimo una normale coppia felice. E poi l’ho già finita, ricordi? Quando ti ho ridato l’anello. O eri troppo concentrato su Samantha e tuo figlio per rendertene  conto?-
Non voglio trascinare William in tutto questo. Non si merita una cosa del genere, soprattutto da parte mia che sono una persona estranea per lui. Qui l’unica colpevole è Samantha. La donna che voleva proteggere suo figlio, e che per farlo ha chiesto ad Oliver di mentire alla donna che doveva sposare.
-Ora capisco.- dico ragionandoci su.
-Cosa?- chiede Oliver confuso.
-Per questo motivo, hai voluto affrettare la cerimonia. Sapevi che se l’avessi scoperto, avrei annullato tutto com’è successo.-
Non ci posso credere. Dio, ma di che razza di uomo mi sono innamorata?
-Non è vero, e lo sai. Era inutile aspettare.-
-Mi avresti sposato con la menzogna? Mi avresti guardato negli occhi e avresti giurato davanti a tutti, di amarmi e onorarmi nella buona o nella cattiva sorte?-
-Volevo dirtelo. Ma volevo far parte della vita di William e questa era la clausola che dovevo accettare.-
-Io  non sto criticando la tua scelta di prendere parte alla vita di William! Tu sai quant’ho sofferto per essere cresciuta senza un padre e quel bambino meritava e merita ancora un padre anche se hai deciso di lasciarlo andare perché sei convinto che questo servirà alla sua protezione!-
-Oggi avremmo dovuto sposarci.-
Ma ha ascoltato cosa gli ho detto? Ha capito per quale motivo sono arrabbiata o ha fatto finta di sentire senza presentarmi veramente attenzione?
-Non posso sposare un uomo che non si fida di me.-
-IO mi fido di te.- dice cercando di toccarmi senza riuscirci.
-Non posso creare una famiglia con un uomo che davanti ai problemi sceglie di mentire alla sua compagna.- continuo volendogli far capire la decisione che ho preso. - Ne ora ne mai.-
-Cosa stai dicendo?- chiede con gli occhi lucidi con un tono di voce preoccupato mai sentito prima.
-Quello che hai sentito. Se dopo quattro anni, tu non ti fidi di me…-
Vedendolo scuotere la testa, alzo leggermente il tono della voce affinchè possa continuare a sentirmi.
-Se dopo tutto ciò che abbiamo passato, hai scelto di scendere a patti con la madre di tuo figlio, mentendomi, allora le cose non cambieranno mai. E’ inutile prenderci in giro.-
-Le cose sono già cambiate. Ti prego non farlo... noi ci amiamo.-
-Tu non mi ami veramente..- dico pronunciando queste parole a malincuore cercando di trattenere le lacrime.
Alzo lo sguardo verso di lui, vedendo il suo viso rigato da due lacrime silenziose che non è riuscito a trattenere.
-Io mi sono innamorata di te il primo giorno che ti ho visto. Nonostante le bugie, il tuo brutto carattere, i tuoi tradimenti, le tue scappatoie, le tue relazioni…. Io ho chiuso il mio cuore in un cassetto sperando che un giorno tu ti potessi rendere conto che ero qui per te.-
Tiro su con il naso, cercando di non piangere in sua presenza visto che non voglio farmi vedere cosi debole. Ma è impossibile piangere, quando davanti agli occhi ti passano decine e decine di flash dei bei momenti trascorsi insieme in questi anni.
Del nostro primo incontro nel dipartimento della Queen Consolidated, le sue scuse per banali per avere il mio aiuto, la prima volta che mi salvò e uccise di nuovo per me nonostante la promessa fatta a Tommy, la nostra prima notte a Nanda Parbat..
-E quando è successo, per la prima volta nella vita mi sono sentita qualcuno. Ma è questo il problema: tu non sei innamorato di me. Tu sei innamorato dell'idea di avere qualcuno al tuo fianco cosi da non restare solo.-
So di averlo ferito. Lo vedo dai suoi occhi che si stanno pian piano spegnendo.
-Come ho potuto credere che Oliver Queen cambiasse per me?- domando retorica facendo del sarcasmo. 
Prima che me ne possa accorgere, e possa fare qualcosa per bloccarlo mi prende il viso tra le mani bloccandomi la faccia.

-Felicity, guardami.-
Con due dita sotto al mento, mi alza il viso affinchè possa guardarlo negli occhi, trovandoli più limpidi del solito a causa delle lacrime.
-Sei la ragione del mio cambiamento. Sei l’unica che mi ha dato un altro modo di vivere questa vita che consideravo già finita. Tu sei la donna della mia vita. Tu e solo tu, sei la donna che voglio amare per il resto dei miei giorni.-
Per quanto queste parole mi riempiano il cuore di gioia, non riesco a perdonarlo.
Forse chissà le cose in futuro potrebbero di nuovo cambiare, chi mi da l’assoluta certezza che Oliver non tornerà a mentirmi come ha sempre fatto? Perfino Malcom Merlyn sapeva dell’esistenza di William. Lui. L’uomo che ha ucciso Tommy, che ha distrutto The Glades, ha quasi ucciso sua sorella…
Barry sapeva di William, nonostante all'inizio non si sopportassero ha scelto di correre da lui per il test del DNA invece che da me. Dalla sua compagnia, la sua partner , la sua futura moglie. 
-Io non voglio che tu sia l’uomo della vita.- ammetto sincera rompendo ogni contatto con il suo corpo per andare a chiudermi in bagno.





Angolo autrice: 
Non vi lascio cosi. Non voglio farmi odiare da voi ;D
Domani aggiungerò quella che dovrebbe essere (secondo mio parere) la 4x19. Un solo capitolo, non voglio dilungarmi tanto.  Secondo alcuni spoiler si intitolerà "Canary Cry" e visto che ho già capito chi (sfortunatamente) ci sarà in quella dannata tomba, partirò da li. 
Cosa ne pensate? Immaginavate le cose diversamente? Non volevo farli subito riappacificare. Immagino che anche nel telefilm staranno qualche puntata separati. 
Per farmi perdonare, ho già delle idee che spero vi piaceranno. Bacii <3 
 
  
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