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Autore: Mimi18    02/03/2016    4 recensioni
Magnus non aveva mai avuto uno Shadowhunters tra le proprie lenzuola di seta pregiata.
{ Malec | City of Ashes // City of Glass | Slash }
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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{ Malec | City of Ashes // City of Glass | Slash }

Dedicata alla mia Malechina di compagnia, Sere.

 

 

Magnus non aveva mai avuto uno Shadowhunters tra le proprie lenzuola di seta pregiata. Il nero di esse confaceva al pallido corpo di Alec, disteso supino ed addormentato in un sonno pacifico, quasi dimentico di dove si trovasse – e con chi. Numerose rune gli tempestavano l’epidermide e, in un moto di impulsivo desiderio, Magnus tracciò una di quelle vorticose linee che mai avrebbe saputo disegnare; la punta delle dita quasi tremante nonostante poche ore prima avesse toccato ben di più, di quel ragazzo.

Conosceva il significato della runa, lo mormorò tra le labbra strette, e sorrise quando notò che non soltanto esse ricoprivano la pelle. Fatiscente, quasi completamente invisibile se non ad un occhio attento ai dettagli – soprattutto se riguardavano Alec – una scia di brillantini rendeva quasi ridicola la figura solitamente seria, e Magnus dovette reprimere una risata. Rischiare di svegliarlo, incappare in una confusione formata su balbettanti domande ed occhi azzurri sgranati, nel terrore di ciò che insieme avevano fatto – lo stregone si concesse altre ore di pace, dimentico dei problemi destinati all’alba.

Era stato un bacio furioso quello che li aveva accompagnati sui cuscini, frenetici nei gesti seppur Alec desiderasse toccare tutto – per la prima volta – mantenendo gli occhi aperti, persino quando le loro bocche ingaggiavano una battaglia per la quale il fiato non era necessario. Magnus aveva toccato un livido violaceo sul fianco, niente che una Iratze tracciata con devozione non potesse curare, ed eppure – eppure quel cacciatore non si era fermato dinanzi a tali dettagli, precipitandosi da lui, nel cuore di una notte piena di terrori oscuri. Chissà cosa gli avevano strappato, per condurlo così affannato tra le sue braccia, pronte sin dal primo istante in cui su egli aveva posato gli occhi, a sorreggerlo? Chissà cosa, ora, vagava nei sogni di Alec.

Forse, lo stregone si vantò, una parte di quell’oscura ombra calata sul viso del ragazzo era stata dissipata dai suoi baci umidi. Forse, non sarebbe stata necessaria una runa per guarirlo, né punti mondani – le sue mani che lo avevano attratto a sé, guidandolo in movimenti cadenzati, al principio goffi; ogni singolo gesto di adorazione compiuto da Magnus quella notte, probabilmente, aveva rappresentato la vera salvezza di Alec.

« - gnus

La voce tremolante, appena soffocata a causa della pressione contro i cuscini, risvegliò Magnus dal tepore dei propri pensieri. Alec si sollevò appena sui gomiti, gli occhi stretti a fatica, azzurri come non mai nonostante il sonno ed i capelli disordinati lo rendessero terribilmente buffo – e bellissimo.

«Mio caro Alexander,» esclamò con fare ringalluzzito al pensiero che Alec si ricordasse di lui, persino appena svegliato, «torna a dormire, è ancora tarda notte e nessuno noterà la tua assenza all’Istituto.»

Le parole che ferirono Magnus, nel pronunciarle, parvero portare un lieve colorito rosato sugli zigomi decisi di Alec, il quale, annuendo, sprofondò come se nulla fosse tra le coperte tiepide.

Un sospiro venne abbandonato dalle labbra dello stregone ed quand’egli fece per alzarsi, fu la mano decisa di Alec – persino mentre gli dava la schiena, dimostrando la forza nata dagli innumerevoli allenamenti – a trattenerlo.

«Anche tu devi dormire.»

Lento, un sorriso incurvò le labbra di Magnus, il quale non attese il ritorno del respiro regolare di Alec per giacere al suo fianco, unendo le loro gambe in un abbraccio intimo – forse, il suo cuore perse un battito, risvegliando antiche emozioni ch’ormai temeva dimenticate completamente.

Sfiorò ancora una volta quella schiena macchiata dalle rune, posandovi poi la fronte e chiudendo gli occhi, inspirando appieno l’odore di Alec.

«Hai perfettamente ragione, Alexander,» squittì nonostante una punta d’emozione tradisse la voce dello stregone, «ho bisogno del mio tanto sudato sonno di bellezza!»

Alec grugnì qualcosa, contro i cuscini, e Magnus lo osservò con occhi sgranati voltarsi, le palpebre strette nella faticosa pressione di resistere al sonno. Baciò la sua bocca, di propria spontanea volontà, cogliendolo quasi di sorpresa – oh no, lo colse completamente di sorpresa, e ciò era accaduto una sola volta, negli ultimi cento anni.

«Buonanotte,» sussurrò Alec, mantenendo le loro fronti a contatto.

Una sola volta – quando il cacciatore era comparso alla sua festa, un sorriso quasi ammorbidito dalla tranquillità, e negli occhi qualcosa che aveva portato il cuore di Magnus a battere di nuovo, dopo secoli di reclusione.

«Buonanotte, Alexander.»

 

 

 

N/a: non so perché, tuttavia adoro immaginare un briciolo di quotidianità notturna tra loro.

La Flash!fic è ambientata in un periodo temporale tra il secondo ed il terzo libro (più probabilmente il secondo, comunque). Ho cercato di donar loro uno stralcio di quel che avrei voluto leggere. Spero di non aver combinato qualche guaio!

   
 
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