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Autore: aoimotion    02/03/2016    7 recensioni
1 - Più la guardava, più Nick si stupiva di quanto Judy Hopps fosse piccola.
5 - Nick tirò indietro le orecchie, leggermente offeso. «Le tue insinuazioni mi feriscono, Judy. Quale agente di polizia darebbe la colpa agli altri per la propria malasorte?»
11 - Nel buio, una voce a lei terribilmente nota sussurrò parole divertite ad un soffio dal suo orecchio. Judy si voltò di scatto e tentò di acciuffare le tenebre, ma ottenne solo di sbilanciarsi e finire col muso per terra.
«Nick!» gridò, al colmo della misura. «Vuoi darci un taglio, sì o no?»

13 - «Tu mi farai morire» le disse, sorridendo appena. «Sei una minaccia per la mia sanità mentale, Carotina.»
16 - Ma intanto le sue zampe erano già corse al telefono con l’urgenza di chi, annegando nell’oscurità, cerca disperatamente l’interruttore della luce.
20 - «È proprio questo il punto» le disse. «Che tu non capisci. Fino all’ultimo secondo, fino all’ultimo istante, tu non capisci.»
[Post-film] [I'm nothing but furry trash]
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Judy Hopps, Nick Wilde
Note: Raccolta | Avvertimenti: Furry
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~Volpe~
6 - Qualcosa di buono


 
 



Da quando era entrato in polizia ed era diventato l’inseparabile compagno di Judy Hopps, Nick aveva cominciato a notarlo sempre più spesso.
Aveva osservato il piccolo corpo di lei muoversi freneticamente, in ogni distretto di Zootropolis, saltando ovunque potesse arrivare con le sue zampe posteriori, insinuandosi in ogni vicolo sudicio alla ricerca del più piccolo indizio… e tutto semplicemente per amore della giustizia in cui credeva così fermamente.
Nick ammirava quella coniglietta che rispondeva al nome di Judy Hopps. La ammirava come un animale in catene ammira gli uccelli che si librano in volo, desiderando di poter essere come loro. Ogni giorno era testimone della forza misteriosa che animava quell’esile corpicino, che le dava un coraggio unico e prezioso, che la rimetteva in piedi quando la crudeltà di quella città la spingeva a terra, senza scampo, senza sconti, senza pietà.
«Come ci riesci?» le chiese una volta. Judy aveva risposto alla sua domanda con un’occhiata interrogativa.
Ovviamente, lei non poteva capire. Ma Nick, invece, capiva eccome. Capiva e si meravigliava di fronte a quel miracolo che si ripeteva ogni singolo giorno, come un fiore che ogni mattino apre la sua corolla ai raggi del sole. Quel miracolo luminoso come una stella nel cielo, scintillante come una pietra preziosa, puro come un fiocco di neve, in confronto al quale tutta la sua scaltrezza, la sua parlantina, le sue doti da attore, non erano altro che misera polvere spazzata via dal vento.
«Nick, sei sicuro di sentirti bene? Mi sembri… strano
Nick sorrise. Era così inconsapevole, Judy Hopps, da fargli quasi tenerezza.
«Certo che sto bene» rispose la volpe.
Ed era vero. Perché, stando vicino a lei, rimanendo semplicemente al suo fianco, Nicholas Wilde aveva l’impressione di poter diventare parte di quello splendido miracolo e cambiare ciò che era.
Diventare migliore di ciò che era.
Judy sospirò. «Vorrei poter dire lo stesso dell’enorme mole di dossier che giace da giorni sulla tua scrivania.»
«Ma sono tutti casi stupidi» si giustificò lui. «Ecco, prendi questo… “furto di tulipani al negozio di fiori”. Son già passati tre giorni, ovunque essi si trovino saranno già appassiti.»
«Beh, se magari tu avessi cominciato le ricerche lo stesso giorno in cui è arrivata la denuncia…»
«E con che criterio avrei potuto riconoscere i tulipani rubati, Carotina? Oh, già, magari avrei potuto chiederglielo. “Scusate, siete voi i fiori che sono stati rapiti da qualche brutto ceffo qualche ora fa?”»
Judy si mise a ridere – atteggiamento tutt’altro che professionale, il che lo lasciò piacevolmente sorpreso.
«Ok, ammetto che quel caso non è esattamente… dei più normali, questo te lo concedo. Ma che mi dici di tutti gli altri, agente Wilde?»
«Oh, sono tutte stupidaggini. Ho avuto di meglio da fare nei giorni scorsi.»
«Ma davvero.» Judy inarcò le sopracciglia. «Per esempio?»
Per esempio, non perderti di vista neanche per un istante.
«Sai, le solite cose che facciamo noi volpi: scattarci dei selfie, postarli su Instafur, prenderci gioco della stupidità del regno animale, giocare a dama online con dei perfetti sconosciuti…»
«Stai descrivendo te, non l’intera specie» gli fece notare Judy.
«Per te, Carotina, io rappresento l’intera specie. Perché non c’è nessun’altra volpe, a parte me, che occupa i tuoi pensieri. Dico bene?» E se ci fosse, io non ne sarei molto contento.
Nick le rivolse un sorriso mellifluo e si crogiolò nel piacere di vedere Judy Hopps abbassare le orecchie e distogliere lo sguardo imbarazzata.
«Perché invece di dire idiozie non mi dai una mano con questo caso?» chiese, imbronciata. «Visto che non vuoi saperne di fare il lavoro che ti è stato assegnato.»
La volpe incrociò le braccia dietro la testa. «Se è abbastanza interessante, perché no?»
«Non lo è, temo. Si tratta di ritrovare una bicicletta scomparsa.»
In circostanze normali, Nick avrebbe semplicemente finto di non aver sentito e rivolto la propria attenzione a qualunque altra cosa all’interno dell’ufficio.
Ma quello non era una circostanza normale, perché il piccolo miracolo chiamato Judy Hopps lo stava invitando a fare qualcosa di buono – non divertente, non eccitante, semplicemente qualcosa di buono. E Nick decise che, perché no, per una volta avrebbe accettato quell’invito e fatto il proprio dovere d’agente senza aver nulla da ridire.
«Affare fatto, Carotina. Ma sappi che ti costerà parecchio.»
Judy alzò gli occhi al cielo. «Un frappè ai mirtilli va bene?»
«E…» aggiunse Nick, «un bel pomeriggio in centro, solo io e te. Ci stai?»
«Nick!» esclamò la sua partner. «Con tutto il lavoro che–»
«Shhh, non dire quella brutta parola. L’unica risposta che voglio sentire dalla tua boccuccia è “sì”.»
«E tu prometti di aiutarmi?» chiese la coniglietta, puntandogli contro la sua graziosa penna a forma di carota. «Non troverai scuse come tutte le volte?
«Giuro solennemente che non ti abbandonerò per un solo istante.» Nick si batté il petto con la zampa destra. «Hai la mia parola, agente Hopps.»
«D’accordo allora.» Judy gli rivolse un sorriso malizioso. «Vedi di darti da fare, agente Wilde. Ti starò col fiato sul collo.»
Oh, non chiedo di meglio.








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Angolino dell'autrice:
Oggi sono andata a rivedermi Zootropolis al cinema per la seconda volta e... niente, l'ho amato ancora più di prima e mi struggo perché su internet non si trova neanche il camrip dei negri (in compenso il mio cuore è andato full r.i.p. dopo il rewatch di oggi). Ci tenevo particolarmente a ringraziare tutte le persone che hanno commentato, favorito, ricordato e seguito la storia, perché siete veramente tanti e io non me lo aspettavo. Mi riempie di gioia vedere quanta gente ha amato questo film, davvero. Siete tutti meravigliosi. Perdonatemi se non vi menziono uno ad uno, e se non rispondo alle vostre recensioni, ma vi assicuro che leggo con interesse ogni parere che mi lasciate e vi sono sempre grata per il tempo che avete speso a commentare qualcosa di scritto da me. Voi non avete idea di quanto mi facciate felice, perché è semplicemente magnifico sapere che una fangirl è riuscita a creare "nutrimento" per sé e per un altro fan. Sono piena di gioia in questo momento, se potessi vi abbraccerei tutti. 
Ok, ho blaterato fin troppo. Sappiate solo, per quel che può interessarvi, che ci sono tantissimi progetti in serbo, tantissime idee che non vedono l'ora di essere scritte e condivise con voi. Aspetto solo che il film esca piratato in rete per rivedermelo diecimila milioni di volte e documentarmi più che posso, per offrire (a me e a voi) qualcosa che possa davvero emozionare. 
Ancora, grazie di tutto.

 
   
 
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