Al russo si gelava il sangue nelle vene ogni volta che Akim diceva di voler ordinare la pizza a domicilio. Non che il cibo in sé non fosse buono, però ogni santissima volta che il ragazzo delle consegne arrivava il giovane arabo ne combinava una delle sue e loro erano costretti a scappare. La prima volta aveva creduto che fosse stato un incidente, quando era uscito dal bagno e aveva trovato il cadavere di un ragazzo brufoloso nel salotto di casa aveva creduto che Akim lo avesse ucciso perché era stato riconosciuto. La seconda e la terza volta a detta del compagno la morte dei fattorini era stata una fatalità, uno era inciampato cadendo dalle scale mentre l’altro si era soffocato con la cicca che stava masticando. Al quarto omicidio Dimitri aveva finalmente compreso che nessuna delle precedenti morti era da imputarsi a cause misteriose… Semplicemente Akim odiava, ma non ne sapeva ancora il motivo, i fattorini della pizza. “Ho voglia di pizza” mormorò Akim sbadigliando. Dimitri sbarrò gli occhi per un istante e poi si affrettò ad alzarsi per uscire: “Vado subito a comprarla” “Non serve che esci, basterà ordinarla a domicilio” protestò Akim imbronciato. “Nessun disturbo, vado e torno” urlò il russo mentre già si precipitava giù per le scale di casa.