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Autore: damaristich    27/03/2009    10 recensioni
New moon. edward ha lasciato bella, eppure non è andato via.. lei è nella sua stanza "La testa urtò violentemente contro il pavimento in uno spasmo mentre la crisi raggiungeva picchi considerevoli [...]cominciai a raschiare con le unghie il pavimento.. stranamente l'asse venne via con facilità......" buona lettura!
Genere: Romantico, Malinconico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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EDWARD POV

 

Avevo una sorellina geniale!

La mente diabolica di Alice aveva escogitato un piano perfetto! Aveva pensato di sfruttare le due spie inviateci dai rapitori di Bella, come guide per condurci al covo dove era tenuta prigioniera. Sotto tortura avrebbero confessato l'ubicazione del loro "covo". Ripeto, GENIALE! Perchè non ci avevo pensato subito? L'idea era stata accolta da un'ovazione generale, aveva lasciato solo Carlisle un pò perplesso. lui preferiva non considerare la violenza come mezzo. Ma a mali estremi...Dal canto mio,il piano lo trovavo perfetto . Quale aiuto poteva esserci più proficuo se non quello di coloro che cercavamo? Avremmo fatto a pezzi lentamente le due spie fino a che le loro sudicie labbra non avessero sputato la verità. Ero imbambolato nel mezzo del salone a immaginare il sangue di tutti gli innocenti che quei due avevano barbaramente trucidato, scorrere dalle loro vene morte lento sulle mie mani. E questo calmava la mia rabbia. Ero una bestia senza dubbio. Ma quel gesto mi pareva corretto. Era come vendicare mille anime, e significava anche vendicare il dolore inflitto a Bella e a tutti noi.

Emmett, seduto sulle scale con rosalie tra le gambe sullo scalino più basso, si scrocchiava le nocche delle mani preparandosi allo scontro sotto gli occhi scocciati di sua moglie. Gli leggevo in mente il compiacimento della prossima vittoria: adorava mostrare la sua prestanza fisica dimostrando di essere incredibilmente forte:

< Emmett, niente violenza > carlisle lo guardava torvo

< eddai papà, ma ti rendi conto che hanno preso Bella? come puoi parlare di "niente violenza"!! > Un ringhio mi salì in gola solo al pensiero.. se non ci fossero serviti come informatori sarebbero morti istantaneamente, non avrebbero avuto nemmeno tempo di riflettere su cosa stava accadendo.

- calma edward -

Jasper aveva avvertito il mio scatto d'ira e aveva agito prontamente. Non riuscivo a arrabbiarmi nemmeno per il suo intervento. Ero come sedato quando usava il suo potere.

< non servirà violenza per avere informazioni, edward leggerà nelle loro menti tutto ciò di cui abbiamo bisogno > Carlisle era categorico ma non potei fare a meno di leggere tra i pensieri di Emmett il fatto che avrebbe disubbidito a fine confessione. Era vero, sarebbe stato istantaneo trafugare le informazioni dalle loro menti malvagie. Ma l'idea di non poterli fare a pezzi e sentire le loro urla di dolore mentre richiedevano gemendo una grazia che non gli era dovuta.. ah! Digrignai i denti, MI DOLEVA ALQUANTO!

Emmett la pensava allo stesso modo perchè grugnì deluso dall'impossibilità di far soffrire coloro che avevano rapito Bella. Mio fratello la vedeva come una sorella, e questo mi colmava il cuore di gioia.

Da quando Alice aveva avuto la visione delle due spie, l'atmosfera si era alleggerita anche grazie ai poteri di Jasper che riusciva a tenere meglio sotto controllo i nostri animi. Pensare che a breve avremmo saputo dove si trovava e saremmo corsi da lei, rendeva gioiosi tutti quanti. In più sarebbero presto arrivati gli altri da Denali, e saremmo diventati un bel numero. Il futuro si prospettava roseo anche se Alice continuava a non riuscire a vedere nulla riguardo Bella. Evitavo di pensarci per non cadere nell'ansia più nera e perdere lucidità. Non era davvero il momento, ma ogni tanto, il pensiero della condizione della mia principessa mi trafiggeva il petto come una spada.

Era avvolta in una bolla di oscurità a cui tutti cercavano di non pensare, per mantenere la calma; ma ogni tanto Rosalie si lasciava predere da pensieri orrendi che mi distruggevano: immaginava come sarebbe stato se Bella fosse morta. Erano pensieri involontari, non poteva contenerli e non potevo arrabbiarmi per questo. La vedeva riversa al suolo in una pozza di sangue; vedeva me, chino su di lei disperato, vedeva la distruzione della famiglia che amava. Ogni singola immagine mi lacerava le membra quasi fossero vive. Dal mio canto, mi opponevo mentalmente e fisicamente alla loro eventualità. Bella non era morta, era viva, stava bene o almeno lo speravo e presto sarebbe stata con me. Questo mi bastava. Se le fosse successo qualcosa l'avrebbero detto: non conoscevamo le loro intenzioni, ma se eravamo noi quelli che volevano, come ipotizzava Carlisle, annunciandoci la sua morte ci avrebbero solo attirati di più spingendoci alla vendetta. Quindi.. Bella doveva essere viva.. doveva.

Scandagliavo con la mente tutto il perimetro circostante alla nostra casa, per sondare l'eventuale presenza delle due spie se Alice non avesse avuto una pronta visione del loro arrivo, anche se, almeno a quanto aveva visto la prima volta, avevamo un limite temporale, che sarebbe scattato di lì a un quarto d'ora circa. Le visioni di alice però erano soggettive, variavano con le scelte dei diretti interessati. I due vampiri sarebbero potuti giungere prima, dopo, o non giungere affatto ritirati da un cambio dei piani. Dovevano stare all'erta. Alice in primis.

Eravamo tutti usciti fuori dalla villa e guardavamo verso il bosco, posti in posizioni strategiche in modo da osservare bene ogni angolatura.

Nella mente di Alice si crearono nuove immagini. Stava avendo una visione:

I due avevano deciso di separarsi, sarebbero giunti uno da est e uno da ovest.

La voce squillante di alice avvertì tutti: < tra 2 minuti. Dobbiamo dividerci si sono separati. > Formammo velocemente due gruppi. Uno conteneva Alice con Jasper, Carlisle e Esme, e l'altro me con Emmett e Rosalie in modo che avremmo potuto avvertire bene l'arrivo dei vampiri su entrambi i fronti grazie ai nostri particolari poteri.

Al cenno di carlisle ci dividemmo posizionandoci bene in zone strategiche. Era un assalto in piena regola: li avremmo dovuti catturare prima che avessero potuto avvertire i nostri odori.

Il cielo stava schiarendo. Era l'inizio di un nuovo giorno, un giorno di vittoria, un giorno nuovo. Tra qualche ora sarebbero arrivati quelli di denali e con le nuove informazioni avremmo raggiunto Bella. Il mio cuore morte pareva scoppiare per la gioia. Bella amore mio.. arriviamo presto.

I pensieri di Alice mi giunsero nitidi: < UN MINUTO >

Guardai emmett e rosalie mimando con le labbra ciò che alice mi aveva fatto sapere. Loro annuirono mettendosi in posizione di attacco. Erano tesi. Non potevamo sbagliare. Ma erano due miseri vampiri contro sette. Non c'era nulla da temere.

Scrutavamo tra gli alberi bagnati appena dalla luce del giorno. Sarebbe stato uno spettacolo incantevole guardare i raggi infrangersi nelle gocce d'acqua lasciate sulle foglie dalla pioggia se fossi stato con lei..a accarezzarla.. a amarla...Bella bella bella. il suo nome rimbombava nella mia testa

< 10 secondi, arriva prima dalla vostra parte edward >

Aguzzai gli occhi, ma prima che potessimo scorgerlo ne udii i pensieri. Correva velocissimo zigzagando tra gli alberi. Lessi nella sua mente:

- Mandarci in due è un suicidio, spero vivamente che quella massa di vampiri degenerati non ci scopra, saranno pure deboli perchè non bevono sangue umano, ma sono pure sette! Maledetti loro e i loro piani >

Ah! bene.. erano preoccupati! Un punto a nostro favore. Continuai a ascoltare i suoi pensieri mentre in lontananza avvertivo Alice.

< edward, dovresti vederlo ora. Tra 20 secondi lo potremo scorgere anche noi, ti voglio bene fratello! si inizia! e andrà tutto bene. l'ho visto! > Sorrisi e annuii tra me e me.

Con un cenno a emmett e rosalie, iniziammo a muoverci silenziosamente per accerchiarlo. Non sarebbe potuto fuggire. Ci spostavamo scivolando morbidi sul letto d'erba e foglie. Assolutamente silenziosi. Ci fermammo simultaneamente ognugno sulla fronda di un albero a circa 100 metri da lui. Con un balzo gli saremmo stati addosso. Decisi che era il momento giusto quando udìì i suoi pensieri:

< cos'è questo odore? non possono essere le loro scie! sono troppo forti! > Scattai e con me lo fecero anche i miei fratelli. Lo vedevo avvicinarsi come a rallentatore nonostante la velocità. Con uno spintone fu a terra, ero troppo veloce anche per lui ma non mi aspettavo la sua forza. Non l'avevo preso alla sprovvista infatti ebbe la prontezza di riflessi di spingermi via. Con un calcio in piena pancia fui sbalzato a vari metri di distanza atterrando sul tronco di un albero che si staccò di netto ma a quel punto Emmett lo aveva bloccato. Gli teneva le braccia strette al petto in una presa ferrea mentre quello si dimenava ormai inutilmente cercando di azzannargli le braccia. Gli balzai di nuovo addosso bloccandogli le gambe

rosalie esultò: < PRESO! > sorrisi:

< oh! ma chi siete! cosa volete! lasciatemi andare immediatamente! > Il vampiro tentava di staccarsi dalla nostra presa invano. Rosaliie gli tiro un ceffone in pieno viso, non abbastanza forte da stordirlo. Gli leggevo tra i pensieri il disprezzo.

< Animale, sai benissimo chi siamo! > Il vampiro ringhiava e Emmett lo minacciava.

< se non stai zitto e calmo questa splendida fanciulla qui ti strappa via un braccio. Non lo faccio io giusto perchè ho le mani occupate >

Non badavo più a loro. Sondavo la scena a ovest dagli occhi dei miei familiari. Carlisle lo spingeva avanti tenendogli le mani dietro la schiena. Jasper lo minacciava per non farlo fuggire

- edward, se mi stai ascoltando, qui tutto ok, l'abbiamo preso. Ora lo portiamo a casa. Siamo vicini alla soluzione di questo mistero-

Si, eravamo molto vicini. Ma qualcosa non mi quadrava. Chiunque l'avesse presa era stato cosi stupido da aver mandato due vampiri sapendo che noi eravamo sette? Avevo già iniziato a sondare la mente nel nostro prigioniero quando irrompemmo nell'ampio salone dove Carlisle e gli altri tenevano il loro vampiro fermo sul divano.

Quando tutti fummo dentro lui prese a parlare. Le due spie dovevano pensare al nascondiglio perchè io potessi vederlo nelle loro menti. Carlisle prima ci guardò tutti:

< state bene? >

< perfettamente > < sisi > < tutto ok > Era più calmo sapendoci al sicuro.

Poi si voltò. Aveva sul viso una maschera di determinazione e potere. In questi momenti era palese la sua grande maturità. La saggezza racchiusa in un corpo da ventottenne si sprigionava dai suoi occhi come bianca luce. Vidi per un attimo l'antico compagno dei volturi, il grande vampiro trecentenario che era mio padre. Osservai la scena con orgoglio. Si pose davanti ai due vampiri, ognuno era retto da tre di noi. Io mi affiancai a Carlisle.

< Sappiamo perchè siete qui, sappiamo chi vi manda > no.. questo non lo sapevamo, ma faceva parte del piano, dovevano credere che noi fossimo a conoscenza di tutto < Non vogliamo applicare violenza su di noi. Ma lo faremo se sarà necessario. Quindi il mio consiglio è che rispondiate alle nostre domande senza tentare la fuga. Come vedete siete in minoranza e non ce la fareste. Spero vivamente che seguirete i nostri consigli > ok.. li aveva messi in guardia. Iniziava l'interrogatorio.

< Noi non sappiamo chi siete! > Sputò il vampiro sulla destra. Aveva i capelli nero corvino e gli occhi scarlatti. Emmett che lo teneva gli torse un braccio e sibilò al suo orecchio

< NON HAI SENTITO COSA HA DETTO?? evita bugie a meno che tu non voglia perdere il tuo braccio > e aumentò la torsione. Carlisle non era contento della piega che aveva preso la discussione ma sapeva che era necessario. Carlisle continuò a parlare:

< Dovete dirci dove si trova bella > No! maledizione! Lessi nelle loro menti che non l'avevano mai vista, avevano solo associato il nome visto che sapevano che era stata rapita una ragazza.

< carlisle, non l'hanno vista > I volti di tutti si rabbuiarono delusi.

< Forse no.. ma vengono da dove è tenuta rinchiusa, Dove sono coloro che vi hanno dato gli ordini? > Questa volta fu il secondo vampiro a parlare, quello dai capelli rossi.

< Non vi diremo niente! razza di vampiri degenerati, non meritate di esistere, e la vostra debole umana morirà presto!!!! > Rosalie reagì prontamente colpendolo con un ceffone ma ormai le loro menti avevano già pensato al luogo dove si trovava.

Ma.. Maledizione! venivano da due luoghi diversi!!!! si erano incontrati per strada! E ora?! ci saremmo dovuti dividere! Ricacciai indetro un fiotto di veleno dalla rabbia.

< Firenze, e perugia > tutti si voltarono a guardarmi. La mia famiglia scioccata. I due vampiri con il panico negli occhi. I loro pensieri mi inondarono la mente:

-come da due posti!- -e ora? come si fa!- -cavolo! ma legge nel pensiero- -ci ammazzeranno tutti!-

< Si, si sono incontrati per strada. Sanno chi è Bella solo per sentito dire. Erano incaricati di osservare i nostri movimenti. >

< e ora cosa ne facciamo di loro? > Esme si chiedeva dove li avremmo tenuti.. ci avrebbero intralciato. Oramai sapevamo ciò che ci serviva. Loro erano diventati semplicemente pesi inutili.

alice ebbe una visione sul futuro dei due nel momento in cui io e emmet avemmo la stessa idea. Era l'unica soluzione. Non potevamo portarli con noi < oh... beh... penso sia inevitabile... > Disse cercando di trattenere la gioia per la loro morte.

< cosa alice...? > Carlisle la guardava e io parlai.

< Dobbiamo farli a pezzi Papà > Lessi nella sua mente la mia stessa conclusione, ma nel suo caso venne accompagnata da un grosso senso di colpa. Non voleva ucciderli. Carlisle era buono. Era incredibile pensare che uno come lui non avesse l'anima. Varò eventuali piani ma nessuno di loro era compatibile con il restare in vita delle due sporche spie quindi... sospirò:

< e sia >

I due vampiri presero a contorcersi e imprecare contro di noi ma erano tenuti stretti. Non potevano fuggire. Il loro destino era segnato. Vennerò trascinati in giardino. Vidi Rosalie accendere un fuoco. Io e carlisle, rimasti dentro in salone udimmo le urla di terrore dei due vampiri e i suoni metallici del loro smembramento. Poi il crepitare del fuoco silenzioso riempì l'aria insieme al dolciastro odore di incenso che proveniva dalla pira. Erano morti. E la loro malvagità con loro. Sarebbero continuati a bruciare per l'eternità tra le fiamme dell'inferno.

Lessi il disappunto in Emmet e sorrisi: era terribilmente affranto perchè la loro morte era stata istantanea. Continuava a pensare che avrebbero dovuto soffrire amaramente a causa delle loro azioni. Ma ora non mi importava più. Tempo un'ora e quelli di denali sarebbero arrivati a Forks. Saremmo partiti velocemente. Ma dovevamo dividerci. I luoghi erano due. Se fossimo arrivati per primi nel luogo sbagliato, l'altro covo sarebbe stato avvertito e Bella sarebbe stata uccisa istantaneamente. Ciò significava che dovevamo agire contemporaneamente su due fronti. Ma non sapevamo quanti vampiri c'erano da affrontare. Divisi saremmo stati più deboli.

La visione che aveva avuto Alice mi tornò in mente:

Rosalie riversa al suolo, i suoi capelli biondi tinti di sangue. Emmett che urlava il suo nome

cavolo... Come facevamo a dividerci se questo significava assecondare la visione?

 

Eccomi qua! ho impiegato un secolo a scrivere questo capitolo e non mi piace per niente!! Uffa.. un'altro noioso capitolo transitorio. MI DISPIACEEEE! non mi piace scriverli.. se non ci sono bella e edward insieme sigh! sob! diventa tutto monotono... Però necessario. I'm so sorry..Nel prossimo capitolo ci sarà più movimento... Promesso!!

commentaaaate please!!!

  
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