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Autore: cin75    06/03/2016    4 recensioni
Questa volta i J2 sono due giornalisti.
Hanno avuto un passato. Nel presente si detestano. Ma nessuno dei due riesce a vedere un futuro senza l'altro.
Confesso: questa è una Slice of Life uscita male!!!!
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Durante la notte, Jared aprì gli occhi chiusi solo per abitudine, ma non dormiva.
Non ci riusciva. Non dopo aver avuto quel chiarimento con Jensen e sapendo che l’ex compagno di certo non se la passava meglio di lui. Si alzò cercando di non fare rumore e si accorse, guardando nel soggiorno, che Jensen nemmeno ci aveva provato a dormire.

“Jensen…” lo richiamò Jared, vedendo che Jensen era ancora seduto al divano e fissava tristemente il fuoco nel camino.
“Mi dispiace così tanto, Jared. Sto cercando di capire cosa fare per farmi perdonare  ma è talmente …tanto, troppo….quello che ho fatto, che non riesco a ….” asserì Jensen fortemente in colpa per la sua passata decisione.
Jared gli andò vicino e gli si inginocchiò davanti costringendolo a guardarlo e quando gli occhi del giovane trovarono quelli verdi e tristi del maggiore, Jensen non potè che sussurrare ancora e di nuovo l’ennesimo “Mi dispiace!”

Quello che successo dopo, fu decisamente sorprendente.

Jared si issò piano sulle gambe e annullò del tutto lo spazio tra di loro e lasciò che le loro labbra si incontrassero in un bacio dolce e lento. Quasi timido. Forse timoroso. Ma pregno di speranza.
Per quanto Jensen si sentì completamente in pace e paradossalmente in colpa dal sapore dolcissimo di quel bacio, si costrinse ad allontanarsi. Si scostò appena dal viso del ragazzo e lo guardò con occhi tristi e colpevoli.
“Jensen…”
“No..no…io ho sbagliato. Sono stato uno stupido stronzo, Jared. Ti ho ferito pensando che tu avessi ferito me. Mi sono talmente lasciato abbagliare dalla gelosia e dalla rabbia che provavo che non ho fatto quello per cui oggi faccio quello che faccio: scoprire la verità. Ho solo giudicato le apparenze. Ti ho accusato, giudicato  e condannato senza prove!!”, disse non riuscendo a nascondere la rabbia che provava verso se stesso. “Non posso perdonarmi di aver fatto, di averti fatto una cosa simile!!”
“Lascia che sia io a perdonarti!” esclamò il giovane, issandosi ancora e mettendo fine con un bacio alle parole con cui continuava ad accusarsi Jensen.

Questa volta il bacio fu decisamente più deciso, più convinto, più profondo. E benché Jensen sembrasse fare ancora resistenza, l’appassionata insistenza di Jared , le sua bocca morbida, il tocco vellutato e delicato della sua lingua sulle sua labbra, vinsero del tutto i suoi timori e il maggiore si lasciò conquistare completamente.
Jared , quando si rese conto di quella sua vittoria, gli passò le mani intorno ai fianchi e so lo portò vicino , così che i loro corpi potessero toccarsi. Jensen allacciò le sue braccia  intorno al collo del giovane e si lasciò guidare in quel bellissimo bacio.
Quante volte aveva sognato quel bacio. Quante volte si era costretto a soffocare il pianto della consapevolezza che un bacio del genere non sarebbe mai più potuto essere.
E anche Jared si beava di quel legame ritrovato. Di quell’incastro perfetto tra le loro labbra, del percepire i loro cuori battere in sincrono. I respiri che diventavano uno.

Quel senso di completezza che lo soddisfaceva in ogni sua parte.
Anima e corpo che ritrovavano la loro metà.

Aveva di nuovo Jensen con lui, lo aveva di nuovo tra le sue braccia, tra le sue mani. Jensen non gli era mai passato, non lo aveva mai dimenticato. Forse non l’aveva nemmeno mai odiato sul serio per averlo lasciato in quel modo.
E ora….ora, gli aveva sentito dire quelle parole pregne di scuse e senso di colpa. Lo aveva baciato di nuovo e aveva potuto sentire chiaramente quelle crepe che aveva dentro risanarsi senza lasciare alcuna traccia.

Era di nuovo con Jensen. E Jensen era di nuovo con lui.
Non serviva altro per decidere di fare il passo successivo.
 
“Vieni con me!” gli sussurrò sulle labbra Jared, accennando alla sua camera da letto.
“Ne sei certo?!” azzardò Jensen.
“Solo se non andrai più via!” rispose Jared, ed era serio anche se il suo tono non smise mai di essere dolce.
“Non riuscirei a lasciarti ancora!”
“E allora vieni con me!” fece ancora e Jensen lo seguì.

Amarsi quella notte, fu come conoscersi di nuovo.
Fu come riconoscere ogni cosa che di loro era mancata all’altro.
Entrambi non facevano altro che accarezzarsi ovunque come per riappropriarsi di quella pelle, di ogni muscolo, di ogni fremito con cui quella pelle e quei muscoli  solleticavano le loro mani. Non riuscivano a smettere di baciarsi, di torturarsi le labbra, di mischiare i loro sapori mai dimenticati. Risentire quei gemiti soffocati, quegli ansimi affannati era pura eccitazione. Perdersi e ritrovarsi in quegli occhi liquidi di desiderio accese di nuovo quella scintilla che forse non si era mai spenta ma solo sopita.
E quando la più profonda passione e la più completa felicità di stare di nuovo insieme, fu tale da farli ridere di soddisfazione, fu Jensen a prendere il sopravvento di quel riavvicinamento. Ricordò – non lo aveva mai dimenticato – il modo in cui toccare Jared. Il punto esatto. Il ritmo preciso. Quel calore intimo che piano riscaldava anche sé stesso.
Scivolò dentro di lui, piano, chiudendo gli occhi quando anche Jared li chiuse. Godettero insieme di quell’unione ritrovata, che avanzava piano, che si faceva via via, sempre più profonda. Che ad ogni movimento richiedeva e concedeva di più, sempre di più.
Fin quando entrambi non resistettero più al quel richiamo più appassionato e lasciarono che i loro corpi vi si abbandonassero definitivamente. I movimenti si fecero più frenetici ma mai aggressivi.
Gli affondi di Jensen erano ritmici e cadenzati. E Jared rispondendo a quella passione andava incontro al suo amante, assecondandone ogni movimento. Ansimando insieme. Gemendo di piacere e fatica. Cercando un appiglio più saldo tra le lenzuola, sulle spalle, sulle braccia contratte e tesse per sopportare il peso dei loro corpi.
Volendo sempre di più. Cercando ancora tanto.

E poi fu il piacere, forte, caldo, avvolgente. A tratti doloroso. Che li fece quasi gridare. Che  spezzò loro il fiato facendoli ansimare disperatamente, in cerca di aria.
Il piacere che poi, benevolo si affievolì , permettendo ai due amanti di cadersi tra le braccia dopo un bacio e un altro e un altro ancora. Dopo essersi sorrisi di nuovo complici , li accompagnò verso un sonno pacifico e profondo.

Nessuno dei due pensò minimamente a mettere fine a quel momento. Nemmeno fisicamente. Dormirono così, vicini. Tutta la notte.


 
   
 
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