Si sedettero sulle scale che portavano alla
saletta.
Lei incrociò le gambe, ci
appoggiò sopra entrambi i gomiti, incrociando le dita.
Lui invece si distese scomodamente sui
gradini, appoggiandosi sempre sui gomiti.
Aveva l'aria pensosa.
Poi ad un certo punto, guardando un punto
indeterminato sul soffitto, disse - Sai, a quella festa lo rincontrerai...
pensi che succederà dell'altro tra voi due?-
Lei si girò di scatto verso di lui.
-Scusa, cosa intendi?-
-Beh, mi sembra ovvio... visto quello che
avete fatto... insomma.... non vorresti rifarlo?-
Un'insopportabile
sorrisetto malizioso apparve su quel viso delicato,
quasi infantile.
Ma si capiva che era falso.
O forse, lei lo conosceva troppo bene.
Si rigirò, e dopo un momento di
riflessione disse -Sei geloso?-
Adesso il sorriso malizioso e beffardo era
apparso anche sul suo volto.
- No, assolutamente no. Credo...-
Lei si rialzò, mantenendo la sua
espressione, si avvicinò a lui. Lo baciò delicatamente sulle
labbra, poi disse, sussurrandogli all'orecchio -Basta chiedere-
Poi si alzò, ed iniziò ad
andare verso l'entrata della saletta, in quel modo che solo lei sapeva fare.
Lui si girò di scatto, incuriosito.
-Cioè?-
Un sorriso, un gesto della mano in segno di
saluto.
Fu questa la sua risposta. E capì.