MIRTILLONE


C'è chi ama una donna, chi ama un uomo, e c'è chi li ama entrambi.
Ci sono persone che amano alla follia un gatto, una pizza, o addirittura c'è chi ha deciso di avere una profonda relazione amorosa con una birra!
E poi ci sono io...che ho scoperto di amare un fantasma.
E' strano come uno possa pensare che la morte sia la fine di tutto, e scoprire che in realtà è solo l'inizio di qualcosa di meraviglioso.
Sono qui immobile, da non so quanto tempo, a fissare il mio cadavere adagiato scompostamente sulla nuda pietra, mentre tutt'intorno a me continua ad imperversare la battaglia.
Occorreva un simile evento per comprendere la reale portata di un sentimento tanto profondo, sbocciato molto tempo fa.

*Inizio flashback*
Mezzosangue.
Non riusciva a togliersi quella parola dalla mente. Non erano servite a niente le rassicurazioni di Hagrid o l'indignazione di Ron.
Più ci ripensava, più le lacrime continuavano a scendere sul suo volto.
Ormai in preda alla disperazione, aprì la prima porta che le capitò sotto mano. Aveva la vista completamente appannata e l'unico suono che riusciva ad udire erano i singhiozzi che continuavano a scuoterla dall'interno.
Dopo minuti, o forse ore, riprese il controllo di sé, e uno strano rumore colpì le sue orecchie. Con cautela cominciò ad avanzare per la stanza- che scoprì poi essere un bagno- fino a quando non intravide una figura rannicchiata vicino alla finestra, che piangeva senza mai fermarsi. Era così presa dal suo dolore, che si accorse della sua presenza solo quando la vide riflessa nel vetro che aveva davanti.
"E tu cosa ci fai qui! Sei venuta a prendermi in giro come fanno tutti gli altri?".
Non riuscì a dire niente, ancora scossa da qualche singhiozzo. Probabilmente il fantasma notò la sua aria sconvolta, e le si avvicinò.
 "Hai pianto anche tu, vero?".
Un leggero cenno del capo convinse Mirtilla ad avvicinarsi ancora di più.
Hermione era rimasta incantata da quello sguardo traslucido, e tremò appena sentendo la sua mano gelida sulla spalla.
Si sentiva al sicuro in compagnia di quello spirito, così al sicuro che le lacrime ricominciarono a sgorgare dai suoi occhi. E anche la Malcontenta riprese i suoi piagnistei.
Aveva trovato una compagna: non di giochi o di scorribande, ma una compagna di pianto.
*Fine flashback*

Il ricordo del nostro primo incontro era ancora così vivido in me, che non mi ero neppure resa conto di essermi spostata dal mio corpo. Meno male che ero divenuta incorporea, altrimenti non so che altri danni avrei provocato oggi- oltre alla mia morte- a causa della mia distrazione.
Inconsciamente le mie nuove spoglie galleggianti mi avevano portata davanti a quel bagno che avevo frequentato così assiduamente dal mio secondo anno ad Hogwarts.
Anche se del tutto inutile, presi un bel respiro ed entrai lì dentro. Era ormai quasi un anno che non ci entravo, la caccia agli horcrux mi aveva tenuta lontana da quel castello. E soprattutto da Lei.
Il suono rassicurante e familiare di quei singhiozzi mi riempì il cuore di immensa felicità.
Non avevo mai sentito nessuno piangere con così tanta grazia e compostezza. Era una melodia così straziante e dolce allo stesso tempo, che il canto della fenice non poteva niente di fronte a tanta bellezza.
"Sapevo che saresti tornata da me. Ho conservato un posto nel mio cubicolo solo per te".
Mi prese per mano, e con le lacrime agli occhi ci tuffammo nel suo gabinetto, lasciandoci dietro solo un fiotto di acqua gelata che invase il pavimento.
Chissà, forse avevo finalmente trovato la giusta compagna con cui trascorrere il resto della mia esistenza.