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Autore: littlegiulyy    07/03/2016    1 recensioni
Miley è una ragazza di 18 anni, fa parte del branco della tribù dei Wintu che hanno origini Californiane. Lei e il suo branco stanno per partire per un'avventura che la legherà a moltissime persone a La Push e alcune persone le sconvolgeranno la vita a partire da Embry Call. Il nuovo branco sta per raggiungere La Push per aiutare i licantropi di Forks e i Cullen nello scontro con i Volturi.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Embry Call, Nuovo personaggio, Quileute, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Breaking Dawn
Capitoli:
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CAPITOLO 19 - "Californication"

POV MILEY

Non appena scendo l’ultimo scalino, mi blocco nel posto in cui mi trovo ed Embry si ferma appena dietro a me. Lascio andare la sua mano e dopo esserci scambiati un sorriso di intesa, mi dirigo fuori verso la piscina.
Mia mamma se ne sta seduta sul tavolo di legno a bordo piscina con mille fogli davanti, tutta presa dai suoi calcoli senza neanche accorgersi del mio arrivo. I suoi capelli si muovono mossi dal vento che c'è oggi e che arriva dal mare.
Salgo velocemente gli scalini che mi portano al tavolo e avvicinandomi a lei non posso fare altro che sorridere, è sempre troppo impegnata nel suo lavoro, così tanto che nell’ultimo periodo in cui sono stata qui era davvero raro vederla a casa.
Da quando Jason era sparito poi la situazione si era fatta ancora più critica e sia lei che papà cercavano di non pensarci immergendosi nel loro lavoro giorno e notte. Cercavano di allontanare i pensieri dolorosi, come facevo io in fin dei conti. 
Improvvisamente mi guardo intorno e casa mia mi sembra quasi estranea. In questi mesi ne sono successe così tante che ora, essere di nuovo qui, in casa mia con la mia famiglia mi sembra troppo strano. San Diego, Santa Ysabel, le feste in piscina a casa mia, le mattine passate sgattaiolando via dalla scuola per andare a fare surf o semplicemente per andare a fare una gita in macchina sulle montagne, le feste e le vacanze a Tijuana, il bicchiere di troppo, i test impossibili del professor Meky passati a copiare, le corse in macchian con Katy e i mille casini con le altre… tutto mi sembra così lontano.Tutto mi sembra così estraneo, anche il blu acceso del mio oceano che mi ha sempre fatto impazzire. Improvvisamente questo cielo azzurro e il caldo sulla mia pelle mi sembrano cose così lontane da quello che in realtà voglio e che fa parte di me…
-“Ciao mamma”- dico ad alta voce in modo tale che mi senta.
Subito alza la testa e il suo viso corrucciato si distende in un grandissimo sorriso. Si alza in fretta buttando all'aria i fogli davanti a lei e viene subito verso di me, con uno scatto mi abbraccia fortissimo senza darmi il tempo di respirare.
Ridacchio pensando che in fin dei conti non cambierà mai.
-“Sei tornata finalmente Ley!”- dice con voce acuta staccandosi di poco da me e guardandomi bene.
-“Sono stata costretta…”- rispondo facendole l’occhiolino e scoppiando a ridere subito dopo seguita da lei
-“Lo so lo so, tuo fratello mi ha già spiegato tutto…”- dice sorridendomi come non vedevo farle da mesi.
Già… mio fratello… non oso immaginare quanto sia stata felice di rivederlo!
-“Meglio così, non credo avrei avuto voglia di raccontarti tutto!”- rispondo a bassa voce fissando lo sguardo su un punto imprecisato della spiaggia dietro di lei e perdendomi nei miei pensieri.
-“Come stai Ley? Ti senti meglio? Mi sei mancata così tanto... quando ho saputo tutto mi ha preso male davvero. Al solo pensiero che tu fossi in pericolo...tuo padre stava impazzendo.”- dice abbracciandomi nuovamente per poi tornare a guardarmi nuovamente
-“Jason non avrebbe mai permesso che mi succedesse qualcosa. Si adesso mi sono ripresa… diciamo che in questi mesi che ho passato via sono successe tante cose e ne sono cambiate ancora di più… ma papà dov’è?”- chiedo guardandomi attorno cercandolo.
-“Tuo padre è ad una riunione del consiglio! Lo vedrai dopo sicuramente. Ma dimmi come sono andate le cose a LaPush? Voglio sapere tutto, dall’inizio alla fine!Hai conosciuto ragazzi carini?”- mi chiede facendomi l'occhiolino.
-“Beh ecco a questo proposito… c’è una persona che voglio farti conoscere…”- farfuglio a bassa voce abbassando lo sguardo imbarazzata. Mia mamma mi guarda interrogativa senza capire, Jason non le ha detto niente allora!
Mi volto velocemente indietro e faccio qualche passo verso la vetrata che porta dentro casa. Faccio segno a Embry con la mano di venire da me e lui lentamente varca la soglia dirigendosi verso di noi lentamente molto imbarazzato. Noto che adesso la maglietta se l'è messa e inizio a ridacchiare da sola con gli zigomi in fiamme. Mia mamma lo guarda sorpresa senza capire.
-“Buongiorno signora. Piacere di conoscerla, io sono Embry”- dice Embry tendendo la mano nella direzione di mia mamma.
Lei la guarda per qualche istante pensierosa prima di stringergliela e sorridergli tranquilla in modo amichevole.
-“Piacere caro! Io sono Isabel…”- Embry abbassa lo sguardo imbarazzato continuando con la coda dell’occhio a guardarmi ed io ridacchio senza riuscire a trattenermi. Non l’ho mai visto così imbarazzato da quando lo conosco! Mister sicurezza Embry Call questa volta ha decisamente mandato a farsi fottere la sua spavalderia! Me lo devo segnare per tirarglielo fuori la prossima volta che mi prende in giro per qualcosa. Mia mamma mi guarda ponendo una domanda implicita ed io annuisco lievemente.
-“Embry tu vai pure da Luke, io vi raggiungo subito! Sistemo le ultime cose qui e arrivo”- gli dico prima di appoggiargli una mano sulla guancia per dargli un bacio sull’altra. Lui annuisce velocemente e impacciato si volta per andarsene.
-“E’ stato un piacere Isabel!”- dice sorridendo e voltandosi l’ultima volta prima di sparire all’interno della casa.
La sua figura è sparita ma il mio sguardo è ancora puntato nel punto in cui è sparito. Era davvero nervoso, non l’ho mai visto così! Sorrido involontariamente a questo pensiero, quanto è bello anche quando è in imbarazzo...
-“Devi dirmi qualcosa?”- mi chiede mia mamma richiamando la mia attenzione.
-“Beh ecco… lui è…”- inizio borbottando… come cavolo glielo dico che è il mio imprinting e che io sono il suo?!
-“Lui è? Andiamo Miley, non sono stupida, ho visto come lo guardavi! E come lui guardava te! E’ così bello!!!!!!!!!!! Riconoscerei quello sguardo lontano un miglio! Mi chiedo soltanto come sia possibile! Un doppio imprinting?”- dice sorridendomi palesemente felice.
Mi sono sempre chiesta come facesse a capire tutto con un solo sguardo, accidenti è incredibile! Deve avere una specie di sesto senso.
-“Si… un doppio imprinting”- confermo guardandola.
-“Sono contenta per te amore mio, sembra un bravo ragazzo ed è davvero bellissimo! Finalmente qualcuno è riuscito a conquistare anche te, avevo perso le speranze”- dice scoppiando a ridere e guadagnandosi un mio sguardo di disapprovazione.
-“E con questo cosa vorresti dire?!”- le chiedo scocciata
-“Niente niente, adesso vai! O farai tardi alla riunione! Salutami il branco”- dice prima di darmi un bacio sulla guancia e tornare a sedersi al tavolo riprendendo il suo lavoro.
-“Ciao mà!”- la saluto prima di incamminarmi verso casa di Luke.
 
 
-“Benissimo ragazzi. Adesso siamo tutti e possiamo iniziare la riunione – inizia Luke mentre io mi sistemo sulla sedia affianco a Embry – tutti noi sappiamo cos’è successo, ma adesso dovrai essere tu Ley a raccontarci tutto. Dobbiamo sapere più particolari possibili per riuscire a fermarli e decidere come agire!”- conclude guardando nella mia direzione.
Tutti gli sguardi si puntano su di me ed io, dopo aver preso un bel respiro, faccio mente locale di tutto quello che è successo. Parlare di quei giorni non è per niente facile... il viso di Jhonny mi appare davanti agli occhi come se fosse davvero davanti a me. Scuto la testa ed inizio a parlare per scacciare dalla testa quell'immagine che mi tormenta...
-“Allora so solo che l’Alpha si chiama Michael e a quanto so fa agire il suo branco sotto ordini Alpha imposti contro il loro volere. Quando ero lì mi tenevano in una grotta e più volte ho avuto occasione di parlare con i ragazzi che facevano da guardia. Credo siano un po’ più numerosi dei nostri branchi divisi, ma non ne sono sicura. Due di loro con cui ho parlato avranno più o meno la tua età Jason, uno si chiama Jeremy e l’altro… Jhonny… “- il mio tono si fa incerto al pronunciare quel nome e subito sento lo sguardo di Embry farsi più attento. Le parole mi muoiono in gola e non riesco più ad andare avanti, non ci ho più pensato ma… cosa gli sarà successo? Ha rischiato la vita per liberarmi, ed io quando l’hanno scoperto me ne sono andata. Ma cosa potevo fare? Non potevo certamente tornare indietro e rischiare di essere presa di nuovo. E poi perché avrebbe rischiato tutto per me? Una ragazza che neanche conosce…
-“Continua…”- mi incita Martin cercando di mascherare in qualche modo il mio stato di smarrimento…
-“Si scusate… Appena sono arrivata mi hanno raccontato tutta la storia, dei miei poteri, di nonna Mary, degli anziani che hanno sempre nascosto tutto…”- continuo abbassando lo sguardo. Mi sembra impossibile aver passato tutto quello ed essere di nuovo qui adesso. La mano di Embry si stringe alla mia ed io ricambio con forza la sua stretta.
-“Tranquilla, la storia l’ho già raccontata tutta io”- interviene mio fratello facendomi cenno di andare avanti.
-“Ho cercato più volte aiuto da parte di Jeremy dato che mi sembrava quello più affidabile e più volte mi aveva fatto capire che non era la loro volontà quella di prendersi i miei poteri. Ma nessuno mi ha aiutata… nessuno… eccetto una persona. Il secondo giorno la mia guardia era Jhonny, mi ha spiegato come manifestare i miei poteri e ce l’ho fatta.”-
Tutti gli sguardi sorpresi si puntano su di me.
-“Vuoi dire che… hai davvero qualche potere speciale? Che genere di potere?”- chiede Logan dando voce ai pensieri di tutti. Per un attimo mi guardo intorno e decido che l’unico modo per spiegarglielo è farglielo vedere.
Mollo la mano di Embry e mi alzo velocemente in piedi.
Mi guardo intorno di nuovo e subito trovo l’oggetto desiderato. Una colonnina di cemento posizionata all’angolo del giardino con una piccola fontanella.
E’ perfetta.
Concentro il mio sguardo sul piccolo flusso di acqua che scende, lentamente alzo la mano e chiudo li occhi. Mi concentro come mi ha spiegato Jhonny ed inizio a sentire poco a poco l’acqua come se scorresse tra le mie mani. Spalanco improvvisamente gli occhi e con un lieve movimento della mano, il percorso del flusso d’acqua viene deviato. Una piccola colonna d’acqua si alza verso il cielo lentamente.
Attendo qualche attimo prima di abbassare la mano e il flusso d’acqua torna a scorrere regolarmente come se niente fosse successo.
Tutti gli sguardi sono puntati su di me come se non avessero mai visto niente di simile prima e beh… effettivamente è così.
-“Ecco qui, questo intendevo con poteri…”- rompo il silenzio quasi fastidioso che si è creato aspettandomi un qualsiasi commento da parte di qualcuno.
-“Non avevo mai sentito parlare prima di una cosa del genere… davvero strabiliante…”- commenta Luke guardando ancora il flusso d’acqua che scorre tranquillo nella fontana. Decido di riprendere il mio racconto.
-“Dopo aver visto i miei poteri manifestarsi davanti ai suoi occhi, Jhonny ha deciso di sua spontanea volontà di aiutarmi a scappare e mi ha lasciata andare…”- il volto di Jhonny ritorna improvvisamente nella mia testa ed il ricordo dell’ultima volta che l’ho visto si fa nitido nella mia mente.
La mano di Embry che afferra la mia mi riporta alla realtà e lentamente mi fa risedere vicino a lui tirandomi lievemente. Per un istante mi guarda, come se avesse letto nel mio pensiero, per poi spostare subito lo sguardo da me e lasciando la mia mano.
Lo guardo perplessa senza capire, non può aver capito tutto. Che poi… cosa ‘è da capire?! Assolutamente niente.
Jhonny mi ha solo aiutata a scappare, niente di più.
Eppure era tutto così strano…
-“Allora, credo sia opportuno almeno cercare di risolvere le cose in modo diplomatico. Sarebbe stupendo non dover combattere ancora una volta, soprattutto contro un altro branco. Quindi io e Sam, con Jason, Jared, Paul e Martin andremo a parlare con questo Michael e cercheremo un punto d’incontro. Se non dovessimo trovarlo… beh sarà guerra aperta. Per adesso è tutto, vi faremo sapere, ma state in allerta. Potete andare ragazzi”- conclude Luke seriamente guardandoci uno per uno.
Che sia la cosa giusta da fare? Michael accetterà mai un accordo?
Mi alzo velocemente in piedi e senza badare nessuno e senza che la mia testa lo comandi, le gambe iniziano a camminare da sole senza che io possa fermarle. So esattamente dove voglio andare, quello che mi ci vuole è un po’ di tranquillità adesso.
Ho bisogno di pensare, di ragionare su tutto. Ho bisogno di tornare nella mia vita di tutti i giorni. 
Inizio a camminare dirigendomi in un’altra spiaggia, la mia spiaggia.
Lì non ci va mai nessuno, non so perché, è uno dei posti più belli e rilassanti che abbia mai visto, una spiaggetta chiusa tra gli scogli, ma non frequentata. Gli altri ragazzi preferiscono andare dove c’è sempre movimento, musica e delle belle onde!
Mi accendo una sigaretta continuando a camminare sul marciapiede affiancato da una lunga serie di palme. Passo dopo passo butto un occhio sulla spiaggia e vedo decine di ragazzi con la loro tavola e la birra in mano...

-Accidenti Ley, hai cavalcato un'onda da paura! Erano giorni che non si vedevano onde così a San Diego!- mi urla Martin uscendo dall'acqua subito dopo di me. Mi passa una birra al volo e l'afferro senza problemi. Il sole mi scalda la pelle, e si è alzato un venticello fresco perfetto.
-"Che meraviglia! Era tanto che non prendevo in mano la mia tavola, mi ci voleva. Non credevo l'avrei mai detto ma...grazie mille Martin...."- gli dico abbassando lo sguardo quasi imbarazzata. Molla la tavola sulla sabbia e in un attimo le sue braccia calde mi circondano. Dopo mesi di solitudine ricambio il suo abbraccio e scoppio in un pianto liberatorio.
Finalmente ho capito, c'è qualcuno con me, non sono da sola.
-"Non piangere Ley, io sono qui. Adesso, domani, dopodomani e fra mesi. Io sarò qui, promesso"- 


Persa nei ricordi proseguo sulla mia strada. Mi ricordo come se fosse ieri quel giorno. Il giorno in cui ho capito di non essere sola, il giorno in cui ho capito che potevo ancora andare avanti, anche se le due persone più importanti della mia vita mi avevano abbandonata. Quel giorno ho trovato la mia bussola, Martin, che in tante occasioni mi ha riportata sulla via di casa senza farmi perdere...
Senza rendermene conto sbuco in una spiaggia piccola, la sabbia bianca illumina il terreno e lentamente mi avvicino all’acqua.
I miei piedi arrivano fino alla sabbia bagnata e le onde a riva bagnano i miei piedi.
L’acqua è fredda.
Faccio un bel tiro lungo e lentamente butto fuori il fumo. Per un attimo mi perdo ammirando il cielo davanti ai miei occhi. L’acqua blu dell’oceano adesso si è fatta più scura ha delle strisce rosse e gialle che si alternano mosse da piccole onde, il cielo sempre così azzurro adesso ha delle sfumature rosa, rosse e viola che non vedevo da tanto e il sole sta per sparire dietro la linea di orizzonte. Mi vengono quasi i brividi vedendo tanta bellezza e ne rimango incantata quasi fosse la prima volta che vedo uno spettacolo del genere.
-“Devo ammettere che un tramonto così non l’ho mai visto da nessuna parte”- la voce di Embry giunge inaspettatamente alle mie orecchie come un sussurro prima di vedere con la coda dell’occhio la sua figura affianco a me rivolta verso il mare.
-“Benvenuto in California”- dico ancora incantata guardando il tramonto.
Uno dei più belli che io abbia mai visto se devo essere sincera. Tramonti così non si vedono tutti i giorni.
Embry inizia a camminare entrando sempre di più nell’acqua, fino ad arrivare ad avere l’acqua fino al ginocchio.
Guardo la sua schiena cercando di capire cosa voglia fare, faccio l’ultimo tiro e butto la sigaretta.
-“Vuoi farti un bagno?”- gli chiedo ridacchiando.
-“Non sarebbe una brutta idea”- mi sorride calmo voltandosi leggermente nella mia direzione e facendomi l’occhiolino. Si toglie i vestiti lanciandoli verso la spiaggia per poi iniziare ad immergersi sempre di più nell’acqua. Cosa intende fare? Sorrido guardandolo compiaciuta. Questo ragazzo è totalmente fuori di testa! Inizio a camminare verso di lui…
-“Ehi ragazzina dove stai andando? Non ti ho mai detto di volerlo fare con te il bagno”- dice voltandosi verso di me e sorridendomi strafottente. Lo guardo sconvolta incrociando le braccia al petto, dovendo subito dopo spostare lo sguardo altrove dopo essermi resa conto che è tutto nudo. Arrossisco pensando che in fin dei conti potrebbe benissimo fare il modello porca miseria.
-“Non è la tua spiaggia! Io faccio quello che mi pare e piace!”-
-“Non credo. Ci vediamo dopo ragazzina, torna a casa che è tardi”- esclama prima di rigirarsi e scoppiare a ridere immergendosi del tutto.
Questo lo prendo come un affronto. Velocemente mi tolgo tutto quello che ho addosso e mi lego alla buona i capelli in testa.
Inizio a camminare in fretta nella sua direzione, non fa neanche in tempo a voltarsi che sono già a pochi metri da lui.
-“Nessuno mi da ordini, soprattutto in casa mia”- esclamo prima di tirargli dell’acqua addosso e immergendomi del tutto nell’acqua.
Mi sfida con lo sguardo mentre sorride compiaciuto. L’acqua è davvero fredda, nonostante la mia temperatura sia nettamente più alta di quella di qualsiasi essere umano.
-“Io non riderei tanto se fossi in te”-
-“Ley… quanto bello è vedere quanto potere ho sul tuo umore”- esclama scoppiando a ridere.
-“Diventi ogni giorno sempre più insopportabile”-
-“Io? Sei tu che te la prendi per troppo poco”-
-“Io che me la prendo per poco?! Ma stai scherzando?!”- esclamo alzandomi in piedi in preda alla rabbia.
Questo ragazzo ha il potere di farmi davvero innervosire! Giuro che gli metterei le mani addosso da un momento all’altro!
Il suo sguardo improvvisamente si abbassa sul mio corpo e, non appena mi rendo conto della situazione, mi rimmergo nell’acqua immediatamente abbassando lo sguardo, le guance stanno per andarmi a fuoco.
Il suo sguardo all’improvviso diventa malizioso e lentamente si avvicina a me. Indietro leggermente involontariamente, ma in un attimo è vicino a me e mi trascina dove l’acqua è decisamente più alta. Lui tocca il fondo e io no. E’ sempre questa la storia. Sbuffo spazientita.
-“Qui non tocco, possiamo tornare un po’ verso riva?”- gli chiedo scocciata sforzandomi di stare a galla.
Sono davvero stanchissima e lui mi porta dove devo fare ancora più fatica per stare a galla!
-“Paura dell’acqua alta? Non eri tu quella sempre sicura e che non ha mai paura?”-
-“Non ho paura! Sono solo stanca e non ho voglia di fare fatica anche per stare a galla, tutto qui.”-
-“Ma per questo ci sono io”- sussurra avvicinandosi al mio orecchio e avvolgendomi i fianchi con le sue mani.
-“Non ho bisogno di te!”- esclamo ancora offesa da prima cercando di allontanarmi.
La sua presa si fa ancora più salda e mi tira definitivamente vicino a lui facendomi scontrare con il suo petto duro come il marmo.
Ci guardiamo negli occhi per qualche istante, quando lentamente inizia a darmi baci sul collo.  
-“Smettila Miley… lo so che mi vuoi”- sussurra al mio orecchio prima di mordermi un labbro per poi tornare sul mio collo e sulla mia spalla, gli unici posti fuori dall'acqua. Decido di cedere e avvolgendo le gambe intorno ai suoi fianchi, passo le braccia intorno al suo collo e faccio aderire i nostri corpi. Una sensazione di sollievo mi pervade quando vengo a contatto con la sua pelle molto più calda in confronto all’acqua gelida. Le sue mani iniziano a vagare sul mio corpo arrestandosi sui miei glutei e le nostre labbra si scontrano dando vita ad un bacio che di casto ha ben poco. Le nostre lingue si incontrano. 
La sua pelle ambrata sembra ancora più scura adesso che il sole è quasi scomparso del tutto, un brivido di freddo mi percorre la schiena.
-“Hai freddo?”- mi chiede dolcemente staccandosi leggermente da me per potermi guardare meglio.
-“Un po’…”- farfuglio avvicinandomi di più a lui e sentendomi subito meglio con il suo calore. Strano… era tanto tempo che non sentivo freddo. Le sue braccia mi avvolgono protettive e i suoi occhi non si staccano dai miei. Appoggio la testa sulla sua spalla e chiudo gli occhi lasciandomi coccolare dal suo abbraccio caldo.Non sembra neanche lui in questi momenti, un ragazzo così fastidioso e indisponente alla fine si rivela dolce e calmo.
-"Rischio di scottarmi la guancia se sto ancora per molto così..."- ridacchio senza muovermi.
-"Sono i rischi che corri stando con un licantropo"-
-"Dimentichi che anche io sono un licantropo..."- gli ricordo passando l'inidice sopra il tatuaggio sul suo braccio.
-"Me lo dimentico sempre... è che mi viene così spontaneo proteggerti che mi dimentico quanto tu sia forte"-
-"Oddio Embry cosa ti succede?! Hai mangiato troppo zucchero oggi?"- lo prendo in giro ridendo.
-"Probabilmente si..."- sussurra sorridendo prima di darmi un altro bacio sulla spalla.
-“Forse è meglio tornare a casa, in fin dei conti ti sei ripresa da poco”- mi dice iniziando a camminare lentamente verso riva tenendomi sempre ben attaccata a lui.
Lentamente abbasso le gambe e finalmente i miei piedi riescono a toccare il fondale. Mi stacco da lui ed inizio a fare una lenta corsetta per uscire dall’acqua andando subito verso i vestiti sparsi sulla sabbia.
Raccolgo tutto e velocemente mi infilo i vestiti che ovviamente si bagnano subito.
Accidenti, non mi ricordavo facesse così freddo la sera, ed è strano che io lo senta!
Alzo lo sguardo, Embry se ne sta in piedi davanti a me con addosso solo i pantaloni corti e la maglietta in mano.
Mi guarda attentamente cercando di studiarmi.
-“Tutto bene? Ti vedo un po’ infreddolita Ley, non eri tu il licantropo? No sai... quella forte insomma....”- ridacchia suscitando la mia risata.
-“Questa volta hai ragione,questa sera davvero non so cosa mi prenda! Andiamo a casa va, sarà meglio!”- esclamo prendendo la sua mano ed iniziando a correre verso casa mia ridacchiando.
 
 
L’acqua bollente sulle spalle mi dona una sensazione di relax che non provavo da tempo. Lentamente chiudo l’acqua ed esco dalla doccia avvolgendomi in un asciugamano. Apro appena la porta e metto fuori solo la testa, guardo in giro nella mia stanza e subito noto la figura di Embry seduto davanti alla vetrata sul mare. Sorrido guardandolo incantata, è davvero bellissimo. Il mio cuore inizia a battere più forte e improvvisamente una voglia matta di abbracciarlo e baciare quelle sue labbra così morbide si impossessa di me.
-“Cosa stai guardando?”- gli chiedo risvegliandolo dalla sorta di trans in cui era caduto. Scuote più volte la testa come a voler tornare in sé e dopo essersi voltato verso di me per un istante, torna a guardare fuori.
-“Il mare e le stelle… si riescono a vedere delle stelle bellissime da qui…”- dice a bassa voce continuando a guardare fuori dalla finestra perso nei suoi pensieri.
-“Mi vesto e ti faccio vedere una cosa, dammi un attimo”- gli dico prima di richiudermi in bagno. So esattamente dove portarlo…
Mi asciugo meglio e indosso il mio vestito corto a fiorellini. Mi trucco leggermente, un po’ di mascara, eyeliner, un po’ di lucidalabbra e sono apposto. Guardo i miei capelli, ricadono lunghi a boccoli fino alla fine della schiena, tra poco sarà ora di tagliarli…
Esco dal bagno, prendo la giacca in pelle e mi dirigo verso Embry dopo averla indossata, lo prendo per mano e aprendo la porta della vetrata lo porto fuori sulla terrazza prima che possa dirmi qualcosa.
-“Adesso seguimi”- gli dico girandomi velocemente e iniziando ad arrampicarmi sulla ringhiera per poi appendermi con le braccia al muro alto che delimita la terrazza. Embry mi guarda interrogativo ma si limita a seguirmi con lo sguardo in silenzio. Tirandomi su con le braccia mi siedo sul muro in alto e mi alzo in piedi.
Una sorta di spiazzo largo due metri per due si apre tra i muri e la visuale sul mare illuminato dalla luna si fa ancora più bella. Mi sporgo appena e gli faccio segno con la mano di venire su. Qualche istante dopo è già salito e coprendogli gli occhi gli impedisco di guardare.
-“Appena sono arrivata a LaPush tu mi hai fatto vedere il tuo posto… oggi tu hai visto il mio posto ma dato che mi hai seguita è come se non te l’avessi fatto vedere io – inizio a dire ridacchiando – quindi ho deciso di farti vedere di mia spontanea volontà l’altro posto in cui vengo sempre a pensare e credo ti possa piacere, voglio condividere tutto con te”- concludo togliendo la mano dai suoi occhi e rimanendo dietro di lui circondandolo con le mie braccia e appoggiando la fronte sulla sua schiena.
Dopo qualche istante rimane sempre in silenzio, mi sposto lievemente e lo guardo in faccia. E’ sconvolto da tanta bellezza. E come biasimarlo? Anche io la prima volta che sono salita qui su ho avuto la stessa reazione.
L’oceano scuro si estende davanti a noi e la luce della luna fa apparire dei riflessi nell’acqua che sembra brilli sotto i nostri occhi. Ci sono milioni di stelle nel cielo nero, non sembra neanche possibile che in una città come San Diego si possano vedere così tante stelle. Spostando la testa a destra e sinistra le luci delle altre case in lontananza brillano nel buio sulla scogliera.
-“E’… bellissimo…”- mi dice a bassa voce prima di voltarsi verso di me. Si guarda per un attimo intorno studiando il posto. Niente di speciale, ci ho messo solo qualche cuscino bianco per potersi sedere e ovviamente un posacenere con qualche accendino sparso in giro.
-“Ti piace? Non è niente di che, ma l’ho scoperto quando avevo undici anni e ci siamo trasferiti in questa casa e da allora ci sono sempre venuta…”- gli spiego guardandomi attorno.
-“E’ stupendo questo posto, grazie di averlo condiviso con me Ley…”- dice prima di tirarmi verso di lui e sfiorarmi le labbra dolcemente. Allontanandomi da lui gli sorrido e prendendogli la mano lo faccio sedere sui cuscini mettendomi affianco a lui.
-“Sei felice di essere tornata a casa?”- mi chiede guardandomi.
Punto il mio sguardo sul mare davanti a noi e mi perdo nei ricordi.
-“Si sono felice… sono tanto felice di essere in California, di aver rivisto mia mamma… ma è come se mi sentissi quasi estranea a tutto questo… - continuo guardando sempre davanti a me e raccogliendo le ginocchia al petto – sono successe così tante cose che non mi sento più la stessa ragazza di quando sono partita”-
-“E’ vero, non sei la stessa, ma come potresti esserlo in fin dei conti? Sono successe tante cose e hai passato tantissimi momenti belli e brutti che ti hanno fatta crescere…”-
-“Si ma non è facile… tu non sai com’ero prima, ero totalmente diversa, non avrei mai pensato di poter tornare ad essere me stessa… dopo che Ryan e Jason se ne sono andati ho iniziato a fare cazzate su cazzate, cose che non avrei mai fatto e mai rifarei. Poi tutta questa storia dell’altro branco… ti rendi conto che tutte le persone a cui voglio bene mi hanno sempre tenuto nascosta questa cosa dei poteri e di nonna Mery? E’ come se non mi potessi fidare di nessuno qui”-
-“Non è mai facile crescere e fare i conti con verità scomode Ley… io lo so bene”- mi volto a guardarlo e dopo essermi messa una sigaretta in bocca ne passo una anche a lui. L’accendo e aspiro forte assaporando il gusto del tabacco.
-“Lo so… e sinceramente non so come tu faccia a conviverci. Sei forte Embry, sei davvero una delle persone più forti che io conosca probabilmente”- affermo perdendomi con lo sguardo nel mare davanti a noi. Un lieve venticello arriva dal mare e chiudendo gli occhi ispiro quanta più aria posso. Embry prende l’accendino in mano e si accende anche lui la sua sigaretta.
-“Ho imparato ad esserlo… - borbotta con la sigaretta in bocca guardando davanti a sé – sei preoccupata per questa guerra che potrebbe nascere?”- mi chiede facendo un tiro un po’ più lungo degli altri.
-“Si e no… fosse per me li sbranerei tutti. Ma in fin dei conti ho degli amici tra le schiere nemiche…”- confesso finalmente dopo giorni. Embry si volta di scatto verso di me con sguardo interrogativo.
-“Amici?”- mi chiede come se non avesse capito bene
-“Non so se posso definirli esattamente così, ma mi hanno aiutata, tanto anche. Se non fosse per loro non sarei qui, soprattutto se non fosse per uno di loro in particolare…”- il mio pensiero vola a Jhonny e subito il mio stomaco fa una capriola. Sensi di colpa?
-“Jhonny?”- mi volto e guardo il mio ragazzo negli occhi che mi chiede spiegazioni in modo implicito con lo sguardo.
-“Si lui. Io non so perché l’abbia fatto, ma alla fine l’ha fatto. E’ andato contro un ordine Alpha per aiutarmi, gli devo la vita ed io me ne sono andata quando lui aveva bisogno di me…”- confesso finalmente sentendo gli occhi riempirsi di lacrime improvvisamente e sentendomi molto più leggera dopo averlo detto ad alta voce. Non ce l’avrei fatta a tenermelo per me un momento di più.
Maledizione, è tutta colpa di Embry, quando mai riesco a non digli qualcosa?
-“Cosa intendi dire?”- mi chiede curioso. Gli racconto tutto finalmente, di quando ho sentito la voce di Michael che se la prendeva con Jhonny ma io non potevo tornare indietro, di come Jhonny mi ricordasse terribilmente lui e di come mi ha aiutata con i miei poteri.
Embry si limita ad ascoltare annuendo qualche volta tra un tiro e l’altro. Quando concludo il mio sfogo le lacrime bagnano le mie guance e il mio sguardo lo studia per capire cosa stia provando in questo momento, del resto è tutto così strano.
Le sue braccia incerte mi avvolgono e lentamente mi tira verso di lui. Senza esitazione mi faccio trasportare e le sue braccia mi circondano. Il tepore della sua pelle mi avvolge rendendo tutto più… caldo.
Sorrido lievemente a questo pensiero, riconoscerei il suo tocco tra mille. L'unico giusto. 
-“Ti amo Embry”- mi esce spontaneo dalle labbra.
Sento il cuore pieno, è una sensazione strana che ho provato davvero poche volte, tutte con lui, e non riesco a non sorridere.
-“Non è che sia solo l’imprinting che ti fa parlare? Potresti avere qualcun altro Miley, qualcuno che ami davvero ed essere felice con lui… qualcuno che ti crea meno problemi, con cui hai meno discussioni. Qualcuno di più facile caratterialmente e senza pare mentali sulle sue origini… qualcuno che ti meriti davvero”- farfuglia sottovoce stringendomi sempre tra le sue braccia.
-“Qualcuno tipo Jhonny?”- gli chiedo alzando appena la testa verso il suo viso. Lo vedo annuire debolmente e la sua faccia contratta in una smorfia di tristezza che non vedevo da tanto sul suo viso. Mi allontano un po’ da lui sciogliendo l’abbraccio, lui mi lascia fare e inchioda il suo sguardo nel mio. Ci guardiamo per qualche istante...
-“No Embry. Questo non è solo imprinting, questo è amore. Io ti amo, e l’unico che mi può rendere davvero felice sei solo tu. Tu mi meriti… credo che tu sia la persona che mi merita di più sulla faccia della terra e l’imprinting è stata solo la conferma di questo. Non farti troppi problemi.  Buonanotte amore mio”- concludo prima di dargli un bacio a stampo ed alzarmi per tornare in camera mia.
 
Il giorno dopo…

Apro gli occhi svogliatamente e butto un occhio alla sveglia, sono le 11.30, è ora di alzarsi purtroppo.
Senza preoccuparmi di niente e nessuno, scendo le scale tranquillamente con i miei pantaloncini del pigiama e una canottiera larga a caso, capelli ancora raccolti e occhi quasi chiusi. Per un attimo mi guardo intorno e vedo cucina e soggiorno vuoti. Alzo la testa verso il piano di sopra, mio fratello starà ancora dormendo o sarà già uscito?
-“Buongiorno principessa!”- mi volto velocemente verso la direzione da cui proviene la voce. Le mie labbra si aprono in un sorriso grandissimo e corro subito verso mio padre abbracciandolo e circondandogli il collo con le braccia.
-“Ciao papà! Come stai?”- gli chiedo troppo felice di vederlo staccandomi da lui.
-“Benissimo! Adesso che tu e tuo fratello siete qui non potrei che essere felicissimo. Allora piccola, come sono andati questi mesi a LaPush?”- mi chiede avvicinandosi al bancone e tirando fuori due tazze.
-“Beh… è andata! Molto bene aggiungerei…”- commento sedendomi sullo sgabello affianco a lui.
Ci guardiamo per un attimo e scoppiamo a ridere tutti e due.
-“Si… tua madre mi ha detto delle tue conquiste… imprinting eh? Quando me lo farai conoscere?”- mi chiede sorridendomi e preparandomi la colazione
-“Molto presto papi, promesso! Dov’eri?”- gli chiedo curiosa quando mi appoggia la tazza di caffè e i biscotti davanti.
-“A fare una corsetta nel bosco, era tanto che non mi trasformavo! – mi confessa facendomi l’occhiolino – ma adesso devo scappare! Se arrivo a lavoro tardi anche oggi è la volta buona che mi buttano fuori! Quando torno parliamo e mi racconti tutto”- conclude ridendo prima di salutarmi e darmi un bacio sulla fronte andando via.
-“Avvocato Ross!”- lo saluta Martin entrando in casa mentre lui se ne va.
-“Ciao Martin! Attento a non far innervosire troppo Ley, poi è intrattabile tutto il giorno!”-
-“Ma papà!!! Non è verooo!!”- gli urlo senza riuscire a farmi sentire.
E’ già salito in macchina e sta già sfrecciando via, non mi avrà mai sentita.
Sposto lo sguardo su Martin e lo guardo interrogativa.
-“Finalmente soli tesoro”- mi fa l’occhiolino Martin sedendosi sullo sgabello affianco a me.
Lo guardo incerta, deve sicuramente chiedermi o propormi qualcosa quando fa così.
-“Dimmi Martin, breve e conciso non ho tutto il tempo del mondo”-
-“Ok gioia, la farò breve, questa sera Katy da una festa da lei con il falò sulla spiaggia per il nostro ritorno e devi esserci, ovviamente ha invitato anche tutto il branco di LaPush!”-
-“Ci sarò ovviamente! Sono mesi che non vedo le altre e mi mancano tantissimo!”- sorrido felice all’idea di vedere nuovamente le mie amiche.
-“Perfetto allora! Jason si è già svegliato?”-
-“Non lo so in realtà… appena mi sono svegliata sono scesa subito, avevo troppa fame”-
-“Sempre a mangiare sei… dai che prima o poi esplodi”-
-“PREGO?!”- lo guardo sconvolta, sta scherzando?!
-“Sto scherzando cara, non te la prendere di prima mattina, arrabbiarsi fa venire le rughe”- mi sorride facendomi dandomi un buffetto sulla guancia. Questo è troppo.
-“Martin levati dalle palle”-
-“Non posso, siamo tutti qui”-
-“Cosa?”-
-“Siamo tutti qui, tutti i branchi sono in piscina da te, guarda fuori”- butto un occhio fuori e vedo gente in acqua, gente sullo sdraio, chi beve e chi mangia. Guardo il mio bicchiere sconsolata, casa mia diventa sempre un albergo e io non posso fare quello che voglio…
Logan entra tranquillamente in cucina senza farsi vedere dagli altri e mi guarda in modo strano
-“Buongiorno Ley!”-
-“Ciao Log, come va?”-
-“Beh io bene… e tu? Hai saputo?”- Ho saputo? Guardo interrogativa Martin che imbarazzato si mette una mano dietro la testa scoprendo i suoi addominali scolpiti. E’ sempre il solito.
-“Non guardarmi troppo Ley, sei una ragazza impegnata adesso…”- scuoto la testa, non cambierà mai!
-“Tranquillo non c’è pericolo, cosa devo sapere?”-
-“Beh a questo punto è meglio dirtelo, almeno ti prepari psicologicamente… alla festa di questa sera ci sarà anche… beh… ovviamente ci sarà anche Harry.”- mi confessa Logan.
Mi porto le mani sulla fronte spalancando gli occhi e tirandomi tanti schiaffi.
Cazzo.
Avevo totalmente dimenticato questo particolare.
-“NO. NO. NO. NO. Ragazzi non potete farmi questo, non fatelo venire, dite a Katy che ritiri l’invito, non ho voglia di vederlo e soprattutto – dico indicando fuori dalla finestra la figura del mio ragazzo che se ne sta beatamente seduto al tavolo giocando a carte con Paul, Jake, Austin e Will – dimenticate un piccolo particolare. Cosa cazzo faccio con Embry?!”- chiedo disperata.
No Harry non può venire, assolutamente no, non se ne parla. Perché mi metto sempre nei casini?! Oddio adesso ci si mette anche Harry, come se non avessi già abbastanza problemi a cui pensare. Lui, una delle mie tante storie a caso dopo che Ryan è sparito, purtroppo però tra me e lui è sempre stato un tira e molla continuo, le cose non sono mai state messe in chiaro ed io adesso non so cosa accidenti fare.
-“Ley non possiamo dire che non lo faccia venire, è sempre stato un nostro amico. Devi vedertela tu”-
-“Begli amici siete! Ragazzi cosa faccio? No davvero aiutatemi vi prego!”- chiedo assolutamente in panico.
-“Miley sei tu che ci sei andata a letto insieme dopo la famosa festa della tequila e il giorno dopo sei partita con il branco per LaPush senza mettere in chiaro niente, tenendo conto del fatto che è sempre stato un tuo caro amico e che la cosa andava avanti da settimane. Quindi adesso ti assumi le tue responsabilità e te la vedi tu. Devi parlarci, hai passato un brutto momento lo so benissimo, non sembravi neanche più tu ma adesso devi risolvere le cose. Noi non sappiamo come aiutarti, l’unica che può fare qualcosa qui sei tu.”- conclude Logan. Maledizione, adesso ci si mette anche lui!
ppoggio i gomiti sul tavolo e infilo le mani tra i capelli, che situazione!
-“Dai su adesso non disperarti, in qualche modo tutto si sitema!”- cerca di consolarmi Martin.
-“Si ma io cosa dico a Embry? Come glielo spiego che sono andata a letto con un altro il giorno prima di conoscerlo quasi?! Già abbiamo avuto abbastanza problemi, adesso ci si mette anche questa storia… chi lo sa come potrebbe reagire?! Oddio basta andatevene tutti”- esclamo saltando in piedi. Non so davvero cosa fare. Sono tesa come una corda di violino, questa non ci voleva .
Jason. Ho bisogno di Jay.
-“Non fare così. Adesso vai su, vestiti e scendi con tutti noi tranquillamente, in qualche modo risolverai tutto, ne sono sicuro.”- conclude Martin lanciandomi un’ultima occhiata prima di uscire seguito da Logan.
Metto la tazza nel lavandino e salgo le scale. Ecco fatto Miley, grandissima! Sono di nuovo in una delle mie situazioni assurde… ma perché capitano tutte a me?! Con Embry ci sono già stati mille problemi, ieri mi ha fatto quella domanda strana e adesso ci si mette anche questa storia… di bene in meglio.
Entro in camera e mi siedo sul letto. Accendo una sigaretta e, troppo agitata per stare ferma mi dirigo verso la camera di Jay con la sigaretta in bocca. Spalanco la porta e il letto è vuoto.
Ma dove si è cacciato adesso? Perché sparisce sempre quando ho bisogno di lui?
-“Cerchi tuo fratello ragazzina? E’ di ronda con Luke”- la voce di Embry raggiunge le mie orecchi e la sigaretta quasi mi cade dalla bocca. Che cosa faccio adesso?
-“Ah… ecco dov’è finito…”- dico incerta prima di voltarmi e superarlo entrando in camera mia. Non so davvero cosa fare, ne come dirglielo, le mie mani tremano dall’agitazione, non sono pronta. Mi vergogno di me stessa, che razza di persona sono?!
Mi avvicino all’armadio e apro le ante per decidere cosa mettermi dandogli le spalle.
-“Non si saluta più adesso?”- mi volto verso la porta.
Embry se ne sta sulla soglia con un braccio appoggiato allo stipite della porta, i suoi occhi per la prima volta dopo tanto tempo non mostrano segni di stanchezza, la sua carnagione non è più pallida com’era da giorni, ma è di nuovo ambrata e quelle labbra rosee mi fanno venire una voglia pazzesca di baciarlo. Abbasso lo sguardo involontariamente sui suoi addominali ed un’improvvisa voglia di tirarlo sul letto si impossessa di me. Miley controllati accidenti, cosa sto diventando? Neanche fossi una maniaca porca miseria! Poi non adesso, non in questa situazione, probabilmente dopo che gli spiegherò tutto di Harry mi manderà a quel paese per qualche giorno quindi non posso adesso, devo trattenermi.
-“Scusami, sono nervosa questa mattina…”- farfuglio tirando fuori le prime cose che mi capitano sotto mano. Vado verso la porta del bagno togliendomi i pantaloncini, la canottiera, devo farmi assolutamente una doccia e pensare a come gestire questa cosa. Come lo dico a Embry e cosa dico a Harry questa sera? Devo assolutamente parlare con Harry e anche spiegare tutto al mio ragazzo.
Improvvisamente le braccia di Embry circondano la mia vita e sento il suo petto bollente a contatto con la mia schiena nuda.
Il mio stomaco fa mille salti e d’istinto vorrei solo girarmi, prenderlo e baciarlo per le prossime due ore.
-“Non dovresti provocarmi così”- mi sussurra all’orecchio. No ti prego, vai via.
-“Devo solo farmi una doccia”- cerco di mettere qualche parola una dopo l’altra con uno scarso risultato, ho detto la cosa più ovvia che si potesse dire.
-“Potremmo farla insieme”- propone iniziando a darmi baci sul collo lentamente. Sto per impazzire. Miley devi controllarti, devi per forza. Allontanalo adesso. Se facciamo qualcosa adesso e poi gli parlo di Harry si incazzerà il doppio, devo calmarmi e pensare prima a cosa dirgli e a come spiegargli tutta la questione che richiede anche la spiegazione dei miei atteggiamenti prima di conoscerlo.
Le labbra di Embry sul mio collo che scendono sempre di più non mi permettono di pensare.
 Questo ragazzo mi fotterà il cervello accidenti.
-“Oppure no… è sacra la doccia del mattino, mi dispiace”- sussurro cercando di essere il più convincente possibile e raccogliendo tutta la buona volontà che ho dentro di me. Sento subito che si ferma alle mie parole e in un attimo mi volta, spingendomi con la schiena contro la porta del bagno e bloccandomi ogni via d’uscita tra le sue braccia appoggiate al muro, come la prima volta che ci siamo baciati.
Il suo sguardo è serio, troppo serio e il suo viso adesso è teso.
-“Ley che ti prende? Da quando sei tornata hai trovato una scusa dopo l’altra per non farti toccare e allontanarti da me. Cosa c’è?”- mentre mi parla non riesco quasi a concentrarmi sulle sue parole, il mio sguardo è fisso sulle sue labbra che sembrano ancora più belle viste così da vicino.
-“Mi puoi dare una risposta?”- mi limito al silenzio sapendo che se parlassi probabilmente farei più danni di quanti non ne abbia già fatti e improvvisamente, lanciandomi un’ultima occhiata visibilmente arrabbiata, si stacca dal muro e si allontana da me.
-“Io non ti capisco davvero. Ogni volta che credo di averci capito finalmente qualcosa e faccio un passo avanti, poi ne faccio altri tre indietro. Sei un enigma che non riesco a risolvere e che probabilmente non riuscirò mai a capire. Che cazzo hai in testa Miley?!”- dice quasi tremando. Lo guardo per un attimo preoccupata dal fatto che si stia per trasformare, ma con una velocità impressionante esce dalla mia stanza lasciandomi da sola con i miei pensieri. 

Ecco a voi il capitolo 19! Questo capitolo potrebbe sembrare abbastanza privo di azione e tutto quello che volete, avete perfettamente ragione, perdonatemi. Ma in questo capitolo ho voluto sottolineare i sentimenti di Ley che finalmente torna a casa  in California, dove ogni posto le ricorda qualcosa ed Embry lentamente, capitolo dopo capitolo, sta aprendo tutte le porte del passato di Miley. Questa volta come la prenderà?
Nei prossimi capitoli ci sarà decisamente più movimento e finalmente alcune cose saranno scoperte! Abbiate fede ;)

Lasciate una recensione se vi va, buona lettura, a presto! :)


 
  
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