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Autore: MaryFangirl    08/03/2016    1 recensioni
Ian Gallagher e Mickey Milkovich fanno sesso e si innamorano l'uno dell'altro con il passare del tempo. La storia parte dalla prima volta in cui i due consumano il rapporto, nella prima stagione, e continua lungo la serie, permettendosi di interpretare il punto di vista dei protagonisti e di descrivere i momenti che la macchina da presa non ha mai mostrato.
Genere: Angst, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Ian Gallagher, Mickey Milkovich
Note: Missing Moments, Traduzione | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Sono costretto a svegliarmi in piena notte per colpa di Carl Gallagher. Mi sta prendendo a calci. Rotolo. Ian non è nel mio letto e improvvisamente sento la nausea. È per via di Ian, no? Mi metto a sedere lentamente e i miei occhi si abituano al buio.
"Che cazzo c'è?" chiedo.
"Qualcosa non va con Ian" dice Carl.
"Lo so, cazzo" dico.
"No, voglio dire, adesso. Lui...vieni con me" mi dice.
Ian è in cucina a distruggere tutto il cibo freneticamente. Il frigorifero e le credenze sono spalancati. Ian ha in mano un martello e vari oggetti taglienti sul bancone. Ha un'espressione strana.
"Ian" dico lentamente. "Che cazzo stai facendo?"
"Il cibo è marcio. Non possiamo mangiarlo"
"Ian, è a posto, l'abbiamo mangiato a cena"
"No. Qualcosa non va" dice Ian.
"Vado a chiamare Lip" dice Carl.
"Ian" dico mettendogli la mano sulla schiena. Butta lo stufato di Fiona nel lavandino e si dedica alla carne congelata nel freezer. "Perché pensi che il cibo non vada bene?"
Non rispondo, ma mi sembra di sentirlo brontolare qualcosa su qualcuno che è entrato in casa e ha avvelenato il cibo. Tento di fargli abbassare il martello ma non mi ascolta. Mi tira una gomitata nello stomaco.
Kev (che ancora sta dormendo dai Gallagher) e Lip fermano Ian mentre Fiona comincia a ripulire il casino. V entra correndo con una bambina su ogni fianco. Tutti in casa, a quanto pare, sono svegli. Ho visto quell'espressione sulla faccia di Ian solo una volta ed è stato quando ha quasi pugnalato Kenyatta.
"Nascondi i coltelli e qualsiasi altra cosa tagliente" ordina Fiona a Debbie. "Carl, metti via le tue armi e la tua droga. V, cerca fra la roba di Ian e assicurati che non ci siano droghe"
"No, cazzo. Non invaderai la sua privacy" Punto i piedi. Non si comporteranno così con Ian. Non sotto il mio sguardo.
"Stanne fuori, Mickey"
"Lasciatemi" dice Ian divincolandosi. Tira un pugno a Kev in gola così come avevo fatto io quella volta in cui avevo picchiato il vecchio che si scopava. Kev molla Ian e inizia a tossire. Ian colpisce Lip e si libera. Si mette al mio fianco. Riesco a vederlo tremare. Quell'espressione è ancora nei suoi occhi.
"Ian, devi farti aiutare" dice Fiona con aria sconfitta.
"Non c'è niente di sbagliato in me" insiste Ian. Il cuore mi martella così forte che riesco a sentirlo in testa. Sto tremando. È tutto un casino. Ian è incasinato. No, non è vero. Ian è distrutto.
"Portiamolo in quel posto dove stava Monica" dice Lip. "Possiamo portarlo lì ora"
"Woah, woah, un attimo" dico, "Lo portate via?"
"Ha bisogno di aiuto, Mickey" dice Fiona.
Guardo le facce dei Gallagher. Sembrano tutti d'accordo. Vogliono spedire via Ian come se non contasse nulla. Vogliono che sia qualcun altro a prendersene cura. Si stanno arrendendo. Ian sembra confuso e ferito e spaventato. Non lo prenderanno.
"No. No. Riportiamolo a casa mia. Stava meglio lì. Vedrete"
"Prendi queste" dice Lip lanciando a Ian una boccetta di pillole. Ian non l'afferra. Mi piego per prenderla. Litio. Gli stanno dando le medicine di qualcun altro. Chi cazzo sa che effetto avrà questa roba su di lui?
"Non c'è niente di sbagliato in me" insiste Ian, ma la sua voce risuona incerta. Sta tremando più forte che mai.
"Ho diritto di dire la mia" dico di nuovo tirando fuori la discussione che non è mai stata risolta. Sono stufo marcio di questo litigio, ma non abbiamo mai risolto nulla.
Mentre parlo, non so quando ma mi accorgo che Ian è andato di sopra. Non se n'è accorto nessuno. Lo fa un sacco ultimamente, sgattaiola via. Voglio corrergli dietro, stringerlo, AMARLO, ma i miei piedi non si muovono. Debbie, Carl e Lip vanno di sopra. Kev e V tornano a casa loro. Kev si scusa. Penso sia stanco di questo dramma. Non lo biasimo, cazzo.
"Il tuo cuore è nel posto giusto, Mickey" dice Fiona. "Ma ancora non mi fido di te"
"Posso portarlo a casa mia?"
"Sì. Il suo letto rimarrà dov'è ed entrambi siete i benvenuti quando volete, ma non voglio una telefonata nel cuore della notte in cui mi si dice che è scappato di nuovo o che si è comportato da pazzo come stasera"
"Non è pazzo"
"E' bipolare, è una cosa diversa, ma in questo momento voglio che mio fratello si stabilizzi. Un tempo Ian era la mia roccia. Era lui quello saldo della famiglia. Non so cos'è successo"
Sono arrivato io. È colpa mia.
"C'è una cura?" chiedo.
"Per il bipolarismo? No. È una malattia mentale, Mickey. Non può essere curata. Può essere trattata. Se vuoi saperne di più, ti consiglio di leggere qualcosa al riguardo"
"Sei pronto per andare?" chiede Ian dalle scale. Ha in mano le sue borse e le mie. Lip non sembra felice.
"Seriamente lo stai lasciando andare?" chiede a Fiona.
"Per adesso" dice lei abbracciando Ian. È questo di cui ha bisogno. Ha bisogno che lei lo ami. Ha bisogno di essere rassicurato sul fatto che la sua famiglia lo ami. Io non ci riesco.
"Andiamo ancora allo zoo?" chiede Ian.
"Sì, dovremmo riuscirci questo week end" dice Lip.
Ian e io ci teniamo per mano mentre torniamo a casa mia. Non lo lascio andare, cazzo. Sembra calmarsi un po'. Non parliamo molto, tranne quando accendo una sigaretta e lui ne chiede una. Probabilmente è stressato da morire, non lo biasimo se vuole ricominciare a fumare, ma non glielo consento. Ha smesso.
Ryan è seduto sul divano con i boxer e sta mangiando Cheetos e gioca ai videogame con Iggy. Mandy sta ancora lavando i piatti.
"Dove siete stati?" chiede Svetlana. Indossa la sua vestaglia. I suoi capelli sono ancora rossi così come li aveva tinti per fare in modo che mi piacesse di più.
"Dove dovevano stare" risponde Ryan.
"Vado a letto" dice Ian. Non mi bacia né mi guarda. Si dirige in camera mia come un fottuto zombie e chiude la porta.
"Che ha che non va?" chiede Ryan.
"Come cazzo dovrei saperlo?"
"Fiona vi ha cacciati, vero?" chiede Iggy.
"No. Ce ne siamo andati. Ian ha dato un po' i numeri" dico bevendomi metà birra in un sorso.
"Cosa?"
"Ha buttato tutto il cibo che c'era in casa dicendo che era avvelenato o roba simile"
Ora mi fissano tutti. Ryan lascia perdere i Cheetos.
"E' da pazzi. Allontanati finché sei in tempo" dice iggy. Afferro una bottiglia vuota e quasi lo colpisco. Ryan e Mandy mi fermano.
"Non è pazzo"
"Scusa" dice Iggy.
 
 
 
Ian sta preparando la colazione e balla come se non fosse successo nulla. Indossa i pantaloni della tuta. Deve già essere andato a correre stamattina. Mi bacia e torna a occuparsi della colazione. Kenyatta è seduto al tavolo e legge il giornale. Più di ogni altra cosa voglio afferrare un coltello e infilarglielo nell'occhio. Ryan ha detto che Kenyatta e Mandy hanno litigato un sacco ieri.
"Torno al lavoro stasera" dice Ian poggiando un piatto di uova di fronte a me. Mi versa del caffè e inizia a cucinare per Mandy.
"Dove cazzo è la mia colazione?" fa Kenyatta. Ian gli mostra il dito medio. Sorrido. Questo è il mio Ian.
"Stronzo" dice Kenyatta alzandosi. Mi metto in piedi con più velocità di quanta ne abbia mai usata in vita mia. Kenyatta oscilla verso Ian, e io gli punto una pistola addosso. Si ferma.
"Esattamente come pensavo" dico facendla scattare per assicurarmi che sia carica. Gliela ripunto contro. "Riprovaci"
"Dovresti tenere in riga la tua sgualdrina" dice Kenyatta.
Ian mima l'atto di pugnalarlo dietro la schiena. Tento di non sorridere, ma non riesco a trattenermi. Metto giù la pistola e mi risiedo riprendendo la colazione. Quando entra Mandy, Ian le porge un piatto e ne dà uno anche a Kenyatta.
"Non ti ci abituare" gli dice sedendosi accanto a me.
"Hai intenzione di ringraziare" faccio a Kenyatta. Lui non lo fa. Metto la mano sulla pistola. Lui guarda Ian e sorride. Lo accetto come ringraziamento. La colazione di Ian è buona. Deve avere imparato a cucinare da Fiona.
"Che buon profumo" dicono all'unisono Svetlana e Nika.
"Ce n'è ancora" dice Ian.
"No grazie" dice Svetlana. "Do da mangiare a bambino"
"Ci ho già pensato io, l'ho cambiato e l'ho rimesso a letto" dice Ian.
"A che cazzo di ora ti sei svegliato?" domando.
"Alle cinque" dice Ian.
"Non hai dormito finché non siamo rientrati ieri sera" dico. Basta con queste fottute notti insonni. L'ultima volta è rimasto a letto per due settimane.
"Cibo è buono, mangia" dice Nika baciando Svetlana.
"Non mangio niente cucinato da lui"
"Non prenderla sul personale, Ian" dice Mandy.
"Ti ho per caso detto che potevi parlare con lui?" fa Kenyatta. "Non m'interessa se è un fottuto frocio, non mi piace che parli con altri uomini"
"Mickey" dice Ian lentamente. "Mickey, non reagire"
"Esci da casa mia" dico a Kenyatta. Potrà essere più grosso di me, ma non c'è gara. Non ho bisogno della pistola per uccidere questo figlio di puttana. Ha insultato mia sorella e il mio ragazzo. Lo voglio morto.
Kenyatta inizia a ridere. Mandy e Ian si allontanano dal tavolo. Kenyatta afferra Mandy per i capelli. Gli rompo la mano spaccandogli le ossa. Sibila per il dolore, ma libera Mandy.
"Se tocchi mia sorella perdi una mano, queste sono le regole. Svetlana, mangia la colazione che Ian ha preparato o vattene. Mandy, fuori le palle. Sei una Milkovich, comportati come tale"
Ho fatto il mio monologo. Mi risiedo. Ian mi prende per mano e mi sorride. Mi inclino e lo bacio sulla guancia e per questo lui arrossisce un po'. La fossetta che si forma sul suo viso fa arrossire me.
"Mi hai rotto la mano" strilla Kenyatta. Mandy se ne va. Kenyatta la guarda.
"Non pensarci neanche, cazzo".
 
 
 
Ian sta vestendo il bambino. Lo porta al nostro appuntamento oggi. L'appuntamento è in mezzo alla giornatta perché Ian lavora stasera. Indossa i jeans attillati che rendono il suo culo fottutamente fantastico. Gli tiro una sculacciata. Cerca di rincorrermi per casa. Non mi faccio prendere. Faccio capolino da dietro e lo sculaccio di nuov. Ian mi afferra e mi lancia sul divano e mi sale sopra.
"Non è giusto, non soffri il solletico" dice Ian lentamente, strofinandosi contro il mio inguine.
"No, ma tu sì" dico iniziando a fargli il solletico. Prendo il controllo e lo blocco sul divano. Gli faccio il solletico finché non si arrende. Ian si stanca per le risate. Lo bacio e mi alzo.
"Sei uno stronzo" dice.
"Pronto per andare?" chiedo sorridendogli.
Ian annuisce vigorosamente. Mette Yev nel suo passeggino e afferra il borsone con diverse bottiglie di latte. Usciamo insieme. Lo aiuto a far scendere il passeggino giù per gli scalini.
"Stavo pensando" inizia a dire Ian.
"Non farti del male"
"Stavo pensando a te"
"A me?" il cuore mi si ferma in gola. Sta per rompere con me?
"Ne abbiamo passate un sacco" dice.
"Sì, puoi ben dirlo" dico. "Perché lo tiri fuori?" Hai un sacco di pensieri in quella bella testolina.
"Stavo pensando a quanto Mandy sarebbe stata meglio se Lip non l'avesse scaricata. Se non l'avesse ferita. Mi ha fatto pensare a te. Non sono mai stato innamorato di Kash. Ma lui lo era di me. Non era una relazione salutare, ma non mi ha mai messo le mani addosso. Poi c'è stato Ned. Non amavo nemmeno lui. Era piacevole. Non mi ha mai colpito. Poi ci sei stato tu. Mi hai colpito una volta, per costringermi a smettere di amarti, e la mia famiglia si comporta come se fosse la cosa peggiore. Voglio dire, non hanno visto Mandy stamattina"
Tutto ciò che capisco io è la parola 'amarti'. Ian mi ama. Ian mi ama, cazzo. Non riesco a nascondere il sorriso che mi si forma in faccia. Ian Gallagher ama me. Porca troia. Datti una controllata. Ma non ci riesco. Cammino avvicinandomi un po' di più a lui.
"Mandy vale più di quello che riceve" dico.
"Anche tu" dice Ian. "Presto anche la mia famiglia ti amerà"
Lui mi ama, cazzo.
Ci fermiamo al Kash 'n' Grab e compro a Ian dei dolcetti e un fiore. Ryan lavora oggi. Non la smette di prendermi in giro. Linda rotea gli occhi al cielo. "Che noia qui con questo ciccione. Mi mancano voi due e la vostra dolce pornografia"
"Io li ho sentiti mentre fanno sesso, non c'è niente di dolce" dice Ryan facendomi l'occhiolino. Lo mando a quel paese.
"Possiamo andare al parco?" mi chiede Ian.
"Ho fame. Prima mangiamo" gli dico. Lui annuisce. Lui mi ama. 
  
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