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Autore: Una_Ragazza_Qualunque    15/03/2016    1 recensioni
[Rintori centric, ma sono presenti anche altre coppie] [AU! Arabian]
"Lo aveva sempre ammirato da lontano, sin da quando erano entrambi dei bambini, senza mai, però, rivolgergli la parola. D'altronde come avrebbe potuto? Lui era solo un soldato e anche se ora era riuscito a diventare una guardia imperiale Nitori era consapevole di rimanere, sempre, un punto minuscolo in confronto a lui."
Sono molto emozionata per questa fan fiction e spero vi piaccia. Amo questa coppia e questo AU quindi dovevo scriverci per forza. L'dea mi frullava in testa già da un pò ma non ho mai avuto il coraggio di iniziarla.
Buona lettura, Enjoy!
Genere: Angst, Avventura, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Gou Matsuoka, Nitori Aiichirou, Rin Matsuoka, Seijuro Mikoshiba, Un po' tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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Capitolo 2: Incontri inaspettati
 
 
 
 
Rei camminava senza sosta tra la folla.
Quel giorno era stato assegnato di pattuglia al mercato. Spesso, in luoghi così affollati, potevano verificarsi delle risse o che qualche ladro cercasse di fare il furbo approfittandosi della confusione.
Sapeva, quindi, che doveva tenere gli occhi aperti e controllare ogni perimetro del mercato ma quella mattina non riusciva minimamente a concentrarsi.
Il soldato continuava a pensare al ballerino con un'insistenza del tutto irrazionale.
Già, irrazionale, perché per quanto si sforzasse non riusciva proprio a capire il perché di questa sua ossessione. Non avevano mai avuto neanche l'occasione di parlare e Rei non era certo il tipo da farsi abbindolare così dal primo che passava.
La prima volta che lo vide non fu nemmeno voluto: i suoi colleghi ebbero la brillante idea di portarlo, contro la sua volontà, il giorno del suo compleanno, in un locale poco raccomandabile.
Eppure se si concentrava riusciva persino a sentire il suo profumo. Quel profumo scadente ma che su di lui aveva acquistato una fragranza calda1 e che, egli ricordava ancora, gli fece girare la testa. Tuttavia Rei sapeva bene che, no, non era stato solo il profumo a fargli venire le vertigini quel giorno ma il modo in cui, il danzatore, aveva mosso i suoi fianchi sinuosi, come aveva mosso le sue mani sul proprio corpo quasi in preda ad un piacere superiore fino a sfiorarsi i capelli. Quei bellissimi capelli mossi, di un biondo quasi innaturale ma che faceva risaltare la sua pelle chiara, lattea. Dettaglio che fece capire a Rei che il ragazzo doveva essere uno straniero o che, con un velo di tristezza, non passasse molto tempo fuori da quel locale.
La seconda volta, Rei ci era andato da solo. Anche quella volta non riuscì a spiegarsi perché ebbe deciso di tornarci, ma l'attrazione verso l'altro era troppo forte.
Quella volta, Rei poté giurare di aver visto il ballerino fissarlo. All'inizio pensò di esserselo immaginato ma quando, tra un passo e l'altro, tra uno spettatore e un altro, gli occhi del danzatore avevano continuato a posarsi su di lui, Rei ne ebbe la certezza.
Per un'istante i loro sguardi si erano anche incrociati e, il danzatore, gli aveva rivolto il sorriso più luminoso che Rei ebbe mai visto.
Rei, ancora perso tra i suoi pensieri, andò a scontrarsi contro qualcuno.
   << Domando perdono. >> Chiese educatamente il soldato alla persona di spalle di fronte a lui.
Quando essa si volse verso di lui, Rei, non credeva ai suoi occhi: aveva urtato il ragazzo che da giorni tormentava i suoi pensieri.
   << Oh, non c'è nessun problema. >> Rispose il biondo con voce cristallina, sorridendogli.
Quando i loro occhi si incontrarono il ragazzo diventò improvvisamente serio e, mettendosi un dito sul mento, si avvicinò pericolosamente al soldato.
Rei, istintivamente, fece un passo indietro mentre l'altro, in punta di piedi, gli esaminava il viso.
   << Mmmh, io ti ho già visto. >> Rifletté ad alta voce.
Rei arrossì sperando che il giovane ballerino non si ricordasse di lui.
   << Ah! Ma certo, sei venuto spesso a vedermi mentre mi esibivo. >> Affermò battendo le mani come per applaudirsi da solo.
   << S-Spesso?! >> Cercò di ribattere contrariato Rei.
   << Non dimentico mai la faccia di un mio cliente, soprattutto se è così carino. >>
   << Carino?! Che assurdità! >> Rispose il soldato alzando leggermente la voce. Non potendo negare, però, di essere arrossito cercò di nasconderlo mettendosi una mano davanti al viso con la scusa di doversi sistemare gli occhiali. << E poi, con tutto il rispetto, statisticamente parlando è impossibile che voi ricordiate ogni cliente. >> Aggiunse serio.
Il danzatore lo guardò per un attimo sorpreso, sbattendo ripetutamente le palpebre per poi assumere un'espressione offesa.
   << Rude. >> Disse mettendo il broncio.
Rei dovette distogliere lo sguardo. “ Chi è il carino adesso?! ” Pensò stupendosi di se stesso.
Si schiarì la gola. << Adesso è meglio che io vada. >>
   << Oh, che peccato. Mi sarebbe piaciuto parlare ancora un po' con te... >> Aspettò che il soldato continuasse la frase, chiedendoglielo con gli occhi.
   << Rei. >> Rispose.
   << Rei. >> Ripeté il ballerino soddisfatto. << Bhé. >> Iniziò avvicinandosi di nuovo e accarezzandogli, con una mano, il petto scoperto dalla divisa. << Spero di rivederti presto, Rei. >> Gli sussurrò a fior di labbra, a pochi centimetri dalle sue.
Il biondo si allontanò velocemente e iniziò a correre nella direzione opposta.
   << A-Aspettate! >> Urlò Rei ancora sotto shock.
Il ragazzo si fermò e lo guardò in attesa.
   << Il vostro? Qual'è il vostro nome? >>
Gli sorrise e portandosi l'indice sulle labbra rispose: << E' un segreto. >> Per poi sparire tra la folla.
Rei sospirò e chiuse gli occhi massaggiandosi la tempia come se quella conversazione avesse prosciugato tutte le sue energie. Distrattamente si passò una mano sui pantaloni, vicino alla tasca notando che essa era vuota.
Il soldato aggrottò le sopracciglia confuso, era certo di aver portato con sé delle monete. Poi realizzò.
   << Quel piccolo...!! >> Affermò tra i denti, irritato e imbarazzato per essere stato così sciocco da farsi abbindolare dal ballerino.
Rei non perse tempo e cominciò a cercarlo tra la folla ma senza risultato, sembrava essersi dissolto nel nulla finché non si accorse che della gente si stava raggruppando attorno ad una bancarella.
Incuriosito si avvicinò e si stupì nel vedere il ballerino tra le grinfie di un uomo sulla trentina, probabilmente il proprietario della bancarella, che lo teneva per un polso stringendo più forte che poteva per non lasciarlo scappare mentre lo guardava con astio.
   << Lasciami andare pervertito! >> Gli urlò in faccia il biondino lanciandogli uno sguardo pieno di disgusto.
   << Come osi?! Tu sei solo un ladro! >> Rispose l'uomo.
   << E' inutile che fai finta di niente! Ti ho visto, sai? Ieri sera eri al locale dove mi esibisco. Li conosco quelli come te, volevi toccarmi non è vero?! >>
Rei rimase stupefatto da quella affermazione, quel ragazzo ricordava davvero tutti i suoi clienti? Si ricordava davvero di lui? Ma ciò che lasciò senza parole Rei era il sentirsi ribollire il sangue nelle vene dalla rabbia al solo pensiero di ciò che quell'uomo avrebbe voluto fare al ballerino.
L'uomo, diventato rosso in viso, sia dalla rabbia sia per la vergogna, perse la pazienza e tirò indietro il braccio pronto a colpire il ragazzo.
   << Adesso vedrai, puttana! >>
In quell'istante Rei decise di intervenire.
Si fece spazio tra la folla e afferrò il polso dell'uomo che, dalla sorpresa, allentò la presa su quello del biondo.
   << Finalmente. >> Disse l'uomo notando l'abbigliamento di Rei. << Presto, arresti quel ragazzino. Ha osato derubarmi. >> Continuò indicandolo con la mano libera.
Rei guardò il ballerino che abbassò lo sguardo imbarazzato mentre, con la mano, si accarezzava il polso dolorante.
   << Cosa vi ha rubato? >> Chiese Rei spostando la sua attenzione di nuovo al mercante, lasciando andare la presa.
   << C-Come? >> Chiese l'uomo confuso. << Che importa?! L'ho arresti se no- >>
   << Ho chiesto: Cosa vi ha rubato, signore? >> Chiese di nuovo serio.
   << V-Vendo della frutta. Mi ha rubato una mela. >> Spiegò il venditore.
   << Solo una? >>
   << Si, signore. >>
   << Va bene. >> Rispose Rei e si volse verso il biondo che lo guardava preoccupato.
Solo in quel momento Rei si accorse che il ballerino teneva stretto qualcosa in mano, in un pugno e capì.
Delicatamente gli prese la mano accarezzando, con il pollice, il polso diventato rosso per la precedente morsa in cui era stato incatenato, in contrasto con la carnagione chiara. L'altro ragazzo non oppose resistenza e aprì il pugno rivelando, così, le monete d'oro del soldato.
Rei ne prese una e la lanciò al mercante che, a stento, riuscì ad afferrarla.
   << Adesso il debito è saldato. >> Spiegò Rei e senza aggiungere altro mise una mano sulla spalla del ballerino guidandolo fuori dalla folla.
   << Stai bene? >> Chiese una volta allontanati.
   << Si, grazie dell'aiuto. >> Rispose sinceramente grato il ragazzo, sorridendo nel sentire che il soldato aveva cominciato a dargli del “ tu ”.
Il ballerino strinse le mani in due pugni e, sentendo un leggero fastidio alla mano sinistra, si ricordò di avere ancora le monete in mano.
   << Mi dispiace, non avrei dovuto ingannarti. >> Gli disse mettendogli le monete in mano.
   << Puoi tenerli se ne hai bisogno. >>
   << Credimi, non ne ho bisogno. Sono molto richiesto. >> Ribatté il biondo con un sorriso amaro.
   << Oh. >> Si lasciò fuggire Rei.
   << E' che... >> Cercò di spiegare. << Conosco il tipo di persone che di solito vengono a vedermi: uomini che preferiscono spendere i loro soldi per vedermi piuttosto che trascorrere del tempo con la propria moglie e i loro figli, e questo non mi fa sentire in colpa quando cerco di ingannarli ma tu, tu sei diverso. Sei gentile e non riuscirei mai a perdonarmi se adesso io accettassi di prenderle. >>
   << Non sono poi tanto diverso da quell'uomo. >> Disse Rei facendo arrossire il ballerino che capì a cosa stesse alludendo.
   << Bhé, se sei tu allora non m'importa. >> Mormorò impercettibile.
   << Come? >>
   << Niente! >> Rispose il danzatore alzando un po' troppo la voce, lasciando il soldato confuso. << Avrei voluto incontrarti prima, Rei. >> Continuò distogliendo lo sguardo.
   << Che intendi dire? >> Chiese Rei.
   << Intendo dire che non mi troverai la prossima volta in quel locale. >> Rei cercò di ribattere ma il danzatore lo anticipò. << Sono stato convocato al palazzo. >>
Rei sentì il cuore sprofondare. Non c'era alcuna possibilità che potesse rivederlo, lui non era una guardia imperiale e, dunque, non gli era permesso dirigersi al palazzo.
   << Capisco. >> Disse semplicemente mentre guardava la mano del biondo allontanarsi dalla sua.
   << Addio, Rei. >>
   << Aspetta! >> Lo richiamò il soldato afferrandolo per un braccio ma quando si accorse del gesto che aveva compiuto istintivamente, ritrasse subito la mano come se si fosse scottato. << Adesso mi dici qual'è? >>
Il danzatore lo guardò interrogativo.
   << Il tuo nome. >> Spiegò Rei con un lieve sorriso sulle labbra.
   << Nagisa. >> Rispose ricambiando il sorriso. << Il mio nome è Nagisa. >>
 
 
 
 
 
                                                          - - -
 
 
Il sole picchiava forte quella mattina nel deserto Rubʿ al-Khālī2, rendendo l'aria afosa e il clima arido.
Non vi era alcun suono e il regno non si vedeva ancora. Tutto ciò che Makoto riusciva a vedere era un'immensa distesa di sabbia.
Finalmente ritornava al regno, tornava a casa, dopo un lungo viaggio che era servito a rifornirsi di materie prime. Makoto era un rinomato mercante, conosciuto, al regno, per la sua gentilezza e la sua onestà, rara a quei tempi.
Il mercante, in groppa al suo destriero, guardò indietro sorridendo: Si era unito ad una carovana di viaggiatori. Sarebbe stato da incoscienti attraversare il deserto da soli. Gli era molto grato per avergli permesso di viaggiare con loro. Non tutti si sarebbero fidati, considerando che con loro vi erano anche donne e bambini, ma, fortunatamente per il mercante, si erano rivelati tutte persone simpatiche e per bene.
   << Non mi piace il silenzio. >> Si lamentò un bambino tra le braccia della madre.
Makoto non poté fare a meno di ridere alla vista di quell'adorabile visino imbronciato e stava per rassicurarlo quando qualcosa attirò la sua attenzione.
Il mercante fermò il cavallo e scese per dirigersi verso l'oggetto della sua attenzione.
Makoto si allarmò nel vedere che si trattava di un ragazzo, steso sulla sabbia, privo di sensi.
Indossava un turbante per ripararsi dai raggi solari che, sul capo, gli copriva i capelli lasciando libero solo qualche ciuffo blu notte. Sopra la maglia, che gli lasciava l'addome completamente scoperto, aveva un leggero scialle che gli ricopriva gran parte del viso.
   << … Acqua... >> Mormorò tra il tessuto il ragazzo ancora incosciente e solo allora Makoto si accorse della borraccia vuota che teneva in mano.
   << Immagino di non poterti lasciare qui. >> Disse il mercante ma mentre cercava di accostare il ragazzo a sé Makoto perse un battito.
Si accorse che il ragazzo, nella cinta dei larghi pantaloni, indossava un pugnale molto vistoso e caratteristico. Era certo di averlo già visto, il taglio di quella lama era inconfondibile: Il ragazzo era un assassino.
   << Makoto? Che succede? >> Chiese uno devi viaggiatori.
Senza pensarci due volte Makoto afferrò il pugnale e lo nascose tra le sue vesti.
   << Perdonami. >> Sussurrò al ragazzo. << Ma, per adesso, è meglio se questo lo tengo io. >>
 
 
 
 
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una fragranza calda1: per fragranza calda si intende una fragranza di un profumo avvolgente, orientaleggiante, sensuale.
Rubʿ al-Khālī2: è il secondo deserto di sabbia più grande del mondo. Ricopre il terzo della parte meridionale della Penisola araba. E' ancora ampiamente inesplorato e persino i Beduini ne sfiorano solo le zone marginali. Con temperature estive che vanno da vari gradi sotto zero la notte ad oltre 60 °C sopra lo zero a mezzogiorno, e dune più alte della Torre Eiffel, il deserto potrebbe essere l'ambiente più inospitale del pianeta.
 
NdA: Ok, dopo l'angolo della “ cultura ” inizia quello dello “ sclero ” :
Non posso credere di aver finito finalmente questo capitolo! Temo sia venuto un po' “ pasticciato ”, soprattutto nell'ultima parte, quindi se avete consigli o notate errori fatemelo notare e, in caso, chiedo perdono. E scusate se è corto.
Ma prima di passare alle spiegazioni devo ringraziare voi. Grazie di aver messo questa storia tra le seguite, questa fan fiction significa molto per me e lo apprezzo. Ma devo soprattutto ringraziare Mitsuki no Kaze per il supporto e l'aiuto. Davvero grazie mille!
Spero di non deludervi.
Temo che alla fine Rei sia un po' OOC anche se non di molto, sappiamo che quando si tratta di Nagisa può diventare molto serio. Inoltre ho lasciato il “ statisticamente ” in quanto gli arabi erano studiosi, che fecero molte scoperte importanti, sulla scienza, matematica e trigonometria così boh mi sembrava ok ahahah.
Amo Nagisa che arrossisce per Rei e sappiamo tutti che è successo davvero in un episodio!
Colpo di scena finale ;)
Spero vi sia piaciuto e spero di aggiornare presto.
Un bacio. Alla prossima!
 
 
 
 
 
 
   
 
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