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Autore: theuncommonreader    17/03/2016    1 recensioni
L'Uroboro (letteralmente: "la coda divorante") è l'immagine che rappresenta la concezione ciclica dell'esistenza nella Grecia antica: gli eventi sono destinati a ripetersi in un cerchio senza fine. Così accade per due figure della mitologia, suocera e nuora: Antiope, principessa tebana amante di Zeus resa schiava dallo zio che la concupisce, e Niobe, vittima della gelosia degli Dèi e della propria vanità. Così accade per chi è parte della loro vita e delle loro sventure.
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Parte I: Antiope; Dirke; Zeto.
Parte II (partecipante al contest Drabbleggiamo indetto da grazianaarena su FFZ): Niobe; Apollo e Artemide; Anfione.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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ουροβóρος


Note iniziali:

Questa è la prima di due parti di una raccolta di drabble incentrate su miti tra loro legati, quello di Antiope e di Niobe.

Il mito di Antiope narra della principessa tebana amante di Zeus che, scopertasi incinta, fugge dal padre intenzionato ad ucciderla; egli si suicida, ma ordina al fratello di vendicare il suo onore; quest'ultimo imprigiona la nipote, la cui grande bellezza lo rapisce a discapito della moglie Dirke, ninfa di fiume. Dopo la nascita dei figli Anfione e Zeto, esposti sul Citerone e allevati da pastori, Antiope passerà in catene gran parte della sua vita, prima di essere liberata dagli stessi gemelli, ormai cresciuti; essi si vendicheranno su Dirke, che ha trattato crudelmente la madre: la incateneranno alle corna di un toro lasciando che la dilani. In seguito, i due regneranno congiuntamente sulla nuova Tebe.

Per quanto riguarda le note, consiglio di passare il puntatore del mouse sulle parole sottolineate, in modo da farle apparire nel testo.
 



ουροβóρος

la coda divorante











I)
veleno e farmaco 

                  
                            


Progenie di re, Antiope dal volto di luna, o di un dio, principessa in terra o di fiume, quando ti stringe il sovrano dei cieli sei regina di effimere notti. 
La freccia di Amore è il primo anello della tua catena: la forgia per te il Fato, a ogni bacio di labbra divine, a ogni palpito di cuori gemelli nel ventre gonfio. La freccia di Amore è l'ultimo anello della tua catena: la forgia per te un uomo, di ferro e di sangue, placcata d’onore fasullo. 
Non conficchi le unghie nelle guance mentre ti trascina, schiava: la vita è cerchio, serpe che si morde la coda. Unica salvezza è l'amore.



II)
figlia d'Orgoglio




Non ti fa difetto la bellezza, Dirke Ismenia: chioma come il manto di Nyx, volto di candida perla. Chronos non ti divora carni, figlia eternamente bella del figlio di Okeanos; eppure, lo sguardo del mortale per cui hai abbandonato la tua sacra fonte indugia sulla giovane macchiata di seme divino, che infiniti lutti inflisse al suo sangue. 
Dal trono osservi l'incantatrice di re di cielo e di terra: il viso chino, le catene da schiava mentre striscia nella scia dei tuoi calzari. Il suo ventre bacia il pavimento e tu sorridi: ti sfida, Antiope dai biondi capelli, vuol rubare il tuo sposo, ma donne e uomini gelosi sono assai pericolosi.




III)
inno a Giustizia




Viene a voi con la notte, in stracci e catene, principessa tra i pastori, schiava del sangue comune: vostra madre.
Specchiate i visi gemelli, Zeto: in quello di Anfione scorgi uguale sorpresa, sbocciata nella fatica, abbeverata dal sudore della fronte. Braccia sottili e affamate vi cingono le ginocchia, supplici, fragili come ossa di agnello. La carne della malvagia Regina, avvolta nelle pelli sacre, è tornita, umida di tormento ed estasi mentre la incateni alle corna del toro, che sbuffa di rabbia dalle froge spalancate.
Sorride, Antiope; le dita di Anfione danzano sulla lira. Quando abbatti il palmo sul fianco della bestia, le urla di Dirke sono un inno a Giustizia.

 

   
 
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