Anime & Manga > Death Note
Segui la storia  |       
Autore: Isabelle_Mavis    17/03/2016    1 recensioni
"Stava osservando le finestre, quando da una di queste, al secondo piano, le sembrò di vedere una figura che la guardava. Non riuscì a mettere bene a fuoco, ma notò il colore rosso attraverso il vetro. –Andiamo, signorina-. La invitò ad entrare l’uomo tenendo aperto il portone. la ragazza lo guardò e annuì, ma prima di avviarsi lanciò uno sguardo alla finestra: il bagliore rosso era scomparso. Con un brivido che le percorreva la schiena entrò nell’atrio. Con la chiusura del portone si lasciò alle spalle ogni via di fuga insieme al rumore della pioggia e del cigolio deprimente delle giostre."
Genere: Azione, Mistero, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beyond Birthday, L, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 6
 
 
Non pensò a niente in particolare e non si pose domande. Semplicemente, agì d’impulso. Fece per andare, ma dovette bloccarsi subito. Da quella stessa porta aperta uscì una signora abbastanza avanti con l’età, vestita con una divisa di servizio. Trasportava con le mani un carrello, con sopra molti prodotti per l’igiene. Vivian dedusse fosse l’addetta alle pulizie di quelle camere. Stava girando la serratura della stanza grazie ad un apparentemente pesante mazzo di chiavi.                                                                                                           

Anche se ora non aveva più via libera, il rimedio era lì davanti a lei. Non poteva perdere questa occasione unica. Il tempo stringeva e molto probabilmente sarebbe stato più difficile con Roger in circolazione. Doveva sbrigarsi. Ripassò brevemente il piano nella mente, prima di uscire dal suo nascondiglio. Prese un bel  respiro: iniziava la recita. Si avvicinò trafelata alla donna, intenta a lavare il pavimento.

–Mi scusi- cercò di richiamare la sua attenzione. Il viso della donna si alzò subito, guardandola da dietro un paio di spessi occhiali.

–E tu  cosa ci fai qui? Voi bambini non dovreste essere tutti nel salone?- chiese sospettosa, ma comunque gentile. Le rughe marcate del suo viso le donavano un’aria arcigna, in netto contrasto con lo sguardo e il tono di voce.  Vivian si morse il labbro inferiore e prese a giocherellare con il bordo della maglia, mettendocela tutta per dare un’impressione innocua e insicura.                                                                           

–In effetti dovrei anche io essere lì con i miei amici, ma quando il direttore ci ha detto che oggi ci sarebbero state le pulizie delle stanze mi sono preoccupata. Vede, sono nuova e dal momento che ho lasciato uno dei miei libri in giro non sapevo cosa fare. Così ho cercato qualcuno a cui rivolgermi. Fortuna che ho trovato lei. Se per caso le capiti di trovarlo, potreste essere così gentile da ridarmelo? Le sarei immensamente grata-. Vivian esibì il sorriso più dolce che riuscì a fare, sperando che bastasse. Scrutò il viso della donna, cercando di capire ciò che le passasse per la testa. Durante tutta la spiegazione la sua espressione facciale non era mutata, rimanendo distaccata. In quel momento cominciò a cambiare. Sorrise un pochino,rilassando i muscoli che la rendevano accigliata.

–Oh, tranquilla, non preoccuparti. Vedrò cosa posso fare- le assicurò. La rossa distese le labbra in un sorriso solare.

–Grazie mille-. 

La signora si aggiustò meglio gli occhiali. –Di niente. Piuttosto, come faccio a ridartelo?- le chiese. E fu allora che arrivò la parte cruciale. Una sola mossa sbagliata e sarebbe andato tutto a rotoli. Cercando di sembrare indifferente, lanciò un’occhiata al carrello. Si accertò che ci fosse ciò che effettivamente le serviva, poi si voltò verso l’addetta alle pulizie, indicando la penna dentro al taschino della divisa. 

–Posso scriverle la posizione della mia stanza, così le verrà semplice lasciarmi il libro. Posso?-. La donna  annuì e le prestò la penna. Vivian la prese fra le mani e si voltò verso il carrello. Cominciò a scrivere lentamente le informazioni, con la mano che le sudava. Era ora. Il cuore le batteva forte.

Una volta finito fece per voltarsi e porgere il foglietto, ma nel farlo tirò una gomitata ad un piccolo contenitore di acqua con la schiuma in superficie dovuta al sapone, facendolo cadere a terra accompagnato da un tonfo. L’acqua si sparse velocemente sul pavimento. Vivian sussultò.

–Oh, no, che guaio! Sono proprio sbadata, mi scusi- disse frettolosamente. La donna, con gli occhi un po’ sgranati, sospirò pesantemente, armandosi di fazzoletti e pezze per asciugare.

–Ah, voi bambini! Ma non preoccuparti, non l’hai fatto di proposito-. Le parole volevano essere confortanti, ma si vedeva che l’accaduto l’aveva un po’ innervosita.

–Posso aiutarla in qualche modo?- si offrì la ragazza. –Oh, no, finiresti per bagnarti o fare altri disastri- rispose sbrigativa l’altra, piegandosi sulla pozza d’acqua e cominciando ad asciugarla. Vivian si sentì in colpa per ciò che aveva fatto volontariamente, ma non poteva indugiare. Con movimento veloce del braccio prese dal carrello il mazzo di chiavi e alcune pezze per camuffare i rumori. Nascose furtivamente le chiavi nella tasca della gonna, per poi avvicinarsi alla signora.

–Ecco, prenda queste-.

–Grazie-. Sembrava essere ignara del piccolo furto.  Dopo breve tempo era tornato tutto pulito. Vivian si spicciò a terminare quella recita. Consegnò il foglietto scritto alla domestica.

–Tenga. Mi dispiace averle arrecato così disturbo. Me ne vado prima di combinare qualche altro guaio. Grazie ancora per il favore-.

–E’ un piacere-. La ragazza si voltò e prese a camminare, sperando di raggiungere la sua postazione il prima possibile e allontanarsi così dalla “scena del crimine”.

–Aspetta, ragazzina- la richiamò la signora. Vivian sudò freddo. Che l’avesse scoperta? Rivolse lo sguardo alla signora, in attesa. Ella la guardò accigliata.

–Di che colore è la copertina del libro?-.

–Rossa-. La domestica annuì, tornando alle proprie faccende. La ragazza invece si concesse un sospiro di sollievo una volta svoltato l’angolo. Percepì i nervi rilassarsi dalla tensione dovuta all'ansia. Si poggiò con le spalle al muro per un po’ di sostegno. Controllò la tasca per assicurarsi della presenza dell’oggetto per il quale aveva messo in scena tutta quella recita. Ce l’aveva fatta, per il momento. Ora doveva solo aspettare che il corridoio si sgombrasse.
**
L’attesa fu di circa dieci minuti, ma le sembrarono molto di più. Ogni secondo che passava serviva a farle salire sempre di più l’agitazione. Nonostante questo restò in silenzio, rispettando il piano. Ogni tanto sbirciava senza farsi notare per controllare la situazione.  Dovette aspettare che la domestica pulisse minuziosamente tutto il pavimento fino alla fine del corridoio. Alla fine la vide imboccare un’altra strada.

Dunque, uscì dalla sua postazione furtivamente, cercando di non fare rumore. Una volta davanti alla porta scelse la chiavi che ricordò aver visto usare dalla donna delle pulizie. La inserì nella serratura  e la girò con un po’ di forza. Subito dopo la estrasse con mano tremante ed entrò nella stanza, lasciando l’accesso  socchiuso, giusto il minimo per udire bene i suoni dall'esterno. Ripose il mazzo nella tasca e si guardò intorno.

L’ufficio di Roger era proprio come lo ricordava: la scrivania al centro, con le finestre alle spalle e le libreria ai lati. Non aveva tempo per ispezionare tutta la stanza ed era meglio mettere mano sul meno possibile. Così la soluzione migliore sembrò la cassettiera sotto al tavolo. Con passo felpato la raggiunse e vi si inginocchiò di fronte.  Erano quattro cassetti, di cui l’ultimo non aveva la maniglia ma una serratura. Un brutto presentimento si fece largo nella sua mente. Decise di accantonarlo e di pensare positivo.  Aprì i cassetti restanti, trovando al loro interno solo fogli inutili, spillatrici, penne, matite e molti altri oggetti.  Li richiuse sbuffando.  Guardò sopra la superficie del tavolo, magari sperando in un miracolo, ma era tutto ordinato in modo impeccabile e niente dava l’impressione di essere un fascicolo contenente i dati personali di B.  si diede mentalmente dell’ingenua: tralasciando il fatto che l’addetta alle pulizie aveva appena riordinato tutto,  Roger non era certamente così sbadato da lasciare incustodito qualcosa di tanto valore.

E poi la percentuale, nel caso si fosse davvero dimenticato, che si trattasse proprio  del fascicolo appartenente al ragazzo misterioso erano quasi pari a zero.  Sarebbe stato, appunto, un miracolo.  O una coincidenza alquanto sospetta.

E così non le rimaneva che controllare l’ultimo cassetto chiuso a chiave. Aveva troppo poco tempo per mettersi a cercare l’oggetto in grado di aprirlo, senza contare che molto probabilmente era in mano a Roger. Esaminò attentamente la serratura. Tentare di farla scattare con un ferretto per cappelli stile libri sembrava quanto meno assurdo. Avrebbe finito per incastrarlo e romperlo.  Scartò l’idea, anche perché non era munita di tale arnese e tornare in stanza a prenderlo era fuori questione.  L’unica opzione fattibile rimasta era forzarlo.  Non poteva agire con la forza bruta, altrimenti avrebbe fatto solo danni e rumore. Assottigliò lo sguardo pensierosa. Colta da un’improvvisa idea, cominciò a tastare le pareti del cassetto.  Molto delicatamente colpì la zona in cui c’era la serratura con le nocche.  Il rumore sordo che venne fuori riuscì a convincere Vivian.  Non le rimaneva che appurare la sua teoria.  Con entrambe le mani afferrò la parte inferiore del cassetto, premendo contemporaneamente con i pollici nei pressi del blocco di metallo.  Spinse verso l’alto, continuando ad applicare la giusta dose di forza. Aveva le mani un po’ sudate e tremanti, una smorfia di concentrazione sul viso. Provò a muovere il cassetto, per verificare che la posizione del blocco fosse corretta  e dopo con un solo movimento fluido tirò verso di sé. 

Click.

Era riuscita ad aprirlo. 

Cacciò fuori l’arie che aveva nei polmoni e si concesse un sorriso trionfante. Tuttavia si riscosse velocemente e non perse tempo. Lo spalancò, sperando di trovare all'interno ciò che le serviva. C’erano delle cartelle, suddivise in base all'ordine alfabetico. Senza indugiare prese quella con la lettera B scritta sopra e la aprì. Rimase spaesata, in un primo momento, per la scoperta che contenesse più di un fascicolo. Evidentemente non aveva pensato che poteva esserci qualche altro orfano il cui nome iniziasse per quella lettera.  Si rimproverò mentalmente. Non le rimaneva che controllarle tutte. Posò la cartella sulle ginocchia e afferrò il primo fascicolo.

Conteneva pochi fogli, principalmente riguardanti l’andamento del soggetto. Trovò quello che faceva al caso suo e lesse velocemente.  Apparteneva ad una persona di nome Brandon Walker.  Scartò subito questa ipotesi poiché si trattava di un ragazzino di 11 anni.  Riordinò i fogli e rimise dentro il fascicolo, prendendo quello successivo.

Anche questo venne bocciato a priori per lo stesso motivo. 

Ne rimasero due. Il primo che aprì era di un certo Ben Hughes, 16 anni. Lo mise momentaneamente da parte, come possibile B, anche se non era molto convinta: nella descrizione appariva come un ragazzo normale con  una particolare dote nelle materie scientifiche. Non conosceva B, ma non le sembrò lui. E poi non  aveva trovato scritto da nessuna parte che fosse il primo in graduatoria.

Speranzosa, ma anche molto impaziente di sapere, aprì l’ultimo fascicolo. I suoi occhi saettarono veloci tra le righe.

Il nome del ragazzo era Beyond Birthday.

Quel nome così singolare la colpì, tanto che rimase un paio di secondi a fissarlo. Prima di farsi invadere da altre emozioni, lesse il resto delle informazioni. Aveva 15 anni. Era etichettato come un ragazzo dal quoziente intellettivo fuori dalla media generale degli altri ragazzi della sua età. Ebbene, non fu questo a sorprenderla, bensì  quello che c’era scritto dopo. Le analisi della sua persona evidenziavano un cambiamento del comportamento  e del modo di interagire con ciò che lo circondava. Le noti erano abbastanza recenti. Era appuntato anche che il soggetto preferiva mangiare  abitualmente barattoli interi di marmellata di fragole. Vivian rimase a bocca aperta. Era indubbiamente lui: ricordava di averlo visto ficcarsi  in bocca intere cucchiaiate di questo alimento a colazione. 

Se in un primo momento il suo cervello era andato in stand-by, un rumore proveniente dall'esterno la riscosse, facendola tornare bruscamente al presente. Prestò attenzioni, affinando l’udito per verificare se si trattasse di uno sbaglio oppure no. Una voce, non troppo lontana, la mandò nel panico. Che Roger fosse tornato? Che le domestiche stessero passando di lì?

Per quanto desiderasse ardentemente continuare a leggere e soddisfare la sua curiosità, non c’era definitivamente più tempo. Chiuse il fascicolo di Beyond Birthday e lo ripose insieme agli altri nella cartella con la lettera B. sistemò anche quella e si affrettò a chiudere il cassetto, facendo gli stessi movimenti di poco prima solo che al contrario. Una volta sentito lo scatto della serratura controllò che fosse effettivamente chiuso e si alzò, scoprendo di avere le gambe intorpidite a causa della posizione assunta per tutto quel tempo.  Ispezionò accuratamente, ma comunque alla svelta, l’intera stanza alla ricerca del più piccolo dettaglio che avesse potuto tradire la sua presenza in quell'ambiente. Poi raggiunse l’uscio.  Diede una piccola sbirciatina all'esterno e con un sospiro di sollievo notò che il corridoio era libero. Uscì e si chiuse la porta alle spalle con la solita chiave.  Si guardò intorno per assicurarsi che nessuno l’avesse vista.

Fatto ciò, si diresse verso lo stesso corridoio  in cui era sparita la donna delle pulizie. Vide il carrello accostato alla parete, ma nessuna traccia della signora. Decisamente non avrebbe più avuto tutta questa fortuna. Così con pochi grandi falcate lo raggiunse e posò sopra di esso il mazzo di chiavi. Fece per andarsene quando sentì dei passi. In poco tempo si ritrovò davanti la signora con la quale aveva parlato poco prima accompagnata da una sua collega visibilmente più giovane. Stavano parlottando tra loro: ecco spiegato da dove erano arrivate le voci che l’avevano allarmata nell'ufficio.

La signora alla quale aveva rubato momentaneamente, per modo dire poiché sembrava più un prestito, le chiavi si rese conto della sua presenza e la guardò in modo strano. Forse era ancora un po’ nervosa e infastidita dal piccolo problema causato da Vivian.

–Ancora tu?-. La rossa cercò di sorridere, nonostante il tono di voce esasperato dell’altra.

–Cercavo proprio lei. Volevo avvisarla che ho ritrovato il mio libro, per cui può stare tranquilla. Grazie lo stesso per la collaborazione. Arrivederci-. La donna sembrò rilassarsi e le sorrise.

–Mi fa piacere saperlo. La prossima volta, se dovesse ricapitare qualcosa del genere, puoi chiedere direttamente a me, intesi?-. Vivian annuì, continuando a sorridere, tuttavia non riusciva a capire come fosse possibile che quella signora, da visibilmente scocciata, diventasse premurosa e disponibile. Cercò di non pensarci ulteriormente dal momento che non le serviva saperlo. Si congedò educatamente e si diresse velocemente verso la sua stanza.

Una volta raggiunta quasi si buttò sul letto, stanca sia mentalmente che fisicamente. Chiuse gli occhi, decisa a concedersi un po’ di riposo prima di raggiungere gli altri per la cena. Quasi non si rese conto però di essersi addormentata.

Il suo ultimo pensiero fu per Beyond Birthday.

ANGOLO AUTRICE

E finalmente abbiamo un po' d'azione! Vivian scopre il nome di B *-* per chi si stesse domandando se Beyond Birthday sia effettivamente il suo vero nome, posso rispondere di sì. A riguardo avevo sentito alcune voci secondo le quali questo nome non era vero, ma dopo aver letto Another Note non credo di avere dubbi. (Se non volete eventuali spoiler vi conviene non leggere xD) Lì viene normalmente chiamato così e in più sappiamo che B è stato ucciso da Light in quanto criminale, perciò non avrebbe potuto ucciderlo con il Death Note se non fosse stato il suo vero nome... Per arrivare a questa conclusione ho dovuto trovare più informazioni possibili sul suo conto, dal momento che è un personaggio che non compare neanche nella storia principale D: Appunto per questo spero che la mia versione di B vi piaccia :3 se avete dubbi, di qualsiasi tipo, chiedete pure a me :) Ringrazio i lettori, le persone che hanno messo la storia nelle preferite/seguite/ricordate e chi mi fa sapere cosa ne pensa con una recensione ^-^ Alla prossima settimana, con il capitolo 7! La vostra Isa-chan :D

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Death Note / Vai alla pagina dell'autore: Isabelle_Mavis