Videogiochi > Final Fantasy X
Segui la storia  |       
Autore: DanieldervUniverse    18/03/2016    6 recensioni
Yuna, l'evocatrice che si ama fin dal primo momento in cui la si incontra. Una ragazza forte e determinata, eppure sensibile e lieve come un fiocco di neve. Una ragazza che vuole salvare il mondo, impegnata in una missione suicida per fermare il demone Sin in nome di tutti gli abitanti di Spira, protetta dai suoi indomabili Guardiani. Ma chi sono questi Guardiani? Sono forse immagini scolpite nella nostra memoria, o sono spiriti erranti giunti per caso o seguendo un sogno? Mutevoli o radicati? Se i Guardiani di Yuna fossero diversi da quelli che conosciamo, sarebbe lo stesso? La storia cambierebbe?
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rikku, Yuna
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

A\N: Scusatemi, c'è una super collaborazione di autori in Dissidia e mi ha coinvolto con mio grande piacere, quindi ho risicato i tempi.

DII\N: Le solite scuse.

A\N: Zitto che mi hai piantato da solo a San Valentino per filartela con la tua ragazza.


Yuna strinse il proprio scettro inconsciamente, mentre il gigante in armatura scendeva fino a toccare terra affianco a lei.

-Lord Golbez, mio signore- fece immediatamente Kuja, con un rapido inchino.

-Lord... Golbez?- chiese l'evocatrice, quando anche Gabranth si fu inchinato.

-Mi rincresce Lady Yuna. Sono lo stregone Nero Golbez, attualmente guardia del corpo del Maestro Seymour- rispose il gigante, inchinandosi a lei (per quanto possibile).

-Oh, adesso ricordo, vi ho visto al molo- si ricompose, ancora sospettosa, rispondendo all'inchino.

-Oh, quale coincidenza. Mi perdoni non averla notata nella folla, avrei potuto scortarla assieme ai Maestri lontano dai pericoli- rispose con la sua voce profonda, senza scomporsi.

“Qui qualcosa non va” pensò la ragazza, cercando di nascondere il suo turbamento.

-Grazie Sir Golbez... Lord...

-Sir va bene.

-Sir Golbez, ma se non fossi rapita non avrei mai incontrato Sir Jecht. Per ciò nessun rancore, mi avete fatto un favore.

“Coraggio, posso quasi sentire il tuo sguardo passarmi attraverso. Lasciami in pace” Yuna sudò freddo, volendo distogliere l'attenzione del pressante interlocutore da se.

-Jecht, signore- disse questi voltandosi verso il bruto, con sollievo della ragazza.

-Il solo e l'unico- replicò orgoglioso l'interessato, dandosi un pugno sul petto.

-È venuto a Luka per assistere al campionato? So che lei è un ex-campione di Blitzball- proseguì con tono neutro il gigante in armatura, che faceva impallidire persino Jecht al confronto della sua stazza.

-Per niente ragazzo, io sono il meglio sulla piazza. Ma in realtà io a Luka ci vivo- continuò con orgoglio l'uomo, con la mano libera sul fianco, mentre l'altra reggeva ancora lo spadone.

-Ah, sul serio!?- esclamò Kuja, quasi eccitato.

-Eh si, non ho altro posto dove andare. È una città clemente con quelli come me. Fa caldo, c'è cibo in abbondanza, e molta gente che va e viene- replicò con tranquillità l'interessato.

-Come si è ridotto a vivere in strada, Sir?- chiese Gabranth, facendo sobbalzare tanto Yuna quanto Kuja per il gesto.

La ragazza poteva già leggere sulle labbra del mago lo sdegno per un'affermazione simile, ma venne bloccato in anticipo.

-Succede. Quando il tuo benefattore... muore- rispose tranquillamente Jecht, con un'aria di sufficienza e di calma.

-Sir Jecht. Voi...- mormorò l'evocatrice, sbalordita e allo stesso tempo commossa.

-Non perderci lacrime sopra figliola, ho fatto quello che ho fatto e guarda dove mi ha portato- continuò, arrivando a cingerle le spalle con il suo possente braccio.

Poi la sollevò in aria con la sua enorme mano e la poggiò sulla propria spalla -La famiglia è riunita ancora una volta!

-Già, sembra proprio così- gli fece eco Kuja, andando a volteggiare al fianco dell'evocatrice, mentre Gabranth dall'altro lato mise una mano sulla spalla di Jecht.

Yuna arrossì lievemente, prima di sorridere grata al suo nuovo Guardiano, passandogli una mano tra i capelli e diventando viola quando si rese conto dello stato in cui versavano.

-Credo che in quanto diretto subordinato del Maestro Seymour non posso assentarmi dal suo fianco troppo a lungo, e ritengo che voi abbiate un torneo a cui partecipare vero?- tornò a parlare Golbez, ma Yuna non ci badò più di tanto perché continuava a fissare inorridita la propria mano.

-AGH!- esclamarono in coro i due interessati, prima di voltarsi verso la ragazza, supplicanti, ma lei continuò a tenere gli occhi puntati sul proprio arto, terrorizzata.

-E credo che a Sir Jecht un bagno come si deve sia dovuto, dopo tutto quello che ha fatto per Spira. Nell'attesa credo che Lady Yuna gradirà essere ospitata sul palco assieme ai Maestri- offrì nuovamente Golbez -Sotto la mia protezione ovviamente.

La mascella di Jecht fu l'unica a non raggiungere il pavimento.

-Mi scuserete se sono troppo ardito, ma sarebbe per me un onore offrirvi questa opportunità...- continuò il gigante, ma Jecht lo fermò.

-Non dire altro, amico. I ragazzini sono tutti più che lieti di accettare la tua proposta.


Yuna era in crisi.

Cioè, in crisi isterica trattenuta a sento dietro al suo candido visino sorridente.

Sir Jecht era a farsi una doccia negli spogliatoi, mentre Kuja, Gabranth e le loro squadre attendevano cordialmente di entrare in gioco.

Il che la lasciava sola con Golbez, Maestro Mika e Maestro Seymour...

La ragazza continuò incessantemente a lanciare sguardi falsamente curiosi e distesi al gruppo, passando da una schiena ad un'altra.

Tutto le avrebbe fatto più comodo tranne stare lì assieme a quei tre, specialmente perché non riusciva a liberarsi dalla convinzione che lo stregone volesse qualcosa da lei.

-Yuna...- mormorò Golbez, facendola sobbalzare.

Come risultato lo scettro della ragazza schizzò in aria, finché per qualche oscura ragione non interruppe la sua ascesa e ritornò tranquillamente nelle mani della padrona.

-Sono uno stregone. Conosco anch'io qualche trucco come gli Evocatori- spiegò con voce calma, prevedendo la sua ovvia domanda.

-Ah. Interessante- rispose cordialmente, venendo percorsa da un brivido.

L'attenzione che le dava quell'uomo la metteva apertamente in difficoltà, e si ritrovò a pregare Yevon che qualcuno l'allontanasse da quello strano figuro.

-Non vorrai annoiarla con le tue storie Golbez- disse Seymour d'improvviso, voltandosi verso la ragazza con sguardo tranquillo -Non posso nascondere la mia sorpresa e delizia di conoscere la figlia del grande Braska. Lady Yuna siete un incanto.

-G-grazie Maestro Seymour- replicò lei, scattando in piedi ed inchinandosi, grata per quell'intermezzo -Sono molto lieta di fare la vostra conoscenza.

“Yevon ti sarò eternamente fedele per aver esaudito la mia preghiera. Grazie”.

-Il sentimento è reciproco- rispose lui, inchinandosi a sua volta.

-Oh oh, che intrigante coincidenza, Maestro Seymour. Vorreste forse un po di privacy con la nostra ospite?- domandò Mika, senza voltarsi -Essere giovani accade solo una volta nella vita, dopo tutto.

-Oh eh ah...- fece Yuna, arrossendo fino alla punta dei capelli.

-Maestro Seymour, non vorrei turbarvi, ma la partita sta per cominciare- osservò lo stregone, distogliendo l'attenzione di tutti da lei ancora una volta.

-Grazie Golbez. Lady Yuna, le piacerebbe assistervi?- disse il Guado.

-Certamente- replicò lei, a disagio.

-Allora prego, prenda posto- rispose il Maestro, indicandole il proprio seggio.

Yuna rimase interdetta, sentendosi mancare le parole: era si estremamente lusingata dal gesto di Seymour, e sapeva che non rispettare tale offerta sarebbe stato un atto di offesa, e soprattutto che alla fin fine vedere Gabranth e Kuja che si sfidavano in lizza non le dispiaceva, ma in qualche modo l'offerta del Guado la metteva a disagio.

-La prego Lady Yuna, non si senta imbarazzata- intervenne Mika.

La ragazza si volse, incontrando lo sguardo diretto dell'anziano uomo, che la fissava intensamente.

Incapace di dire di no, s'inchinò e prese posto, mentre Seymour andava a posizionarsi dietro di loro.

Rabbrividì appena, alla visione di tutte quelle persone sedute sugli spalti, in attesa del match.

Mentre era seduta dietro, poteva ancora udire il fragore della gente, ma adesso che lì aveva di fronte veniva investita dal loro entusiasmo e dall'atmosfera.

Kuja e Gabranth riuscivano a stare al centro di tutto quello, impassibili?

Non poté fare a meno di ricredersi sul Blitzball: riusciva veramente ad unire cuori e menti, anche se nel modo più impensabile.

-Abitanti di Spira- esclamò a gran voce lo speaker -Bentrovati al quarto match di questo campionato, dove si deciderà la squadra che andrà in finale ad affrontare i nostri campioni Luka Goers!

Uno scrosciante assieme di applausi e fischi di gioia risuonarono in tutto l'ambiente, e Yuna sentì l'urgenza di partecipare.

Ma si trattenne, mantenendo un aria calma e solenne, per evitare di infastidire i Maestri con il suo comportamento.

-Signore e Signori, i Besaid Aurochos!

La squadra di Kuja, guidata da Wakka, apparve nuotando nella polla, assumendo rapidamente le loro posizioni di gioco.

-Questo sembra essere il loro anno fortunato! Per la prima volta sono riusciti a vincere una partita. La loro fortuna finirà qui, alle semi-finali, o sarà capace di stupirci ancora?

Lo speaker fece un altra pausa, permettendo ai tifosi di impazzire senza ritegno.

-La vittoria di Besaid sugli Albhed deve essere stata incredibile, vero?- domandò Yuna, più a se stessa che agli altri.

-Tutto merito di quel capitano- le rispose Mika, facendola sobbalzare -Ha tenuto la squadra unita fino alla fine.

“Wakka...” pensò tra se e se la ragazza.

-E adesso i Kilika Beasts! Di recente abbiamo saputo che la loro isola è stata annientata da Sin, quindi scommetto che per loro questo campionato significherà dare il tutto e per tutto!

Un'altra ovazione accompagnò la dichiarazione, riempiendo lo stadio con la potenza di un tornado.

Yuna poté scorgere chiaramente Kuja e Gabranth scambiarsi un pugno come gesto di buon augurio, prima di prendere posizione a loro volta.

-Wow. Che vista da qui!- esclamò Jecht, sbucando dal nulla affianco al seggio, facendo sobbalzare la ragazza.

-Sir Jecht! Cosa ci fa qui!?- disse, quasi gridando.
-Che domande, ti tengo d'occhio no? Sono il tuo Guardiano, ricordi?- replicò lui, sorridendo orgoglioso.

-M-m-m-ma-ma...- provò a protestare, al pensiero che uno dei suoi Guardiani avesse preso posto sul palco dei Maestri di Yevon senza il loro esplicito invito o permesso.

-Lord Jecht, quale onore incontrarvi di persona- disse Mika con calma, alzandosi per compiere il saluto rituale di Yevon, imitato da Seymour.

-Spira è un posto molto più sicuro se lei è ancora in circolazione- gli fece eco il Guado.

-Ahahah, forse avete ragione- replicò quello, facendo un occhiolino a Yuna che sbatté le palpebre incredula.

-Oh Yevon, guardate! La figlia di Braska, assieme con l'ex-campione e noto eroe Jecht! Spira, questa è un ottima notizia!

Yuna arrossì violentemente, sentendosi al centro dell'attenzione: stavolta gli applausi erano per lei, le grida di gioia e i fischi erano per lei, tutti la stavano acclamando.

-Tuo padre era un grand'uomo ragazza- le disse Jecht, con una pacca sulla spalla non troppo gentile -Sii fiera e sorridi.

Lo fece.

Con calma, lasciò che la paura e l'imbarazzo si nascondessero dietro un sincero sorriso, che mostrava speranza, amore, e grazie a tutte quelle persone che contavano su di lei.

-Oh, che portamento! Che immagine! Grazia, bellezza e solennità! Un angelo, Lady Yuna! Lei è...

Lo speaker venne violentemente interrotto quando una sfera bianca, una lama infuocata, un fulmine e una pietra (più un masso) vennero scagliati quasi contemporaneamente contro di lui..

-Okay. Lasciamo perdere e concentriamoci sulla partita! Inizia la semi-finale per la coppa del Blitzball!

Yuna guardò orrificata in direzione di Jecht, che aveva letteralmente staccato un pezzo del palco per scagliarlo contro l'uomo.

-A volte la gente parla troppo- disse Seymour, facendola voltare nella sua direzione, per poi sedersi.

-Non perderti lo spettacolo piccola. I tuoi ragazzi sono li in mezzo- la richiamò Jecht, con tono affabile.

-Non sono i miei ragazzi!- esclamò l'evocatrice, rossa in volto.

-Ceeerto- replicò con calma l'uomo, piantando per bene lo spadone a terra e restando eretto a braccia incrociate.

-Inizia la partita! Oh cielo, l'avanguardia degli Aurochos ha già il possesso della palla! Come fila quel giocatore! È velocissimo! No, l'hanno placcato! È iniziata una rissa per il possesso della palla, le due squadre sono entrambe decise a prendere il controllo della partita!

Kuja era schizzato come un fulmine, soffiando la palla da sotto la presa della squadra avversaria, ma la ferrea difesa di Gabranth l'aveva intercettato al volo.

Quindi si era scatenata una mini rissa, in cui di due schizzavano da una parte all'altra, vendendo respinti o respingendo l'offensiva.

-Singore e signori questa partita si stringe! Quanta forza, i due schieramenti sono più che motivati, hanno una volontà di ferro! Potrebbe diventare il match più combattuto della storia del Blitzball!

Yuna, portò le mani al petto, tremando per l'ansia, mentre tanto Kuja quanto Gabranth continuavano a combattere alacremente per lei.

Non sapeva molto del Blitzball, ma di certo di fronte ad uno spettacolo del genere era molto difficile non sentirsi coinvolti.

-Coraggio buffoni! Fategli vedere chi siete! Avanti! Pappemolli, non è così che si passa una palla!- cominciò a tifare Jecht, coinvolto fin nell'animo.

Kuja. Gabranth. Kuja. Gabranth.

In alternanza continua, il gioco non si spostava: il furore dei due e la loro forza di volontà impediva alla rissa di allargarsi.

Le due squadre erano bloccate in uno stallo.

-Che cosa hai detto a quei due? Sembrano impazziti- le disse Jecht, con tono di rimprovero.

-Sir Jecht... chiedo scusa ma...- cominciò a dire, confusa.

-Niente ma ragazza. Una vera partita di Blitzball è piena di colpi di scena, di azioni combinate, di punti strappati all'ultimo minuto. Guarda quei due invece- replicò l'uomo, facendo un gesto verso la bolla d'acqua -Sono impazziti, stanno esagerando. Ci mettono troppa passione, sembra quasi che questo sia il loro ultimo giorno su Spira.

-Beh... ecco sono Guardiani anche loro...- provò a giustificarli.

O a giustificare se stessa?

-Devi dirgli qualcosa. Il resto della squadra non riesce a tenergli dietro, sono bloccati. Una partita è di tanti, non solo di uno, o due- insisté imperterrito l'ex-campione, guardandola dall'alto in basso a braccia incrociate.

Yuna abbassò lo sguardo, congiungendo le proprie mani in grembo.

Era indecisa, o forse solo imbarazzata: non aveva minimamente idea di cosa dire ai suoi protettori, come convincerli a calmare la loro foga.

Insomma, non ci si poteva aspettare che...

-Avanti!- Jecht l'afferrò per una spalla e la spinse verso la balaustra, con la sua tipica gentilezza -Dovrai sconfiggere Sin, non puoi farti intimorire da una folla, o da due idioti con una bella faccia.

-Ma Sir Jecht...- si ritrovò a protestare, immobile, pietrificata.

Lui allargò le braccia, facendole gesto di darsi una mossa.

Yuna deglutì, tornando a posare lo sguardo sul campo da gioco, e sulle gradinate gremite di spettatori; esitò sentendosi oppressa da quella massa di sguardi e voci che le rimbombavano attorno, schiacciata.

In quel momento avrebbe voluto nascondersi volentieri dietro a qualcuno.

Se avesse fatto un discorso pubblico si sarebbe esposta: non come evocatrice ma come persona, fin nell'animo.

Avrebbe messo in gioco tutta se stessa, parlando di fronte ad una folla così vasta...

“Oh, vorrei... Ma chi sarei poi? Codarda?” inspirò profondamente, cercando di darsi un tono “Forse è vero che combattere è più semplice che parlare. Rimproverare i miei Guardiani di fronte ad un'intera folla... Forse non lo meritano...”

Ma quando cominciò a dare ascolto alle orecchio si accorse che le grida di gioia e di incoraggiamento erano diminuite, calate, deboli.

Alla fin fine, che fosse sbagliato o giusto contava poco, Kuja e Gabranth si stavamo mettendo in cattiva luce di fronte a tutti.

“Dunque... dovrei farlo per loro. Come Evocatrice ho fatto la scelta di morire per permettere a Spira di vivere. Questo non è niente a confronto” si disse, assumendo una posa più eretta e solenne.

Fece un lungo respiro, cercando le parole, e chiuse gli occhi per isolarsi momentaneamente dall'ambiente.

Così, un secondo per calmarsi, un secondo per prepararsi, e un secondo per... -YUNA!

In un lampo un immensa zampa si chiuse su di lei e la portò in alto, violenta e rapace.

Non ebbe neanche il tempo di rendersene conto finché non si ritrovò a volteggiare a zig-zag nella presa di immensi artigli appuntiti, con le grida della gente e il battito di potenti ali in sottofondo.


A\N: E con questo mettiamo un altro puntino su una “i”.

DII\N: Ma che dici che non hai fatto niente! Oh, andiamo bene. Sei un problema vivente.

A\N: Mannaggia al prosciutto ma la fai finita?

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy X / Vai alla pagina dell'autore: DanieldervUniverse