Si dice che il primo fiore che sboccia in mezzo alle nevi sia il primo vero Nunzio primaverile.
Ben presto il calore scioglierà quel manto bianco e gli uccellini torneranno a cantare nel cielo, danzando in gruppo per celebrare il ritorno della loro amata Principessa.
Tutto si risveglia, tutto torna a nuova vita: gli animali si risvegliano, i fiori sbocciano nei prati, i campi si apprestano infine a dare i loro frutti.
E mentre il sole torna a brillare sulla terra, il gelo s'insinua profondamente dentro al mio cuore.
Ti osservo mentre ti allontani, sposa mia, felice all'idea di fare ritorno in superficie, per quanto duramente il tuo volto si sforzi di celarlo; so che desideri tornare sulla terra più di ogni altra cosa al mondo ed io disposto ad accettare il tuo volere senza alcun genere di remora.
In fin dei conti sono un dio di parola e la tua gioia mi rende abbastanza felice da trovare la forza di lasciarti andare.
L'umanità, mi dico, ha bisogno della sua primavera.
Io ti aspetterò con pazienza, amore mio, contando alla rovescia i giorni che mi separano al tuo ritorno, e nel frattempo continuerò a svolgere il mio lavoro, senza troppe preoccupazioni per il mondo esterno.
In fin dei conti non mi è mai importato molto della vita sulla terra... E perché mai avrei dovuto?
Non c'è posto in superficie, per chi ha la pelle sempre fredda e vive da immortale con l'inverno dentro al cuore.
N.d.A: Buona primavera a tutti.
Per chi la ama come la sottoscritta ed al tempo stesso vive di mitologia greca, questo giorno viene certamente vissuto con sentimenti contrastanti...