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Autore: ethy    23/03/2016    2 recensioni
prima mia storia AU
Killian è un ricco ragazzo che incontra Emma in un particolare momento della sua vita a cui si legherà per sempre, i due si perderanno di vista e si ritroveranno con grandi sorprese nel loro presente, non sarà facile riconquistare la fiducia l'uno dell'altro, ma ci proveranno anche se un pericolo incombe sulla vita di uno dei due dovuto ad un passato non molto chiaro.
Genere: Azione, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Nei giorni seguenti si sentirono, si scrissero, si videro, lui andava a prenderla a scuola, lei aspettava la macchina di fronte la sua casa.
Lui le portava dei piccoli regali, lei lo abbracciava sempre più spesso abbattendo la solitudine.
Lui sorrideva sempre di più, scherzava di più, e soprattutto con grande sollievo dello zio sembrava mangiare, sembrava riprendere colore e vitalità.
Lei si sentiva felice, amata. Lei portava i suoi amici a giocare nell’immenso giardino, lui li occupava con giochi,  e partite a tennis.
Lui riusciva a stare in piedi senza piu traballare.
Lui passeggiava e si stancava sempre meno.
Lui sembrava felice, e la sua felicità era il suo tesoro, la sua Emma.
 
 
 
 
estate
 
La scuola era finita, Emma era libera e Killian si stava riprendendo, sorrideva, riusciva a fare belle camminate, faceva fisioterapia per cercare di riprendere un minimo uso della mano sinistra, si allenava per riprendere muscolatura e per mantenere la promessa, portarla in giro con la sua nave presto, molto presto.
Piu volte lei gli aveva chiesto come si fosse rotto la mano, e piu volte senza mai prendersela lui le chiese di aspettare, non si sentiva pronto a parlare ancora di tutto.
Con rammarico lei capiva, capiva veramente.. ed aspettava.
Per festeggiare la fine della scuola le aveva promesso un viaggietto, non troppo lontano ma in un posto speciale dove si sarebbe divertita e dove avrebbe potuto creare ricordi felici con lui, già si augurava con lui.. Perché a scuola c’era un ragazzo nuovo, si chiamava Neal, le girava sempre intorno, e suo malgrado Killian lo vedeva affascinante e atletico, sano, cosa che lui non era ,e si, era geloso, e timoroso di perderla, per questo si era impegnato per tornare quello di una volta, certo mai sarebbe stato un giocatore di rugby come poteva essere Neal, ma insomma non era da buttare, almeno questo pensava tutte le volte che doveva ricorrere al suo autocontrollo per non cedere all’oblio, per non tornare chiuso nei suoi pensieri di abbandono e desiderare nuovamente di sparire, in fondo Emma usciva con lui, non succedeva niente tra loro, tranne qualche bacio lungo e appassionato, lui non voleva forzarla a fare nulla che lei non volesse, era piccola ancora e lui  non si sentiva pronto per vivere.. Quindi lasciava le cose andare adagio.. Ma ora c’era Neal.
 
 
 
Alcune notti si svegliava di soprassalto urlando, nei suoi sogni c’erano la sua solitudine, i suoi spettri, il suo dolore e Neal, non c’erano amore e riconoscenza, ma odio e gelosia.
Neal era diventato il suo pensiero più nascosto.
Sognava il ragazzo portargli via Emma, sognava Liam incoraggiarlo ma davanti a sé vedeva solo sale operatorie che lo spaventavano e che nonostante la felicità di quei mesi lo stavano portando sempre più dentro un abisso.
Non voleva finire di nuovo mesi e mesi perso dentro l’ospedale, nuovamente dimenticato da tutti, lasciato in quella sterile stanza, ne aveva una profonda paura e nonostante Emma avrebbe preferito ancora una volta morire..
 
 
Il viaggio a Disneyland fu perfetto per entrambi, non erano mai rimasti soli per piu di 1 ora, e mai in luoghi isolati, ma ai due ragazzi andava bene lo stesso.
Stavano bene insieme, l’attrazione c’era ma non sentivano ancora la necessità di esplorare quel mondo che sentivano li avrebbe legati per sempre.
 
La scuola ricominciò e Killian riprese a studiare al college, stava meglio, si vedeva ad occhio nudo, non servivano analisi per capire che fosse anche felice, era uno studente modello, eccelleva in tutte le materie, a volte Emma ne era quasi infastidita, a lei toccava sgobbare sui libri a lui tutto sembrava venire naturale
-dopo mesi e mesi passati in ospedale Swan, per sopravvivere leggi-
-quante volte ci sei stato in ospedale Killian, ti va di parlarmene?- chiese timidamente vedendolo scurirsi in volto.
-non molto, comunque 4, se contiamo solo le volte impegnative-
-se le contiamo tutte?-
-piu di 50, è il mio cuore, ha qualcosa che non va…-
Emma si avvicinò ì, lo guardava languida fissandogli gli occhi chiari, per poi scivolargli sulle labbra.
Era parecchio tempo che si domandava se fosse giusto o sbagliato, se era il momento o meno, ma sapere che senza un motivo avrebbe potuto perderlo per sempre la fece riflettere su quel che voleva provare, e soprattutto provare con lui.
Killian la baciò, la accarezzò sulla schiena, titubante poggiò la mano sul gancetto del reggiseno, lei sorrise mentre ancora teneva la bocca sulla sua.
In casa c’erano i domestici, e sarebbero entrati in camera solo su richiesta, l’occasione stava trasformando il desiderio in qualcosa di incontrollabile, si sentiva audace come i pirati delle sue storie..
Prese il gancetto con le dita e lo fece scivolare, l’elastico si allentò e passò la mano dentro la maglietta alzando il ferretto le tenne un seno con la mano premendo leggermente, lei si lasciò in un sospiro e lui sorrise.
-Killian.. io.. io non l’ho mai fatto prima..-
-non voglio farti male Swan, dove vuoi tu andremo, dove non vuoi non andremo, io qualche volta si.. ma oggi è diverso-
-perché è diverso?-
-perché sei tu-
Si abbandonarono a carezze, a baci leggeri, lievi, a baci fugaci o profondi ed appassionati, si tolsero la maglietta e si sdraiarono sul letto.. si lasciarono trasportare dalla fame di emozioni, di amore, di completezza.
Si addormentarono abbracciati e si svegliarono sul tardi, Killian si agitò, era sera, Emma non aveva avvisato che avrebbe fatto piu tardi, aveva paura, lei era li che sonnecchiava tra le sue braccia e non voleva che tutto questo  finisse..
La svegliò, si vestirono in silenzio, quasi con un complice senso di colpa a fior di pelle si sorrisero.
Eithan era fuori per lavoro, sperava che nessuno fosse entrato, che nessuno avesse visto, sarebbero stati guai seri per entrambi.
 
 
Il loro segreto rimase segreto.
Altre occasioni furono segrete..
E altre ancora..
 
 
 
 
-killian, ho parlato col dottore, dice che vai sempre meglio, anche se..-
-anche se devo fare l’ultimo intervento che potrebbe definitivamente mettermi il cuore a posto?-
-esatto ragazzo, poi saresti libero, ora sei in forma, sei in forze e mi sembri felice,non pensavo che ti avrei mai rivisto cosi bene, dovrei fare un bel regalo alla tua Emma-
Killian arrossì, fece per dire qualcosa poi si fermò
-devi dirmi qualcosa nipote?-
-no, cioè, io, vedi..-
-Killian siete entrambi ancora minorenni.. almeno qui, ma lei lo sarebbe anche in europa..non stai per dirmi che avete…?- lo zio era fin troppo sveglio per essere uno zio pensò Killian mentre avvampò
-oh Santo Cielo..sai di cosa puoi essere accusato vero? Avete preso precauzioni?-
-fammi parlare- disse  affannosamente, il cuore gli martellava fin dentro ai piedi per quanto era nervoso.
-io, io non voglio perderla, non voglio dover rinunciare a lei, mai, per nulla al mondo.-
-beh questo.. sei giovane anche tu ragazzo, conosco quello sguardo e quando stai tramando qualcosa ti trema la voce.. e cosa vuoi dirmi su, è incinta?-
Killian si sorprese
-no, non è incinta.. Che io sappia... non voglio che mi lasci..-
-sai cosa vuol dire ora? Passare una vita insieme e non avete nemmeno 20 anni ?-
-non mi spaventa questo, anche tu ti sei..-
-io ero una testa calda senza problemi di salute e questo lo sai bene, amavo una donna e non ne ho amata mai piu nessuna cosi, ma questo non mi ha garantito il suo amore..- disse con una nota di stizza Eithan.
-scusami-
-non ti scusare è passato molto tempo, e ti capisco. Impegnati se vuoi, finisci gli studi, fai l’ultima operazione e se tutto andrà bene sarai libero di sposarti se vorrai, e con chi vorrai.. accetti?-
-ci vorranno un paio d’anni Killian, se vi amate non deve spaventarti l’attesa, coraggio non farmi quell’espressione accigliata, allora accetti?-
-si-
 
 
Il giorno del compleanno di Emma Killian aveva deciso di portarla a cena fuori, in un ristorante di classe, voleva renderla felice, e voleva regalarle qualcosa di sé.
Non era pronto a dirle dei suoi progetti.. si sarebbe potuta spaventare, ma avrebbe voluto dirle tutto, avrebbe voluto davvero renderla partecipe di tutto il groviglio di pensieri felici che lo attraversavano di brividi.
 
Passò a prenderla alle 19, era vestito con un completo blu scuro con leggeri ricami geometrici lucidi, che si abbinavano perfettamente con il colore dei suoi occhi.
Emma aveva un vestito color crema, di pizzo lungo, quasi con un piccolo strascico, ed i capelli sciolti tenuti fermi lontani dal viso da piccole mollettine con brillantini.
-sei uno sballo Emma- disse il ragazzo porgendole delle rose dello stesso colore del vestito
-come fai a trovare sempre i fiori intonati- disse d’impulso spontaneamente, per poi abbracciarlo.
-deve essere una magia Swan- disse facendogli l’occhiolino
 
A fine serata Killian attese di essere in macchina per darle il suo regalo..aveva preparato una piccola scatolina rossa, con nastro crema e un gran fiocco.
Emma rimase a bocca aperta, per lei già la cena, il vestito.. erano sufficienti e rendere speciali i suoi 17 anni.. quando vide la scatola rimase confusa, tra sé e sé ebbe paura che fosse qualcosa di impegnativo, lui se ne accorse
-non ti sto facendo una proposta, Emma, ma è un pezzo della mia vita e voglio che lo tenga tu, finchè non deciderai di appartenermi come io già appartengo a te.
Non aspettò altro ed aprì la scatola, dentro c’era una catenina d’argento, era lunga e sembrava maschile, appeso alla catenina un anello.
Non era un anello di fidanzamento, sembrava una fascia, sembrava più da uomo.
-Killian?-
-era di mio fratello, lo portavo sempre con me in tasca, al collo non potevo portarlo per le ferite sai… beh io vorrei lo tenessi tu, per me è molto importante, come te, e vorrei che accettassi di custodirlo fino a quando non terminerò gli studi, non prenderò parte al consiglio della società di famiglia e che ti possa rendere la signora Jones-
-Killian io.. stai.. stai davvero dicendo.. ma è presto.. io..-
-tranquilla, non aver paura, tienilo, me lo ridarai un giorno perché sarai mia moglie, o perché non vorrai esserlo anche se spero non accada mai.. io ti aspetterò sempre.-
Commossa Emma prese la catenina e la mise al collo.
 
 
 
Il tempo passava, i ragazzi sembravano veramente felici insieme, Eithan non negava questo amore.
 Per lui era impossibile,  aveva paura che lei potesse illuderlo, e che ancora troppo fragile Killian potesse fare qualche sciocchezza.
“Helena ti prego, sorveglialo” ogni tanto si affidava a lei, guardando le vecchie foto di famiglia, come per convincersi che avrebbe potuto proteggerlo piu lei dal cielo che lui nella stessa casa..
 
 
 
Emma dopo il suo compleanno vide Killian spesso, spesso progettavano fughe e avventure, a volte assieme agli altri ragazzi inscenavano le favole che avevano letto insieme come fosse una piccola compagnia teatrale, era bello, era favoloso tutto questo, Killian era fantastico, ma a volte aveva paura, si sentiva piccola, si sentiva indifesa, si sentiva sola e in quei momenti Neal era sempre li, forse perché anche lui aveva fatto il giro delle case famiglia, lei lo sentiva vicino, era poi affascinata da quella presenza fisica da atleta, Killian si era ripreso molto, era cambiato, era sempre piu bello, ma anche il suo modo di scherzare era ancora condizionato troppo dal suo mondo fatto di soldi ed ospedali, a lei a volte serviva la vita spicciola di chi non si farebbe problemi a dormire in strada.
Amava il suo povero e ricco ragazzo, ma la sicurezza di lui del loro amore la spiazzava e a volte le faceva desiderare di scappare.
Aveva paura di essere amata veramente ed incondizionatamente, nessuno l’aveva mai amata cosi e questo la spaventava da morire.. E questo la rendeva vulnerabile ed insicura.
 
 
 
Qualche tempo dopo
 
 
Al ballo di fine anno, Killian accompagnò Emma come fossero  loro la coppia dell’anno.
Emma era strana quella sera, le chiese se ci fosse qualcosa, ma lei disse che era tutto a posto.
Emma doveva parlare con lui, doveva, ma aveva paura, forse a fine serata, avevano prenotato un yoatch per dare una festa dopo la festa.
Come molto da ricchi, come avrebbe detto Neal.
 
Erano pronti per abbandonare la festa ed andare al porto per continuare fino al mattino quando Killian ricevette una telefonata che lo avvertiva che suo zio aveva avuto un incidente.
Killian sprofondò nelle tenebre, divenne di ghiaccio, spiego ad Emma l’accaduto le disse di andare allo yoatch e che le avrebbe telefonato appena  possibile.
 
Emma si sentì abbandonata, nonostante capisse, nonostante fosse normale correre a vedere cosa fosse successo, in quella serata, in quel momento, con quello che doveva confessare a Killian, Emma si sentì abbandonata.
 
 
-zio?!-
-wei Killian che ci fai qui? C’è il ballo stasera, dove sta Emma?-
-stai  bene?-
-si, non ti hanno detto che erano due graffi niente di grave?-
-io vedo molto di piu di due graffi-
-va tutto bene, dove sta il tuo raggio di sole?-
-… io dovevo venire da te-
-Killian l’hai lasciata da sola al ballo? Vai torna da lei, coraggio e se non riesci a starmi lontano portala con te- disse sorridendo al nipote, che lo abbracciò e ripartì per andare dal suo raggio di sole, è vero pensò.. è il mio raggio di sole.
 
 
Nel dirigersi al porto tentò di chiamarla piu volte, prima il telefono squillava a vuoto, poi al terzo tentativo la segreteria, iniziava ad innervosirsi, Emma era strana quella sera, gli aveva detto che avrebbero dovuto parlare.. poi l’incidente di Eithan, Killian sperava di non aver fatto qualche cavolata, arrivò al molo, scese dalla macchina di corsa salì sulla barca ed iniziò a cercare Emma.
 
Si guardò intorno sul ponte e poi scese sottocoperta fino a quando non la trovò nella cabina principale, nel letto, con Neal.





angolo dell'autrice: eccomi qui, beh.. direi che ci siamo.. stiamo alla svolta, ora devo veramente mettermi a tavolino e capire come scrivere al meglio quello che ho in testa..  spero di non deludervi troppo
a presto
ps: le critiche sono ben accette
Ethy
   
 
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