Grigio
È
una fredda mattina di
dicembre e l'aria frizzante circonda la cittá londinese,
costringendo i
passanti a sopportare la temperatura corporea in calo attraverso gesti
di
chiusura, come quella donna che adesso si sta avvolgendo la sciarpa
intorno al
collo. La osservi: è sui quarant'anni anche se cerca di
dimostrarne meno; stipendio
medio - basso ed evidenti problemi familiari.
Porti la tazza di tè vicino alle labbra e quasi ti viene da
sorridere mentre
l'odore dell' Earl Grey ti invade i sensi. Tenti con un altro, 'sta
volta un
uomo: troppo facile.
Un bambino: scontato.
La ragazza in evidente ritardo: noioso
Il tempo di percepire il calore del liquido sulla lingua, che per te il
mondo
torna a essere quello che è sempre stato: un acquario pieno
di pesci rossi.
Un acquario di cui tu, ovviamente, non fai parte perchè sei
dall'altro lato del
vetro: separato, superiore. Vedi gli altri dall'alto proprio come stai
facendo
ora, affacciato alla finestra del Diogenes Club. Per questo alzi gli
occhi
ritenendo che, forse, la vista del cielo ordinariamente nuvoloso sia un
po' più
degno della tua considerazione.
Grigio. Tutto quello che vedi è un'immensa
vastità di grigio che ogni mattina,
senza rendertene conto, per qualche istante contempli quasi fosse un
rito.
Molti
credono che il grigio sia un colore triste, spento, che provochi apatia
nell'animo delle persone perchè esso stesso apatico. Si
sbagliano così tanto
che, questa, è solo l'ennesima prova di quanta
superficialità viva nel mondo.
E tu superficiale non lo sei persino quando tenti di ignorare il
significato
delle tue stesse azioni. Cerchi di evitare la consapevolezza di essere
te
stesso più in quei secondi, che durante tutti il resto del
tempo, sapendone
perfettamente il motivo: non vuoi.
Non vuoi vedere come ti rilassa quell'apparente apatia. Non vuoi
ammettere che,
almeno un po', ti ci ritrovi in quel grigio dove cerchi conforto.
Trattieni a
stento una smorfia disgustata: conforto? Tu? Sembra l'inizio di una
battuta di
quart'ordine. Ma è così e lo sai che negarlo non
porterà a nulla, quindi perchè
lo fai? È forse paura quella che nascondi?
La suoneria del cellulare ti richiama dai pensieri e con la tazza ormai
vuota
nella mano abbassi lo sguardo. I gesti veloci, precisi ed efficienti ti
permettono di sbloccarlo, di controllare e, anzi, confermarne il
mittente.
Sherlock.
Sì, hai paura. Hai paura di vederti grigio perchè
essere grigio non è ciò a cui
aspiri. No, tu vorresti solo evitare di provare qualsiasi tipo di
emozione:
vorresti essere come il nero, che non è un colore ma assenza di
tutti i colori.
Hai paura perchè sai perfettamente che nero non lo sarai mai
fino a che ci sará
lui e quel frastagliato legame che ancora vi tiene uniti.
Lui e quell'unica emozione che permetti a te stesso di vivere.
Il puntino bianco che ti rende grigio.
È con questa consapevolezza che leggi il messaggio, ordini
ad Anthea di
preparare l'auto e alzi di nuovo lo sguardo.
Il 221B
richiede
l'intervento del Governo Inglese e del suo immancabile ombrello.
Angolo autrice:
Sì, sono viva per miracolo perche
questo… questo è stato un tentativo di
suicidio vero e proprio. Non so cosa ne sia uscito ma già il
fatto che sia “uscito”
ha del mistico e devo ringraziare tantissimo Blablia89 per questo. Lei
e le sue
critiche costruttive hanno reso leggibile il caos presente nella mia
testa e la
pubblicazione possibile. Graziatela. Chiunque abbia letto anche questo
delirio –oltretutto
nato da una sorta di scommessa- è il benvenuto e lo
ringrazio: se volete siete
liberi di lasciare la vostra opinione, positiva e/o negativa che sia.
Spero di essere riuscita nel pericolosissimo tentativo di vedere il
mondo dalla
prospettiva di Mycroft perché se l’ho fatto,
allora posso governare il mondo (o
l’Inghilterra).
Grazie ancora a chiunque abbia letto.
Loveart7
PS: mi spiace per coloro che avevano giá letto questa Oneshot ma avendo deciso di continuare su questa strada, ho dovuto farne una raccolta, altrimenti mi sarei ritrovata con vari lavori sparsi qua e lá. Purtroppo le recensioni non le avevo salvate e mi sto odiando per questo. Mi dispiace. Sappiate comunque che non mi sono dimenticata di voi e vi ringraziarò sempre di cuore.