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Autore: Ghillyam    25/03/2016    7 recensioni
Se una terrestre portata finalmente a far parte del mondo da lei tanto amato può sembrare un inizio banale per una storia, non lo saranno una profezia misteriosa, il ritorno delle tre streghe più temibili della Dimensione Magica, storie d'amore appassionanti e una minaccia così terribile da ribaltare ogni equilibrio finora conosciuto... ma questo forse dovreste deciderlo voi.
[Dall'ultimo capitolo]
«C’è qualcosa di strano, ragazze, lo sento.»
«Già, comincio a pensarlo anche io. Prima Timmy, adesso Bloom e gli altri sono ancora là dentro. E del mio anello nessuna traccia.»
«Senza contare che Darcy non si è ancora fatta vedere.» concluse Musa.
Sentendosi chiamata in causa la strega delle Illusioni non poté più trattenersi e finalmente rivelò la sua presenza. Avrebbe voluto guadagnare più tempo per permettere alla maggiore di riprendersi, ma le tre bamboline si stavano rivelando più perspicaci del previsto ed era meglio mettere a tacere i loro dubbi prima che riuscissero a mettere insieme i pezzi e capire che ad aiutarle c’era qualcun altro.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai, Crack Pairing | Personaggi: Musa, Nuovo personaggio, Trix, Winx
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La profezia

 

 

Irene decise di aspettare un po' prima di scendere di nuovo, sicuramente Icy e Darcy avevano di cui parlare e per quanto fosse impaziente non voleva darlo troppo a vedere.
Ne approfittò per pensare allo scambio di battute che le Trix avevano avuto nel corridoio della sua scuola: avevano nominato una profezia e questo comportava che un qualche importante avvenimento stesse per abbattersi sulla Dimensione Magica, era sempre così quando si trattava di profezie, e il fatto che servisse il suo anello per scatenarlo, o impedirlo, dimostrava che era necessario un nuovo potere per affrontarlo di qualsiasi cosa si trattasse perciò la missione che si prospettava doveva essere sicuramente difficile e impegnativa. L'unico tassello di puzzle, in realtà non proprio l'unico, ma uno dei più importanti, che le mancava era sapere cosa c'entrasse lei; dopotutto le Trix avrebbero potuto semplicemente prendere l'anello e andarsene e invece l'avevano portata con loro e, a quanto pareva, contro il parere di Stormy, che la detestava.
Mentre rifletteva, camminava avanti e indietro per la stanza, rigirandosi l'anello tra le dita: la sua pietra azzurra non aveva smesso di luccicare un solo secondo e sembrava contenere un'energia che cercava di uscire in tutti i modi, ma non potesse farlo.
Irene non resisteva più: doveva parlare assolutamente con le streghe.
Uscì dalla camera e mentre scendeva le scale, sentì dei rumori provenienti dalla stanza di Stormy, ma decise di non farci caso: lo sapeva bene che un po' di caos associato alla strega delle tempeste non era niente, soprattutto se era particolarmente nervosa.
Ripercorrendo i corridoi di poco prima, raggiunse Icy e Darcy, che stavano discutendo animatamente.
«Ha qualcosa che non va -stava dicendo Icy- Lo sai anche tu che non è mai stata così.»
«Dobbiamo solo farla calmare, è una testa calda.»
«C'è altro sotto, ne sono certa. Come mai tu sei così tranquilla invece?»
«Perchè la conosco, se non le va di agire in un certo modo reagisce male. Lo sai.» replicò Darcy.
«Non così.»
A quel punto, Erin tossì leggermente ed entrò nel soggiorno.
«Ci stavi spiando?»
«No, dovevamo palare o sbaglio?»
«Non ti conviene mentire, spiare...»
«È la tua specialità, si lo so.»*
Icy le lanciò un'occhiata sospettosa, ma non disse niente.
Irene decise di non fare troppi giri di parole e andò subito al punto «Qual è la profezia di cui parlavate?»
«Allora sei stata attenta.» commentò Darcy, sedendosi sul divano e accavallando le gambe.
«Ovviamente.»
Le due streghe si guardarono velocemente, poi la mora disse «Credo che ci possiamo fidare, dopotutto ha un buon potenziale.»
«Potenziale?»
Entrambe la ignorarono e con uno schiocco di dita Icy fece comparire una pergamena, che fluttuò a pochi centimetri dalla ragazza e si srotolò da sola davanti a lei. Irene sgranò gli occhi, doveva ancora abituarsi a veder praticare la magia in modo così naturale.
Afferrò la pergamena e lesse ciò che c'era scritto.


 

Il potere che state cercando
è sulla terra,
dovete trovarlo.
Una ragazza,
il potere

vi darà
e insieme a voi
combatterà.
Fuoco e ghiaccio
si scontreranno:
la pace o la guerra
riporteranno.
Chi è
amico
o
nemico
ancora non si sa;
bisogna scoprirlo
per aver la libertà.

 

 

Irene la rilesse un paio di volte per capirne meglio il significato e per memorizzarla, poi ripiegò il foglio e lo riconsegnò ad Icy che lo fece sparire.
«Quindi -cominciò la terrestre, cercando di ricapitolare il contenuto della profezia- L'anello sarebbe questo potere che cercate e la ragazza sono io, fuoco e ghiaccio penso che concordiate con me nel pensare che si riferiscano a Bloom e Icy, mentre dell'ultima parte sappiamo che c'è qualcuno in trappola da qualche parte e che non possiamo fidarci di nessuno.»
«Vorrai dire che non possiamo fidarci di te.»
Erin sobbalzò e, imprecando mentalmente per lo spavento, si voltò: Stormy era appena comparsa alle sue spalle ed aveva ascoltato tutto il ragionamento con un'aria di disappunto stampata in volto.
«Sorelle, sul serio credete che una ragazzina possa esserci utile in qualche modo? Per di più una terrrestre che sostiene di conoscere tutti i nostri segreti? Pensavo foste voi quelle riflessive!»
Pronunciate queste parole, la strega delle tempeste uscì dalla porta di casa, attraversando il portale, e sparì nella foresta.
Irene sospirò: non avrebbe mai immaginato che sarebbe stato così difficile farsi accettare.
«Non badare a lei, tornerà.»
«Non lo mettevo in dubbio, ma esattamente da dove tornerà? Cioè...dov'è che siamo?» chiese Irene, che realizzò solo in quel momento di non sapere l'esatta ubicazione del luogo in cui si trovava.
«In una delle zone più isolate di Selvafosca.» la informò Darcy.
«Tornando a noi -riprese Icy- Le tue riflessioni sulla profezia sono giuste, ma non possiamo esserne certe finchè non ne sapremo di più quindi tra un paio di giorni entrerai a Torrenuvola come allieva, lì ci sono informazioni importanti e tu sei l'unica che può procurarsele senza destare sospetti.»
Dentro di sè Erin esultò, ma l'urlo di gioia interiore fu rapidamente sostituito da un'amara consapevolezza.
«Non per mettere in dubbio la vostra decisione, ma io non ho poteri.» fece notare la ragazza.
«E invece li possiedi eccome, solo che non sei mai riuscita a manifestarli.»
«Cosa?!»
Questa si che era una notizia!
«Perchè pensi che oltre all'anello ci serva tu? -chiese retoricamente Darcy- Le nostre ricerche le abbiamo fatte e sappiamo che la Gemma Azzurra, ossia il tuo anello, può essere azionata solo da una strega a lei affine e tale strega sei tu, altrimenti non avresti potuto indossarla così a lungo.»
Irene aprì la bocca per dire qualcosa, ma non riuscì a pronunciare una sola parola, quindi Icy riprese il discorso iniziato dalla sorella «Quest'anello è uno dei manufatti malvagi più potenti mai creati e serve per potenziare i poteri di streghe e stregoni ai massimi livelli oltre ad evocare le più crudeli creature oscure, quindi solo una strega prescelta può indossarlo senza esserne distrutta.»
«E io dovrei imparare a controllare i miei poteri in appena due giorni?» riuscì solamente a dire la ragazza, ancora scioccata per quella rivelazione.
«Ti serve solo la giusta motivazione.»
«Allora iniziamo -esclamò alla fine, prima di ricordarsi di un dettaglio importante- E allora perchè Stormy pensa che io sia inutile per voi?»
Le due streghe si guardarono, poi risposero quasi in contemporanea «Non lo sappiamo.»

 

*

 

Nello stesso momento Stormy stava volando poco sopra le fronde degli alberi di Selvafosca ad una velocità impressionante; era l'unico modo che le impediva di lanciare saette da tutte le parti e rischiare di incendiare l'intera foresta, non che le importasse veramente, ma attirare l'attenzione su di sé e le sue sorelle quando fino a poco tempo prima erano ancora sorvegliate dai Templari di Roccaluce, che volevano assicurarsi che la quiete di Magix fosse davvero al sicuro, non sembrava nemmeno a lei una buona idea. Non che Icy e Darcy ne avessero avute di buone in quel periodo, almeno secondo lei. Non riusciva a capacitarsi di come potessero fidarsi di una ragazzina terrestre, che probabilmente quell'anello l'aveva trovato per caso e che, soprattutto, sembrava conoscerle troppo bene per i suoi gusti, nonostante si limitasse nel rivelare quanto davvero sapeva.
Non le importava ciò che diceva la profezia, tutto ciò che voleva era farla pagare a chi di dovere velocemente e poi finirla con piani lunghi ed estenuanti che non le portavano mai a niente.
Considerava l'arrivo di Irene, Erin o come cavolo si chiamava solo una perdita di tempo e prevedeva che tutto quello si sarebbe concluso con un altro ingresso in una delle prigioni della Dimensione Magica.
Improvvisamente Stormy si fermò ed atterrò in un piccolo spiazzo tra gli alberi, dove restò per qualche minuto, camminando avanti e indietro finchè una voce dietro di lei la fece sobbalzare, ma si rilassò immediatamente, riconoscendola.
«Qual è questo problema così urgente? Sono dovuta andarmene con una scusa stupidissima e per poco...»
Quel flusso di parole fu bloccato dalla strega delle tempeste, che afferrò per le spalle la sua interlocutrice e la sbattè contro il tronco dell'albero più vicino, cercando voracemente la sua bocca con le sue labbra.
«Non si parla.» sussurrò Stormy, separandosi dall'altra.
«Per me va bene.»

 

*

 

Irene stava tentando di sollevarsi in volo da più di mezz'ora senza risultati. Ormai si stava esercitando da ore, tra teoria sugli incantesimi e esercizi di levitazione e telecinesi, ed era riuscita a combinare poco o niente, decisamente iniziare a praticare la magia non era facile come pensava eppure avrebbe dovuto aspettarselo date tutte le serie tv fantasy che guardava.
Ancora una volta piegò le gambe e velocemente le distese, sperando che questa volta sarebbe riuscita ad alzarsi di almeno qualche centimentro, ma non successe niente.
Icy, sopra di lei, le stava urlando suggerimenti, misti ad alcuni insulti; si stava spazientendo e non poco.
Okay, Irene, pensa: le basi le conosci, devi solo calmarti -si disse- Forse è pensare al come che è sbagliato, magari devi concentrarti sul cosa vuoi fare.
Erin prese un profondo respiro e chiuse gli occhi, poi si concentrò sulla sensazione del vento tra i capelli, sul senso di leggerezza e libertà che immaginava si provasse durante il volo e riaprì gli occhi: per poco non cadde quando vide che si stava librando a qualche metro da terra senza l'aiuto di elastici o funi.
Oh mio dio! Sto volando!
Sperando di non capitombolare a terra, si spostò di alcuni centimetri verso destra e ripetè l'operazione per un paio di volte, cercando di acquisire sicurezza; dopo essere andata avanti e indietro per un po', si arrischiò a dirigersi verso l'alto e finalmente si rilassò, godendosi quella meravigliosa sensazione di pace. Dio solo sapeva quanto aveva sognato di poter volare ed ecco che lo stava facendo.
Icy l'affiancò, riportandola alla realtà «Non male, terrestre. Ho visto streghe cresciute in famiglie dedite alla magia metterci molto di più.»
«Però non sono una terrestre se posso volare.» puntualizzò Erin.
«Provieni comunque dalla Terra -la contraddise la Trix- A Torrenuvola però ti presenterai come Erin di Daimonia, un pianeta piuttosto distante da qui.»
«Grandioso.»
«E tutta questa felicità dovrai arginarla e metterla da parte.»
La ragazza ghignò, sentendo la nota di disappunto nella voce della strega mentre pronunciava la parola felicità.
«Certo, le streghe non sono mai felici.»*
«Perlomeno impari in fretta.»
«Icy?» la chiamò Irene.
«Che c'è?»
«Dove avete preso la profezia?»
La Trix valutò la sua domanda e dopo un'accurata riflessione decise di rivelarglielo, del resto sapeva già troppo per non informarla di tutto.
«Poco dopo essere uscite da Roccaluce siamo state sorvegliate dai Templari per un po', ma abbiamo comunque iniziato a cercare un altro modo per farla pagare alle Winx.»
«Certe abitudini sono dure a morire.» commentò Irene, ricevendo un'occhiataccia.
«Nella biblioteca di Magix abbiamo trovato, se si può dire così, un libro di Arti Oscure in cui si parlava di quest'anello e della profezia a lui legata, non sappiamo quanto sia antica, ma non siamo riuscite a scoprire altro oltre a ciò che ti abbiamo detto e per questo ci servono dei manoscritti che si trovano a Torrenuvola. Li avremmo rubati noi, ma non ci teniamo a tornare a Roccaluce perciò tu sei l'ideale.»
Erin si morse nervosamente il labbro prima di porre un'altra domanda «E perchè, ecco...perchè Stormy non approva l'idea?»
«Quindi prima ci stavi davvero spiando.!» esclamò Icy, stizzita.
«Non vi ho spiate, stavo venendo da voi e ho sentito quello che avete detto e comunque se così fosse significa che posso essere una brava strega -la contraddisse la ragazza prontamente- E in ogni caso non sarebbe servito, si capisce da sè che non mi sopporta.»
La strega del ghiaccio alzò gli occhi di fronte alla sfrontatezza di Erin, ma non si scompose più di tanto: anche lei e le sue sorelle erano così.
«Era stufa di piani e sotterfugi, voleva attaccare senza dare il tempo alle fatine di prepararsi, ma dovevamo recuperare al massimo i nostri poteri perciò abbiamo optato per agire in questo modo e sembrava averlo accettato fino a che non abbiamo trovato te.»
Sembrava che Icy volesse aggiungere qualcosa, ma si trattenne: le loro dinamiche familiari erano ancora private.
«Capisco.» disse semplicemente Irene poi la Trix interruppe il suo volo e ritornò a terra, intimandole di fare lo stesso. Controvoglia la ragazza la raggiunse, non era stata in aria ancora abbastanza.
«Vieni con me.» ordinò Icy.
Erin la seguì fino alla radura in cui si erano materializzate quella mattina, dove Darcy le stava aspettando.
«Finalmente. Non ne potevo più di stare qui ad annoiarmi.»
Questa volta fu Irene a riservare un'occhiataccia alla strega «Non ci ho messo poi così tanto!»
«Lo vedremo. Fin'ora hai giocato, ma se non vuoi che quelle nullità di Torrenuvola ti considerino più idiota di loro dovrai darti da fare.»
Detto questo le due Trix si alzarono in volo e la circondarono; prontamente Erin fece lo stesso e arrivò alla loro altezza, adesso che aveva capito il meccanismo volare era una passeggiata.
«Immagino che da adesso sarete solo le Trix, giusto?»
In risposta ricevette una scarica di dardi ghiacciati che schivò per un pelo.
«Direi che questo è un si.»
Da quel momento fu una serie continua di incantesimi schivati e, in poche occasioni, parati grazie ad uno scudo che Irene riuscì a far materializzare per ripararsi da colpi che le avrebbero procurato ferite gravi se fossero andati a segno: Icy e Darcy erano incredibilmente agili e contrastarle stava richiedendo più energia del previsto, fortuna che era stata un'assidua frequentatrice della palestra della sua città nell'ultimo anno. Nonostante quello era comunque piuttosto divertente.
«Ma esattamente cosa dovrei fare oltre ad essere colpita?» chiese Irene, dopo che delle schegge di ghiaccio le avevano graffiato il braccio e una spirale oscura l'aveva presa in pieno: la ragazza si pentì di aver pensato che i raggi viola che utilizzava Darcy in molte occasioni non servissero a niente, erano più dolorosi di quanto immaginava.
Le streghe non risposero quindi iniziò a ragionare rapidamente.
Volare ho capito come si fa, le basi della magia le ho studiate e mi sono esercitata con telecinesi e levitazione. Cosa mi manca?
Quando vide una sfera nera passare a pochi centimetri dalla sua testa, trovò la risposta alla sua domanda.
«Il mio potere attivo!» esclamò ad alta voce.
«Dieci punti per te.» disse Darcy sarcastica.
Okay, concentrati: devi solo attingere alle tue emozioni, è quello che fanno sempre tutti in ogni film.
Erin provò ad isolarsi dal mondo esterno, cercando di trasformare quello che provava in energia magica che le mostrasse quale fosse il potere che la contraddistingueva: si accorse di sentirsi incredibilmente bene, non trovava niente che non andasse in quella situazione. Sì, stava più o meno combattendo contro Icy e Darcy, ma se poteva farlo significava che possedeva la magia e che era insieme a loro, c'era una profezia legata a lei e due giorni dopo avrebbe iniziato a frequentare Torrenuvola; era tutto perfetto.
Probabilmente Icy aveva ragione e doveva piantarla di essere così felice, dopotutto era una strega e le streghe utilizzavano le emozioni negative per manifestare la magia.
La ragazza allora ripensò alle liti con sua madre, alla voglia di strozzare la sua professoressa di storia e alla sua ex compagna di scuola Sara Bensi, una delle persone più insopportabili che avesse mai conosciuto. Intorno a lei sentì come una specie di sfarfallio e si accorse di avere un'aura verde attorno a sè, che però svanì quasi subito: i ricordi non bastavano, le serviva qualcosa che la facesse scattare in quel momento e le provocasse rabbia.
Provò a pensare a cosa l'avrebbe potuta far infuriare sul serio in quel momento ed ebbe un'illuminazione.
«Darcy -chiamò, attirando l'attenzione della strega- So di cosa ho bisogno, ma mi servi tu.»
«È tutta tua, sorellina.» disse Icy in risposta allo sguardo interrogativo che le aveva rivolto la mora.
«Cosa devo fare?»
«Ecco, dovresti tramutarti in...Bloom.»
«Cosa? No, non ci penso nemmeno a prendere le sembianze di quella fata da strapazzo.»
«Lo so, lo so: è chiedere tanto, ma se hai sopportato di spacciarti per Stella, potrai essere Bloom per cinque minuti, no?»*
«Solo e, ripeto, solo per questa volta.» acconsentì Darcy, dopo lunghi minuti di silenzio.
Icy di fianco a loro era indecisa se ridere per quello che Darcy avrebbe fatto di lì a poco o essere indignata al posto suo.
«Un'ultima cosa -disse ancora Erin- Potresti comportarti come se fossi davvero lei?»
In risposta la strega delle illusioni digrignò i denti, ma annuì e un attimo dopo di fronte a Irene c'era la fata della Fiamma del Drago.
Dopo questo mi ucciderà pensò.
«Salve Icy, quanto tempo.» esordì Bloom-Darcy, utilizzando una delle frasi standard della fata.
Irene guardò la strega come per dire «Stai al gioco.»

Icy accolse la sfida.
«Ciao, fatina. Finalmente siamo alla resa dei conti.»
«Ti ho già sconfitta, strega; non sarà diverso questa volta.»
«Ma non ci sono altre frasi nel tuo vocabolario?» si intromise Irene, che al solo vederla sentiva già le mani formicolare: riusciva ad essere insopportabile e piena di sè anche “interpretata” da Darcy.
«E tu chi sei? Cosa le hai fatto Icy?!»
«Non mi ha fatto niente, sono qui perchè l'ho deciso io.»
«Non è possibile. È una Trix, loro sanno solo fare del male, non puoi essere davvero dalla loro parte.»
«Bhe, voi Winx siete capaci solo di lanciare stupidi gridolini e andare dal parruchiere.» replicò Irene, l'aveva già fatta innervosire.
«Noi difendiamo la Dimensione Magiche dalle streghe!»
«Peccato che non ve l'abbia chiesto nessuno.»
Senza che l'avesse stabilito, Erin liberò un raggio di energia verde che passò a pochi centimetri dal corpo di Bloom-Darcy.
Darcy, vedendo che erano sulla strada giusta, rincarò la dose «Tutti si affidano a noi perche nessuno può batterci; siamo le più potenti fate dell'intero Universo.»
«E le più presuntuose.» commentò Icy.
«Trovo strano che parli al plurale quando non lasci spazio a nessuna delle tue amiche nemmeno per allcciarsi le scarpe.»
«Non è assolutamente vero!» ribattè Bloom-Darcy.
«Ma per favore! Spari ordini a destra e a manca, nessuno osa mai contraddirti perchè, poverina, non hai conosciuto i tuoi genitori fino ai diciotto anni; credi di essere la migliore in ogni cosa che fai e non sia mai che possa esserci qualcuno che se la cava meglio di te. Avete un gruppo musicale e, nonostante sia Musa la fata della musica, tu sei la cantante.»
Più parlava più Irene trovava ragioni che la portassero ad avercela con Bloom: quando alla TV la vedeva monopolizzare la situazione il nervoso la invadeva puntualmente, accresciuto dal fatto che ogni singola volta lei e le sue amiche riuscissero a sconfiggere le Trix, ma non si era mai sentita così.
All'improvviso una potente luce color verde smeraldo l'avvolse e quando sparì avvertì una nuova energia scorrerle nelle vene; si guardò intorno e vide Icy che la osservava con un'espressione di malcelata sorpresa, e, poco più in là, Darcy, che aveva ripreso le sue sembianze.
Poi lo sguardo le cadde sul braccio destro, dove risaltava un tatuaggio che partiva dal polso fino ad arrivare poco sotto la spalla; abbassò gli occhi e vide che i suoi vestiti erano cambiati: indossava un abito verde scuro con una solo manica che le lasciava scoperta parte della pancia, mostrando un altro tatuaggio sul fianco. Portava degli stivaletti neri e verdi e una calzamaglia scura.
Grande! Mi sono trasformata.
«Bhe, ce l'ho fatta.» disse Irene, cercando di controllare la nota entusiasta nella sua voce.
«Bene, perchè questa è una cosa che non farò mai più.»
Darcy era palesemente disgustata da quello che aveva appena dovuto fare, ma si vedeva che era soddisfatta. Potevano anche essere le temute Trix, ma se raggiungevano un buon risultato erano in grado di gioirne, più o meno.
«Ottimo, ora vediamo cosa sai fare.» aggiunse Icy.
«Cosa? Ah giusto, il mio potere; ma non dovrebbe essersi già manifestato?»
«Dipende dal tipo di potere.» rispose Darcy.
«Mmm, okay.»
Erin si concentrò e cercò di far fluire la magia dentro di lei, tentando di capire se si sentisse più affine ad un particolare elemento (di solito si basavano su quello i poteri specifici di ogni strega o fata che fosse), ma purtroppo non successe niente per parecchi minuti.
«Dannazione!» esclamò rabbiosamente la neo-strega.
«A volte ci vuole tempo.»
«La stavi rassicurando? -domandò Icy alla sorella, inarcando un sopracciglio- Essere Bloom ti ha fatto male.»
«Non la stavo consolando.!» si difese immediatamente Darcy.
«Non mi servono incoraggiamenti -affermò Irene- Vorrei solo che accadesse qualcosa.»
All'improvviso una sfera di energia si manifestò nel palmo della sua mano, lasciandole interdette tutte e tre.
«Ma che cavolo...»
«Vorrei un gelato.» disse Erin, desiderando la prima cosa che le venne in mente. Forse aveva avuto un'idea su quello che era appena successo.

Non appena una coppetta nocciola e stracciatella si materializzò magicamemte davanti a lei, il suo volto si illuminò.
«So qual è il mio potere -esultò- Posso controllare i desideri.»
«Perfetto, abbiamo appena vinto la strega dei desideri.»
«Ciao anche a te, sorellina.»
Irene stava iniziando a essere infastidita dalla nuova abitudine di Stormy di comparire alle spalle.
«Non è detto che possa far avverare solo i suoi. Quando eravamo ancora a Torrenuvola avevo letto da qualche parte che con questo potere si possono controllare i desideri altrui e sfruttarli a piacimento, tuttavia non si può intervenire su quelli che cambierebbero il corso del destino e cose simili.» si affrettò a spiegare la strega delle illusioni.
Quando dicevano che è la più intelligente non scherzavano pensò Erin.
«Allora questo cambia le cose.» disse Stormy, stringendo i denti.
«Ho capito che mi odi, non serve nasconderlo.» sbottò a quel punto la ragazza.
«Non lo nascondo affatto: penso che tu sia solo una ragazzina che ha avuto una gran fortuna a non finire incenerita, grazie ad una stupida profezia, e credo che tutto questo non ci servirà a nulla e tantomeno tu.»
Era tornata da trenta secondi e già quella ragazzina le aveva fatto saltare i nervi: il rombo di un tuono squarciò l'aria e una saetta illumino il cielo, che iniziava a farsi scuro.
«Qui non sei l'unica ad essere testarda, e non pensare che accetterò che mi odi e basta. Ho sperato tutta la vita di imparare da voi e adesso che posso farlo non lascerò che proprio tu mi detesti.»
Detto questo le due si squadrarono per un tempo che parve interminabile, una esasperata e delusa l'altra alterata. Poi Stormy si voltò e prese la direzione che portava alla casa-sotto-l'albero, come l'aveva soprannominata Irene; tempo pochi attimi e parlò di nuovo, il tono di voce ancora piuttosto scocciato «Voi non venite?»
Indecisa se credere che quell'invito fosse rivolto anche a lei, Irene seguì le Trix come aveva fatto appena quella mattina con la differenza che aveva scoperto di essere una vera strega, che avrebbe potuto aiutare tre delle più potenti nemiche della Dimensione Magica, ed aveva appena dato il via ad una missione personale: Stormy alla fine l'avrebbe accettata.

 



*la frase fa riferimento alla battuta di Stormy della puntata “Il tradimento di Riven” nella prima stagione «Fidati di Icy, lei sa quando si spia qualcuno: spiare è la sua specialità.»
*la frase fa riferimento alla battuta della Griffin nella puntata “L'anello di Stella” nella prima stagione «Se noi non siamo felici allora nessuno deve esserlo, e noi non siamo mai felici.»
*la frase fa riferimento all'episodio “Appuntamento al buio” della prima stagione, dove Darcy si finge Stella per rubare l'anello della ragazza.


NdA: salve gente! In primo luogo buona Pasqua a tutti (sì, so che mancano due giorni, ma dettagli) e, secondo, ho aggiornato stasera perchè non sono sicura che domani avrei potuto quindi eccomi qua. Spero davvero che questo capitolo vi sia piaciuto almeno la metà di quanto io mi sono divertita a scriverlo; è difficilissimo riuscire a mantenere lo stesso carattere che le Trix hanno nella serie anche qui, soprattutto considerando il fatto che la maggior parte del tempo il punto di vista è quello di una ragazza che le adora e idolatra (okay, qui la colpa è mia), quindi fatemi sapere se c'è qualcosa che dovrei aggiustare per far sì che restino IC.
Ringrazio
-Tressa per aver recensito i primi due capitoli, aver aggiunto la storia tra le preferite e me tra gli autori preferiti.
-MartiAntares per aver recensito i primi due capitoli e avr aggiunto la storia tra le seguite.
-Hermione2905 per aver recensito il primo capitolo.
-itsyouemma per aver recensito i primi due capitoli.
-cole turner per aver recensito il primo capitolo, aver aggiunto la storia tra le seguite e le preferite e me tra gli autori preferiti.
-jarmione per aver recensito il secondo capitolo e per aver aggiunto la storia tra le seguite.
-Lafada per aver recensito il secondo capitolo.
-Hufflepuff03 per aver aggiunto la storia tra le seguite.

   
 
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