Libri > Hunger Games
Ricorda la storia  |      
Autore: pandafiore    28/03/2016    4 recensioni
Non potevo non fare uno speciale per questa splendida festività!
Dall'inizio:
"Apro gli occhi e allungo le dita per sfiorare il corpo caldo di mio marito; ma non lo trovo. Eppure non rimango delusa da ciò che le mie dita sottili raccolgono; sono degli ovetti, dei semplici ovetti di cioccolata avvolti in carta colorata, raggruppati in un piccolo cumulo sul suo cuscino."
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bimba Mellark, Bimbo Mellark, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

One-Shot

~ Pasqua in casa Everlark♥


Apro gli occhi e allungo le dita per sfiorare il corpo caldo di mio marito; ma non lo trovo. Eppure non rimango delusa da ciò che le mie dita sottili raccolgono; sono degli ovetti, dei semplici ovetti di cioccolata avvolti in carta colorata, raggruppati in un piccolo cumulo sul suo cuscino. Ne apro immediatamente uno e lo mangio, assaporandone la dolcezza e la cremosità.
Mi alzo, infilando un altro cioccolatino tra le labbra, e scendo le scale, già immaginando quali leccornie ha preparato Peeta per Pasqua.

Raggiungo la cucina, ma l'uomo biondo ai fornelli non mi nota, così cammino con passo felpato, dando una fugace occhiata al pane tostato a forma di coniglietti con lughi baffi di cioccolato scuro, e raggiungo il vasetto di crema alle nocciole; ne immergo un dito all'interno e, prima che Peeta mi veda, disegno sul suo volto due gran bei baffi, come quelli dei coniglietti di pane.
Il ragazzo d'oro rimane per un attimo interdetto dal mio gesto, ma poi, con un meraviglioso lampo di malizia negli occhi di cielo, raccoglie a sua volta un gran quantitativo di crema e, prima che io riesca a fuggire, mi avvolge con un braccio e tira una strisciata marrone su tutto il profilo del mio naso.
Tento di fingere rabbia, ma alla fine scoppiamo a ridere entrambi, giungendo addirittura alle lacrime; i suoi occhi, celesti, più belli che mai.
Improvvisamente Peeta si blocca, fissa le sue iridi ardenti sulle mie labbra e, nonostante ormai siano passati anni e anni dal nostro matrimonio, mi chiede ancora il permesso con lo sguardo. Sorrido appena, prima di sentire questo bacio dolce, delicato, che sa di cioccolata e bontà.
-Buona Pasqua, amore mio.- Sussurra sulle mie labbra, con un sorriso che supera ogni cosa e contagia anche me.

Un leggero rumore di passi ci fa allontanare e in fretta e furia mi fa prendere un asciugamano per pulire Peeta dai baffi.
Una chioma corvina e due occhi azzurri, limpidi come il cielo di Marzo, spuntano sulla soglia della cucina, attirando immediatamente l'attenzione di mio marito, che corre nella sua direzione e la solleva in aria, facendola voltare e ridere, libera da ogni preoccupazione, la mia piccola bambina.
-Rose, amore mio, buona Pasqua.- Sorrido e le lascio un buffetto sul naso, che la fa ridere ancora.
-Grazie mamma! Ma... ma perché hai il nasino tutto sporco?- Mi domanda, facendomi ricordare che Peeta mi aveva 'dipinta' di crema.
-Tesoro, la mamma è un po' distratta!- Scherza, il ragazzo del Pane, meritandosi la mia occhiata più truce, mentre prendo lo straccio e mi pulisco lesta il naso.
Peeta la fa scendere delicatamente dalle sue braccia con un ultimo bacio tra i capelli, solo per accogliere il piccolino che arriva con le sue gambe paffute. Finch è più bello di quanto io potessi mai immaginare, con i suoi occhi d'argento vivo e i capelli di grano, come il papà.
-Ci sono i coniglietti!- Esclama a gran voce quello splendore, correndo a sedersi - con un piccolo aiuto di Peeta - sugli sgabelli e subito mordicchia voracemente il simpatico pane che solo Peeta è in grado di creare. Quest'ultimo, con un'occhiata complice, mi esorta a seguirlo nella stanza accanto mentre i piccoli sono tutti presi dalla colazione.
Arriviamo in sala e quasi ho un colpo al cuore, quando mi ritrovo di fronte ad un enorme uovo di Pasqua, avvolto in una carta trasluscida verde acqua ed un gran fiocco fuxia che arriccia l'imballaggio.
-Credi che gli piacerà?- Mi domanda Peeta in un mormorio, accarezzandomi una mano.
-Se gli piacerà? No, ma dico... stai scherzando?- Ribatto basita, aggiungendo per tranquillizzarlo:-Peeta, lo adoreranno!- Soprattutto considerando quanto lo sto adorando io... ma questo lo ometto.
-Grazie...- Un piccolo bacio sulle mie labbra. -Mi aiuti a portarlo di là?-
Sollevo con non poca fatica questa meraviglia e, con l'aiuto del biondo, la porto ai nostri bambini.
Non appena ci vedono arrivare con la sorpresa i loro volti esprimono una gioia infinita, che vale più di mille parole. Le iridi azzurre di Rose, così come quelle grigie di Finch, brillano luminose d'uno stupore tutto fanciullesco, e le loro boccuccie rosate si spalancano a formare delle piccole e dolcissime O.
-È per noi?- Ci domanda la più grande, correndo ad abbracciare l'uovo.
-Certo che è per voi, per chi mai sennò?- Risponde Peeta ridendo, e invitando il maschietto, più timido di Rose, a raggiungere la sorellina; ovviamente non esita, essendo in adorazione del papà.

Rimangono abbracciati all'uovo per minuti infiniti, fino a quando, uno per uno, non li stacco io stessa e non li faccio accomodare a tavola. Prendo una salviettina appena inumidita e pulisco loro le guance, tutte sporche di cioccolata. Si lamentano, si dimenano, ma è questo quello che deve fare una mamma... o almeno credo.

Gridano al papà di aprire l'uovo e lui, con un forte pugno, ci fa sobbalzare tutti, ma almeno la prelibatezza si è rotta e la si può mangiare. Mi cimento ad aiutare la mia famiglia - fa tuttora strano chiamarla così - nello scartare il regalo, e, una volta aperto, non posso fare a meno di mangiare un pezzetto di quell'irresistibile dolcezza.
Peeta si allontana un attimo e, senza farsi notare, ci scatta una foto, cogliendo appieno i sorrisi dei bambini.
Lo raggiungo e gli sussurro all'orecchio che gli voglio bene e, dopo un leggero bacio, lo lascio andare dalle creature che lui ha sempre desiderato e che ora sono qui, a riempirci la vita con i loro schiamazzi e i loro occhi ridenti.
Dopo tutto, ora che li osservo così, da lontano, giocare tutti e tre assieme... solo ora mi rendo conto che, in fondo, li ho voluti anch'io quei piccoli monelli.

Lei, così coraggiosa e simile alla mamma, con la sua matassa di capelli neri neri e quegli occhi... gli occhi di mio marito.
Lui, il piccolino di casa, con l'oro in testa e l'acciaio del Giacimento negli occhi; timido e adorabile corre ovunque sulle sue gambe cicciotte.

Sì, solo ora, guardandoli tutti e tre assieme, semplicemente felici, capisco che li ho sempre voluti quei frugoletti... dovevo solo trovare la persona giusta.
E la persona giusta è lui, Peeta Mellark.
Più dolce delle uova di Pasqua.
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: pandafiore